Mona: sostantivo “maschile”
plurale: -e
(region. ven., volg.) vulva, vagina
♦ n.m. e f. invar.
(region. ven., volg.) stupido, minchione
Etimologia: ← voce di area veneta, forse di origine greca.
Ieri sera, ha assistito alla disfatta della squadra del suo “principato”, sconfitta dal Pipita di doppietta colossale, accompagnato dalla sua “gentile” signora che a fine partita lo consolò.
Eppure Alberto è, diciamolo, un po’ come il lupo celeberrimo del fumetto italiano. Uno sfigato di “risma”, che mangia, caga e dorme, ma soprattutto “ficca”. Grazie alle sue battone, no battute ficcanti da uomo di “galateo”, nel suo lettuccio ha portato donnine davvero “principesse sul pisello”, più che altro sul suo pivello. Non si contano le relazioni “scandalose” del nostro “eroe”. Da Naomi Campbell alla zoccolona Simona Tagli, sì, quella del Cruciverbone scosciatissimo, dalla Sabatini, tennista davvero di “palle” in volo, a chi più ne ha più “lo” metta. Alberto non “lo” omette mai, presto in “quella” divenne ometto. Dopo (da) studi classici da inappuntabile “maestro” dell’etichetta, eh eh, a sciupafemmine incontrastato del suo re(gno). Un uomo che non fa un cazzo dalla mattina alla “sega” mai, eppur sa “usarlo” con “dovizia”, “perizia”, un uomo amato per la sua “delizia”. Alberto è un mito. E se Carlo abdicherà in favore di colui che invece si scopa Kate Middleton, Alberto diverrà mona(rca) con la sua faccia di culo? Alle donne della Francia la “dura” verità. Loro lavorano, lui se le cucca, care sciocche.
di Stefano Falotico
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