Io sfumo, e sto “sdilinquendo” nella fisionomia appesantita di De Niro in Jackie Brown, per la gioia dei miei detrattori e la “gioia” di chi invece carpisce la mia stanchezza esistenziale, arrochita in una voce usurata dalla fatica e non dalla figa di Fonda Bridget. Son sempre in vena di scherzare e non mi faccio, sebbene dinanzi a questo mio sfacelo fisico e dunque poco fico rimango costernato come il Cristo dinanzi alla Maddalena ignuda all’apice del suo splendore come la Bellucci nella cagata di Mel Gibson.
Sì, oggi, fra un caffè e l’altro, zampillando nel mio strambo umore, sempre fertile di cazzate, nel mio gigioneggiar senza sosta sulle superstrade, pensai che non son fatto per le donne, che non accetterebbero la mia esasperante maturità da filosofo gran pen(s)atore congiunta al mio estemporaneo infantilismo cheto da auto-esiliatosi nella “castrazione” del piacere. Vado inoltre a singhiozzi, mentre le donne apprezzano il tipo forte, che infonda loro sicurezze per meglio sfondarle coi soldi. E non sono neanche un “topo” alla Woody Allen, sebbene gli sia paragonabile per inquietudine e nausea alla Sartre e mente vivace, creativa, che spero si distingua dalla massa. Perché è pur vero che una come Diane Keaton vi sbavava, e non era perché era bello. Ma proprio perché vedeva in lui una vulnerabilità affascinante da intellettuale che ragiona fuori dagli schemi comuni. E questo attizza il gentil sesso, è risaputo e scoprirei l’acqua calda a spacciare questa “scoperta” per mia. Le donne sono attratte dal maschio, anche folle, ciò non le disturba più di tanto, che sappia dar loro fiducia nella vita, e se ne fregano se in fondo ha degli scompensi psicologici e conflitti irrisolti col proprio io. Anzi, a dirla tutta, ciò a loro piace maledettamente, perché la stranezza, se non inficia il funzionamento anche sessuale del compagno da loro “opzionato”, la percepiscono come qualcosa in più, non come una mancanza né come un difetto da curare.
Io invece son troppo eremitico e difettoso, mi scarto da solo, anche scaccolo, ancor prima che possano spogliarmi. E ciò “inquina” il possibile sex appeal che potrei trasmettere nei miei giorni di massima potenza ormonale.
In passato, ero un avido collezionista di poster e dvd, e oggi invece mi fa schifo questa mania che avevo. Perché sapeva di uomo di plastica che viveva di simulacri e surrogati. Preferisco oggi la moca.
Insomma, faccio a gara con Gara, ed essendo umano talvolta sgarro. Ma non sono come Sgarbi anche se posso essere, lo giuro e vi avverto, sgarbato se qualcuno è Scorsese con me. No, scusate, volevo dire Scortese. Mi riprenderò con The Irishman.
di Stefano Falotico
Tags: Jackie Brown, Louis Gara, Quentin Tarantino, Robert De Niro