Grudge Match: Stallone continua nella sua incessante parabola di loser proletario in cerca sempre del riscatto, un mercenario degno di aver sfiorato Walter Hill per un attimo di gloria da viali selvaggi del tramonto, e consolida un’icona oramai indiscutibile da (anti)eroe stanco ma mai domo, sonnolento e vispo di bicipiti, che si ama e si odia, strattona il suo corpo fra tirarselo e bere uova marce. De Niro, da par suo, ci regala inaspettatamente la performance migliore degli ultimi anni, assai mosciarelli in confronto alla grinta che qui sfodera. Il suo Billy The Kid è uno stronzo che si pente, si redime e poi no, un donnaiolo appunto impenitente e dai pugni ancora abbastanza credibili nonostante lo stomaco prominente. Il film è delizioso quando Alan Arkin dice porcate.
Da cui McDonald’s di carne o M(a)cDonnen?
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