Cinema, “odorandomi” di te, deambulando nei tuoi fotogrammi, disdegno quel patetico film che è 21 Grams.
Invece, mi tuffo in Burton Tim, “pagliaccio” in questo mondo miser(and)o. Sì, son miscredente di questi amori “vivandati”, sbandierati ai quattro venti, ai quattro vel(l)i. Mi spoglio della superficiale di tutti pelle perché ne ho piene le palle, e col Cinema mi sballo.
Drogati… (mettete su tal parola l’accento a mo’ d’imperativo o prendetela per quel che siete), questo mondo non si risolve coi paradisi artificiali. Ché già A.I. di Spielberg mi parve una cagata pazzesca.
Su Facebook, un’altra pazza, con sotto il naso la puzza, il suo diario da merda “qualunquista” sbrodola, “spruzzando” a tutti, “In condivisione” di “Mi piace”, la sua etica da una che s’è rotta la v(ag)i(n)a e monologa a interlocutori finti, come lei poco fini, a cui fa appello, domandando a uno se può “scappellarlo”. Lui ci sta(ppa)! Partono i “bacini”.
E allora io, da Cappellaio “Matto”, dinanzi a codesta non tanto sveglia, mi svesto, no, faccio sì che il mio “uccello” si ridesti, ché viva pure la sua Alice nel paese del “Che film ho visto stasera, meraviglioso. Domani, però, ho da farmi il culo”. Sì, glielo fanno, in quanto ella è meretrice di notte e mentitrice, sotto mentite spoglie da cassiera, di giorno. Una bella che racconta balle dietro la faccia come quello, appunto.
A “quel” si “viene” ed è duro… accettar la verità di una vita andata a “puttana”.
Eppur si lamenta. Dà agl’ipocriti la patente di falsi e si dichiara falsa(ria) del suo “vero” lavoro, “sudandosela”.
Al che, appare il trailer del nuovo Burton, e mi sembra di sognare…
Capolavoro o presa per il popò di dimensioni kolossal?
Di mio, preferirò sempre una pellicola Kodak a un iPhone con scatto selfie coi morti.
di Stefano Falotico
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