Sì, sta scappando, forse anche scopando o solo scoppiando, Igor o Ezechiele, russo o serbo, probabilmente “ceco” da occhi ciechi a forza di tuffarsi nei canali “sordi(di)” del Reno per non farsi vedere dagli elicotteri con gl’infrarossi. I cani latrano e digrignano i denti mentre Igor, armato fino al culo sfondato e con la scorta di Nutella, scorrazza “indisturbato” e nella fatica scoreggia rumoreggiando fra i droni silenziosi, seminando il panico fra Molinella e una vecchia del Mulino Bianco. C’è poco da scherzare, costui è un farabutto e va consegnato, nel giorno di Pasqua, alla giustizia divina, con un’esecuzione capitale da “ascensione” infernale. Eppur non lo prenderanno e a pig(l)iarlo ci pen(s)erà Silvestro, più noto come Sylvester, colui che fu il Cobra e da Cobretti “curava” i pazzi alla Igor, picchiando anche Drago Ivan di edonismo reaganiano che farebbe “combutta” con il doppio mento di oggi del Trump-one. Uno che vuole bombardare quei bombardati dei coreani, per una Pasqua di “letizia” e di “tanto io ho Melania”. Letizia, sì, è sorella di Tiziana, che volete me ne freghi della Panella se son uomo di Pannella? Lui combatté di scioperi della fame mentre la società di oggi, assetata di bellicismi, vive alle (s)palle di gente che è stufa di quest’umanità che pensa solo a “stantuffare”. Sì, la pornografia impazza fra gli orientali che non trombano da decenni, lavorando come dei negri, mentre in Occidente le giornate si sono “allungate” e “durano” più dell’uccello di Siffredi. Lo sa Putin e la Russia non va più a puttane come un tempo. I tempi o i templi? Si può dire in entrambi i modi, anche se come plurale di tempio è preferibile templi, appunto, tienilo a mente nelle tue tempie, caro stempiato. Stallone invece di capelli ne ha eccome, grazie al parrucchino del suo parrucchiere di Beverly Hills, e sogna un Rambo cinque a settant’anni suonati. Non è un suonato ma alla scuola dell’Actor’s Studio lo trombarono. Eppur Brigitte Nielsen dei bei “templi”, no tempi, trombò. Insomma, se Stallone beccherà Igor, sono cazzi suoi. Io penso al mio. Tu pensa a quello di un altro, visto che sei frocio.
Non sono omofobo, non sono fobico, più che altro sono Falotico.
di Stefano Falotico
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