Clint Eastwood e le sue sette splendide freddure, battute da lasciarti secco su suoi occhi di ghiaccio
di Stefano Falotico
Adoro Clint, l’ho sempre adorato. Quando nei film di Leone, con quell’aria imperturbabile di poncho-impermeabile, continua a girovagare per il vecchio west su faccia da schiaffi come poche. Tutti provano a schiaffarglielo, l’Indio e i suoi manigoldi lo schiaffeggeranno anche ma lui, seppur ferito, si piega, non si spezza e non “caga la mossa”, come si suol dire, anzi, è lui a suonarle, conservando un’inappuntabile autoironia da “metter i brividi”.
Prendete il finale, ad esempio, de Il buono, il brutto e il cattivo. Il nostro appena compianto Eli, ecco, scava sotto la tomba per trovar l’oro, al che alza lo sguardo e nota una corda da “cappio al collo”. Urlandogli “Ah, è uno scherzo, vero?”.
Clint, senza batter ciglio e “chiodo”, lo “inchioda” di risposta da “strangolarlo” ancor prima di “provocar” la sua gola…, lo libererà non prima d’avergli fatto perder la pazienza.
– Non è uno scherzo, è una corda.
Ora, le battute di Clint io conosco a memoria.
Qui sotto, inserisco sette “sue” pellicole, la battuta indovinatela voi.
Di mio, posso dirvi che mi congedo, strizzandovi l’occhiolino e sussurrandovi questa mia:
– Stefano, come va la vita?
– Bene, va da Dio.
– Ah, menomale. Stai bene, adesso, dunque.
– No, ti ho detto che va da Dio. Non sto bene, sto nell’aldilà.
So che questa non vi fa molto ridere, infatti è freddissima come quest’altra:
i rapporti con le donne vanno male e poco miele, quelli con le nonne vanno bene di crostate di mele, i rapporti con me stesso riportano che ancora non ho il riporto ma un bel portamento. Nonostante questo, lavoro nei porti.
Non l’avete capita? Non avevo dubbi. Eh sì, la vostra vita è per me un mistero.
Dove stanno le sette battute? Vi chiederete. Trovate voi la risposta e la vostra vita migliorerà.
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