In quello che è un colpo di scena storico, una mossa assolutamente assurda, a mio avviso, Kevin Spacey, in seguito allo scandalo sessuale che l’ha travolto, è stato cancellato dal nuovo film di Ridley Scott. Sì, non stiamo scherzando. Film la cui uscita è prevista negli Stati Uniti fra poco più di un mese, esattamente il 22 Dicembre, e che nonostante tutto non slitterà. Il regista Ridley Scott, unitamente in accordo con la produzione, ha deciso di assoldare Christopher Plummer al posto di Kevin Spacey, e di rigirare tutte le scene che vedevano protagonista Spacey nei panni del magnate Getty. Come, vi chiederete voi? Com’è possibile? Del film sono stati già diffusi i trailer, le locandine con il “credito” di Spacey e la sua “bella” faccia in primo piano. A quanto pare, Scott e i produttori non se la sentono (incredibile questo moralismo!) di presentare un film che abbia Spacey nel cast, ruolo per il quale peraltro Spacey poteva essere candidato all’Oscar nella categoria di miglior attore non protagonista, perché a lor detta non vogliono sporcare l’immagine della pellicola e non vogliono rovinarne la reputazione. Insomma, qui si sfiorano livelli di grottesco ancor più spaventoso del make–up di Spacey nei panni di Getty.
Una notizia che, onestamente, non sappiamo come prendere. Quel che è certo è che l’America non perdona, è una Nazione tanto moderna a parole quanto ancora ancorata a un puritanesimo così meschino e tragicomico che rimaniamo a bocca aperta. Completamente allucinati dinanzi a queste “iniziative” mostruose.
Insomma, Spacey ha sbagliato, ha sbagliato non poco, ma cosa c’entra il suo lavoro d’attore con i suoi peccati?
Adesso, volete venirmi a dire che non è, e lo sarà sempre anche da morto, un grande attore?
E che non merita che addirittura lo si cancelli da un film già pronto e impacchettato. Chissà, se in una futura versione Blu-ray vedremo Spacey nell’originale cut… Ah ah.
Eh sì, noi cinefili adesso pretendiamo la versione con Spacey… non potete non farcelo/a vede’!
Questi fatti, anzi, questi misfattoni, ci fanno anche capire come funzioni la mentalità americana. Soltanto da noi, Berlusconi può ancora fare campagna elettorale, e semmai essere rieletto, dopo tutte le sporche sue lenzuola… E, sinceramente, non so se l’Italia abbia torto. La critichiamo sempre per essere un Paese retrogrado, “sottosviluppato”, ma culturalmente siamo decisamente più avanti. Non giudichiamo poi tanto una persona dalla sua vita privata, e sappiamo distinguere fra quello che è l’operato pubblico dalle pecche delle cose “intime”. Ora, detto questo, io non voto Berlusconi, ma avete capito il mio discorso…
di Stefano Falotico
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