Da un po’ di giorni, sto seguendo appassionatamente il saliscendi della media voti su “Rotten Tomatoes” riguardo alla valutazione di The Intern. Il risultato non è ancora “unanime”, ma oscilla fra il 50% e una cifra di percentuale in più e in meno, a seconda della recensione (de)stabilizzante. Ove penderà l’ago della bilancia? Sarà “fresh?”.
Critica americana scissa fra gli elogi e gli apprezzamenti, le critiche, appunto, fra chi osanna questa Nancy Meyers, al suo ritorno dietro la macchina da presa dopo 6 anni di assenza da It’s complicated con Meryl Streep, definendo la sua commedia “vecchio stile con fascino”, affermando che è “charming”, altamente “stimando” le performance di De Niro e di Anne Hathaway, plaudendo lo “scenario” così ben “arredato” e “scenografato”, e fra chi non tollera, in tempi odierni, ove vanno di “monta” gli effetti speciali ipertrofici, tale “effetto nostalgia”, ripudiando la pellicola e liquidandola con “sputi” a base di sfottò e dar del rincoglionito a De Niro.
Invero, io vi dico che De Niro, come possiamo vedere quando si toglie il cappello, scappellatevi, è Bernie Madoff e conosce la truffa dei poveri morti di fame.
Questa società a base di (ri)cotte, Justin Bieber e troiette varie, accompagnate da ricc(hi)oni, è uno scandalo “finanziario” alle nostre cosc(ienz)e.
di Stefano Falotico
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