Non so a voi ma a me stan sul cazzo quei tipi che lo scassano. Quei “topi” con la voce stridula, gente da Cinema di Francois Ozon, un cinemino da (di)vani, sempre sul (di)van(itos)o, dei semi-froci, quelli che De Niro di The Fan definirebbe… perché non dici (loro) di andare a prenderselo nel culo?
Quella era una battuta sbattuta a quel rincoglionito del signor Pellegrini, uno che non sa cos’è il gioco delle “palle”, da cui il Baseball, il Football, eccetera e tu non mangi il “cedro” limonante perché, di “sedere”, ti fai il culo da mattina a sera, te ne sbatti, come no, al massimo, nei momenti di “relax”, ti spari qualche sega sulle presentatrici alla Arianna Ciampoli, modulando la “zip” nello “zapping” del “tirartela” da matto “lavoratore” del cazzoncino, ecco, sintonizzato sul coglione “andato”. Manco a puttane perché la tua fottuta moralità s’attacca al pisellino del “Faccio pene, male o bene, è andata di merda”. Azz’, almeno Cameron Diaz non usava la tua “Mask”. Stringeva un negretto non tanto astringente, bello ignudo e “tutto” si allungava di “touch–down”. Fa pena questa?
No, fa Pagniacci! Tu sei un pagliaccio.
Ah, almeno Pasolini l’inculava tutti a sangue, da cui “Ragazzi di vita”, insegnamento che se lo prendi in quel posto da giovane incosciente, da “grande” poi lo riprenderai maggiormente fra le cosce. Basta!
Perché è gente che preferisce i Beatles ai Rolling Stones, predilige John Lennon a Mick Jagger, minchia, diciamocelo, con Yoko Ono il nostro John giocava poco ma (s)por(c)o, mutuando una vecchia barzellettina da spogliatoi degli anni 90, fottuta Pulp Fiction di stronzi come noi, a misurarci quanto ce l’avevamo fetente di peli prima di un Calcio appunto di fendenti sotto il palo.
E non è lo stesso campo da gioco!
È un massaggio ai piedi o darti una pedata?
Vi sembrano cagate quelle che evacuo? Perché pensavate fossero “cosce” serie? Io pen(s)o a pararmi il culo, tu pensa al tuo e finiamola con le perle ai porci. Imparate che, dalla vita, bisogna “pigliarle”. Insomma, è morto Tony Scott e tutti se ne fottono… Guardate che non era poi così malvagio… Mi basta vedere come s’è (ri)dotto suo fratello, Ridley. Un tempo era dotato, Blade Runner docet, dopo Gianina “super-dotata” Facio, una super-zoccola che ha leccato l’oca pure a Fiorello, tempi di “Karaoke”, mie (sp)o(r)chine canterine per il “ca(na)rino”, adesso s’è “santificato” (della serie la ficona rende il cervello a puttane dopo l’uccello non tanto piccolo Mosè da Exodus…).
Va ficcato!
Rifacciamo I dieci comandamenti?
Prendi una donna, trattala male. Da cui il Teorema di Pier Paolo? No, Ferradini… grilletti, Grillini…
Insomma, questo Marco voleva “marcarla” ma non era Brando Marlon, Marcantonio.
Date a Cesare quel che è “mia”, cari Bulli e pupe, potrei ingravidarla, allora il problema è: un parto normale, sempre doloroso da Brando de Il coraggioso, oppure un cesareo da Ultimo tango a Zagarol?
Grande Franco Franchi! Voleva solo la “bernarda”. E invece Bernardo? Siam passati dalla Schneider ai dreamers dei baci alla “francese”. Eva Green non è da Perugina ma ha le tettone da spagnola.
Sì, povero Bertolucci. Andò sul “burro”, sul crudo, ma fu accusato di essere un maiale, e glielo “tagliarono”. Solo oggi, abbiamo la versione integrale. Tu, donna, mangi il pane con l’uomo da salato o vuoi solo un’insalata di acido?
Di “mio”, preferisco “addolcirlo” da esaltato. Tutte addosso mi sal(t)ano ma non le cago, sebbene alcune mi piscino in testa. Non hanno i testicoli ma devo far testacoda per salvarmi da queste ninfomani.
Non so se avete visto la versione “estesa” della Gainsbourg in von Trier. La trovate su www.celebritymovierachive.com. Basta che abbiate una carta di credito e assisterete a un’inculata pazz(esc)a, come si suol “dare”, da du’ negri, uno lì e l’altro là su pelle bianchissima di porcella(na) assai lilla ma non affatto in bianco, in bis di fallo, che “schifo”, ma che popò che ha Charlotte.
Sì, sono un monello alla Charlot, tingo la vita di piccante come Tinto Brass, da cui Monella e Giuseppe Simone che ce l’ha duro duro come la coda di un canguro.
Ce la vogliamo dire? Come vi prendo per il culo io, Diprè mi fa-fece un baffo, infatti Kortney Kane ad Erik Everhard preferisce me e pure, di “purè”, tua sorella, una che fa la suorina invece è la “regina” delle su(s)ine. Ebbi modo di sputtanarla e pelarla dopo che la sbattei in carcere, lo pompai e la spompai, è spremuta adesso, era finita lì per aver rubato il Pap’occhio a quel “mostro” di Benigni, da cui Raffaella Carrà che fa l’amore da Trieste in giù in che cazzo vuoi e Gianni Minà al Rino Gaetano in “Gianna” che lo prende tutto l’ano e buoni ani a tutti e a tutte, soprattutto a tutto(logo) di sto par de palle. E giù palate, patatine, salsa, il tanga, gli oranghi, Rambo, ci scappa il bimbo che poi scoperà, sarà trombato, (in)castrato, possibilmente in mutande, se vuol darlo sui viali senza che nessuno ti “avvi(t)i” in una (s)figa da catena di monta(ggio). Do you Ringo? Va(i) avvilito e dalla cremina avvolto. Copritevi i volti!
Che dico? Parlo arabo? Voi no, date un sacco di soldi a El Shaarawy. Badi come parli, sa? Un calciatore imparabile, incomparabile, sa anche in italietta parlare.
Ah ah, andate smontati, suonati, sempre a farvelo? Ma che volete fare? Di “mio”, me lo faccio, se me la fai, ti spacco la faccia. Batte la fiacca. Invece, la figa è una battona. Di solito è così, se è “solido” fa porno perché “viene” meglio. Più tosto è e più te lo fa “potente”, miei mostri. Tu, mostra(la).
Con me, non passi nessun rischio, uso precauzioni soltanto se passo con le luci rosse, rispetto il (sema)foro ma mi stan sul caz’ quelle da forum, solo nelle tribune elettorali a “menarsela”.
Non van tributate dei miei “attributi”, miei “tromboni”. Trombatele! Tribun(al)i alle ur(i)ne! E tu, Tribuzio, amico di Letizia, vai al seggiolino-segaiolo e imboccatela-disboscala di liquirizie. Sei un trimone! Tagliatel(l)e alla bascaiola!
Queste van solo menate, così la Mussolini capirà davvero che suo padre era un fascista e lei oveva vivere a quei tempi. L’avrebbero sbattuta di “bruti”. Evviva Bruto!
La finisse quell’Alessandra di viver in questo magna magna. Di Magnum ce n’è uno, gli altri son “gelati” Magno e quindi, dopo aver leccato tutto il mondo come Berlusconi, finiranno le “conquiste” e Silvio tornerà in tribunale, denunciato da du’ Escort. E tutto per il “biscotto”, la ricotta, la fetta di torta.
Fidatevi, è meglio Il sapore della ciliegia di Kiarostami. Contempli e, nel frattempo, puoi anche essere Leopardi, senza queste “leopardate” però, altrimenti diventa un triste Silvia di (ri)membri…
Elevato! (E)levatevi, e levati!
Per queste “mie”, vorrebbero mettermi di nuovo dentro… Sì, non son mai “contente”…
Ma che (rac)conti?! Sono o non sono un Conte? No, vivo da Principe Totò, da cui Miseria e Nobiltà.
Ora tostissimo, testé, sta(i)… fuori, ancora nei “for(n)i crematori?”. Va attestato se son un testone o uno da intestina sbudellate! Fe(ga)to mio, i figli so’ pezzi e core.
Da cui il mio Sean Penn di This Must Be the Place sul 21 Grams ché non c’è una gran differenza fra il “Cinema” con Mario Merola e quello di Alejandro.
Molti non mi capiscono, basta che la capisca “lui”. Dammi del lei, tu del tè. Anche un caffè.
Salutam’ a sorrata!
Ora, perché Charlize Theron si copre il viso?
Perché si vergogna ad andar in giro con un figlio di puttana da The Last Face.
E Pacino che c’entra?
Imagine Danny Collins e all the people statemi (nelle) bone. Se non volete starci, siete da bomboniera/e. Ieri, eravate, non siate. Stateci!
Questo si chiama genio assoluto, cari miei “igienici”, e il geni(t)ale non si discute.
Da cui il “genitivo sassone”, uomo barbarico che se ne fotte… sia delle regole grammaticali che di tua madre. Insomma, è fottuta… come in Schindler’s List.
Questa è difficile? Sì, lo so, sarà “dura” salvarmela…
Di “mio”, spero sostanzialmente di scoparmela e poi mandarvi a fanculo.
Palle in mela, in meta, non voglio la metà, vinco o perdo. Però che per(dent)e.
di Stefano Falotico
Tags: 21 Grams, Al Pacino, Anal, Any Given Sunday, Charlize Theron, Charlotte Gainsbourg sex, Ogni maledetta domenica, Sean Penn