Una donna mi chiede, mi supplica di dirle cosa penso di lei.
Io la prendo (alla) larga, ma non so se voglio allargagliele. Di mio, son già allagato, affogante.
Ora, prima di dirtelo, ti accenno a chi sono io. Ecco cosa si crea tramite Internet, il fraintendimento. Nelle mie foto ho gli occhi allucinati, sì, fan parte della mia tendenza sinistra a non aggrapparmi alle convenzioni, a rifuggirle, a fuggire dal chiasso che mi provoca nausea, in quanto forse son già altrove. Da anni vivo profondi conflitti, focosi e agguerriti, schierati in battaglia contro una società da cui mi trincero spesso. Non so se volentieri ma comunque mi (s)velo. A volte la afferro da sveltissimo, altre volte rallento, meditando sullo scroscio di me poco simbiotico, spesso antipatico. Pochi giorni fa, ho pubblicato questo:http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/mister-atlantic-city.html#.U1vKu_l_vNk
Il che dovrebbe farti riflettere che la mia natura è artistica, solo creando spengo i miei tormenti. Se mi accendo con troppa propulsione incosciente nella vita cosiddetta reale, viro a evirarmi, perché castrato dalle ipocrisie a cui, per circostanza che evita il carcere, devo mentire con ripugnante sfacciataggine. Sono un pessimo attore, i miei amici scorgono lontano un miglio quando ho manie suicide pur se fingo un sorriso solare tanto sincero quanto un culo che ti vuoi scopare.
E tu sei una donna purtroppo bellissima, da scopare.
Questo mi fa star male perché devo combattere il mio uccello libero da nido del cuculo.
Insomma, siamo incompatibili a meno che tu non la di(c)a tutta. Solo allora, comprenderò se anche tu racconti balle e vuoi (s)fottermi.
Per il resto, prendilo in quel posto. Forza, alla svelta. Non ho un cazzo da perdere di troppe digressioni. Mi sto candidando alle elezioni e qualcuno potrebbe fotografare la mia erezione per sputtanarmi, facendomi passare per uno che va con una come te. Tu, in fondo, non sei una zoccola, invece in Parlamento lo sono. E non posso farci brutte figure.