Uomini, attanagliati dal mondo, udite tal mio monito. Ieri si celebrò il tristissimo anniversario della caduta delle Twin Towers, e questa tragedia dovrebbe farci riflettere. Siamo invasi da invasati, ma i malati non sono solo i terroristi islamici che stanno ancora mietendo vittime e mettendo a ferro e a fuoco il nostro mondo, sconvolgendo i nostri valori e impaurendoli affinché possiamo abdicare ai loro credi fanatici.
Siamo invasi dai tuttologi, essi imperano su Facebook, “socializzando” con mezzi discutibili per irretirci alle loro cazzate. Sono uomini mentitori che, nascondendosi sotto mentite spoglie, appunto, inducono all’illusione che essi siano saggi. Sono invero seguaci di Satana, perché al Maligno cedono e vorrebbero trascinarci nelle loro “lusinghe”. Non fatevi persuadere neanche dai testimoni di Geova, i peggiori son quelli di Genova perché “predicano” con la loro sala del regno, io direi del “ragno” (eh sì, intessono tele ingannevoli per catturarvi nella loro spire, cacciateli con l’aspirapolvere), anche allo stadio Marassi e cercarono di circuire perfino l’incorruttibile Ferrero, il presidente che tutta Italia conosce per il suo cioccolato fondente in modo parimenti sciolto come la “diarrea” della sua sesquipedale ingenuità. Date a questi testimoni un uomo della pioggia alla Francis Ford Coppola, egli saprà guidarli verso la retta via evangelica-apostolica, ficcandoli in culo.
Sì, deliro, ma il mio delirio è sano e poggia su sacri valori inviolabili che voi, traditori non solo del patto sociale ma dell’amichevolezza amorevole, rinnegaste a favor dell’amoralità più abietta, al fine di potervi scopare Betta. Io, quand’ero giovane, giocai a calcio col mio compagno di classe, un certo Betti, ragazzo dotato di un sinistro notevole, tant’è che nessuno vuole incrociare i suoi sinistri, perché la sua assicurazione non è molto forte di braccio destro.
Sì, ridiamo con queste mie cazzate e balliamo, gioviali come Buscemi di Tim Burton nella vastità di un’oasi felice che non avremo mai. Perché nel mondo reale il clima è sempre “umorale”, nonostante proviamo, anche dinanzi alle catastrofiche piogge di Livorno, a sdrammatizzare con umorismo. Siamo pervasi da perturbazioni, non solo meteorologiche, delle nostre panze troppo liete, che si son dimenticate di vivere davvero, ascoltando musica sincera e roteando nella fantasia più bella della purezza.
Abbiamo perduto, so che state deperendo, eppur dipende. E, cari dipendenti, pagate il mutuo e date dignità anche ai muti. Mutuate insomma le vostre abitudini di vita. Siate vitalistici e impedite che i parlamentari abbiano il vitalizio.
E comunque secondo me Fassone del Milan è un fessone.
Se avete preso seriamente questo mio scritto, (non) avete fatto bene. Fate del bene, non fatevi pena e, voi donne, non fatevi troppi peni. Pene, tante e uno solo.
Andate ora in pace. In pece. Come già detto in pene.