L’altra sera, ho criticato l’ultimo video della recentissima canzone del Blasco, “Sono innocente ma…”, ma appunto quante volte le sparo grosse, per “calcar la scena” d’estremi momenti di meraviglia.
Questa è più bella, quante volte penso alle cose che non torneranno mai…
Stanotte, ho dormito malissimo, assalito d’attacchi di panico simili a quelli di Don Rodrigo nel finale de “I promessi sposi”, quando ha la crisi di coscienza. Be’, non sono un “bravo” né un signorotto, un signorino, sì, dai, sudai, sbavai, questo sì, realizzando che il mio passato fu molte volte da Donnie Darko.
Quella faccia pulita, “schizofrenica”, assediata da dubbi perenni d’una permanente instabilità interiore, un “mattoide” col viso di Jake, con accenni alla Jack Nicholson.
Ho pensato è finita, poi mi risvegliavo il lunedì…
Arrivava la realtà
Io non voglio più vivere solo per fare compagnia… non mi diverto più…
L’occhio di Jake “stampigliato” sulla mia facciotta da schiaffi, “arzigogolato” nella mia incognita esistenziale da essere o non essere amletico, lunatico anche se, appena all’alba, già in gamba.
Uno sgambetto del cuore, un attimo d’incertezza, l’estemporanea paura tremenda di sentirsi tremolanti, proprio un fremito tremante, che non si arrestava come i miei mille pianti e non “piantarla” mai di lagnarmi. Le l(i)ane di questa giungla che è la citta nella tenerezza romantica del mio sbuffar (in)sincero dinanzi a un’altra (s)figa, un altro “anacoluto” della mia “via” arricciata come un naso pagliaccio.
Paure…
Dei miei che invecchiano, la nostalgia che mi (s)cavalca ton(itru)ante, le discussioni di Cinema con un “compagno di mer(ende)”.
Questo post non significa “niente”, ma forse c’è un significato…
E chi se ne frega dei significanti, delle “dietrologie” di (rim)pianger gli “orrori” commessi, compreso non comprare un film di Tobe Hooper, vero horror come se ne facevano una volta.
di Stefano Falotico
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