Archive for 2013

Il “gangster” geologico Sean Penn, un grande attore “fisico”


10 Jan

L’altro Giorno è stato presentato Gangster Squad, che non ha ricevuto i consensi che ci s’aspettava. Molti apprezzamenti m’anche grosse stroncature inaspettate.

Protagonista, nei panni del cattivissimo Mickey Cohen, Sean Penn.

Luccicante in una Los Angeles che puzza di corruzione sin sopra i “colletti bianchi”, che tali non son affatto.

Sean Penn, v’ho dedicato un saggio che potrete trovare su lulu.com.

 

E, più passano gli anni, più diventa palestrato. A 52 anni, nelle spiagge di Maui, sfodera un corpo da lasciar secche tutte le donne.

Ora, capiamo perché abbia avuto un influsso magnetico sulla molto più giovane Johansson.

 

Guardatelo qui. Che roba stratosferica è mai costui?

 

      

 

Eh be’…

Comunque, che il film piaccia o meno, Sean piace eccome. Non solo al gentil sesso.

Gustiamocelo in questa clip:

   (Stefano Falotico)

Personali previsioni Meteo-Oscar


10 Jan

In mondovisione d’immonda società imputridita ma punita da giustizialismi planetari e “puritani” d’onda terrificante ai terroristi

Prefazione con nota a margine per emarginare i boriosi e gli arroganti plebisciti degli insipienti insipidi di “savia legalità” del manicheismo ottuso, armato d’“amoretti” al pinzimonio con tanto di ozi dei più biechi e intollerabili vizi

La più grande soddisfazione, che un Uomo può prendersi, è sviare da “virili” imbrogli, pedinare il criminale e acciuffarlo per la testa bacata, dopo pochi attimi spaccata nel castrarlo di pari “incastri” e dentatura sua  Troy Castor’

Racconti “sobri” come un “deodorante” a pelle, di rasatura glabrissima nel ventre dello “stratega” ad allestir “mirabolanti” fantasie di fandonia, partorite da inezie genetiche, al fin, davvero finalissimo, d’esser colto in flagranza di reato, con tanto d’occhi strabuzzati, tendenti all’epilessia innata  d’un handicap neuronale “propenso”, che figliol prodigo…, ai reati più nascosti per risate da compagni di sbronze e ulteriori “stupri” immediatamente fermati e alla sua smorfia deformanti. D’un netto stop con pugno in faccia e altrettanta dose di violenza psicologica. Ribaltone! Dopo tanto suo “farsele”, ecco chi l’ha disfatto. Festeggiam di baldorie!

Le bugiette, calunniose e figlie del tedio, di “tendini” efferati da tendine oscurate delle atrocità, ecco che si tolgon la maschera, perché ne son io colui che strappò il viso al macellaio di menzogna stampato in un pianto suo isterico, d’allineate verità ineludibili a cui è naufragato per il suo poveraccio approdo. Eh sì, tanto porco, quanto or deturpato delle stesse malizie con le quali ardì nei suoi bruciori così “articolati” a suggestionare.

Un figlio dell’ottima borghesia, di cotantissimo (più che altro un raccontatore di frottole che si spacciò perfin per “dottore”) padrone paterno, scoreggion’ trombonissimo che di stuzzicotti lo stuzzicava a “educarlo” negli “stuzzicadenti” già carnali d’ove s’indirizzo, “rizzissimo”.

Un “genio” di cui abbiamo tutti enorme stima, certamente.
Un menefreghista teppista con l’arrangiarsi di sbavature su sbrodolar un po’ da bavagli, fra un ragliare e uno sbavar sempre per le minigonnellin’ delle sue ragazzotte.
A cui rifilava il circuire del suo “propedeutico” dentin ben arrotato nell’oratoria più ingannevole di plagi.

Ma ogni superbo può incrociar un ingenuo, il suo “cervo” peggiore. Che potrebbe, sorprendentemente, proprio dai dentini “cacciargli” fuori tutto il rospo.
Con calma da far invidia alla sua più acerrima invidia per ogni Tiger Woods, di cui ambì il golfino. E ne inventò tante sul conto, da gufo, per trattarlo da goofy.

Eh sì, lui voleva mettere in buca, e di bocche “gradire” color che se il suo “emerito” imboccarono, salvo vomito da disgusto repellente al tal da me spolpato.

Eh? Vedi a scherzare coi campioni cosa succede?
Che tanto di coscettine volesti “violare” per volare “alto” di mezza cartuccia, quanto in mezzo, da dietro, molto (s)teso, lo ricevesti così infil(z)ato, e dolor cagionato quanto or forever in te young.

Più che un immortale, uno scemo in mutande.

Regalategli i calzini della madre zietta. Altra calzettina.

Più che usar il suo “cazzon’”, gli basterà aggiungere una “o” nella vocale terrificante per i calzoni di suo perdentissimo tenzon’.

Eh sì, tanto altezzoso quanto adesso stizzito. Striminzito?

Oh, se non gli va giù, “tiratelo” su.

Un consiglio. Gli basterà telefonare a una sgualdrina delle sue solite per “rimetterlo a posto”.
Attenti. Prima istruite la prossima disgraziata a prevenir la colite che, codesto coito, potrebbe riversarsarle contro.
Infatti, è abituato al versamento, specie, eh parliamo di uno di razza, quando gli torcerò il braccio, amputando le sue gambe ballerinissime.

Cioè, come sappiamo, nel cul del malfattore. Un fattonissimo. Lo assumeranno come fattorino alla fattoria degli animali? Come? Neppure lì? E come mai? Ah, mandò la richiesta d’assunzioni ma pure le mule sputarono in faccia alla sua suzione da lattante. Mamma mia. E dire che, una volta, gli asini eran almeno dei decorosi contadini. Questo è rimasto un bue al contagocce.
Mah.

Assurgo dunque a giudice inappellabile e rubo le chiavi di casa di tal delinquenti, “inguinandoli” nel lucchetto a sigillar le loro spettrali, “spettabilissime” abitazioni formato “loculo da morti viventi”, nello sfamarli di restituita infamia e d’appetito mio famelicissimo dal vaghissimo “sapor” incendiario.

Ricordate: l’imbecille è sempre alla porta a chiedere lo zucchero e sconfinando quando poi lecchi la sua cioccolata, nei suoi “ordini” impettiti a sognar che le tue mani si spezzino per non rifilargli il tuo portafogli rubato con “cauta” e giusta, manesca, sovrumana potenza a decretar che, di stesso color marrone, cioè il fango, avvizzisca nel lurido schifo del suo ombelical essersi già insabbiato di suo sangue da cannibale su sfumature “leggermente” merdognole.

Passiamo agli Oscar, che è meglio.

Perché coloro che non amano il Cinema, come le arti in generale, o sono dei pagliacci “caporali” dello Stivale, dunque, essendo io il gatto con gli stivali, da “gallina” uova d’oro rantolo nel lor pollaio di ratti porcini, sfilando le calze delle loro “cavalle”, oppure non son dei puri ma da spurgar nell’acquedotto con tanto di sciacquone, salvo tenerli un po’ a galla nello stronzeggiar ancor un po’, prima del pestaggio delle loro “condutture” ideologiche, poco di teologia logiche poiché irreligiosamente sacrileghi d’ogni bestemmia nei loro gesti davvero di gran “gesta(cci)”, per incanalarli nel colon(nato) del loro Dio ipocritamente pregato quanto al lor solipsismo piegato a spiegar la vita su immagine della loro pelle, a me assai urticante, mentre per loro “(a)doratissima” di bagni alle terme. Sì, delle termiti. Da rimodellar le rughe.

Sono Terminator. Dunque van sterminati. Senza batter le ciglia, anzi, sbattendoli sul ciglio della strada, ove tal Lucignoli saran lucciole per le mie “coccole”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Lincoln (2012)
    Adorate Daniel Day-Lewis, il più grande attore europeo. Il suo terzo Oscar è assicurato e imbattibile.
    Chi oserà sfidarlo, riceverà l’ammonizione del grande Presidente.
    Umanista, democratico anche nella Repubblica dei tricolori e dei “coriandoli” da carnevaleschi idioti sui carri dei “vincitori” da strapazzo.Daniel sa. Spielberg lo è di nuovo.
  2. Django Unchained (2012)
    Date a Quentin ciò che è francamente un Nero Franco ottimamente capolavoro.
    Chi annerirà, di critiche campate per aria a boicottarne il valore spaghetti, sarà trucidato d’incazzatura nerissima, con tanto di DiCaprio, un Diavolo coi caprini, spedito fra le sue palle “possidenti” di quale “potere?”.
    Detronizzatelo e aizzate lo sfruttato a strappargli il “frutteto” in mezzo alle sue vacche.
  3. Il lato positivo (2012)
    Jennifer è un nome che spinge. Bradley è bravo, molto, ma vincerà, contro Daniel, al massimo una prima fila alla serata della cerimonia.L’unico che può sbattervi al muro è Bob De Niro, tornato come Io comando.Perché è da ventun anni che non entra da candidato. Guarda caso, Max Cady lo sa.

    Infatti, frantumerà il cranio al distributore che ha cambiato la bellissima traduzione, L’orlo argenteo delle nuvole, in questo titolo alla cazzo di Fabio Volo da bicchiere mezzo pieno e vuoto.

  4. The Master (2012)
    Questo Phoenix è matto come io amo, Hoffman prova a redarguirlo ma Joaquin vorrebbe solo la “statuina” d’una Amy Adams dal fisico statuario, da levigare come le bomboniere cinesine su ficcatina meno incestuosa da maestri ma gustosa di “cesti” campestri.Dai, Joaquin. Piglia Amy e, con una damigiana, pompa di “vendemmia”.
  5. Zero Dark Thirty (2012)
    Due fighe da novanta. Scommettiamo sulla sessantenne da “abbassare” nell’innalzarla, Bigelow Kathryn, o su Chastain Jessica, da “dissanguare” simil suoi capelli rossi dell’arrossarlo nel “kamikaze?”. Cazzo. Parliamo di una a cui basta una lentiggine per render tutto pruriginoso di “pus”. Ah, che botta! Che esplosione atomica, di “fungo” nel prepuzio, di lupo nelle gote fragoline.
  6. Fast and Furious (2001)
    No, Vin Diesel non ci sarà mai. Invece ci dà. Date a Vin il Tempo per carburare e il suo muscolo più maschio aggiusterà, di tiro micidiale, ogni micione del Kodak Theatre, nel suo “recitar da cani” ma di “grosso” carisma.
  7. Il cacciatore (1978)
    Ove c’è un Cimino, ci fui io.
    Walken n’è cosciente. E si spara in testa, defilandosi da “Non protagonista” ma immenso.

Next Movie – Oscar predictions


09 Jan

Updated January 9, 2013.

Can you feel the excitement in the air?

Oscar nominations will be announced tomorrow, and the children of America couldn’t be more excited, despite the long odds “Katy Perry: Part of Me” faces in the Best Documentary category.

Here are my updated predictions (you can see my picks in every category on Gold Derby), with picks in all categories to come post-nominations. We need to have a training montage and get you ready for that office pool. I hope you’ve been doing crunches.

Projected winners in bold, because, uh, that’s how I make predictions. Boldly.

Best Picture

There have already been a few quote-unquote frontrunners in this race, starting with “festival buzz” surrounding “Silver Linings Playbook” and “Argo,” moving along to “early screening buzz” surrounding “Les Miserables” (or as I call it, “The Miserables,” since I’m American) and most recently moving into award nomination/critic groups madness, where “Zero Dark Thirty” has been kicking serious Taliban ass.

In the end, Best Picture always comes down to a two-pony race (though unfortunately rarely do those two movies involve ponies), be it “Social Network” vs. “The King’s Speech” or “Shakespeare in Love” vs. “Saving Private Ryan.” This year those ponies are looking like “Zero Dark Thirty” and “Lincoln.”

As for number of contenders (it can fall anywhere between five and 10), considering it was such a fine year for movies, we’ll go with the maximum of 10:

Predictions:
“Amour”
“Beasts of the Southern Wild”
“Argo”
“Django Unchained”
“Les Miserables”
“Life of Pi”
“Lincoln”
“The Master”
“Silver Linings Playbook”
“Skyfall”
“Zero Dark Thirty”

Other Contenders:
“Best Exotic Marigold Hotel”
“The Dark Knight Rises”
“Flight”
“The Master”
“Moonrise Kingdom”

Best Director

Best Director will be one of the most intriguing races to watch develop this year (you know, if you’re into this stuff). You have the fan favorite/one of the feel-good stories of the year in Ben Affleck and his third straight filmmaking triumph (and best film yet) facing off against Kathryn Bigelow and Tom Hooper, two of the last three Best Director winners

Since the The Academy can often always be about politics and they love themselves a Comeback Story (so long as it’s not Mickey Rourke’s), Big Ben’s gotta be the guy to beat here.

Predictions:
Ben Affleck, “Argo”
Kathryn Bigelow, “Zero Dark Thirty”
Tom Hooper, “Les Miserables”
Ang Lee, “Life of Pi”
Steven Spielberg, “Lincoln”

Other Contenders:
Paul Thomas Anderson, “The Master”
Michael Haneke, “Amour”
David O. Russell, “Silver Linings Playbook”
Quentin Tarantino, “Django Unchained”

Best Actor

It probably doesn’t matter who else gets nominated in this typically crowded field, Daniel Day-Lewis (GOAT?) will win his third Oscar for his predictably immaculate portrayal of the nation’s 16th president (who was kind of a quirkball, it turns out). Now let’s just hope the method man DDL shows up at the Oscars, in character and costume, to accept the award. That way there’d actually be some semblance of surprise here.

Predictions:
Bradley Cooper, “Silver Linings Playbook”
Daniel Day-Lewis, “Lincoln”
Hugh Jackman, “Les Miserables”
John Hawkes, “The Sessions”
Denzel Washington, “Flight”

Other Contenders:
Anthony Hopkins, “Hitchcock”
Joaquin Phoenix, “The Master”
Christoph Waltz, “Django Unchained”

Best Actress

There are two certainties in life: You will die (sorry), and there will always be more strong roles for men in Hollywood than for women. We can at least hope the second one changes, but this year doesn’t bode so well. It might sound cold but so far there doesn’t seem to be a singular role that’s knocking people out. The LA Film Critics Association must’ve agreed – they called a tie (between Jennifer Lawrence and Emmanuelle Riva).

Let’s just blame Meryl Streep, for goofing off with Tommy Lee Jones in “Hope Springs” when she could’ve been lining up for her 400th nomination.

Predictions:
Jessica Chastain, “Zero Dark Thirty”
Marion Cotillard, “Rust and Bone”
Jennifer Lawrence, “Silver Linings Playbook”
Emmanuelle Riva, “Amour”
Naomi Watts, “The Impossible”

Other Contenders:
Keira Knightley, “Anna Karenina”
Helen Mirren, “Hitchcock”
Quvenzhane Wallis, “Beasts of the Southern Wild”
Rachel Weisz, “The Deep Blue Sea”

Also Check Out: 2013 Oscar Predictions on Film.com

Best Supporting Actor

This may be the strongest race in all of Awardsland. There are three thesps here I wouldn’t be all that surprised to see win it: Philip Seymour Hoffman for “The Master” (have you ever seen a man’s face get so red?), Tommy Lee Jones for “Lincoln” (have you ever seen TLJ so sad?) and Robert De Niro for “Silver Linings” (it’s his best movie/performance in 20 years! Which isn’t saying all that much!). But a special shout out to Javier Bardem, whomwe’ve been championing since first seeing “Skyfall.” We were beginning to think the rest of the world had a bias against bi-curious villains, but then there he was as a SAG nominee, and officially in the race.

Predictions:
Javier Bardem, “Skyfall”
Robert De Niro, “Silver Linings Playbook”
Leonardo DiCaprio, “Django Unchained”
Philip Seymour Hoffman, “The Master”
Tommy Lee Jones, “Lincoln”

Other Contenders:
Alan Arkin, “Argo”
Dwight Henry, “Beasts of the Southern Wild”
Matthew McConaughey, “Magic Mike”
Eddie Redmayne, “Les Miserables”
Andy Serkis, “The Hobbit”

Best Supporting Actress

Not to drive this point home too hard, but this is another category that’s stronger than Best Actress this year (at least they’re making small strong roles for women!). Amy Adams should pick up her fourth nomination in eight years (damn girl) and while she was my early pick for her quietly stunning work in “The Master,” I’ve finally joined the rest of the chorus and given in to Anne Hathaway, who sings her ass off AND gets her head shaved in “Les Mis.” She was also Catwoman Selina Kyle. So she had a good year.

Predictions:
Amy Adams, “The Master”
Anne Dowd, “Compliance”
Anne Hathaway, “Les Miserables”
Helen Hunt, “The Sessions”
Sally Field, “Lincoln”

Other Contenders:
Samantha Barks, “Les Miserables”
Nicole Kidman, “The Paperboy”
Maggie Smith, “The Best Exotic Marigold Hotel”
Jacki Weaver, “Silver Linings Playbook”
Rachel Weisz, “The Deep Blue Sea”

Best Original Screenplay

Predictions:
“Django Unchained”
“Flight”
“The Master”
“Moonrise Kingdom”
“Zero Dark Thirty”

Other Contenders:
“Amour”
“Looper”
“Middle of Nowhere”

Best Adapted Screenplay

Predictions:
“Argo”
“Beasts of the Southern Wild”
“Life of Pi”
“Lincoln”
“Silver Linings Playbook”

Other Contenders:
“Cloud Atlas”
“Les Miserables”
“Perks of Being a Wallflower”

Best Animated Feature

Predictions:

“Brave”
“Frankenweenie”
“ParaNorman”
“Rise of the Guardians”
“Wreck-It Ralph”

Other Contenders:
“Hotel Transylvania”
“The Pirates: Band of Misfits”
“The Rabbi’s Cat”

Best Foreign Film

Predictions:
“Amour”
“Beyond the Hills”
“The Intouchables”
“No”
“A Royal Affair”

Other Contenders:
“Kon-Tiki”
“Sister”

Best Documentary

Predictions:
“Bully”
“The Gatekeepers”
“How to Survive a Plague”
“The Invisible War”
“Searching for Sugar Man”

Other Contenders:
“Detropia”
“The House I Live In”
“This Is Not a Film”
“Mea Maxima Culpa”

“Silver Linings Playbook” secondo il regista e il cast


09 Jan

In attesa delle candidature agli Oscar di domani, ecco un altro video “formato Weinstein Company” in merito a un sicurissimo (stra)favorito.

Secondo l’Huffington Post, the nominations will be


08 Jan

Già.

Welcome to For Your Consideration, HuffPost Entertainment’s weekly breakdown of all things Oscar. Between now and Feb. 25, 2013, executive arts and entertainment editor Michael Hogan and entertainment editor Christopher Rosen will chat about awards season and which films will make the most noise at the 85th annual Academy Awards.

Rosen & Hogan: It’s all over but the shouting. On Thursday, the 2013 Oscar nominations will be announced by Seth MacFarlane and Emma Stone. Finally! Ahead, some fearless forecasting of what to expect from the 85th annual Academy Award nominations.

Best Picture

Rosen’s Picks: “Argo,” “Django Unchained,” “Les Miserables,” “Life of Pi,” “Lincoln,” “Silver Linings Playbook,” “Skyfall,” “Zero Dark Thirty”

Rosen’s Commentary: Pretty chalk here, with only “Skyfall” breaking through as a “surprise” (though with heavy support from the Producers Guild and that Javier Bardem Screen Actors Guild nomination, it will be far from shocking to see “Skyfall” on the list). I left off “Moonrise Kingdom” and “Beasts of the Southern Wild,” even though both received PGA nods, if only because I think the Academy-wide support for both films may be a lot smaller than we assume.

Hogan’s Commentary: I’m still holding out hope for “Beasts,” in particular, and “Moonrise Kingdom.” I also think “Amour” could slip in. For some sexagenarians I know, it might as well be the only movie that came out this year. And are we really going to do this “Skyfall” thing? As someone whose father dragged him to it for a second time, I can report that this very, very long movie does not get better with repetition.

Hogan’s Wild Cards: “Amour,” “Beasts of the Southern Wild,” “Moonrise Kingdom”

Best Director

Rosen’s Picks: Ben Affleck (“Argo”), Kathryn Bigelow (“Zero Dark Thirty”), Ang Lee (“Life of Pi”), David O. Russell (“Silver Linings Playbook”), Steven Spielberg (“Lincoln”)

Rosen’s Commentary: Conventional wisdom says this category has seven names for five my favorite movie of the year, but I agree that QT will be left off the short list. I also think Hooper could easily outpace Russell, in spite of that old Harvey magic. Actors make up the largest voting bloc in the Academy, after all, and they’ve all been receiving messages from their inner 13-year-old theater geeks.

Hogan’s Wild Card: Tom Hooper (“Les Miserablés”)

Best Actor

Rosen’s Picks: Bradley Cooper (“Silver Linings Playbook”), Daniel Day-Lewis (“Lincoln”), John Hawkes (“The Sessions”), Hugh Jackman (“Les Miserables”), Denzel Washington (“Flight”)

Rosen’s Commentary: Remember when we thought Joaquin Phoenix would win this award? LOLz, September versions of Chris and Mike!

Hogan’s Commentary: Don’t remind me! And YET — call me perverse but I still think Joaquin could eek out a nomination. If not in place of Cooper, then maybe Denzel? Am I crazy? Yes? OK, I’m crazy. I’m still putting the name down. Names I’m not putting down: Anthony Hopkins (“Hitchcock”), Bill Murray (“Hyde Park on Hudson”), Daniel Craig (“Skyfall”).

Hogan’s Wild Card: Joaquin Phoenix (“The Master”)

Best Actress

Rosen’s Picks: Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”), Marion Cotillard (“Rust and Bone”), Jennifer Lawrence (“Silver Linings Playbook”), Naomi Watts (“The Impossible”), Quvenzhane Wallis (“Beasts of the Southern Wild”)

Rosen’s Commentary: Tough to get excited about a category when the potential upstarts are Rachel Weisz, Emmanuelle Riva and Helen Mirren. Give me Wallis as a surprise pick; this is a two-actress category (Chastain vs. Lawrence) that needs some juice.

Hogan’s Commentary: I’m glad to see you adding Wallis, who gave the most revelatory performance of the year by anyone, hands down. I’d like to think the legendary Emmanuelle Riva could stand in for Naomi Watts, but it’s probably wishful thinking.

Hogan’s Wild Card: Emmanuelle Riva (“Amour”)

Best Supporting Actor

Rosen’s Picks: Alan Arkin (“Argo”), Robert De Niro (“Silver Linings Playbook”), Philip Seymour Hoffman (“The Master”), Samuel L. Jackson (“Django Unchained”), Tommy Lee Jones (“Lincoln”)

Rosen’s Commentary: By far the most competitive category, but: Arkin, De Niro and Jones are definitely in, and Hoffman’s nomination is a fair bet as well. That leaves one open slot for the three “Django Unchained” co-stars (Jackson, Leonardo DiCaprio and Christoph Waltz), Javier Bardem, Matthew McConaughey, Eddie Redmayne, John Goodman, et cetera, et cetera, et cetera. So, basically, your guess is as good as mine. I’ll take Jackson, however, because not only is he great in “Django Unchained,” but this category often includes a veteran surprise. (See Max Von Sydow just last year.)

Hogan’s Commentary: I’m glad you’ve given up on your mad campaign on behalf of John Goodman, but I differ with you on one particular: To me, there’s no doubt that Christophe Waltz hustled “Django Unchained” into the trunk of his buggy and drove away with it. Too many old guys, though. Maybe a little Eddie Redmayne, just to mix things up?

Hogan’s Wild Cards: Eddie Redmayne (“Les Miserablés”), Christophe Waltz (“Django Unchained”).

Best Supporting Actress

Rosen’s Picks: Amy Adams (“The Master”), Sally Field (“Lincoln”), Anne Hathaway (“Les Miserables”), Helen Hunt (“The Sessions”), Nicole Kidman (“The Paperboy”)

Rosen’s Commentary: The first four names are set in stone, leaving Kidman to battle Samantha Barks and Ann Dowd for door No. 5. SAG nomination + Kidman’s willingness to be “brave” and go against type in “The Paperboy” (i.e., pee on Zac Efron) give her the edge.

Hogan’s Commentary: For once, we agree. And not a moment too soon! And now … the envelopes, puh-leeze!

Lionel Messi infilò il Poker


08 Jan

del “Pallone d’oro” della FIFA, io, oggi alle 14, nell’arena romana, ho presentato il mio quarto capolavoro letterario

Che gran “
CAOS Film” può esser la vita

Ecco che, dalla giungla, un Tarzan dalla mente stupefacente, con “cecità” talora da “strabismo di Venere” alla Greystoke/Christopher Lambert, ritorna in città e, per di più, nella Capitale dell’Impero.

Un gladiatore, un Uomo dato per disperso nelle “legioni” delle sue regioni da “orogenesi” alpina, “albino” d’anaffettivo derivato dal suo olfatto già oltre il sentir comune, che ritorna al Colosseo per tutto sfoggio di sua mastodontica robustezza ancora eroica. Ah, è anche parecchio erotico, come ogni Uomo dopo una rasatura Gillette dal pelo grezzo di spartane guerre “indemoniate” con Apollo e, soprattutto, con la sua pelle. Spesso poco “spalleggiata”. Dal sesso opposto poco di “pollice opponibile” nel baciamano e “Tienilo caldo qui”.
Raffreddato e nella sua cold mountain più smarrita nel naufragar m’è dolce in questo mer-doso.

Un Uomo dal giubbotto secco come l’occhio sinistro su ghiaccio lastricato dalle delusioni, eppur non eluso d’esilio definitivo poiché è lupo che sa quando, alla sua bella, di “bestia” alludere.
Anche “illudendola” per poi darsi di nuovo alla macchia. Sì, Lei mi dà la… “mancia” e io m’ammanico senz’ammantarla. Lei lo vorrebbe…, ma il mio “malto” d’… orso preferisce i biscotti col tè a questa qua che desina, asina, sol di latte nel succinto su succhiotti da “ciucciotto”.
Imbrigliatevela voi, ciuchi. Anche se apparirò eunuco, la mia nuca merita d’entrar… in empatia con una più figa, intellettivamente “diluendolo” nello “scioglilingua” dell’antistress eppur che chezzz’!

Tornando a “falli” più odierni delle mie notturne avventure spesso sventurate, ieri Messi ha messo a segno la quartina. Sì, dopo 91 goal, infrangendo ogni record (dis)umano nell’apoteosi dell’esultanza di massa, rimbambita dai suoi dribbling “arzigogolanti” di serpentine fendenti da “fondina” nel sacco e affondi a sfondar la porta (anche di “sfiancamento bombardante” sulle Escort pagate di baloon…), Lionel (eh già, un leone) ha vinto il Pallone, appunto.

Battendo tutti. Un argentino che, come già “dato”, se ne fa di battone “brasiliane” durante le pause da un numero dieci a una rumena da diecimila Euro a botta.

Messi se “lo può” permettere.

Il Genius, invece, nonostante passati calcistici superiori anche a costui, s’accontenta oggi d’essere il più grande scrittore della Storia dell’umanità. Candidato sicuro al prossimo Nobel, lo guadagnerà in tutte le categorie sudate e suddette:

1) per la Pace perché, nonostante averlo trattato da Cristo, è un diavolaccio che vuol castigarle.

2) Per la “Penicillina su pennichella da pene appeso” perché, dopo una miriade “conturbante” d’onanismi, rischiò che un nano lo superasse anche in “quello”.

3) Per le Risorse “umanoidi” perché, dopo esser stato Superman, si stancò di salvare il Mondo e non saltare in qualche “immonda” per “risorgerlo”, nonostante lo spompato senza nessun pompin’.

4) Per il Robert De Niro migliore perché, dopo averlo appoggiato anche nelle stronzate sue più invedibili, adesso spera che vinca l’Oscar quest’anno. Per anal ficcar ogni detrattore che non gli resse il “pipino”. Di Cancro alla prostrata s’ammalò, di crostrata in cul’ ti amputerà le gambine per un’immediata cancrena.

Siate presenti, fratelli.

Voglio le vostre sorelle.

Secondo l’AFI i best movies of the year are


07 Jan

 

AFI MOVIES OF THE YEAR
ARGO
BEASTS OF THE SOUTHERN WILD
THE DARK KNIGHT RISES
DJANGO UNCHAINED
LES MISÉRABLES
LIFE OF PI
LINCOLN
MOONRISE KINGDOM
SILVER LININGS PLAYBOOK
ZERO DARK THIRTY

AFI TV PROGRAMS OF THE YEAR
AMERICAN HORROR STORY
BREAKING BAD
GAME CHANGE
GAME OF THRONES
GIRLS
HOMELAND
LOUIE
MAD MEN
MODERN FAMILY
THE WALKING DEAD

Giorno importantissimo per il Cinema mondiale


07 Jan

7th January nel centauro del “Grudge Match” fra Robert De Niro vs Sly Stallone

Breve, “lunghissimo” di pareti “in bianco”, parentesi al “peperon’” a “scopo…” sdrammatizzante versione sitcomedy da ring(hio):

come si suol dire, ridendo e scherzando, siam arrivati agli anni del Cristo non con molti ani… ma di molte prese pel’ culo da via crucis…

Sì, fra tanti miei joint, dicesi creazioni, stavo pensando d’inaugurare una splendida, “comica eppur tragica”, sezione dal tal (mica dei tag-li) titolo: “Il marpione con rosse scarpette che, dopo i burroni, di burri è adesso borioso nella scarpina ove le scaloppine son da gustar, arrampicanti al mascarpone”.

La vita va carpita, “carpiando” una Donna alla faraona nei faraglioni di Capri.

Ebbene sì, parve uno scherzo burlone di qualche “troll” internettiano assalito d’antiche nostalgie fottute da “ripescaggi” delle migliori icone leggendarie del century, appunto, più cinefilo.
(Ri)unire antagonisticamente, l’uno di fronte all’altro, dunque (s)contro, un mito inossidabile, immarcescibile al Tempo, Rocky Balboa, e schierarlo proprio pugnace nel distruttivo, anche per se stesso soprattutto, Jake LaMotta.

Due leggende del Cinema, entrambi premio Oscar proprio per questi personaggi indimenticabili.

Rocky esce nel 1976, vince la statuetta come “Miglior Film” e il signor Sylvester viene travolto da una gloria, sino a quel momento, insperata. Addirittura lo “Zio” per la “Miglior sceneggiatura originale”. Eh sì, scritta interamente di suo pugno. Viene anche candidato nella cinquina dei “best actors”, però perde nella “categoria” in quanto non Peter Finch. Va bene la potenza del “colpo mancino”, ma il quinto potere andò all’appena defunto, quindi postumo…

Balboa, ricalcato proprio addosso al suo essere se stesso, trasmutando nello “sfigato” di Philadelphia borderline, poi pluripremiato da “Peso massimo” sia nella finzione che nella realtà. Invero, Hollywood, sebbene gli consegnò l’Academy, lo trascurò, “relegandolo” a ruoli muscolosi abbastanza fascistoidi, eccezion fatta per la “regola” di Rambo. Un film che, dietro l’azione e tutti gli epigoni impresentabili di tamarro (almeno gli altri due seguiti, qualitativamente inguardabili a prescindere dall’invece “carrozzeria” del suo fisico perfetto, l’ultimo si distingue per una poetica tutta personale e apprezzabilissima), è, se non un capolavoro, una pietra miliare, nel bene e nel male, sui traumatizzati dalla guerra del Vietnam. Una canaglia spietata o un povero Diavolo, eroe d’una ribellione giusta come il giudizio “universale” di Salomone?
Rambo John, io non lo sottovaluterei questo ruolo. No, nient’affatto. Tant’è vero che, inizialmente, la parte fu offerta ad Al Pacino.
Ci credereste? Secondo me, avrebbe funzionato. All’epoca Pacino era, già, scarno, incazzato, da pomeriggi da cani, non palestrato ma di chioma lunga come le mitragliatrici d’occhio tagliente e zigomo intagliato nelle rabbie.

Ecco, direi che Stallone in quanto Attore con la A maiuscola, dopo una miriade di stronzate e porcate alla Cobra, lo ritrovammo in Cop Land.
Ove adottò il metodo camaleontico alla De Niro di Toro scatenato.
Infatti, per “aderire” nel corpaccione bolso, stanco e appesantito dello sceriffo pachidermico e “suonato”, ingrassò una trentina di chili “robusti”.
Nel film, guarda caso, il suo “braccio destro”, che gli dà la sveglia, è Bob.
Con tanto d’Harvey Keitel, “pappone”, a ricordarci che Taxi Driver perse “ai punti” perché, sì capodopera immane, ma meno simpatico di Rocky. Il pubblico pagante decretò il vincitore meno “angosciante”.
Vi basterà scorrere nell’archivio del ’76 per afferrare ogni riferimento.

Così, si sparge la voce (grande rumor…) che, a distanza (im)memorabile, qualche “matto” ha pronto uno scriptchiamato “Grudge Match”. E che la Warner Bros sta(va) pensando d’“affidar” i “guantoni” a De Niro e a Stallone, per una “rimpatriata” rancorosa.

Eh già, Bob vinse per il Jake iperrealistico di Scorsese, ma Travis Bickle fu sconfitto.
Che grave sbaglio nelle votazioni…

“Deadline” ci rise sopra, e considerò la notizia una bazzecola, partorita da qualche perditempo del web. Impensabile una stronzatona del “genere”.

Invece, sarà lo stesso “Deadline”, qualche mese più tardi, a smentirsi e a confermare ufficialmente che la pellicola si farà, eccome.

Oggi, in quel di New Orleans, iniziano le riprese, che si protrarranno nel capoluogo per 45 “Lune”.
Per poi trasferirsi un po’ in giro per gli USA.

Ora, fratelli della congrega. Stallone, a ben vedere, smaltì tutto il cop land, e diventò di nuovo mercenario a cazzone.

De Niro, gli vogliamo molto bene, anche troppo, l’abbiamo lasciato con un po’ di pancetta.

Nelle recenti interviste, ha dichiarato che si stava preparando con un trainer (di training autogeno, in caso di “bocca-bocca” polmonare da crisi cardiaca prossima all’infarto?) per entrare nel suo “method”.

Vedremo. Forse delle belle scazzottate, appunto, o un autosputtanamento (il regista Segal Peter promette una “farsa”) capace, con un “gancio”, d’appendere al chiodo la carriera d’entrambi.

Mah.

Fidatevi, figliuoli.

La pornostar Mischa Brooks vale il “pezzo” del “biglietto” da “staccartelo”.
Una che merita d’essere messa a “tappeto”.

Perché come succhia la figona Mischa, neppure Sara Tommasi più “fighter”.

Ho detto tutto… tutto tutto…

Ma vengo corteggiato e da chérie, non da sheriff, rispondo nel mio umorismo irresistibile:

Eh eh, con questa tua dobbiam confutare parecchie leggende, rimanendo in ambiti e abiti batmaniani, sul mio (reso-non arreso mai) conto. Rendiamocene di conti che non tornano, alla Clint Eastwood del Dollaro. Sì, in effetti, sai che, quando mi sbarbo e m’alliscio le gotine, al Clint assomiglio non poco, giovialmente e giovanilissimo parlando?

Ora, il Genius, che hai incrociato oramai quasi un anno fa, era un Genius distrutto e tumefatto da esperienze di cattive frequentazioni. So a cosa addurre tale villana emarginazione, adesso. Si chiama invidia, gente che aveva annusato già or son il mio talento letterario e volle perfino rubarmelo. T’aggiornerò di tal sciagura, causa disgraziati citati e non da citar più (come delle Cheete, scimmiette di Tarzan), se ne vorrà e varrà l’occasione. Di mio, spero di leggere da qualche parte il loro memoriale…, no, troppo cattivo? Se ti narrassi tutta la storia, son anche quasi “ecumenico”. Era d’arrivar alle mani! A mano armata! No, scherzo, ma uno schiaffo, perlomeno, se lo meritavano proprio “sfacciato”.

Sfatiamo il mito che mi vuol eremita. Ho sempre primeggiato, sin alle mie prime crisi depressive, in prima linea. Che tu mi creda o meno, ero un valido e valorosissimo attaccante che sfiorò categorie e vette anche di laute paghe. L’avresti immaginato? Vedi, alle volte il caso, la necessità, le vie “traverse”, i pali, la rete sociale, l’imbragatura, gli imbrogli, gli autoinganni e anche gli autogoal come posson “arretrar” in difesa a zona mista di pressing e stress? Sì, ero un Roberto Baggio, più colto dei miei coetanei, quasi tutti tamarroidi con già del catarro di troppe sigarette, signorile nelle movenze imprendibili, ma pur sempre balistico. Un campioncino dei campi. Un budino, un buddhista, un antimaterialista nelle aree di rigore… (u)morale.

Poi, appunto vari (e)venti traviaron la vita allegrella e m’indussero alle tentazioni metafisiche.
Ciò non toglie che alcune mie fobie claustrofobiche fossero state avvelenate alla radice da erbe malsane. Colpa dell’erboristeria che mi rifilò delle tisane non savie?

Mah.

No, ho la patente, e ho ritrovato altri amici. Certamente, il percorso, dopo il “fallo” non di fair play a incendiarmi come un falò, è stato duramente riabilitativo. Ma non pensare che sia sempre stato così. Anzi, credi che per scrivere io tragga spunto solo dalla fantasia? No, se non vivessi e mi mischiassi al Mondo comune, sarei un noioso esistenzialista farfallone da fiocchettino di Prima Comunione. Anche finocchietto e Pinocchiello. Anche se, sul suo naso, allestirei una tua strizzatina in mezzo alle tette. Il naso s’allunga e qualcos’altro, di gambe nelle minigonne corte, s’ingrossa, e “la” spunta.

Le resistenze, dopo l’operazione al mio motori(n)o, son ancora visibili. Quanto il dimagrimento dopo aver assunto dei “calmanti” per risollevarmi-alleviarmi (secondo me, affossarono-afflosciaron e basta d’ottundimento neuronale nella libido ammosciata). Infatti, mi candiderò come cristologico evanescente e vanesio che non c’è, lo specchio a volte non sa cosa riflettere. Se la mia immagine irriconoscibile o tale riflessione: “Prima era scomparso, adesso a mala pen’ lo vedo…”.

Tutto vero, e amo ironizzarci per non piangerci.

Ah, il discorso, per la presentazione del mio capolavoro letterario, è pronto e ben “rodato” con tanto di miei allenamenti ritmati previo “gargarismi” per sciacquare lindo le labbra e schiarir la gola.

Lo so, suonerà preparato ma vorrei leggere e, in qualche modo, recitare tutto il testo da me approntato. Per lasciar così l’impronta. Delle onte e dei racconti di chi mi darà del “tonto”, solo perché terrò sotto mano il fogliettino, non m’importa. Quanto importerò, di vendite acquistandole da buon imbonitore? Son o non sono la bomboniera?  Apparirebbe forse più falso se sciorinassi una pappardella “a memoria”. Da confettino.
Fra l’altro, vista la complessità dei riboboli e dei giochi di parole, neppure il più ispirato Al Pacino dei tempi d’oro potrebbe tener tutto a mente e scandirlo senza inceppare. Alfredo fu lupo di gran pelo, appunto, ma questa sua versione, a Broadway, di “Glengarry Glen Ross”, ha smarrito qualche lines. Si chiama leggero rincoglionimento dovuto alla sua amante molto più sciolta di “lingua?”.

Comunque, vi saranno dei suggerimenti. M’hanno garantito di star tranquillissimo. Tanto è tutto registrato. Se va pessima la prima, come si suol dire, ci sarà la seconda. Il centesimo Ciak potrebbe provocare un crack, però.

Mi terranno dentro tre ore piene, tonde tonde. Per una manciata di minuti radiofonici e altrettanti audiovisivi. Che cazzo (scusa la volgarità, ma ci vuole sebben a me sia desueta) mi stan combinando? Non è che spunterà Tom Cruise d’Intervista col vampiro per succhiarmi il sangue, rubarmi il libro e, rubin-rubicondo tanto tronfio, urlare: “Sono sempre io il più bello!”.

Sarà un tonfo? Un trofeo? In poche, molte parole, la tua figa?

Ricordate: comunque vada, non “entrerà”.

Dove ogni Uomo vuole ma sa che nell’eppur, di puè, non se la fa.
Sotto…

Sparatevi questo video illustrativo. Di Manzoni Alessandro qui io vi parlo in toni elegiaci alla Terrence Malick ma il catalogo delle modelle di “Sports Illustrated” è meglio.

Fidatevi. Affidatevene e annuserete il “prete” bugiardo ch’è in ognuno di voi.

Parola del Signore. Scambiatevi un segno di Pace e, se qualche vecchietta rompe le palle, picchiatela simil Stallone alla De Niro.

Perché abbinerete il “muscolo pompato” a un fanculo beffardo di sorriso-Robert su “Beccati questa” alla Bickle.

E, soprattutto, meglio sotto mia bella, quando il “gioco” si fa duro…, il cazzo un po’ si ritrae e un po’ tira. Si chiama “effetto montante” da stenderla…

E, se i tendini dell’avvinghiamento vengon scort(a)ti da un guardone dietro le tendine, perché costui soffre di “tendenze” anomale, dategli un pugno e speditelo alle “pugnette”.

La vita è come un Pulp Fiction. Oggi sei Marcellus Wallace, domani senz’uccell’ in cul’, domani Travolta con le “mani in pasta” e poi Willis che fa delle scenate per un orologio da “gioielli di famiglia”.

Abbiate fede. Ve lo dice Padre Quintana.

P.S: per colpa d’inutili psicofarmaci sfioravi un quintale di bilancia, dopo i bilancieri mi son ridato, eccome se me la danno, ai “pettorali”.

Un po’ “pollo” Balboa e un po’ “toro del Bronx”.

Di mio, m’accontenterei di Marisa Tomei. Di denti è apparato gengivale sul castoro ma, di cosce, è da incastonare di “botte” con tanto di saliva.

Tale è una porcata? Meglio di tua sorella, che serve messa e dà agli ammalati il vino col salame, nelle “cappelle” del parroco, che tal è solo quando celebra l’“ascensione”.

Eh sì, Adelmo Fornaciari detto Sugar (Ray?) è Uomo Zucchero e, durante le “ostie”, canta(va)… e mangio pane, p… ne e “sale”.

Solo una sana e consapevole libidine salva… dall’azione cattolica.

Ora, attaccate quel merdoso al palo, e voi donne “accattatevelo!”.
Che coro, che cuori, che “stiratura”.

Che die hard.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Evviva Rocky!

  1. Toro scatenato (1980)
  2. Rocky Balboa (2006)
  3. The Fighter (2010)
  4. Cop Land (1997)
  5. Lassù qualcuno mi ama (1956)
  6. Città amara. Fat City (1972)

Ama il prossimo tuo, porgendo la pistola da Travis Bickle


06 Jan

 

Egli sa, insanguinato:

“The Master” di Paul Thomas Anderson, recensione di Davide Viganò


06 Jan

Ci sono film che non lasciano sconti, non sono lì pronti a farsi accarezzare da tutti, non sorridono accomodanti, non ti sparano cose alte per poi darti il dizionario della filosofia spicciola di modo che anche tu possa andar in giro a vantarti di aver visto un film d’essai. No,ci sono film fatti e nati con uno scopo solo: piacere agli spettatori e alle spettatrici indisciplinati e indisciplinate. Cioè i guerriglieri dell’immaginario su grande schermo, che non si accontentano di patine di democretinismo, filmetti carini, polpettoni di fantascienza e filosofia alla buona e tanta retorica sentimentalista. Noi abbiamo bisogno di sfide, di Cinema che richiede massima attenzione, partecipazione cerebrale e poi forse anche umana, che ci tratta come Uomini e come Donne, quindi capaci di relazionarsi con le immagini, le parole, la poetica dell’opera. Gli altri si fermeranno al risolino di scherno che solitamente si fa quando non capisci un cazzo,  ma non hai il coraggio di dire che non capisci un cazzo.
La cosa preoccupante è che vedo molti Occhialuti, cioè parlo di noi Sacri Custodi della Bellezza Assoluta e Assolutista del Grande Cinema, impoverirsi e diventare alla stregua di un tamarro qualsiasi. Brutti tempi.
Non di meno ci troviamo di fronte a un film eccezionale, a una strepitosa lezione di recitazione corale, (con anche i piccoli personaggi assai ben delineati), con una sceneggiatura assolutamente perfetta e una regia che, insolitamente per Anderson, abbandona il furore della mdp che talora sovrastava i personaggi e dava l’impressione di un intervento dall’Alto del Regista, (un precisare che il Cinema è fatto dai registi che sadicamente si scatenano, movimentando la vita dei personaggi),con invece una regia minimalista, seminascosta, statica, opprimente. Perché sia ben chiaro che parliamo di oppressione. E qui non ci sono, come in altri film ammmmereggggani,possibilità di fuga verso la libertà di qualche eroe individuale che, nel nome della sana tradizione liberale, scopre l’amore e combatte la tirannide. No, perché qui l’oppressione è stato di vita naturale, essa forma le tue ossa, scorre nel tuo sangue, è la tua carne. La setta è una prigione, ma il Mondo fuori? Davvero aver combattuto per la libertà e democrazia ti ha salvato? No. E qui comincia il grande dramma di Freddy. Lo vediamo e lo vedremo sempre sul bilico e oltre del disastro umano.Quando questo ragazzo è stato felice? Quando la rabbia e la follia che nasce dalla vita quotidiana e dalla natura umana, non da traumi, l’ha lasciato in pace?Forse solo quando incontra Lancaster. Forse solo quando sente parlare della Causa, forse in quella famiglia, ma è un inganno.Il regista e sceneggiatore ci dirà che forse non è così. Stai vedendo il film di una condanna, stai vedendo il film di un’apocalittica fine umana e non serve una setta, una causa, non serve credere in un Padrone, anzi nel tuo Dominatore, (master), perché sei solo gioco e passatempo, sei lo specchio che riflette la sua voglia assoluta di essere idolatrato. Riempi la solitudine di un uomo che, nonostante si sforzi di avere potere,rispetto, non è altro che un povero egocentrico in cerca di fortuna  e polli da spennare.
In questo, però, Anderson ci vede anche qualcosa di sottilmente tenero. Nella scena della prigione dove la rabbia atroce lascia spazio a piccole tenerezze, (con Lancaster -Hoffman, che dice al suo Freddy- Phoenix-, che lui gli vuole bene e che lui si interessa del povero marinaio senza radici e in balia di una rabbia senza fine), c’è anche il sadismo assoluto e totale, il plagio consenziente, l’abbandonarsi nelle mani della persona sbagliata..- C’è un discorso sulla solitudine cattiva, universale, totale che colpisce questi due uomini. Uno ha bisogno della sua setta,di gente debole da plagiare e l’altro ha bisogno del suo padrone, figura paterna e punto di riferimento. La via scelta da Anderson però è spiazzante, evita la tensione drammatica sempliciotta, melodrammatica, spinta che potrebbe dare una storia come questa, portando il suo film sui territori sicuri del filmone “impegnato”, ma per tutti. Lui invece chiede moltissimo e pretende moltissimo perché ti offre tantissimo. Non è Cinema, è vita che scorre in immagini, ma filtrata dal Cinema e dai suoi mezzi, difficile che la maggioranza sappia stare al passo di questa opera, ma gli altri e le altre avranno da gioire infinitamente.
Philip Seymour Hoffman si mostra un grandissimo attore, non sbaglia film da quando lo conosco e anzi, pure se il film non è il massimo, lui è sempre un mostro di bravura. Sempre. Joaquin Phoenix, più che recitare, qui è una maschera, un simbolo che diventa carne e uomo e la sua sofferenza pesa e disturba. Non è un film consolatorio e, a parte il suo unico sbaglio cinematografico – Ubriaco d’amore, che rimane sempre un gioiello in confronto alla merda che circola- anche questo prosegue un discorso amarissimo e a suo modo malinconico, straziante, persino tenero sul fallimento umano e un senso di riscatto rimandato, abbandonato, o vissuto come liberazione attraverso il dolore.
La storia di Freddy, che tornando dalla guerra spezzato e perso, trova rifugio nella setta dello scrittore e tante altre cose, a sentire lui,Lancaster, è una storia universale sul potere, la solitudine, la vita, ma raccontata con uno stile personalissimo e innovativo per lo stesso regista che abbandona lo stile possente e movimentato per concentrarsi freddo e disilluso su due uomini alla deriva, ma uno si salva con l’inganno e la  manipolazione, l’altro con un abbraccio a una donna immaginaria fatta di sabbia su un spiaggia, abbandonato alla sua fine.

Capolavoro assoluto di inizio anno.

Genius-Pop

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