Archive for 2013

Ove cova il corvo è nella spelonca di chi lo spelacchierà


14 Jan

Chi non legge i miei libri, non è un Uomo libero, libra solo di fantasie sessuali distorte, e io gli torco il braccio, sfogliandomelo letteralmente

Frase di lapidar’, anche se stesso/a, ché la vita non è univoca d’esserne imboccati di “produttivo” florilegio del comun luogo, “bravo” a sentenziare quanto poco ad approfondire, in quanto, poco desti, non “avean”, veniali, previsto il “sereno”, capitale, decapitante risveglio del Capitano, di forte nervatura secca con tanto “morigerato” non farsi “scioccare” da tali sciocchi, ma riscoccare.

Oh oh, che rintocchi, e i capelli, dapprima ispidi di fibre crespe, “cotonati” a compagnie che pregaron per sedarti nella sedia elettrica, in vanità, anche fraintesa e di malinteso tuo preso per vaniloquio, ecco che rifagociterà il cattivo bambino, affamato come nessun altro, dall’alto davvero della sua prosopopea e di tanto suo “roso” prepuziello da “zio” ammaestratore forse di verginelle, ma certo non di me, nomea che non si tocca, nominandola di “unzioni” prima che sarà Lui a benedirlo e inondarlo di “campanellino” assai bruciacchiantino nel suo “gran” uccellon’.

Con aria “nobilissima”, egli sfigurava tutti i “loschi figuri”, “affogando” le sue foghe in “fighe” che, di mio contro, poco me “lo” raccontano.
Come plagiava e palpava, di boccuccia “limonava” e tanto scemo da non calcolare il “suo”, slabbrato molto presto e arrestato, se la confessione, con annessa implorazione più perorazioni alla sua ca(u)sa(le) addebitata d’ulteriori bustarelle all’avvocaticchio corrotto, non s’arderà nella più vera verità. Fritto, andrà a vivere su una palafitta, non pagando l’affitto, adducendo che ha delle fette al suo fegato sfilettato? La mutua lo soccorrerà di pomata, e di pensioncina lo “azionerà”.

La rifugge ed, essendo lestofantissimo che diede dell’elefante a un “fantino” campione, fanatico del suo “fallino” e delle sue farfalline, frigge di risata dimen(tic)ata, quasi identica a come, di mani, sarà appeso al muro da quegli “imbianchini” a cui “lui” tanto sputò, sputtanandoli d’intimidazione ché “lodato” da madre cotanto, altrettanto imbrattata.
Ah, s’accaniva sugli imbranati ma non sa che verrà sbranato.
Disprezzava chi non sapeva vendersi ma non è cosciente di come lo venderemo in piazza (pulita), regalandolo in pasto alle bestioncine sue “amichette” tanto feroci.

Si preoccuperà di segnalare da “allarmato” con le sue armi?

Segnalasse, l’altra parte non aspetta altro per inchiodarlo di recidivo insistere con “pressione” a quel che mai, genio, avrebbe dovuto sognare, d’ingegno “acuto”, col mordere con tanto “focoso” farselo “generoso”. Io sono il mordente e non andrò morbido.

Questa è bontà.
Questa è la tua mentale sanità. Mio demente, corri, rifugiati, e denuncia.

L’Annunciazione è vicina e stai lì, terrorizzato, prevenendo meglio di “curare”.

Per quanto mi riguarda, mi pari guardingo ma di culo nelle mutandine.
Stavolta non delle “gentili signorine” che vizian il tuo vizietto, ma d’uno che, dietro, ti sevizierà di “servizietto”.

Eh sì, gli insetti, tanto di sete satanelli sulle “santarelle”, ora son delle pecorine nel greggello.

Ahia. Amen. Meno… uno.

Questo significa non rispettare le scelte di colui che Io sono, e che non cambierà/ò mai, impuntatissimo in mezzo ai puttanieri, e ostinato.

Denunciassero e li sventoleremo in tribunale. Loro e tutti i filistei del porcile.
A cui tal famigliola ben s’agganciò di ganci per “sganciarmi” dalla cosiddetta “ipocondria”.

Sì, l’inabisseremo come degli ippopotami.
Detergendoli nell’acqua del Giordano, ove d’abluzione al capo saran sciroccati ad “abuso” del mio pretendere di stenderli.

Silenzio.

Parlo Io, parlò Dio.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Master & Commander. Sfida ai confini del mare (2003)
  2. Moby Dick. La balena bianca (1956)
  3. Ronin (1998)

Lincoln for President!


13 Jan

Vota “Lincoln” per l’Oscar perché Daniel Day-Lewis è Dio! E non perdonerà! Vota Jennifer Lawrence e il tuo “lato positivo” alato sarà nell’orlo argenteo delle sue “nuvole”

Sabato mosciarello, Sabato al Mottarello, per la glassa di cioccolata fredda come i miei ormoni appesi nel centro commerciale più incasinato, fra reparti frigoriferi, un villoso calorifero e Nicole Kidman smutandata al banco delle lasagne con la besciamellona

Un mio amico giudica Daniel il più grande attore vivente. Adducendo che, tralasciando che non si scompone in film alimentari, è proprio mostruoso ed enorme.

Replico che, indubbiamente, è un po(p) po d’attoron’ ma che anche altri, De Niro il quale fu a parte, meritano tale podio “presidenziale”.

Concordo dunque solo in parte. Il bottino va spartito. Le botte anche, se qualcuno oserà sfidarmi.
Avverrà un duello a Mezzogiorno nel suo “fuoco” sparato in mezzo alle gambe. “Spartizione” di quel che sta in mezzo ai testicoli che, di testacoda-esplodendo, si “coaguleranno” nel pipin spaccato.

Javier Bardem, ad esempio, lo metterei, oltre che nella Cruz, come gerarca della Crusca recitativa.
Non l’avrei mai sospettato a inizio suo carriera. Giracchiava film in cui se “lo” tirava, commediole “spagnole” erotichelle. Poi il grande “balzo” a Hollywood. Coen e tutti gli autori a (ri)cercarlo.

Mickey Rourke, ritengo la sua “vecchia” spontaneità indubitabilmente pazzesca.
Se Hollywood investisse su uno così, che alla sua età, quand’è in forma e non deforme, fa la sua “porca” figura(ccia), avremmo il nuovo DiCaprio rifatto per uno Scorsese melodrammatico ed esistenzialista della sua chirurgia più bradipa e shutter.

Nick Nolte, a iosa di qua e di là. Non si ferma, non lo placate, in passerella picchia i fotografi solo perché non gli hanno “abbaiato” un “Cane!”, ed è presenza scenica da far impallidire anche Berlusconi.
Perché Silvio usa il cerone, Nick ha una cera “incenerita”. Nero, bianco, giallognolo, ingrigito, rugoso, spugnoso, morbido fra le cosce, vellutato nel liuto della sua classe “armonica”, salvo scompensi rabbiosi da “Rompo le ossa a tutti! Per la Madonna!”.

Il sinistro mancino del piede san(t)o

Si può vincere un Oscar sacrosanto, recitando solo con un piede?
Sì. Daniel confuta il luogo comune “Questa cosa è fatta coi piedi”.

Il mohicano che non è arrivato per ultimo

Atletico, aitante, in Madeleine Stowe (com)battente, “la” abita sotto le cascate, abbatte i nemici, salta, scopa, galoppa, in groppa al cavallo e, di cavallina, sempre più capellone.
Senza shampoo, liscio nel pelo che stuzzica…

Il boxer…

Un Uomo “in mutande” che non è un indumento intimo da calate brache. Sbraca sul ring, piange a dirotto, non si fa corrompere, s’arrampica sulla Watson, se la rifà ma i “grandi” non ci stanno.
Finirà macerato.

Le Gang dello Yorkshire

Il macellaione di coltello. Vuole Cameron, la guarda “monocolo”, mezzo monco, vuole storpiare DiCaprio, “claudica”, cazzeggia, taglia le fette di maiale, butta fuori gli insipidi, “insanguinandoli” al pollo-arrosto.

Dimesso, poi nessun lo farà fesso.
S’ingigantisce, fa paura, neanche Al Capone fu così raggelante.

Daniel Day-Lewis è come me, “ciabatta” a Firenze, solfeggia quando alcun donnette da manicomio, come stamattina, nei pressi della Certosa di Parma, fingendo di non vedermi, piansero i loro obbrobri, camminando a passo svelto con aria “insostenibile” nel pensare “Mi tocca servir il pranzo a mio marito, che sposai dietro lauti compensi amorevolissimi, giustificandolo delle sue corna perché mi permise lo shopping e anche il mio sciopero della fame sessuale da sfatta presto sfrattata-che frittata, gratificandola nelle graticola d’altre, pagate di salumificio “a zampetta” mentre ho le rughe da gallina, ho allevato una pollastrella che, dopo un’adolescenza in cui la spelaron, ora è figlia sperduta in una provincia amabilissima dai posaceneri amari su suoi balletti domenicali, l’altro mio figlio è un ritardato che vien tutt’ora plagiato da degli idioti, dei pasciutelli bimbetti con ebefreniche mani-e adultone nelle adultere-durone di cui uno tartaglia, l’altro se lo taglia fra amene ragazzotte che ciclostila di stile notevolissimo, e gli altri se ne s-fottono. E mi sa che canterò con Domenico Modugno per rallegrare le sere meravigliosissime del mio rossetto”.

Votatelo: beccatevi, trombatevi!

Ecco, ironizzo ma sono uno sfegatato, metaforicamente e anche “forato” degli Oscar. Sfigato è tuo padre, Uomo John Cusack, non ci son scuse che tengan. E spero che Bob De Niro lo piazzi nel deretan’. Ora, la concorrenza è agguerrita. Tommy Lee Jones è il favorito ma la Malavita si vendicherà…, Besson Luc sa come Robert friggerà Tommy.
Philip Seymour Hoffman merita ogni bene, ma il suo “dottor”  Dodd non è carismatico come Burt Lancaster. Burt non ha mai pensato alla psicanalisi, Philip invece fa il trombone che tutte vuol trombare, e ha una pancia sconfinata da troppe teorie senza pratica di vere “natiche”. Egli pretende la profondità, m’affonda sol nel suo culo neanche tanto parato. Visto che non ha nessuna laurea, è un cialtrone e in galera finirà, con tanto di brandina a pensare “Sono Hoffman, recito meglio di Brando, riuscirà il lettino a reggere il mio peso prima che ingrassi più dell’anziano Marlon?”.
No, l’Oscar ti dice “Vaffanculo!”. Non sei degno della sua leggerezza.
Waltz Christoph. Tanto l’italiano medio lo chiama “Christoph-er”. Che cazzo! Non è Walken, l’unico Cristo che io conosca. In quasi tutti film, anche dove è un vincente, il suo occhio febbrile nasconde più traumi di Joaquin Phoenix/Freddie Quell. So io come salvare la vita a questo Quell.
Non è un delinquente, ha bisogno d’un maestro alla Guzzanti, uno da “Quelo”. Mica come quel buonista di Paulo Coelho. Meglio James Paulina, una che ti prende l’uccellino “dolce” e te lo fa diventare Everhard.
Arkin Alan è troppo vecchio. Quindi è solo per Grudge Match.

Lo Zio andrà a Robertino.
Quindi, ficcatevela!

Ricorda: tua sorella non è una suora. Va presa a suole!
Al suolo va data.

Datemi del suonato, di mio ho già scopato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Paperboy (2012)
    A un certo punto, Nicole Kidman fa eccitare John, si strappa le mutande e finge un orgasmo, mentre lui è ammanettato e vorrebbe invece darglielo a manetta. Vengono, nonostante le manette, entrambi, toccandosi da lontano.
    McConaughey, smembrato…, stava per svenire.
    Zac Efron sconvolto.

    Anche gli spettatori dopo questa scena sporca-ta.

  2. Malavita (2013)
    Non è che è meglio Malavasi, idraulico che ha un vaso bonsai?
  3. Flight (2012)
    Denzel sopravvive, mica tanto.

Il lato positivo di Jennifer Lawrence


12 Jan

Eh eh.


 

Il promesso sposo che son io


12 Jan

 

Per chi si fosse perso i precedenti appuntamenti, ecco un “vano” esempio contro la vacuità morale, l’oggetto della disputa cos’è se non un vezzo dei “potenti” a cui opporre la mia voce “al vezzeggiativo”, trasformista di cambiamenti imprevisti, di fronte “roca” e labbra che van di qua e di là, si piegano agli angoli come il De Niro più smorfioso e “intollerabile”, “indigesto” perfino alle mie digestioni d’un fegato “sballato”, ecco che navigo a illustrarvi ogni mio genial leggere, interpretare, “esegizzare” con esigenza, cazzeggiando fanatico qual sono di diegetica allineata alla mia dieta che mi vede qui dimagrito e in forma “stecca(to)”, che di palo in frasca frega sempre chiunque, attenti allo “sfregio”,  infilandovi i paletti nelle “pallette” e buttandovi nella fogna se non rispetterete gli ordini miei, essendo l’ordine io sacerdotale quando i sacerdozi vengon messi in discussione da “bravi” e da signorotti coi loro tranelli e “sotterfugi“.

Vota “Lincoln” per l’Oscar


12 Jan

Oscar Contenders, Phoenix vs Day-Lewis by Davide Stanzione


12 Jan

 

Joaquin Phoenix: Facce, smorfie e labbro leporino da Oscar.

Ma Daniel Day-Lewis è il favorito.

Davide Stanzione illustra questa lotta “all’ultimo sangue” da statuetta rush finale.

Phoenix ti si abbatte addosso come un furibondo tornado e ti si sedimenta dentro per restarci e non uscirne più. La sua è un’interpretazione destabilizzante che annichilisce e sgomenta per l’inquietante, malsana potenza che trasuda e la luce malata che l’illumina. Day-Lewis sarà anche MOLTO più accademico nell’approccio, ma lo trovo non meno portentoso… si riconferma il migliore attore del Pianeta con una prova che non fa pesarti il metodo o l’exploit da Actor’s Studio attraverso una mimesi e un’interiozzazione anch’essi sedimentati e assolutamente non ostentati, con un’adesione che non urla mai per mettersi in mostra ed emerge pienamente sulla lunga distanza. E, così facendo di Lincoln, riesce a catturare anche le sottigliezze caratteriali, lo humour peculiare, ti sembra quasi di scorgerne i PENSIERI… insomma, scelta DURISSIMA quest’anno.

Chocolat


12 Jan

Perché essere un cioccolatino da… maîtresse, uff che stress,

quando puoi gustar le palline del maître chocolatier?

 

 

Inno alla ribellione, perché amo il vino d’alcolico mio covo su labbra sbavate

Ove c’è un warrior, io sono Nolte nel Tom Hardy, in quanto dolore intercostale delle pentecosti e peste bubbonica ai babbi(oni)

Lo so, chiedo venia, celatemi ma non congelatemi. Ne andrebbe del mio calore e, fra l’altro, il termosifone mi sta raffreddando le pallette, peggio di quanto sei un fifon’. Sì, provo a tastarle, ma non vi trovo molto, disperse e “spappolate” nel castrato “a polpette” con cui rosolo la mia testa nell’acidità. Ah, dov’è l’insalatiera? Anch’essa m’è sfuggita di mano, devo accalappiarla prima che la vicina possa rubarmi i pomodori per spiaccicarli sul naso del marito sadomaso, uno che la tradisce con Beatrice l’insozzatrice. Beatrice…, la conobbi in quel di Trento molti an(n)i addietro. Ma nel suo didietro entrò Alighieri Dante che pescò dall’Inferno proprio Mario, il coniuge di colei a cui s’è ammogliato nell’appartamento a fianco. Anche se, ripeto, si fa i fianchi di un’altra che lo sfianca. Eh sì, fianco a fianco, siam franchi, a questa ciccina che ciuccia è meglio Ingrassia Ciccio.
Uno che col Franco faceva un’accoppiata demenziale di gran “Me lo dia”.

Rimedito nel mentre, col mio membro che so ove rimembrarlo, visto che non lo vedo più ma neppur lo ricordo, essendo svanito nella “vaniglia”, a come precipitai nel fosso delle depressioni. Ove c’è un depresso, vi son anche i cipressi. Alberi che “allietano” l’Autunno nella malinconia alla Sergio Cammariere. Costui, cantante lunatico, dovrebbe prendere lezioni da Nic Cage di Moonstruck, un mostro panettiere che, di pene “infornante”, fornicò Cher di Ronny Cammareri, con tanto di “peperon’” a “stregarla” di Strudel.

Eh già, Cher è sempre stata una super zoccola. Solo “lei” si presentò agli Oscar in abito da “monaca”, più che altro da “a portata di mano”.
Svestita di brillantine, pettinata da matrona del bordello, intascò la statuetta e poi se ne mise tanti nella “saccoccia”. Ritmando nelle sue musiche a “Pigliala così”.
Una a cui va tutto… il mio schiaffo, senz’infingimenti e senza fighetto.

Ho sempre rispettato il segnale stradale ma c’è gente che abusa della mia pazienza al controllo semaforico. Gli extracomunitari lavano i vetri e mi sciacquando d’offese del “topo” su tal rimprovero a lavarmi: “Brutto stronzo, ti smerdo se non ti farai il culettino come me. Comunque, il tuo Euro… dammelo. La nostra è una vita da cammelli”.

Ho sempre tenuto in auge questi attori.
E partirei proprio dal Nicola…

Cage Nicolas:

Uomo verace, ruspante, cazzeggiatore amante, non adamantino, di bicipiti “infarinati” nel muscolo tamarro per una pizza alle sue donne. Misogino che s’innamora di un’androgina,  anatroccolo che la coccola, testa di cocco che adocchia, spoglia con gli occhi e strabuzza nella “botta”.

Pacino Al:

Siculo, sicuro di sé, gesticola, ha due testicoli da toro, “diavoleggia”, è un animale da palcoscenico, è mostruosamente bravo in maniera oscena, non s’è mai sposato, appare spompato in viso ma le donne lo spolpano appena apre bocca, adulando questo genio che ulula.

Nolte Nick:

Sporco, si presenta alle prime in pigiama da Notte, ammicca, aggrotta la fronte, “naseggia”, “smanetta” di pipa, fuma come un turco e ha gli occhi turchesi un po’ sfumati nel disilluso, allude, è da lodare, soffre, soffia in mezzo alle cosce della sua signora, e poi sbuffa perché anche da “quella” disgustato. Eppur ha gusto. Gli giran sempre ma girerà ancora capolavori.

Me son sempre freg(i)ato. Ne parliamo delle donne? Da puberali leccan il biberon, d’adolescenti voglio crescere accrescendo uno “maturo” che possa istruirle, d’adulte ritornan a voler il bebè.

Si pigliassero un babbuino e mi lasciassero morder’ u’ babà. Tieni putten’, eccolo qua! Liquoroso!

Gli uomini poi son ancor peggio. Ancorati alla politica per impoltrirsi di più nel camoscio d’oro. Farneticano, polemizzano, stizziti s’incazzano, inveiscono, “forbiti” sforbiciano, eleggono i loro privilegi e tiramenti, ove la barca va non deve andare e io ne “affogherò” i galleggianti.
Son tutti dei galli. Alcuni si brucian le ali, altri son aleatori.
Meglio me, l’aviatore che guida il trattor’ e lancia il fango in testa a quelli coi funghi ai piedi. Li appiedo, li pedino, a un pedone faccio piedino…
Son d’appestare, il mio pesticida “naturale” semina il panico per le strade, e lo sventolo su autoradio che irradia le mie orecchiabili afasie in tutta questa vostra nevralgia.
Svengo, un po’ svacco, nevico quando son umoral di Tempo instabile e poi lievito di birra, borioso e arioso nel mio.

Torno a casa, ma prima son stato a “teatro”. Come Mezzacapa, sdraiato in prima fila a guardar la malafemmina prima figa. E, platealmente, con la tribuna “elevata” a tifare e “spronare”, smutandato d’applauso per il mio “varietà”. Lento-andante-annoiato poi irato e contrito, perché lo spettacolo voglio godermelo fino “in fondo”. Senza venire prima del “lieto fine”.

Rincaso, come già “dato” in pasto, mi ficco poi dentro le lenzuola e alliscio il pelo al mio cane, baciando un libro di Stephen King perché m’incupisca, dunque allupi, nei suoi incubi.

Il Giorno dopo m’aspettano altre prese per il culo. Non sempre ne son ispirato. Ma la voglia è tanta.

Dormo, sogno una che domino, e poi mi sveglio fra i dormienti, detti anche tonti.

Non mi credete? Domani, il mio video non lascerà adito. Io ho l’alito prelibato da prelato, e voi pelati, invece, vi coprite di pelle.

Salutatemi quella gran “signora” di vostra madre e regalatele, da parte “mio”, un fottuto Babbo Natale.
Perché il Babbo abbaia e scende dai camini con l’uccell’ nel tuo carbone.
Attizza la tua casa, se non lo rispetti.
Evviva i pazzi, che gironzolano a zonzo e son gonzi. Per esser pazzi, son stati respinti nonostante le “spinte” inutili, han di conseguenza respinto e spingono.
Pigiano e te l’appioppano.
Basta coi ricatti, con queste ricotte, con queste cottarelle da licealotti. Incendiamoli! Van cotti!

Zie schizzate, sciroccate “professoresse” tragicomiche, insegnaron religion per poi mieter nel dottor che “immetteva” e, soffrendo di meteorismo, incurante delle meteore stellate, di latte era suo stallon’, affannato nel petoman’ da mitomane.

Panzoni grassoni, calvi, concavi di cervello, impiegatine frustrate. Frustateli, tutti!

Io son ribelle dalla nascita. Chi s’oppone, riceverà solo dei ceffoni.

Provarono a fermarmi, li bloccai in casa, smontai di “soqquadro”, li scaraventai al vento e li “sbandierai” di baraonda. La polizia intervenne, furon cagionati degli incidenti, spaccai i loro incisivi, “alcuni” li recisi e, con t-u-ono deciso, altri ne uccisi.

Bang! Vedi di non rompere, alla prima soprassiedo, alla seconda sorvolo, alla terza volerai, alla quarta ti sederò. La quinta la vedrai appena. Voglio una di ultima.
Poi, ci sarà l’apnea del tuo oblio al cimitero.
Nelle bare non si respira tanto, non ti sigillerò morto ma, asfissiato, aspetterò il tuo ultimo rantolo d’esalazione.

E t’affosserò quelle fossette. Pure alle tue fessacchiotte.

Sì, la mia legge desidera la non violenza ma, se il “matto” vuol esser ammattito dai mattoni, ecco che accade la mattanza.

Gentucola borghesuccia con le sportine della spesa. Imparassero prima a esser sportivi, solo dopo aver appreso ciò, potranno “potere”.

– Io ti sbatto in manicomio!
– Stai prima attento che non ti sbatteremo al muro.
Bottanone!
– Devi stare buono e zitto.
– Sì, forza, prendete ‘sto vecchiaccio e menatelo, insomma “rabbonitelo”. Zittitelo a vita. E rendete zitella quella zotica della consorte. Se non basterà, c’accaniremo di malesorti sui figli.
Piazzate videocamere nascoste nei loro cessi ove s’accoppian con le prostitute che poi accoppano, recapitate il filmato alle loro “fidanzatine” e inviatelo al loro “direttore”.
Insomma, radiateli. Altro che capitali e caporali! Decapiteremo! W il Capitano!
– Stai calmo. L’amore d’una ragazza ti “normalizzerà”. E vedrai tutto in modo positivo.
– Sì, le racconterò questo. Incontrai una, s’intascò il cazzo mio ottimamente tenuto, voleva poi intascarmi in un lavoro per mantenerla. Quelle sui viali mi fanno schifo perché già “stirate” da maiali come “lei”, mio egregio.
Quindi, lo vedi questo?
L’hai colto?
– Non vedo niente.
– Però lo senti.
– Non sento nulla.
– Per forza. Ho usato l’anestetico. Ora, invece, morfina a parte, ti piace la mia “smorfiettina?”.
– No, che male! Aiuto!
– Come? Come prego? Vedi…, la mia preghiera non fu esaudita da te, esaurito assatanato di sesso mercificato, dunque dentro il tuo buchino, mia testa bucata, t’ho bucato di conficcato.
– Basta!
– Di bastone mai dire abbastanza. Caro bastardo, ecco il bestione!

Come dice il detto: tanto raggianti che, a raggio gamma, sgommammo dopo averli resi gomme da masticare.

Ah, non dovete prendermi seriamente quando mi arrabbio. Son ammalato di rabbia, di buio. Molti si sfogano scopando, io mi sfogo da foca. Fioco e fuochino.

Sì, voi siete pallosi… ssì-mi, meglio le pallone che avete notato?

“Annot-t-ate?”.

Oscar candidature


10 Jan

Mi candido anch’io, non “candidissimo”

Considerando che sono stato nominato al prossimo premio Nobel per la Letteratura, non sorvolerei però sulla statuetta.
La statuetta non è per le belle statuine ma è come me, statuario, avorio, dorato e Principe che, se non v’alzerete a spaccarvi la schiena, ve li spaccherò. Comprese le vostre donnicciole da “aprire” per la mia votazione insindacabile eppur “tastabile” di “levigato” su smalto abbronzato. Non sono un tronista, neanche di Sinistra ma “ambidestro” sempre nel mezzo del cammin delle vostre “rette” vite. Son l’ariete, son l’Ariosto, son l’ostia maledetta e mangio le ostriche, leccando di gran “chicca”

I nominati 
are nell’harem, e Sean Penn, intanto, “cultureggia” al mar’

Ironizzo così su un mio amico col quale stiam allestendo www.mulhollandlynch.com, che mi “dovrebbe” consegnare qualche spicciolo di Euro per il dominio acquistato con tanto di tutti i servizi allegati: “Ricorda fratello, il grande Cinema parte anche da un gran fisico e, soprattutto, dal “budget” del fisco, visto che, in mia ubicazione di posta non tanto celere, non ho ricevuto la ricevuta del pagamento dovuto. Quindi, a te, saran “dovute” delle palate e poche “patatine”.
Ricorda, 
Mickey Cohen non perdona

Ecco, si può, superati i cinquant’anni, sfoggiar un “corpetto” di tal livello? http://www.geniuspop.com/blog/index.php/2013/01/il-gangster-geologico-sean-penn-un-grande-attore-fisico/

Il Falotico si sta impegnando fra mille impegni. Presentazioni letterarie, blogfuori orariafter “Dopo tutto poteva andar peggio, meglio così”, dopo-lavori ferroviari, caffè post cena, “dopo pranzi” dopati per colpa del sugo “al dente” d’ardenti ragazze che mi corteggiano salvo salviette da rifiuti perché ho già fiutato che non son da fottere, elaborazioni del mio lutto, indulti, coiti, coliti, accolite d’ammiratori e anche d’invidiosi che mi “mirano” per “mire” non proprio “esaltanti d’uccello”. Vorrebbero che esalasse per le loro salamoie da uomini a-mari con la salsedine. Invece, meglio la salsiccia nella salsa. Infatti, di mutandoni rinforzati, da “forzuto” del mio “forziere” (ah, che fortino con tanto di discolo Rin Tin Tin, il can pastor’ tedesco che “pastura” nelle cagnoline…), devo “scortarmi” di “ultracorpi”, soprattutto dei bodyguard per le tali ragioni “bal(l)istiche”:

1) La mafia teme la mia integrità morale, non solo fisica d’interezza…, che potrebbe, in caso me “lo” vedessi brutto, denunciare i boss per colpevolizzarli che le terapie psicologiche m’han reso solo una pallottola. Nelle mie tempie, però.

2) I sindacalisti, coinvolti in leccate di culo per le imminenti elezioni politiche. Politiche di che?
A me sembran dei polli. Voterò la lista elettorale di questo “buon partito”, “Vota Falò for President, regalerà al gentil sesso il suo peperino e spruzzerà, nelle vitarelle dei mentecatti, il carisma all’origano per stimolar i loro orgasmi non più da peperoncino”.

Con tanto di frase “ad effetto” finale da biglietto da vis(i)ta: “Fottetevene!”, sponsor per tutti i pori troppo puri che, delusi da tante inculate, arriveranno “maturi” senza mai averlo davvero “indurito” in modo “tosto” e dalle femmine “tastato”.

3) Nicole Minetti, donnetta di fondoschiena bollente quanto da far… all’uncinetto nella testa alla brace da “pettegola”. Si fa sempre i cazzi degli altri, specie se “potenti”. Se li cuoce tutti fritti nella sua padellona.

4) Rita Rusic, produttrice tutta d’un pezzo (sempre “quello”) che, dopo aver fregato una barca di soldi al Cecchi Gori, tradendolo “a manetta” con tanto di “Voglio pure lo yacht e il rimborso oltre alle borsette, mia borsa d’un ricc(hi)one ma racchio Vittorio”, adesso se ne sta in due pezzi, di bikini birichini, col fidanzato più “sgallettante” e d’addomi più “a(l)itanti” in quel di Malibu. Lui la tocca e “lei”, stimolata nella zona erogena, un po’ “rifatta” ma “Ah bono, io ti rifaccio da capo a piedi”, urla “Mi fai la bua, attento alla lupa, alliscia solo al buio, altrimenti i paparazzi ci tromberanno!”.

Sì, ogni puttan’ sa che bisogna sput(tan)arsi solo nel privato.

5) Sheryl Lee. Ho sempre sognato di scoparmela. Anni fa, inviai al suo agente tal missiva del mio “missile in volo”: “Gent.le gentleman a capo dell’attrice, sono un Uomo che vorrebbe capovolgerla. Mi potrebbe recapitar l’indirizzo per offrirle il mio fantasma di Bob…? Appare e scompare, lì dentro fluttua”.

Bob, come sapete, è uno che s’accoppia ululante, a volte malinconico come Solo Bobby, uno da lacrima sul viso.

Al che, mi diedi a Guerre stellari. Ancor più isolato e sognante, ma Han “autoanale” di mie stelle nella stalla. Ah, le stallone…

6) Il capufficio dell’Adecco, interinale per lavori d’“inventario” a un’esistenza quasi rovinata.
Aiuta molto codesto a “sbarcar il lunario”. Nell’ufficetto, beve solo cappuccini, “sfogliando” le gonne delle “sofficine” sue segretarie del “darla” dietro “clausola rescissoria” se i lor mariti lo verran a sapere… di fotocopie compromettenti. Eh sì, son “produttivi”, lui mette ma bisogna ometter’ d’aborto per impedire il divorzio, causa “riproduzione” del bianco nella sua “nera”.

Ecco, a cosa era d’addurre l’aumento della moglie. Il “capo” aumentava di “busta paga”. Plagiandola di palparla.
E se n’appagava…, mentre i disoccupati, poco “integrati”, di stesso “appetito” e fame moriranno, asessuati perché solo assetati.

Egli è “sveltina” ma non si sveltisce a cercare una sistemazione ai disperati.
Pensa solo a “sistemarlo” nelle pere.

7) I sette nani van con Biancaneve e, nell’andiam, andiam, andiam a lavorar’, tutti “la” sciolgono.

A prescindere da “tutto”, appunto, sono un grandissimo.
Sul mio glande, non ci giurerei.

Tu sì? Buon per te.
Perché faccio da me.

Ama Tarzan e amami, io sono Sean Penn.

Quindi, non so quando e in quale dove, ora son da elargire di leggi dogmatiche con tanto d’astigmatico d’autostime rubate, infatti rubicondo m’incazzai perché erroneamente giudicato timido quando solo mi tira ove è umido:

1) Le regole son fatte per trasgredirle. Se non c’è trasgressione, c’è solo ripetizione.
Io rimando per evitare bocciature. Passo direttamente all’autopromozione, anche pubblicitaria che sguscia i suoi libri.

2) Al consueto appuntamento annuale, Francesco Castelnuovo e Gianni Canova annunciarono le “nuove”. Sì, ma alle nuore chi ci pen(s)a? Il novizio che son io. Tutto nuovo e per inseminar nelle loro “uova”. Il germe mio spermatozoico, un po’ nello zoo “germoglia” senza ingravidare, un po’ è letizia pasquale come l’uovo di Colombo. Lui scoprì l’America, io spoglio la figa.
Qualche volta, solo le “margherite”.
Nel selvatico senza “quadrifoglio”. Spesso lo conservo al frigo. E frigge…

3) Per anni emulai Bob De Niro, appunto. M’odiarono per tale identificazione “fuori dai canoni” solo perché loro fumavan delle canne. Mi furon nemesi. Persevero contro questi severi, che pensan sol al sedere,  ostinato nella mimesi. Io son mina camaleontica a ogni anemia contro chiunque antipatico.

4) Se Lei è Emma Stone, perché io non posso essere Ermanno Stonato?
Scusi, Lei cammina di cosce nel reggipetto, posso io scosciare nel plettro? Questa non fa rima, sì, è “steccata”. Ma con lo “stecchino” Emma fa il bocchin’ e Johnny è stecchito dallo stesso Benigni.
Vedi che il neo torna?

5) Nel 2006, infilai due incidenti frontali a distanza di pochi mesi. Mi salvai la faccia. Decisi perciò d’essere sfrontato, e sfondai anche il cruscotto dell’air bag delle mie palle.

6) Per distrarmi, dopo la diretta “YouTube” del canale “Oscars”, per caso ho ribeccato Rocco Siffredi intervistato “duramente” da Lucilla Agosti. “Ammirando” i commentini sotto, degni di gente laureata col “massimo”. Dei veri “big”.

Credo che, nel 2013, la dobbiamo smettere con questi “backstage” d’allusioni, battutine per battone, d’omaccioni semipelati per la patatona-patonza, per le vacanze da ferragosto “pruriginoso”, dei perizoma e delle mezze frasi che alludon al lupone.

Questo Rocco m’è sempre stato sul cazzo. Va evirato seduta stante, inutile  che ci “giri attorno”.

Mi parve una recita, forse se la fece.
Comunque sia, “uno” così è da feci.
Che feccia.

Comunque vada che fica. Quale? Lucilla? No, la lucina rossa. Ti avverte quando sconfini e non rispetti il (sema)foro.

Io sono colui che dà spettacolo e me lo do di mie arie frivole.
Meglio dei “monta(n)ti”.

Buoni Oscar.

E votate De Niro. Perché egli sa che Robert se ne fregò delle diagnosi affrettate.

A Lui, eminenza, diagnosticarono un Cancro. Lo superò brillantemente. Io fui considerato “matto” perché contro ogni pronostico.
La prognosi, riservata, fu da me animazione di reparto a rinchiudere gli psichiatri dentro un nido asilo. Ah, assillano ancora. Sedateli!

Entrambi, io e Robert, in un modo o nell’altro, sempre in cul ve l’abbiam dato anche quest’an(n)o.

Ricorda fratello: batti il ferro finché è caldo, anche perché, se no (dammi retta, il mio è senno e nei seni), finirai in Siberia. Lì fa freddo, e non ti convien la steppa ma il pollo.
Sarà stopposo ma è da conciliare col brindisi che stappa.

E, finita la cena, il dessert. Lei te le strappò ma sempre chiuso nel tappo fu rattrappito, in quanto ermetico. Più che altro, un ematoma avvinazzato di rosé. Rosetta abusò di rossetto, e ne fu arrossita.

Senza botto, senza botta, ma tante a chi non è come me, l’Uomo spumante. D’idromassaggio nelle schiume e, liquido, nelle nuvole.

Mah. Tiferò per Christoph Waltz inculato “nero” da De Niro Django.
Ho sempre adorato questo Bobby storico, epocale. Infatti, fra i miei mille progetti letterari, oltre a “Nel neo(on) delle nostre avventure”, ho già archiviato vari altri capolavori inerenti i suoi zigomi intagliati nella “proboscide” sua nasale d’aspirazione “endovenosa” a scimmiottar, di risata beffardella, ogni animale “sociale”.

Sì, ho sempre goduto del suo borderline.
Quando il Travis Bickle furoreggiò di Notte, stiracchiato-rannicchiato-oblio con tendenza al blu lunare nel suo “materassino” gonfiato d’ira vendicativa a sparar irrefrenabile ai papponi, e storpiando un “ordine costituito” di così “robusta Costituzione” fascista.

E Pupkin Rupert dove lo mettiamo? Un cialtrone che si crede un genio, e lo dimostra con tanto di sfoggio “pagliaccio” su tinte di mocassini intonati alle sue smorfie gioconde da ficcarle di battuta a sbatterli tutti al muro, compreso il lestofante Lewis Jerry in versione tragica del comico già sorpassato e immalinconito nell’imbonir, dunque imbrunendo di vial del tramonto, una massa da “applause” telecomandato su risa incitanti alle rissa.
Pupkin lo stese, mangiò un cartoccio alla rosticceria cinese, e l’arrostì, lo imbavagliò, gli “ragliò”, lo cosparse d’aglio e ne vampirizzò il carisma, saccheggiandolo di sua scheggia “impazzita” con tanto d’amichetta ad ammiccargli uno “Stronzone, scopami prima che sia tardi per il riscatto delle mie tette ammosciate meno del tuo”. Pupkin saltò “fantasmatico” sul palcoscenico e ribaltò tutto, incassando un arresto ma inarrestabile di mito. Idolatrato e inchiappettando su volto sardonico.

Poi, Max Cady, terribile, ancestrale, che “claustrofobizza” tutte le ipocrisie della borghesia, è un cane che ammazza i cani, quelli quadrupedi e soprattutto il bipede “elegante” bifolchissimo Nolte, “annotandogli” per filo, per “spago” e per segno ogni marchio indimenticabile.
Lo sigilla, lo bolla, e lecca le gambine attizzanti sia della Lewis sia della Lange. Una Jessica ancor adorabile di “stuzzichino” feticista d’occhiolin guardone da spallucce raggrinzite eppur “tiranti” per la stiratura serale, prima dei quotidiani suoi altri architettonici imbrogli.
Max le sbrodola, sbroglia la matassa, smargiasso li fa fessi, cuce le boccucce, “museruoleggia” a questi musoni arricchiti, sbronzo mette il broncio ai loro branchi stolidi, li abbranca, li sbrana, li terrorizza, li lobotomizza, li sterilizza e lo rizza!

Per ciò che mi concerne, apro la cerniera nei momenti in cui piscio.
Il mio pisello schizza quando la si fa fuori dal vaso, e stimo gli evasi poiché aviatori del bruciar loro le ali.

La folla mi elegge Re, i folli smascherai, che smacco, li ammaccai, li ammazzai senza neppure graffiarli, e ora mi do ai graffiti perché di me ti puoi fidare.
Se non ti fidi, affidati alla mutua.
Ti renderà muto. E non ne caverai un “buco”.

Believe me, meglio i bruchi. Perché mescolan la rucola nel prato fiorito e sfioriscono le “farfalline” da inanellare solo d’anular un po’ nell’inondar.

Sa…, tua madre ne seppe, ora s’è data ai presepi.
Meglio Beppe, uno che è il “bastone”.

Non infilatelo fra le ruote, spronate invece la vacca che incita il bue, che raddrizza gli asini, che è dritto.
E scorrazza e scoreggia a chi gli vomita.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
    La d muta. Di mutamento? Di Domodossola o del dargli addosso?
  2. Il lato positivo (2012)
    Eh sì. Bradley, tradito dalla moglie, lo prese di ospedale psichiatrico. Ma poi gradì quello B della Lawrence.Non tutto il male viene per nuocere. Spesso, ti spaccan le nocche, poi ti sgranchisci nella gnocca.
  3. Vita di Pi (2012)
    Mah, quasi più felice quella di Padre Pio.Pi per cosa sta? Per pistola, pirla o bestiolina che parla?
    Secondo me, sta per piglialo.
  4. Lincoln (2012)
    Daniel Day-Lewis si presenterà, appunto, con una limousine Lincoln?
  5. Zero Dark Thirty (2012)
    Certo che tu ragazzo le spari grosse, eh?Di mio, vorrei solo spararmi Jessica.

Oscar candidature. Mi candido anch’io, non “candidissimo”


10 Jan

Considerando che sono stato nominato al prossimo premio Nobel per la Letteratura, non sorvolerei però sulla statuetta.
La statuetta non è per le belle statuine ma è come me, statuario, avorio, dorato e Principe che, se non v’alzerete a spaccarvi la schiena, ve li spaccherò. Comprese le vostre donnicciole da “aprire” per la mia votazione insindacabile eppur “tastabile” di “levigato” su smalto abbronzato. Non sono un tronista, neanche di Sinistra ma “ambidestro” sempre nel mezzo del cammin delle vostre “rette” vite. Son l’ariete, son l’Ariosto, son l’ostia maledetta e mangio le ostriche, leccando di gran “chicca”

I nominati 
are nell’harem, e Sean Penn, intanto, “cultureggia” al mar’

Ironizzo così su un mio amico col quale stiam allestendo www.mulhollandlynch.com, che mi “dovrebbe” consegnare qualche spicciolo di Euro per il dominio acquistato con tanto di tutti i servizi allegati: “Ricorda fratello, il grande Cinema parte anche da un gran fisico e, soprattutto, dal “budget” del fisco, visto che, in mia ubicazione di posta non tanto celere, non ho ricevuto la ricevuta del pagamento dovuto. Quindi, a te, saran “dovute” delle palate e poche “patatine”.
Ricorda, 
Mickey Cohen non perdona

Ecco, si può, superati i cinquant’anni, sfoggiar un “corpetto” di tal livello?http://www.geniuspop.com/blog/index.php/2013/01/il-gangster-geologico-sean-penn-un-grande-attore-fisico/

Il Falotico si sta impegnando fra mille impegni. Presentazioni letterarie, blogfuori orariafter “Dopo tutto poteva andar peggio, meglio così”, dopo-lavori ferroviari, caffè post cena, “dopo pranzi” dopati per colpa del sugo “al dente” d’ardenti ragazze che mi corteggiano salvo salviette da rifiuti perché ho già fiutato che non son da fottere, elaborazioni del mio lutto, indulti, coiti, coliti, accolite d’ammiratori e anche d’invidiosi che mi “mirano” per “mire” non proprio “esaltanti d’uccello”. Vorrebbero che esalasse per le loro salamoie da uomini a-mari con la salsedine. Invece, meglio la salsiccia nella salsa. Infatti, di mutandoni rinforzati, da “forzuto” del mio “forziere” (ah, che fortino con tanto di discolo Rin Tin Tin, il can pastor’ tedesco che “pastura” nelle cagnoline…), devo “scortarmi” di “ultracorpi”, soprattutto dei bodyguard per le tali ragioni “bal(l)istiche”:

1) La mafia teme la mia integrità morale, non solo fisica d’interezza…, che potrebbe, in caso me “lo” vedessi brutto, denunciare i boss per colpevolizzarli che le terapie psicologiche m’han reso solo una pallottola. Nelle mie tempie, però.

2) I sindacalisti, coinvolti in leccate di culo per le imminenti elezioni politiche. Politiche di che?
A me sembran dei polli. Voterò la lista elettorale di questo “buon partito”, “Vota Falò for President, regalerà al gentil sesso il suo peperino e spruzzerà, nelle vitarelle dei mentecatti, il carisma all’origano per stimolar i loro orgasmi non più da peperoncino”.

Con tanto di frase “ad effetto” finale da biglietto da vis(i)ta: “Fottetevene!”, sponsor per tutti i pori troppo puri che, delusi da tante inculate, arriveranno “maturi” senza mai averlo davvero “indurito” in modo “tosto” e dalle femmine “tastato”.

3) Nicole Minetti, donnetta di fondoschiena bollente quanto da far… all’uncinetto nella testa alla brace da “pettegola”. Si fa sempre i cazzi degli altri, specie se “potenti”. Se li cuoce tutti fritti nella sua padellona.

4) Rita Rusic, produttrice tutta d’un pezzo (sempre “quello”) che, dopo aver fregato una barca di soldi al Cecchi Gori, tradendolo “a manetta” con tanto di “Voglio pure lo yacht e il rimborso oltre alle borsette, mia borsa d’un ricc(hi)one ma racchio Vittorio”, adesso se ne sta in due pezzi, di bikini birichini, col fidanzato più “sgallettante” e d’addomi più “a(l)itanti” in quel di Malibu. Lui la tocca e “lei”, stimolata nella zona erogena, un po’ “rifatta” ma “Ah bono, io ti rifaccio da capo a piedi”, urla “Mi fai la bua, attento alla lupa, alliscia solo al buio, altrimenti i paparazzi ci tromberanno!”.

Sì, ogni puttan’ sa che bisogna sput(tan)arsi solo nel privato.

5) Sheryl Lee. Ho sempre sognato di scoparmela. Anni fa, inviai al suo agente tal missiva del mio “missile in volo”: “Gent.le gentleman a capo dell’attrice, sono un Uomo che vorrebbe capovolgerla. Mi potrebbe recapitar l’indirizzo per offrirle il mio fantasma di Bob…? Appare e scompare, lì dentro fluttua”.

Bob, come sapete, è uno che s’accoppia ululante, a volte malinconico come Solo Bobby, uno da lacrima sul viso.

Al che, mi diedi a Guerre stellari. Ancor più isolato e sognante, ma Han “autoanale” di mie stelle nella stalla. Ah, le stallone…

6) Il capufficio dell’Adecco, interinale per lavori d’“inventario” a un’esistenza quasi rovinata.
Aiuta molto codesto a “sbarcar il lunario”. Nell’ufficetto, beve solo cappuccini, “sfogliando” le gonne delle “sofficine” sue segretarie del “darla” dietro “clausola rescissoria” se i lor mariti lo verran a sapere… di fotocopie compromettenti. Eh sì, son “produttivi”, lui mette ma bisogna ometter’ d’aborto per impedire il divorzio, causa “riproduzione” del bianco nella sua “nera”.

Ecco, a cosa era d’addurre l’aumento della moglie. Il “capo” aumentava di “busta paga”. Plagiandola di palparla.
E se n’appagava…, mentre i disoccupati, poco “integrati”, di stesso “appetito” e fame moriranno, asessuati perché solo assetati.

Egli è “sveltina” ma non si sveltisce a cercare una sistemazione.
Pensa solo a “sistemarlo”.

7) I sette nani van con Biancaneve e, nell’andiam, andiam, andiam a lavorar’, tutti “la” sciolgono.

A prescindere da “tutto”, appunto, sono un grandissimo.
Sul mio glande, non ci giurerei.

Tu sì? Buon per te.
Perché faccio da me.

Ama Tarzan e amami, io sono Sean Penn.

Quindi, non so quando e in quale dove, ora son da elargire di leggi dogmatiche con tanto d’astigmatico d’autostime rubate, infatti rubicondo m’incazzai perché erroneamente giudicato timido quando solo mi tira ove è umido:

1) Le regole son fatte per trasgredirle. Se non c’è trasgressione, c’è solo ripetizione.
Io rimando per evitare bocciature. Passo direttamente all’autopromozione, anche pubblicitaria che sguscia i suoi libri.

2) Al consueto appuntamento annuale, Francesco Castelnuovo e Gianni Canova annunciarono le “nuove”. Sì, ma alle nuore chi ci pen(s)a? Il novizio che son io. Tutto nuovo e per inseminar nelle loro “uova”. Il germe mio spermatozoico, un po’ nello zoo “germoglia” senza ingravidare, un po’ è letizia pasquale come l’uovo di Colombo. Lui scoprì l’America, io spoglio la figa.
Qualche volta, solo le “margherite”.
Nel selvatico senza “quadrifoglio”. Spesso lo conservo al frigo. E frigge…

3) Per anni emulai Bob De Niro, appunto. M’odiarono per tale identificazione “fuori dai canoni” solo perché loro fumavan delle canne. Mi furon nemesi. Persevero contro questi severi, che pensan sol al sedere,  ostinato nella mimesi. Io son mina camaleontica a ogni anemia contro chiunque antipatico.

4) Se Lei è Emma Stone, perché io non posso essere Ermanno Stonato?
Scusi, Lei cammina di cosce nel reggipetto, posso io scosciare nel plettro? Questa non fa rima, sì, è “steccata”. Ma con lo “stecchino” Emma fa il bocchin’ e Johnny è stecchito dallo stesso Benigni.
Vedi che il neo torna?

5) Nel 2006, infilai due incidenti frontali a distanza di pochi mesi. Mi salvai la faccia. Decisi perciò d’essere sfrontato, e sfondai anche il cruscotto dell’air bag delle mie palle.

6) Per distrarmi, dopo la diretta “YouTube” del canale “Oscars”, per caso ho ribeccato Rocco Siffredi intervistato “duramente” da Lucilla Agosti. “Ammirando” i commentini sotto, degni di gente laureata col “massimo”. Dei veri “big”.

Credo che, nel 2013, la dobbiamo smettere con questi “backstage” d’allusioni, battutine per battone, d’omaccioni semipelati per la patatona-patonza, per le vacanze da ferragosto “pruriginoso”, dei perizoma e delle mezze frasi che alludon al lupone.

Questo Rocco m’è sempre stato sul cazzo. Va evirato seduta stante, inutile  che ci “giri attorno”.

Mi parve una recita, forse se la fece.
Comunque sia, “uno” così è da feci.
Che feccia.

Comunque vada che fica. Quale? Lucilla? No, la lucina rossa. Ti avverte quando sconfini e non rispetti il (sema)foro.

Io sono colui che dà spettacolo e me lo do di mie arie frivole.
Meglio dei “monta(n)ti”.

Buoni Oscar.

E votate De Niro. Perché egli sa che Robert se ne fregò delle diagnosi affrettate.

A Lui, eminenza, diagnosticarono un Cancro. Lo superò brillantemente. Io fui considerato “matto” perché contro ogni pronostico.
La prognosi, riservata, fu da me animazione di reparto a rinchiudere gli psichiatri dentro un nido asilo. Ah, assillano ancora. Sedateli!

Entrambi, io e Robertk, in un modo o nell’altro, sempre in cul ve l’abbiam dato anche quest’an(n)o.

Ricorda fratello: batti il ferro finché è caldo, anche perché, se no (dammi retta, il mio è senno e nei seni), finirai in Siberia. Lì fa freddo, e non ti convien la steppa ma il pollo.
Sarà stopposo ma è da conciliare col brindisi che stappa.

E, finita la cena, il dessert. Lei te le strappò ma sempre chiuso nel tappo fu rattrappito, in quanto ermetico. Più che altro, un ematoma avvinazzato di rosé. Rosetta abusò di rossetto, e ne fu arrossita.

Senza botto, senza botta, ma tante a chi non è come me, l’Uomo spumante. D’idromassaggio nelle schiume e, liquido, nelle nuvole.

Mah. Tiferò per Christoph Waltz inculato “nero” da De Niro Django.
Ho sempre adorato questo Bobby storico, epocale. Infatti, fra i miei mille progetti letterari, oltre a “Nel neo(on) delle nostre avventure”, ho già archiviato vari altri capolavori inerenti i suoi zigomi intagliati nella “proboscide” sua nasale d’aspirazione “endovenosa” a scimmiottar, di risata beffardella, ogni animale “sociale”.

Sì, ho sempre goduto del suo borderline.
Quando il Travis Bickle furoreggiò di Notte, stiracchiato-rannicchiato-oblio con tendenza al blu lunare nel suo “materassino” gonfiato d’ira vendicativa a sparar irrefrenabile ai papponi, e storpiando un “ordine costituito” di così “robusta Costituzione” fascista.

E Pupkin Rupert dove lo mettiamo? Un cialtrone che si crede un genio, e lo dimostra con tanto di sfoggio “pagliaccio” su tinte di mocassini intonati alle sue smorfie gioconde da ficcarle di battuta a sbatterli tutti al muro, compreso il lestofante Lewis Jerry in versione tragica del comico già sorpassato e immalinconito nell’imbonir, dunque imbrunendo di vial del tramonto, una massa da “applause” telecomandato su risa incitanti alle rissa.
Pupkin lo stese, mangiò un cartoccio alla rosticceria cinese, e l’arrostì, lo imbavagliò, gli “ragliò”, lo cosparse d’aglio e ne vampirizzò il carisma, saccheggiandolo di sua scheggia “impazzita” con tanto d’amichetta ad ammiccargli uno “Stronzone, scopami prima che sia tardi per il riscatto delle mie tette ammosciate meno del tuo”. Pupkin saltò “fantasmatico” sul palcoscenico e ribaltò tutto, incassando un arresto ma inarrestabile di mito. Idolatrato e inchiappettando su volto sardonico.

Poi, Max Cady, terribile, ancestrale, che “claustrofobizza” tutte le ipocrisie della borghesia, è un cane che ammazza i cani, quelli quadrupedi e soprattutto il bipede “elegante” bifolchissimo Nolte, “annotandogli” per filo, per “spago” e per segno ogni marchio indimenticabile.
Lo sigilla, lo bolla, e lecca le gambine attizzanti sia della Lewis sia della Lange. Una Jessica ancor adorabile di “stuzzichino” feticista d’occhiolin guardone da spallucce raggrinzite eppur “tiranti” per la stiratura serale, prima dei quotidiani suoi altri architettonici imbrogli.
Max le sbrodola, sbroglia la matassa, smargiasso li fa fessi, cuce le boccucce, “museruoleggia” a questi musoni arricchiti, sbronzo mette il broncio ai loro branchi stolidi, li abbranca, li sbrana, li terrorizza, li lobotomizza, li sterilizza e lo rizza!

Per ciò che mi concerne, apro la cerniera nei momenti in cui piscio.
Il mio pisello schizza quando la si fa fuori dal vaso, e stimo gli evasi poiché aviatori del bruciar loro le ali.

La folla mi elegge Re, i folli smascherai, che smacco, li ammaccai, li ammazzai senza neppure graffiarli, e ora mi do ai graffiti perché di me ti puoi fidare.
Se non ti fidi, affidati alla mutua.
Ti renderà muto. E non ne caverai un “buco”.

Believe me, meglio i bruchi. Perché mescolan la rucola nel prato fiorito e sfioriscono le “farfalline” da inanellare solo d’anular un po’ nell’inondar.

Sa…, tua madre ne seppe, ora s’è data ai presepi.
Meglio Beppe, uno che è il “bastone”.

Non infilatelo fra le ruote, spronate invece la vacca che incita il bue, che raddrizza gli asini, che è dritto.
E scorrazza e scoreggia a chi gli vomita.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
    La d muta. Di mutamento? Di Domodossola o del dargli addosso?
  2. Il lato positivo (2012)
    Eh sì. Bradley, tradito dalla moglie, lo prese di ospedale psichiatrico. Ma poi gradì quello B della Lawrence.

    Non tutto il male viene per nuocere. Spesso, ti spaccan le nocche, poi ti sgranchisci nella gnocca.

  3. Vita di Pi (2012)
    Mah, quasi più felice quella di Padre Pio.

    Pi per cosa sta? Per pistola, pirla o bestiolina che parla?
    Secondo me, sta per piglialo.

  4. Lincoln (2012)
    Daniel Day-Lewis si presenterà, appunto, con una limousine Lincoln?
  5. Zero Dark Thirty (2012)
    Certo che tu ragazzo le spari grosse, eh?

    Di mio, vorrei solo spararmi Jessica.

Oscar Nominations 2012


10 Jan

Vai, go Bobby De Niro go!

Dopo ventun’anni, è andata!

 

Nominations for the 85th Academy Awards:

Best Picture
Amour (Sony Pictures Classics), Nominees To Be Determined
Argo (Warner Bros.), Grant Heslov, Ben Affleck and George Clooney, Producers
Beasts of the Southern Wild (Fox Searchlight), Dan Janvey, Josh Penn and Michael Gottwald, Producers
Django Unchained (The Weinstein Company), Stacey Sher, Reginald Hudlin and Pilar Savone, Producers
Les Misérables (Universal), Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward and Cameron Mackintosh, Producers
Life of Pi (20th Century Fox), Gil Netter, Ang Lee and David Womark, Producers
Lincoln (DreamWorks), Steven Spielberg and Kathleen Kennedy, Producers
Silver Linings Playbook (The Weinstein Company), Donna Gigliotti, Bruce Cohen and Jonathan Gordon, Producers
Zero Dark Thirty (Sony), Mark Boal, Kathryn Bigelow and Megan Ellison, Producers

Directing
Michael Haneke – Amour
Benh Zeitlin – Beasts of the Southern Wild
Ang Lee – Life of Pi
Steven Spielberg – Lincoln
David O. Russell – Silver Linings Playbook

Actor in a Leading Role
Bradley Cooper – Silver Linings Playbook
Daniel Day-Lewis – Lincoln
Hugh Jackman – Les Misérables
Joaquin Phoenix – The Master
Denzel Washington – Flight

Actress in a Leading Role
Jessica Chastain – Zero Dark Thirty
Jennifer Lawrence – Silver Linings Playbook
Emmanuelle Riva – Amour
Quvenzhané Wallis – Beasts of the Southern Wild
Naomi Watts – The Impossible

Actor in a Supporting Role
Alan Arkin – Argo
Robert De Niro – Silver Linings Playbook
Philip Seymour Hoffman – The Master
Tommy Lee Jones – Lincoln
Christoph Waltz – Django Unchained

Actress in a Supporting Role
Amy Adams – The Master
Sally Field – Lincoln
Anne Hathaway – Les Misérables
Helen Hunt – The Sessions
Jacki Weaver – Silver Linings Playbook

Writing (Adapted Screenplay)
Argo, Written by Chris Terrio
Beasts of the Southern Wild, Written by Lucy Alibar & Benh Zeitlin
Life of Pi, Written by David Magee
Lincoln, Written by Tony Kushner
Silver Linings Playbook, Written by David O. Russell

Writing (Original Screenplay)
Amour, Written by Michael Haneke
Django Unchained, Written by Quentin Tarantino
Flight, Written by John Gatins
Moonrise Kingdom, Written by Wes Anderson and Roman Coppola
Zero Dark Thirty, Written by Mark Boal

Foreign Language Film
Amour (Sony Pictures Classics), Austria
Kon-Tiki (The Weinstein Company), Norway
No (Sony Pictures Classics), Chile
A Royal Affair (Magnolia Pictures), Denmark
War Witch (Tribeca Film), Canada

Animated Feature Film
Brave (Disney•Pixar), Mark Andrews and Brenda Chapman
Frankenweenie (Walt Disney Pictures), Tim Burton
ParaNorman (Focus Features), Sam Fell and Chris Butler
The Pirates! Band of Misfits (Sony), Peter Lord
Wreck-It Ralph (Walt Disney Pictures), Rich Moore

Art Direction
Anna Karenina, Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
The Hobbit: An Unexpected Journey, Production Design: Dan Hennah; Set Decoration: Ra Vincent and Simon Bright
Les Misérables, Production Design: Eve Stewart; Set Decoration: Anna Lynch-Robinson
Life of Pi, Production Design: David Gropman; Set Decoration: Anna Pinnock
Lincoln, Production Design: Rick Carter; Set Decoration: Jim Erickson

Cinematography
Seamus McGarvey – Anna Karenina
Robert Richardson – Django Unchained
Claudio Miranda – Life of Pi
Janusz Kaminski – Lincoln
Roger Deakins – Skyfall

Costume Design
Jacqueline Durran – Anna Karenina
Paco Delgado – Les Misérables
Joanna Johnston – Lincoln
Eiko Ishioka – Mirror Mirror
Colleen Atwood – Snow White and the Huntsman

Film Editing
William Goldenberg – Argo
Tim Squyres – Life of Pi
Michael Kahn – Lincoln
Jay Cassidy and Crispin Struthers – Silver Linings Playbook
Dylan Tichenor and William Goldenberg – Zero Dark Thirty

Documentary (Feature)
5 Broken Cameras (Kino Lorber), Emad Burnat and Guy Davidi
The Gatekeepers (Sony Pictures Classics), Nominees to be determined
How to Survive a Plague (Sundance Selects), Nominees to be determined
The Invisible War (Docurama Films), Nominees to be determined
Searching for Sugar Man (Sony Pictures Classics), Nominees to be determined

Best documentary short subject

“Inocente”
Sean Fine and Andrea Nix Fine
“Kings Point”
Sari Gilman and Jedd Wider
“Mondays at Racine”
Cynthia Wade and Robin Honan
“Open Heart”
Kief Davidson and Cori Shepherd Stern
“Redemption”
Jon Alpert and Matthew O’Neill

Achievement in makeup and hairstyling

“Hitchcock”
Howard Berger, Peter Montagna and Martin Samuel
“The Hobbit: An Unexpected Journey”
Peter Swords King, Rick Findlater and Tami Lane
“Les Misérables”
Lisa Westcott and Julie Dartnell

Achievement in music written for motion pictures (Original score)

“Anna Karenina” Dario Marianelli
“Argo” Alexandre Desplat
“Life of Pi” Mychael Danna
“Lincoln” John Williams
“Skyfall” Thomas Newman

Achievement in music written for motion pictures (Original song)

“Before My Time” from “Chasing Ice”
Music and Lyric by J. Ralph
“Everybody Needs A Best Friend” from “Ted”
Music by Walter Murphy; Lyric by Seth MacFarlane
“Pi’s Lullaby” from “Life of Pi”
Music by Mychael Danna; Lyric by Bombay Jayashri
“Skyfall” from “Skyfall”
Music and Lyric by Adele Adkins and Paul Epworth
“Suddenly” from “Les Misérables”
Music by Claude-Michel Schönberg; Lyric by Herbert Kretzmer and Alain Boublil

Best animated short film

“Adam and Dog” Minkyu Lee
“Fresh Guacamole” PES
“Head over Heels” Timothy Reckart and Fodhla Cronin O’Reilly
“Maggie Simpson in “The Longest Daycare”” David Silverman
“Paperman” John Kahrs

Best live action short film

“Asad” Bryan Buckley and Mino Jarjoura
“Buzkashi Boys” Sam French and Ariel Nasr
“Curfew” Shawn Christensen
“Death of a Shadow (Dood van een Schaduw)” Tom Van Avermaet and Ellen De Waele
“Henry” Yan England

Achievement in sound editing

“Argo” Erik Aadahl and Ethan Van der Ryn
“Django Unchained” Wylie Stateman
“Life of Pi” Eugene Gearty and Philip Stockton
“Skyfall” Per Hallberg and Karen Baker Landers
“Zero Dark Thirty” Paul N.J. Ottosson

Achievement in sound mixing

“Argo”
John Reitz, Gregg Rudloff and Jose Antonio Garcia
“Les Misérables”
Andy Nelson, Mark Paterson and Simon Hayes
“Life of Pi”
Ron Bartlett, D.M. Hemphill and Drew Kunin
“Lincoln”
Andy Nelson, Gary Rydstrom and Ronald Judkins
“Skyfall”
Scott Millan, Greg P. Russell and Stuart Wilson

Achievement in visual effects

“The Hobbit: An Unexpected Journey”
Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton and R. Christopher White
“Life of Pi”
Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer and Donald R. Elliott
“Marvel’s The Avengers”
Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams and Dan Sudick
“Prometheus”
Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley and Martin Hill
“Snow White and the Huntsman”
Cedric Nicolas-Troyan, Philip Brennan, Neil Corbould and Michael Dawson

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