Ecco, non so se avete visto qualche film diretto da Sean. Ma certo che li avete visti. Visti e rivisti, non sono però film che guadagnano la copertina di commerciali riviste. Sono film duri, realistici, poetici, spesso tetri, “forgiati” su storie intimiste di rabbie, di delusioni (s)covate, di rancori, di sudori, di passioni sfrenate e anche iper-romantiche ed esagerate. Infatti, il suo ultimo film con Charlize Theron e Bardem ha sbandato, tutto ha sbagliato, ha peccato di melodrammatico eccesso. E quindi è stato sonoramente bocciato e nel limbo del dimenticatoio abbandonato. Come saprete, Sean, negli ultimi anni di vita del grande Bukowski, gli fu stretto amico e gli dedicò anche Tre giorni per la verità in versione “postuma”.
Ecco, già non molto tempo addietro, notai e vi feci notare, cari “notai” e cari uomini mediocri da banali notiziari, che De Niro, essendo oggi attore sgualcito, “sdrucito” e però sempre con lo sguardo un po’ “trucido”, a Charles assomiglia parecchio. E mi garberebbe non poco che Penn dirigesse e scrivesse un biopic col Bob. Si sa, Sean e Bob son grandi amici e non mancano occasione per “impalmarsi” a vicenda, leccandosi anche parecchio il culo. Furono protagonisti dello sbagliato Non siamo angeli, forse un film che andrebbe comunque un po’ rivalutato, nonostante le smorfie troppo caricate del Bob, e Penn compare anche in Disastro a Hollywood. Altre volte “dovettero” incontrarsi, ma a loro sfuggirono The Yards e Monster’s Ball. Documentatevi in quest’Internet che archivia tutto e lo verrete a sapere come già io so. Io sembra che non sappia, eppur nella mia vita da seppia so(no).
Voglio raccontarvi un aneddoto bukowskiano. Mi trovavo al bar e, mentre gustavo un lauto cornettino, vidi passare una di buon culo, da gustare saporitamente, e al suo compagno volli mettere il cornetto, bagnandolo della mia “crema”. Ma non rischiai e un altro cappuccino di “cucchiaino” schiumai dolce nello zucchero che si sciolse nelle mie amarezze come una relazione sognata eppur non bevuta.
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