Oggi, la gente, per presentarsi al prossimo, mostra il suo curriculum.
– Piacere, Daniela. Sono laureata col Master del cazzo, ero sposata a un mister ma era troppo misterioso, abbiamo una figlia che oggi studia alle magistrali, parlo 5 lingue, tranne quella che non uso mai perché sono frigida e quindi a che serve che baci o meno? In più svolgo numerose attività contemporaneamente nel complementare saper usare il cervello sia come hostess che come gestrice di un hotel. Mi mancano gli uccelli ma il mio vitae è pieno di clienti. Mi pagano ma non me li danno, è un bel danno eppur so sudarmela. La mia vita è dura senza duri e mi piace così.
Sì, non vale un cazzo come donna.
– Ciao, sono Alessio, ho venti lauree, di una ho pure inventato la facoltà ma le iscrizioni si limitarono a me, che però è illimitato, e fotto tutti con questo pezzo di carta con cui, riciclandolo, mi pulisco anche il culo.
Insomma, un uomo di merda.
Di mio, mangio la pasta con la forchetta e talvolta mi pulisco col bavaglio.
Ai siti porno, preferisco i miei pori e ai porci il mio porcello. Ho pochi soldi dentro ma comunque campo meglio del tuo cavallo che, a forza di acculturarsi, inciampa da malato di depressione per via dei troppi cazzi per la testa.
E ricordate: io c’entro come i cavoli a merenda e gli altri son solo cap(r)e.
Se non vi piace questa stronzata, andate a mangiarvi un bignè e buona vita a te.