Stefano Falotico, il sottoscritto, intervista Giacomo Pedroni.
– Ciao Giacomo, ho letto il tuo “Con l’amore di un coniglio” e, come sai, avendolo anche positivamente recensito, mi è dunque piaciuto. Credo che tocchi commoventi corde emozionali con finezza e rara delicatezza, nella sua trama semplice ma efficace che, pur trattando un tema scottante e “pericoloso”, come la crisi lavorativa, ne parli appunto con la giusta e ponderata misura, senza sbavature, eccessi melodrammatici o cadute di tono, conservando una linearità appassionante ma mai, ripeto, che sconfina nella commiserazione patetica dei personaggi narrati.
Da dove nasce l’idea di associare il tuo amore per i conigli, animali creaturali, dolci e simpatici, con una storia invero profondamente tragica o, perlomeno, certamente non subito allegra e “spensierata”, diciamo? Questo strano, però intuitivo accostamento, m’ha stupefatto e credo sia il pregio maggiore del tuo libro.
Potresti parlarcene più approfonditamente?
– Innanzitutto ti ringrazio per aver fatto una recensione positiva del mio libro sul più importante portale online e perché, attraverso quest’intervista, mi dai la possibilità di farlo conoscere meglio. In effetti, c’è questo accostamento tra un argomento negativo come la crisi economica e uno positivo come l’amore per gli animali, argomenti attualissimi con cui ogni giorno mi trovo a dover vivere, essendo senza lavoro e avendo due coniglietti stupendi; proprio per questo, non ho avuto difficoltà a scrivere questo romanzo, un libro che, nonostante il difficile periodo che moltissimi di noi stanno attraversando, ci fa vedere come si possa comunque trovare la serenità e la gioia di vivere nell’amore che anche un coniglietto ci può donare. Purtroppo molte persone considerano ancora il coniglio soltanto come un animale di cui cibarsi mentre invece è una creatura che dona un affetto e una gioia di vivere tali che possono addirittura ridarci la voglia di vivere dopo che la vita stessa ci ha tolto tutte le nostre certezze; spesso capita che si venga compresi e aiutati di più dagli animali che dagli esseri umani. Proprio per questo, voglio dire a tutte le persone che gli animali non vanno abbandonati! Se davvero si ama un animale domestico, lo si tratta come un figlio perché un animale non è un giocattolo, è pur sempre un essere vivente degno di rispetto e d’amore e soprattutto in grado di dare tanto amore.
– Ci spiegheresti il tuo metodo lavorativo? Sei un “factotum”, come si suol dire. Cioè fai tutto tu, scrivi il libro, poi lo correggi da eventuali refusi e lo impagini. Se volesti gentilmente spiegarci, appunto, nei dettagli, il processo e le varie fasi dell’editing personale, cioè come organizzi il tuo “piano di lavoro”.
– Normalmente procedo in questo modo. Preparo prima l’intera trama del romanzo, poi scrivo i nomi e le caratteristiche dei personaggi principali, successivamente decido il titolo e poi inizio la prima stesura che di solito faccio usando carta e penna, come si faceva una volta; sarà anche un sistema poco moderno ma l’ispirazione arriva più facilmente davanti a un foglio piuttosto che davanti al computer. Durante questa prima stesura, mi capita di cambiare alcuni aspetti della trama originaria, magari tolgo uno o due personaggi oppure modifico una certa situazione; insomma, la trama che scrivo all’inizio non è rigida e immodificabile. Mi capita poi che, mentre scrivo il testo, inizi a preparare anche la sinossi che sarà poi pubblicata sul retro della copertina del libro. Dopo aver terminato la prima stesura, inizio la correzione, operazione che a volte mi porta a modificare alcuni aspetti della storia. Terminata la correzione manuale, ricopio tutto sul foglio elettronico e poi procedo con l’impaginazione. Prima d’iniziare la scrittura sul foglio elettronico, imposto sul PC le dimensioni della pagina che saranno uguali a quelle che avrà la pagina del libro in modo tale da sapere da subito il numero di pagine complessive.
– Del tuo libro mi ha inoltre colpito la maturità della “triste” vicenda narrata. Cioè, avendolo tu scritto anni fa, pare che ti sia immedesimato nell’intreccio di queste due coppie “disperate”, afflitte da problemi economici non indifferenti, schiacciate dalla durezza scalfente della vita, con un puntiglio e un’introspezione ammirevoli, visto che tu sei molto più giovane dei personaggi descritti nel libro. Da dove pensi derivi o sia derivata, all’epoca in cui lo scrivesti, tale tua profondità e spirito d’osservazione? In qualche modo, pur avendo tu raccontato di un fatto “puramente inventato”, hai già vissuto una situazione simile e dunque l’hai trasposta, in forma letteraria, a indagine e analisi anche tua personale in qualche maniera speculare ai personaggi?
– Il romanzo è ambientato negli anni 2011-2012 ma l’ho scritto nell’autunno dello scorso anno nonostante avessi preparato la trama già dal mese di luglio. Anch’io purtroppo vivo il dramma della disoccupazione e proprio per questo ho riportato nella storia alcuni miei punti di vista oltre a parecchi stati d’animo che, come detto, vivo ogni giorno; non ho quindi dovuto fare una grande introspezione e nemmeno usare troppo la fantasia, mi è bastato scrivere quello che provo e quello che ogni giorno ascolto alla televisione o mi viene raccontato da persone di tutte le età.
– Hai altri progetti di narrativa per il futuro? E, se sì, potresti svelarceli o darci qualche gustosa anticipazione?
– A settembre di quest’anno, uscirà il mio terzo libro, un racconto illustrato per bambini che s’intitolerà “Le simpatiche avventure di Gigio e Sissi”; i protagonisti di questo libro saranno i miei coniglietti che si chiamano proprio Gigio e Sissi. A differenza di “Con l’amore di un coniglio”, non sarà più un’auto-pubblicazione ma sarà pubblicato da una casa editrice vera e propria che non non mi ha chiesto il contributo economico, la stessa casa editrice che, dopo aver letto il romanzo di cui stiamo parlando in quest’intervista, ha deciso di realizzarlo in formato eBook. Tengo a precisare che il mio romanzo d’esordio s’intitolava “Un’estate che cambia la vita” ed è anch’esso un’autopubblicazione tuttora disponibile. Oltre a questo racconto per bambini, ho intenzione di realizzare entro Natale (ne ho già parlato con l’editore) un altro libro per bambini in cui saranno presenti le illustrazioni del racconto sopraccitato a cui se ne aggiungerà qualcun’altra sempre relativa al racconto stesso, disegni che i bambini potranno colorare a loro piacimento. Ma non finisce qui. Un altro scrittore amante dei coniglietti mi ha proposto di scrivere un romanzo insieme a lui e ho accettato questo compito con gioia ed entusiasmo; inutile dire che, vista la nostra comune passione, anche i protagonisti di quest’ultimo libro saranno i coniglietti. Insomma, tutte le persone, che amano gli animali, avranno molto da leggere nei prossimi mesi. Colgo anzi l’occasione per ringraziare tutte le persone dell’associazione “La Voce dei Conigli” che, nonostante i numerosi impegni legati al recupero, alla cura e alle adozioni di conigli abbandonati, mi hanno dato la possibilità di far conoscere e commercializzare il mio libro durante gli eventi organizzati nei mesi scorsi.
– Cosa consiglieresti ai giovani autori che hanno nel cassetto il loro manoscritto ma non sanno a chi rivolgersi e come o con quale casa editrice provare a pubblicarlo?
La prima cosa che mi sento di dire a tutti coloro che hanno il sogno di pubblicare un libro è: NON pubblicate con case editrici che vi chiedono soldi! NON cadete nella cosiddetta EAP, acronimo di Editoria A Pagamento! Se inviate il vostro manoscritto o la vostra raccolta di poesie a una casa editrice e questa vi risponde che, pagando “tot”, vi stamperanno e diffonderanno “tot” copie, rifiutate immediatamente! Lo dico perché purtroppo io stesso sono stato vittima di questo fenomeno che si è poi rivelato una vera e propria truffa e, a causa di questa delusione, non ho più scritto per anni. Se proprio volete pubblicare un vostro scritto in un tempo breve, ricorrete all’auto pubblicazione, uno strumento che vi dà la possibilità di veder stampato e diffuso il vostro libro sui maggiori portali online senza essere costretti a spendere grosse cifre e senza essere obbligati ad acquistare “tot” copie; ci sono siti specializzati in questo tipo d’attività, io ho pubblicato con youcanprint.it ma conosco anche ilmiolibro.it e lulu.com. Se decidete di auto pubblicare, toccherà poi a voi il compito di farvi pubblicità, facendo sapere a tutte le vostre conoscenze che avete pubblicato un libro e che lo possono ordinare da importanti portali online oppure in libreria esattamente come farebbero con i libri d’uno scrittore affermato; sarete un po’ gli imprenditori di voi stessi. La soluzione migliore è però quella d’inviare il vostro manoscritto a una casa editrice vera e propria che, SENZA CHIEDERVI SOLDI, analizzerà il vostro lavoro ed entro qualche mese vi dirà se lo ritiene degno d’essere pubblicato oppure no; in caso di risposta positiva, non vi sarà richiesto un contributo economico per la pubblicazione e inoltre vi aiuteranno a pubblicizzare, fermo restando che dovrete essere voi stessi a pubblicizzarvi sempre e nel miglior modo possibile. Un ottimo modo per farsi conoscere consiste nell’acquistare alcune copie dalla casa editrice o dal sito di auto pubblicazione (pagherete il “prezzo di stampa” della singola copia) e diffonderle tra i propri amici e conoscenti oppure mettendole a disposizione degli amanti del genere del romanzo o del racconto che voi stessi avete realizzato. Potete conoscere l’elenco completo con tutte le case editrici (comprese le EAP) consultando il sito www.writersdream.org Tre cose ritengo quindi fondamentali per un autore esordiente: 1) rifiutare le proposte degli editori che vi chiedono di pagare per pubblicare con loro 2) non demoralizzarsi se non si ottengono subito i risultati che ci si aspettava e non scoraggiarsi di fronte a tutte quelle persone che rifiuteranno di leggere il vostro libro 3) essere costanti nello scrivere e nel farsi conoscere, ricordandosi che il lavoro, ben fatto, porta sempre buoni risultati, occorre soltanto essere pazienti.
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