Archive for April, 2015

Facebook e le (a)mici(z)ie


14 Apr

Allora, basta!!!

Bisogna, ivi, cancellare un mucchio di contatti che non servono a nulla. Gente dispotica, di spocchia, maldisposta, da mal di stomaco, altezzosa, senza alcun nobiliare attes(t)a(to).
Gente di poco conto e pochi coiti, gente da colite, stronzi di colica, folle accolita, gente che beve a collo e va accoltellata.
In corso, dunque, una chiara eliminazione dal mio sis(te)ma dei file non necessari, in(f)etti, portatori di letali virus alla mia a(ni)ma.

Così sia scritto, così sian (s)fatti, van cancellati immantinenti, dopo il matt(in)o.

Mi rendono un martirio.

Stop, bloccarli!

Basta(rdi)!

Echi de Il nome della rosa


13 Apr

Ho terminato di rileggere il celebre capolavoro di Eco. Devo dire, con sollievo, che me lo ricordavo il migliore dei suoi libri, e non smentisco, dopo questa seconda, attenta lettura, quanto, canuto oramai e vegliardo come Adso, rammemor(a)i.

Circondato dalle tenebre di Eros Bosi


10 Apr

Recensione di Lokee

De Niro & Enzo Ferrari, forse Eastwood alla regia


10 Apr

De Niro Ferrari

Da Il messaggero

Mentre il Cavallino rampante torna a vincere sulle piste, la leggenda di Enzo Ferrari rivive grazie a una leggenda del cinema: Robert De Niro. «Interpreterò il grande imprenditore-pilota che fondò la casa automobilistica famosa nel mondo intero», annuncia in anteprima al “Messaggero” il divo americano, 71 anni, «in un film che si girerà presto, in gran parte in Italia, e ha la priorità assoluta su tutti gli altri miei progetti».

Il protagonista. E cosa spinge a una superstar come De Niro a calarsi nei panni di Ferrari, scomparso nel 1988 a novant’anni dopo aver segnato la storia non solo dell’automobilismo ma anche del nostro Paese? «Per me è un onore e una gioia raccontare la vita di un uomo fuori del comune che rivoluzionò il mondo dell’automobile e attraversò periodi storici e sociali diversi, dal fascismo alla democrazia, dalla guerra al benessere economico», risponde De Niro. «È una storia basata sulla creatività, sul coraggio e destinata ad appassionare il pubblico di ogni Paese e di ogni età. Ho deciso di abbracciare questa avventura», aggiunge, «anche perché ultimamente non mi sono imbattuto in un progetto cinematografico altrettanto avvincente».
Il progetto. All’origine dell’operazione è un produttore italiano, da anni attivo a Hollywood: Gianni Bozzacchi, titolare della Triworld che ha appena firmato un accordo con Tribeca Film, la società di De Niro, pronto a farsi coinvolgere anche nella produzione. «Il film si intitolerà Ferrari e si baserà su un impianto epico», spiega Bozzacchi, «avrà un budget alto e coprirà un arco temporale ampio, dal 1945 agli anni Ottanta in un gioco intrecciato di epoche ed episodi, partendo dalle interviste rilasciate da Ferrari al giornalista Gianni Minà. Niente a che vedere con la miniserie tv del 2003 con Sergio Castellitto nel ruolo di Ferrari: «bravissimo l’attore, ma i mezzi apparivano modesti. Noi pensiamo invece in grande e contiamo di essere nelle sale di tutto il mondo nel 2016».
Il regista. E chi sarà dietro la cinepresa? Bozzacchi e De Niro vorrebbero Clint Eastwood. «Gli abbiamo sottoposto il progetto e lui si è detto interessatissimo, ma prima di dare il sì definitivo vuole leggere la sceneggiatura», spiega Bozzacchi. I produttori sono ora in trattative con Stephen Rivele e Christopher Wilkinson, gli sceneggiatori candidati all’Oscar per il film di Oliver Stone Nixon – Gli intrighi del potere (1995) e grandi conoscitori del mondo delle corse.
La storia. Le fonti? Ferrari sarà ispirato alle cronache e al libro “Ferrari 80”, scritto nel 1981 dallo stesso fondatore della casa di Maranello. «Non sarà un racconto agiografico: descriverà il personaggio con luci e ombre, successi e dolori come la morte dell’amatissimo figlio Dino, scomparso nel 1956 a soli 24 anni a causa di una grave malattia», spiega ancora Bozzacchi. Anche lui, come tanti, è cresciuto nel mito della Rossa: «Alla fine degli anni Sessanta», racconta, «quando facevo ancora il fotografo delle star, mi comprai la prima Ferrari: l’emozione mi faceva tremare le ginocchia al punto che il motore continuava a spegnarsi e non riuscivo a lasciare Maranello…».
La biografia. Nato nel 1898 alla periferia di Modena, Enzo Ferrari fu un imprenditore, ingegnere e pilota, fondatore negli anni Trenta della Scuderia Ferrari e della casa automobilistica chiamata con il suo nome che conquistò, mentre era ancora in vita, 15 campionati del mondo di Formula Uno. Carismatico e decisionista, venne soprannominato il “Cavaliere”, il ”Grande vecchio” ma anche il ”Dittatore”. «Se dittatore significa pretendere dagli altri l’impegno più profondo nel lavoro», spiegò in un’intervista a Enzo Biagi, «allora lo sono». Tra i piloti, ammirava Ascari, Nuvolari e Villeneuve. Odiava invece gli aerei: «Non ho paura di volare, ma di non tornare a volare», spiegava. Sostenitore dell’innovazione, fu tra i primi a introdurre i robot in fabbrica. «Se oggi fosse vivo, sarebbe un fan di internet», ha raccontato di recente il figlio Piero.
Il produttore. Tra i numerosi progetti di Bozzacchi c’è anche il film postumo di Carlo Lizzani, L’orecchio del potere, tratto dal libro di Andreotti Operazione Appia Antica: «È stato l’ultimo impagno del regista scomparso nel 2013, intendo coinvolgere una major». Intanto la vita avventurosa del produttore, già ritrattista ufficiale di Liz Taylor, diventerà un film, ispirato alla sua auotobiografia “Exposed Memories” e diretto da Don Most con la supervisione di Ron Howard. Come protagonista, si parla di Leonardo Di Caprio.

 

di Stefano Falotico

 

Magnetici magma del Cinema, la mia serenità a ma(ci)gno contro una società di posseduti consumistici


08 Apr

Mi fa piacere e rallegrar la mia anima fa questo mio aver editato in solitaria un altro lib(e)ro sululu.com, ché troppe vanaglorie dei comuni mor(t)ali mi rattristano, dunque posseggo ancora il mio eremo e, di corna(muse) ispiratrici, piazzo ai pazzi generali il mio (u)omo non capo(rale) di un bel niente, il dolce far(mi).

Ecco a voi, miei mentecatti, un ribaldo, piccolo opuscolo contro chi crede alle generose scopate, sia mai e non mia, e agli oroscopi, ché trombar poco pene mi è, ma sol (mi) salvo nel Cinema. Salve, ave al mio Cesare che si dà le a(r)ie da sé, mentre gli altr(u)i si affannano di mercimonie nella mia scontrosa e non scontata auto-cerimonia parsimoniosa.

Leggetene, leccatelo e glorificatemi, non ficcate ove agli avari non è dato, a mio avviso ammonitore, avere.

Evviva le avene, le canaglie e i cani contro chi vive di squallida carne.

Cera. E bronzeo avanzo integerrimo, inte(g)ro nella società infame. Affamato del mio scibile pen(s)atore e in lotta verso chi persevera nelle lotte (a)nemiche.

Evviva la mia lontra, vai di Londra contro chi, a tal mio sberleffo, opporrà un suo solito, stolido adontarsi.
Non adombratevi, uomini fantasiosi, siate fanatici del fai da te.

 

Grazie.

Distinti saluti e un grande servito giammai vostro serio né servo, finanche perso e però non come voi (de)perito.

Questa è tecnica.

Opera leggera, leggiadra da folle contro i vostri matt(on)i.

di Stefano Falotico

De Niro & Tribeca Film Festival 2015


08 Apr

Il Cinema negli occhi di uno scrutatore sofisticato, Amazing from YouTube


08 Apr

Le Monografie di Frusciante: SciFi 2000


07 Apr

Robert De Niro e il misterioso progetto di The Ghosts Of Ellis Island


07 Apr

Scritto da Eric Roth, ancor poco ci è dato sapere di tal fantasmatico, fantomatico (?) cortometraggio.
Per ora, assaporiamo queste due eloquenti fotografie di Bob, ritratto sul set.

complicite-artistique_1 complicite-artistique

Il sa(io) francesc-ano


06 Apr

Francesco RourkePer an(n)i (in)sondabili di a(pat)ia (insopprimi)bile, ho scavato a fondo nelle ai(uol)e ove ai mai(ali) non è (d)osato immaginare. Branchi(e) di donne a libagione del mio procacciarle con fervore e tiepida, non tanto, frenesia dei miei mille uccelli mi(g)ratori. An(n)i di dura possanza e mie prestanze a chi lo p(r)estavo, ora, ho intrapreso final-mente la via morigerata della mest(izi)a. Donna a cui lo allaccio senza speranza e il menarmelo non è più quello di tante (av)volte. (Cir)conciso, deposito tal mio ai posteri(ori). Questa è la dissipat(ezz)a.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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