Dopo anni di rottura di palle, ripensamenti, elucubrazioni futili, riflessioni profonde e cattivi rapporti con le donne, sono giunto a tale conclusione: sono attratto da Robert De Niro in modo inequivocabile, manifesto, spudorato, viscerale, istintivo, impudico e anche ludico, strafottente, fottuto, cazzuto e qui mai nella morte giaciuto. E ora posso farvi in faccia uno starnuto? Eccomi, io e Bob seduti alla tavola calda come in Heat, i nostri ne(r)i si baciano morbidamente empatici in chiacchiere di noi vanitosi, (di)strutti da tal vita cafona e troia, e poi ci sposteremo nella limitrofa trattoria degli stronzi. Così la mia vita doveva andare in lui ammirandolo e il vaffanculo ci sta di cisti, di fegati nostri eccitati quanto un affogato di vostro amaretto ché cambiar non posso e rimango fan a più spossato dello spolparmelo. Fra risate al pompelmo, io lecco De Niro al limone e, innaffiati di coccole, andiamo poi al cinema, senza gnocche e stronzate, mangiandoci da Max Cady le vostre patatine.
Archive for May, 2014
Sublime estasi di Nick Carenzi, libro alle 50 sfumature di grigio della noia erotica si fa per dire e non dargliela
Oggi, ho acquistato un libro erotico dal titolo Sublime estasi, in eBook. Anche perché la versione cartacea viene, eccome se in mezzo alle mutande viene, a 35 Euro. Spero sia godibile come le gambe della donna in copertina. Per due euro di eBook ci può stare la lettura, spero, attizzante. Per 35 è forse meglio andare a zoccole. Detto questo, credo di averlo comprato perché non sono mai andato con una puttana. Amo di più le seghe mentali della fantasia. E, se ben abbinate a un racconto stuzzicante, non vi è bisogno neanche della realtà femminile sopra o sotto a te stante. Comunque, non pare malvagio, ogni capitolo è scandito, diciamo, da un culo in forma graziosa di intestazione, fotografato di sana pianta come a volerti dire e ardere, sì, lo voglio, nello stimolarti, di poca tua autostima a preferirlo alle donne vere, di lettura inducente allo scioglimento (s)venente. Sì, per farsi acquistare, questo qui ha usato la strategia più diretta. Fartelo rizzare al costo di due caffè dritti di (pres)unto pugno allo stomaco ma, dopo averlo letto, volergli un gran bene, di pene suo da spappolare, cioè un calcio nelle palle. Il resto, inteso nel sen(s)o del contenuto del libro, mi pare sconcezza di enorme amarezza.
Il fascino dei ladri alla Diabolik? Forse no
Ieri notte, un mio amico è stato derubato. Ciò è accaduto, qualche settimana fa, anche allo zio di mio padre. Ed è molto strano che tali “invisibili”, spesso impuniti crimini succedano in un periodo “affollato” come l’inoltrata primavera. Di solito, i furti si concentrano, per la maggior parte, durante l’estate quando la gente, appunto, lascia disabitate le proprie residenze ed è facilmente colpibile, nonostante gli installati impianti di sicurezza, i cancelletti o le porte blindate.
I ladri non chiedono permesso, non bussano, se sono bravi ed esperti non lasciano alcun traccia del loro svelto, “furbo” passaggio. Ma svaligiano gli appartamenti mentre, forse, stavi perfino dentro…, protetto dalla “cassaforte” di sogni “tranquilli”. Il tuo cane abbaia troppo tardi, qualcuno scappa nel buio e, quando accendi, spaventato, in preda allo sconcerto e alla paura sbigottente più raccapricciante, la luce, quando stai per rinvenire, semmai ancora in incerto dormiveglia, spalanchi gli occhi e c’è solo da piangere. Atterrito, oramai sono fuggiti col malloppo. E nessuno li ha visti, ben che vada intravisti di sfumati contorni nerissimi, non individuabili a nessuno se non all’innocua innocenza della tua cara bestiolina che ti ha dato l’allarme a furto già avvenuto.
Il Cinema ha sempre nutrito grande simpatia per questi immondi, delittuosi “uomini”.
Nobilitandoli perché li fa spesso passare per gente disperata per cui “tifare”. Persone che, costrette da esigenze economiche “impagabili” a rubare, appunto, vengono quasi eletti a eroi.
Vi racconto questa. Circa un anno fa, il mio condominio fu intimorito da uno strano uomo nero che, “con le scarpe tutte rotte”, veniva di notte a stazionare sulle scalinate. Si mostrava pienamente in volto ma la sua identità non è mai stata proprio identificata. Capitò anche a me di rabbrividire, roba appunto da film… l’orrore di come la realtà può superare, in peggio e in tremolio agghiacciante, i tuoi peggiori fantasmi da Twin Peaks…
Una notte, rincasai a tarda ora. Salii, come al solito in ascensore. Aspettai, come sempre, che pazientemente l’ascensore mi portasse al quarto piano in cui alloggio, quindi aprii un po’ assonnato. E le mie gambe ressero a stento, trattenni un urlo di terrore. Dinanzi a me, comodamente seduto sulle scale del pianerottolo, questo “folle” signore a puntarmi con aria sospetta. Non minacciosa, molto di più. Impaurente data la circostanza aberrante e imprevista. L’imprevisto scatena i maggiori incubi, è l’evento che non avevi calcolato ma che ha sempre risieduto nel tuo inconscio “pacioso” e quindi presto riscosso.
La mia unica preoccupazione fu procedere con calma, come fareste se vi trovaste nel bel mezzo di un bosco e, da Cappuccetto Rosso, vorreste rifugiarvi al sicuro, lontani dal lupo cattivo.
Infilai, senza dar nell’occhio né poter dar segni di agitazione, la chiave nella serratura, aprii delicatamente, quasi “fischiettando” e quindi, lentamente, richiusi la porta.
Nessuno del mio palazzo ha mai scoperto chi fosse quel signore. Aveva l’aspetto di un barbone. Quindi, nella migliore delle ipotesi, poteva trattarsi semplicemente di un poveretto che s’intrufolava fuori dagli appartamenti, trovando riparo dal freddo (anche se era estate, ripeto, e fra l’altro assai afosa) nell’“asilo” protettivo, sotto il “tetto”, dei pianerottoli. O forse invece proprio un ladro che ci stava spiando. S’appostava per studiare i nostri movimenti…
Poi, ci sono i grandi furti, le “grandi” rapine.
Ecco qualche esempio.
The Score, Point Break, Caccia la ladro, etc.
I film maledetti di aforisma Morrison
…nel senso di troppo oltre per non poter esser preso a pedate e spedito in uno spazio solo a me consono.
Sì, adoro i cantanti “bifronti”, anche cornuti, dalle personalità sfaccettate, non questi cantantucoli da (stra)pazzi, quali siete voi tutti senz’eccezione alcuna più le vostre lacune, questi guitti d’avanspettacoli coi lor ritornelli da pagliacci, da “mammasantissima”, da infermieri disperati alla Biagio Antonacci in cerca d’una “buonina e cara” a cui rifilar la siringhina delle sue melodie false e “diluenti” nel depot gastro-intestinale da fegatini lor amari col “dolcetto”. Perché va sempre a parar lì, almeno Franco Franchi era onesto con Ciccio Ingrassia nel loro gioco sonoro di parole da “Me lo dia!”.
Odio Bono Vox e altri approfittatori delle vostre “orecchiabilità”. Un irlandese ex incazzato che ora fa il missionario a scopo (di lucro, che ludro!) umanitario, spacciando le sue “perle” per (le) s-fottute pure di fisico a pera, da cui gli anelloni di smeraldo e occhi “rubino” d’azzurro tendente allo scemotto-(im)maturo finto “duro” e languido svenevole ficcati a oche cresciutelle panzute, le stesse fan oggi a carico dell’assistenza sociale per aver partorito tre vermi “solitari” dopo essersi “sbattute” a (raf)fiche…, che furono come il vento oramai bello che andato da tromba lor di Eustachio con un trombone (im)piegatino, un rapporto lesbo in un concerto proibito di pigiama party con in cuffia i pettegolezzi da circolo di “Cucitevi la bocca, basta cantare quest’ugola da Lucignolo, desiderando ancora il suo usignolo!”.
E quest’altro che ancora a sessant’anni da “suonato” prova a far video “nuvolosi”-polanskiani con effetto trash di “riporto?”. Vasco Rossi, il Blasco a cui preferirò sempre il mio bosco di fragole vere, senza queste “uvettine” pass(at)e da compagnoni di b(r)anco! Ché si fa bisboccia ma io li vedo già ridotti peggio di quelli che giocan a boccette, urlando alla “garzona” che vogliono un altro “calzone” nell’amarcord di “Zocca” ripiena come il cervello vuoto su peto incorporato ogni due te passi ché son iwatussi. Ah, Edoardo Vianello, in confronto a questi testoni, almeno andava dalla cameriera e le urlava una pizza in faccia!
Ecco chi è il Rossi! A cui lo faccio rosso!
E quindi sette film di massima sto(r)ica!
The Doors
Voi donne adorate gli uomini galanti o quelli raggelanti?
Io scelgo gli uomini senza palle.
The Commitments
Isolarsi non significa rinunciare a vivere, significa il contrario. Vivere con più pienezza e profondità le emozioni, senza il filtro distorto di una società spesso ottusa, intransigente, fieramente sempre posizionata sulle sue assurde convinzioni da podi(sti) del cazzo. E vai di cavallina, infantilizzandoci nel bel mar di questa montagna alta come il Sole a mezzanotte e puttana come pretendo di non svendermi. Addio, miei prodi. Voi state lottando una guerra già persa, qui io levo ogni ancorarmi al mondo, e ancora volo.
Elvis il re del rock
Il pelvico è ballato anche dai pelati su piste da ballo di ex belli oggi brutti come Kurt Russell imbolsito e col parrucchino.
Festa dei lavoratori, fate (ri)corso contro quelli fascisti!
Il lavoro, per come è impostato il sistema, è una necessità. Non è una gerarchia di cosiddetti meritocratici sfruttatori.
Poi, i grandi lavoratori, ah ah, ricattano i deboli sempre con la storia che loro lavorano di più, quindi meritano, ah ah, più soldi e fortuna.
E appena uno si ribella lo arrestano. Non sempre in senso carcerario, in modo appunto ricattatorio. Giocando sui suoi evidenti svantaggi, economici e non, al fine di reiterare la tradizione dei vincenti. Vincenti di che?
Anni fa, incontrai uno psichiatra. Sosteneva che fossi io il disturbato perché lui guadagnava molto, molto di più. Quindi aveva più cervello. Non apportò altre tesi in sua ragione, ah ah! Ho detto tutto.
Questa gente ha rotto! Va rotta!
Dinanzi a situazioni diverse, essere reazionari è un obbligo!
Vasco Rossi, le Dannate Nuvole a suo (rit)ratto da troione!
Vasco Rossi, un eroinomane, a mio avviso anche laido erotomane che critica fintamente il porcile quando è il primo a sguazzarci. Arricchendosi sui coglioni imbecilli e fall(it)i che cantano con lui, il panzone!
Bono, Blasco e questi idoli di massa(ie)! Vanno massacrati!
Sì, delle merde. Tutta gente che sfrutta la dabbenaggine di semi-analfabeti che pendono dalle loro labbra, elevandoli a messia. Ma non fanno musica, solo baccano, solo carnascialesca euforia dolce-amara che rifilano ai portafogli di ragazzine depresse, povere illuse che si identificano nelle amarezze un tanto a banalità, e spillano soldoni per i loro concertini a gentaglia che finge di combattere per dei valori, ma è invero più ipocrita e ladra del sistema che (s)frutta. Gli adoratori del Vasco sono quei falso-invalidi che rubano le pensioncine alle USL, chi bestemmia da mattina a sera, lamentosi come pochi ché di loro però non sanno né vogliono proporre un modello di vita migliore. E allora giù di casino!Nichilismo allo stato brado e tamarro! E, quel che è peggio, ripeto, fintamente sinistroide. Sono proprio quelli che hanno trasformato la società nel porcile e nel ladrocinio furbetto. Pensando di cavarsela dietro altre chiacchiere sterili da bar. Quindi, da me riceveranno solo il mio eremitico criticarli a iosa. Solo spine in bocca a loro!