di Stefano Falotico
In una società sporca, il vero uomo è il maniaco dei Dvd sacri, “intoccabili”
Sì, credo che siete quasi tutti marci. Marciate ma secondo me siete già marciti. Meglio il martire, cioè me. Un uomo alien(at)o, che proviene da Marte per combattere la società dei vostri “gradi(ni)” militari con fantasia senza esclusione di colpi marziali. Altro che Altare della Patria. Er(et)to a sbottonarvi le patte, miei puttanieri.
E poi lo so… vi celate nel buonismo ma siete malvagi. Finitela col metter foto in cui ciucciate la Nutella, leccaculo che non siete altro, voi altri. Di mio, ho da badare alle vostre badanti che voglion rubarmi la banana, sventolandosela fra le gambe come una bandana. Sì, sono un topo che ha le sue zoccole da pelare. Che bandite. Mettiamole al bando? No, a novanta, ma che lavino come si scopa fin all’ultimo pelo. Io dom(in)o a mio com(m)mando! E non corrodano il mio roditore. Io sono erudito, evviva le mie pulite dita! E t’addito! Sbucciassero le patate! Che (ci)polle. Che cazzo piangono? Volevano i cazzi? E si beccassero gli amari. Io vado al mare! A mostrar le lor inchiappettate! Basta, schiappone. E tu, chiatta, con chi chatti? Sei solo una vecchia ciabatta! Pigliati la scarpetta! Fa sughino. Succhia! Dev’essere bianco, anche se lo vorresti far… negro. Accontentati di questo e non rompermelo. Non mordere, affamata!
Sì, sono un maniaco… dell’igiene, e finirete tutti in qualche centro mentale, miei malati. Io v’educo a base di lavande gastriche su strappamento dei coglioni che alle donnette vostre sfoderate di “cosce”. Evviva l’azione centrifuga. Io plano sulla società a mo’ di elicottero e, di leva cambiante i vostri connotati, alzo la leva e di cloche non vi offro nessun’altra chance, cotonando le vostre teste bacate sempre coi contanti in testa per un paio di collant, dunque da “bucati”, con dell’emolliente shampoo e bagnoschiuma deodorante su vostre ascelle (s)pezzate. Spericolato, dall’alto v’abbatto, io, l’elevato, io l’evirandoti, io mai avariato ma spruzzante dalla fresca aria.
E guai a chi mi tocca la collezione di Dvd. Deve prima andare in bagno, detergersi e, solo allora, otterrà, sfiorando tal capolavori untouchables, l’eccitata erezione dell’uomo che non deve chiedere mai. Ha già il Dvd che vale tutta la sua (s)figa.
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