Benicio, oh mio Benicio, per anni ti scambiarono per un clone più taurino e corvino di Brad Pitt il biondo “peperino”. E la tua carriera sempre oscillò tra film azzeccati e partecipazioni dimenticabili. Quale Snatch fu quello strappo. Tu che sei stato Che Guevara per Soderbergh e Premio Oscar sempre per Steven di Traffic combattente Tomas Milian er monnezza nella droga messicana. Cartel del tuo Sicario, sarai presto Soldado per la Gomorra di Sollima nel sequel ideale.
Quante, nella tua strada, da ex amante della Golino Valeria, le vie della violenza. Tentasti anche la strada romantica ma ti si addice più un’hunted friedkiana sul tuo volto lombrosiano di, beato te, capelli rigogliosi che sfiorarono anche il casting di Silence. Sei un uomo senza prezzo, Weightless, eguardiano della galassia (non) patinato per Star Wars di episodio 8 scritto alla romana, puttanesco in successo mondiale annunciato.
Sì, nel tuo viso sono ascrivibili i diversi DNA della faccia cazzuta, spericolata, da guerriero della notte e un po’ troione di classe. Per questo mi piaci, ammazza il mostro di Shane Black e non farci rimpiangere Schwarzy. Su, Benicio, spingi… ficcalo.
di Stefano Falotico