Amleto usò l’amuleto per not being nelle donne bagasce da “Bingo”, da cui il suo “malessere” perché solo quelle scommettitrici da bische volevano il suo “pazzo!”
Ma Amleto scommise tutto sul suo cavallo imbizzarrito e mandò a monte lo zio che si montò quella finta monaca di Gertrude!
Sì, Amleto è sempre stato uno che rifuggiva dalla figa, perché conosceva quanto quell’arpia di Gertrude fosse in combutta, che bottana, con chi “detronizzò” lo “scettro” del padre, deceduto per troppa ninfomane a sfruttar il casato di complotto “irreale” eppur re(g)ale, da cui il monologo del “cazzo” (secondo me, sopravvalutato, e dopo vi spiegherò perché…), ah ah!
Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine? Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci esitare. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo,
gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge,
l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà (AHO!)
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione.
Insomma, è del cazzo… sì, ma di un livello altissimo, aulico, poetico, rinomato e romanziere alla Falotico, sì, Amleto non aveva mai trovato una donna in grado di “valorizzarglielo” e al che si lamentava “ardimentosamente” da disperato.
In realtà, io vi dico che Amleto voleva Gertrude, la Maddalena del Vangelo rielaborata da Shakespeare ma preferì gli spiriti della notte pur di non svendersi.
E alla fine, turbato da tante bugie e bisbiglii dei falsi, fece un casino della Madonna.
E fu eletto santo patrono degli stronzi.
Con tutta la ricevitoria a imbastir un gran ricevimento di applausi perché sputtanò tutti con un ingegno da vero genio.