Archive for 2013

“The Big Wedding”, review from Comingsoon.net


01 May

Eccola

Reviewed by: Joshua Starnes
 Rating: 7.5 out of 10

Review:
Don (Robert De Niro) and Ellie (Diane Keaton) have lived your typical upper middle class life and had your typical upper middle class family. They had their two kids (Katherine Heigl and Topher Grace), raised them to be respectable lawyers and doctors, divorced, and went their separate ways. And of course they adopted a young boy from Colombia (Ben Barnes). And now that he’s graduated Harvard and preparing to marry his middle school sweetheart (Amanda Seyfried), like any good upper middle class couple, Don and Ellie are going to pretend to be married to avoid offending Alejandro’s biological mother (Patricia Rae) so that she won’t make a scene and ruin “The Big Wedding.”

Phew. That’s a lot of people and a lot going on, seemingly straight from an episode of “Three’s Company” or some other 70’s sitcom desperately searching for comedic misunderstanding every week. “Big Wedding” is similarly disparate as writer-director Justin Zackham (“The Bucket List”) mixes and matches errors and comedies as fast as possible to keep things going for a relatively brief 90 minutes which is, when you step back from it, almost entirely lacking of a real narrative drive.

It’s a wonder then that it works as well as it does.

But work it does, and mostly due to a game cast and some more intelligent than not dialogue, which gives most of the actors are little more to do than stand in front of the camera for mechanical set up and volley.

De Niro leads the ensemble with just the right mix of charm and roguishness, making you like the urbane Don while also realizing why his children don’t so much. Though frequently pushed into the silliest of circumstances (not quite as often as Grace, but close) he rolls through it all with a sly glance and a wink and you let him get away with it.

Which actually holds true for most of the cast. Sure, most of them have been cast to type – Keaton is again playing Keaton, the forever Annie Hall neurotic – but these types work together and you can believe they know and care about each other.

For the most part, in fact, the characters are better drawn than the caricatures they play at being, with most of them having surprising layers of humanity and a tendency towards sincerity of feeling that forgoes sentimentality, something movies usually avoid like the plague.

Much of which does come down to Zackham’s script, which is zippy enough that you forget you’re spending most of the plot in the same house–the old family house–and just smart enough, often enough, that you won’t blow your brains out from boredom.

If it had a real plot and real jeopardy, instead of play jeopardy hidden by ridiculous gags ( ‘classics’ like Alejandro’s mother’s inability to understand English or anyone else to understand her) there could be a real movie in here. As it is, it’s a wonder the movie is as good as it is.

Which is good enough this time around. “The Big Wedding” is not a classic, or even really memorable, by any means, but considering the pit it starts at, it gets off light. And that’s better than usual.

La Mecca del Peccato, l’oscura Mela del Cinema


01 May

Rar(efatt)a perla inarrivabile dei suoi inarrestabili mutamenti a sfrecciare come un poliedrico Batman dalla versatilità profumata nel suo fascinoso mantello “odioso”, ah ah!

Hollywood è mia “bianca!”

Altro macigno a divellere potentissimamente i miei nemici, impauriti e or fuggitivi nella missione disperata d’acciuffarmi in un “Wanted” che invece taglia “spara” la loro pazzissima, all’impazzata piccola borghesia fradicia e malata di boria, oscene presunzioni e infamie da untori. Me ne beo, fra tante belle belanti, come dico io, placidamente, estraggo un sigaro cubano e aspiro, “tiro” nel mirino, da bianco “sicario” spietato, alle armonie fra un’armonica “forest(ier)a” e un “monaco” mio solo di apparenza, invero solare  nella “trasparenza” notturna dello svelto svelar le gonne e a “intimidire” chi non è come me, leggenda turgidissima e rocciosa in  rugiade di fianchi  “affrancati” al mio “esangue” permearle lussurioso, “contemplativo” e di “melanconia” alle alcove lisce, garbate, “infilate” in altro infilzarvi dall’alto “s(c)isma” di giocherellar con le vostre scimmie, rubandovi anche le sceme e “sfiancandole” da sciatore su serpentina della mia “scimitarra radente” a dunque arcuato, incuneato. “inculo” modellarsi dentro e attorno curve tortuose quanto “tanto” pericolose.

La neve si dissolve e il “Cuore” si riscalda, “temprato” in altissimo, altro(ve) impeto pettoral da temerario nell’eccitare e “movimentare” il rabbuiato, muliebre “caldo”. Entro nel di Lei “antro”, mentre voi v’appisolate, pisellini, negli anfratti. Ah ah, mi fate ridere, patetici ragni e ratti! Io slinguazzo!

D’aureo capolavoro a nobiltà per nobilitare chi non arriverà mai alla somma del mio inno “issato” in grembo.

Una valanga, una “verga”, la r(e)azione a catena… ché imprigionò ogni bugia d’egual ritorsione nell’ esondante “danno” perpetrato ora finalmente appianato di giusto “aggiustarli” nelle (sedie a) rotelle.

Questa è “Passione!”.

Muti, zittissimi,  oggi le loro coscienze infide, che tradirono ignominiosamente con illazioni, insulti e assalti, “vengono” assediate da un rimorso lento ma partorito esso stesso solo dalla gratuita cattiveria di tal  impunta e punita malignità, si rintanano nella più pusillanime (in)differenza, scuoiati “a pelle” sventrata ai loro bradi istinti da me gloriosamente recisi. 

“Sventolo” io e li uso come “bandierine”. Banditi, sono il colore alla vostra vita noiosa, tutti in coro a gioir di coriandoli, tutti accorati e “a collo!”.

Disprezzatemi, falsi e fascisti, il mio libero genio non ha prezzo! Insindacabile è sinapsi abilissima che libra con pugn(al)i allo stomaco formato Pdf e a innaffiar’ le vostre cazzo di teste!
Con tanto di tazzina di caffé che balla con una lat(t)ina.

Sono leggerissimo di poesia amatissima e smonto le libbre dei tuoi libri scolastici da quattro lire.

Il mio è un ettolitro di petrolio da Daniel Plainview, mio piantagran(at)e. Vai ad arare! Sei mina vagante, minatore!
Attento, Minotauro, il toro son io di ariete. Quale Arianna! Tutte mi fan il filo e perdo il fido, cane mio coccolato con panzerotto ripieno.
Tu sei solo panza vuota!

Applauso!

Adorami!

Atletica ginnastica mentale su un corpo impermeabile ai vostri colpi “duri”.

Scorrazzan come porci di scoregge nel recinto e borbottano altre offese, ma io logorerò sempre più tal luridi con adorante e superbo corazzarmi e dunque, di botte “metafisiche”, scoraggiarli da urlarmi in faccia.

Si guardino allo specchio e la loro anima non mentirà, la s(a)ccheggerò, scaccolerò  nel “sacco a pelo” di come spellarono e carne ossa son invece stati macellati proprio da chi vollero maciullare, “slogandogli” la mascella.

Letargo. Alla larga da me! Se no, ti allargherò lì in mezzo! E rimarrai all’asciutto?

No, allagato! Impantanato proprio nei pantaloni! Ah ah! Ah ah!


Fratelli della congrega, fedelissimi al motto iroso di noi cavalli furenti e fieri tra le ignobili fiere vigliacchissime con le loro vacche, noi accendiamo il cero alla speranza di un Mondo migliore, incendiando l’orrida cera di chi “cena” con la pancetta pienotta! Ed è “produttivo” di stronzate direttamente proporzionali, improponibili alle loro mal taciute perversioni da invertiti che a noi si convertiranno! Volenti o nolenti, siamo noi o no il vento!

Poveri stronzi, siete stati smerdati!

Ove va la gatta al lardo, ci lascia lo zampino!

E invece Io, Iddio, son Babbo Natale e me “la” fischietto di “zampogna! Io, He-Man, ischeletrisco! Ameni, sarete menati!

Cavalcando le “renne”.Ah ah!

Comprate questo capodopera e vogliatene “tutte” signore!

Questo è il mio cervello offerto in “santità” alle finte “suore”.

Il mio trivellare gli “uccellini” dei pretacci!

Ah ah.

Sono il Corvo! Covate rabbia ma io vi stano nelle tan(ich)e appunto dei vostri culetti, cuculi e culoni! Porcellacci, sono un uccellino one a onta!

Bisonti, ecco la carica frontale!

Non mi annoderete! Sono io che snodo la camicia e vi “rinforzo!”. Ah ah!

Vi fotto sempre! In modo robusto!

Uah-ah-ah!!! Hip, hip, urrà!

Mi fate una pippa?! La pipì? E Pippi Calzelunghe deve andare a rammendar la calza da streghetta.
La strego(ne) io. La stiro!

Forza con le birre! A tutta birra!

Figlioli, acquistare!

Fighe statene lontane, è materiale che davvero “scotta”, mica “roba” che vi “siringate” col “maritozzo” della meringa surgelatissima!

Ah, il tamarro gel!

Questo libro spacca, spalma, sbottona ed “entra sottopelle”, in modo lieto e armonico invoca affinché la confraternita nostra vi sia ad addolorarvi nel mansueto incularvi a vicenda, non so se anche a Vicenza (mi giunse voce da un “usignolo” che “lì” ne vide di crudi mentre a Parma il prosciutto è cotto di catene da Santo Antonio), fratricidi e biscioni giocate di coltelli “fini” nella retorica del “buon”… costume?

Datevi alle briscole! Siete stati sbrecciati. Non sbracciatevi! Per voi, solo le bricioline! A me il bruciore!

No, le prove del “novanta” a costumino di 9 centimetri e basta.

Appaiati coi taglierini, “sforbiciate” in “lungo” eppur il naso è sempre più corto di elefante. Sì, la proboscide punta alle cosce eppur accasciati anchilosate pachidermici. Reumatismi! Evviva uno non tanto di automatismo! Evviva il mastno senza mastice! Discoteca! Cineteca ribelle, Pinacoteca ed enoteche, orsù, avvinnazzatevi! Alzatevi da ubriachi!

La “dermatite”. L’epatite, l’apatia, il Palio di Siena del vostro “cavallo” matto di patta slacciata eppur “moralmente” castigata di castrazione ad autoinganno nel cedrone gallo!

Ma quali limonate! Qui, prevedo per voi grandinate e giusto una granita al chiosco di Cecco, “famoso” omuncolo d’olfatto “prelibato”, diciamo gelato al bacio nel tastar la “crema della crema” in suo suin annusar “peperino”. Fa bene Cecco, appicca i cocchi di albero suo sciocco.

Egli sbeffeggia il paperino che gli dà del poveretto e sempre a Lei è “provetta”. Egli non usa la pompetta e non tollera i preliminari di pompini. Va “dritto” al sodo e, solidificando, ficca di “Bruto” con Braccio di Ferro a “destro” amico per le “palle”. Basta coi bambini!

Questo è liofilizzato! In tuo asfissiato!

Olivia Wilde è magra, troppo anoressica. Va essiccata in un film “scarno”, ove mostrerà solo la spolpata carne da un cannibale Hannibal Lecter nell’ammiccarle come se fosse una “sopravvissuta” con ambizioni invero da letterina. Letterati, siamo o no alati!?

Cari miei porcellini, ricordate: Lupo Ezechiele ne sa più del lupo delle “fragole”.

Il Lupo perde il vizio eppur è tempie anche se un po’ stempiato.

Fratelli, appiccicatevi e sbaciucchiatevi, sono l’Uomo che non v’aspettavate e che v’ha “affrescato” in maniera “alito” freschissimo come due amanti in Alaska fra vischi e il vento “fischietto” a spronar l’intirizzito “fisico” che ricercò l’origine della sua razza scimmiesca.

Il fisico studiò eppur non “stucca”, è più orso in quanto polare.

Appioppatelo a un abete. Spogliatelo di ogni abito e habitat.

“Mettetevelo” nella zucca di Halloween, sono ululante in quanto non ungulato ma goloso di “piluccanti”.

Festa, imbecilli. Datemi Clarabella e m’“imbruttirà” di “imbrattata”.

Fine con la “botta”: la Donna è savia quanto meno sazia. E salì in Lei che “sollevò” lo scettro in mezzo a voi, gli spettri.

Ho dato tutto.

Più di così, se’ mor’, infatti la gente mi urla “Va’ a morì ammazzato!”.

No, voglio morire nella mo(r)ra cinese!

Un, due, tre, facciamo anche quattro. E tutta la Notte!

Il banco sbanca! La bianca è nera! Le banche fanno sesso con una banchina.

Il Moro di Venezia coi mol(l)i.
Otello, mangiati i tortellini!
Iago, sei un geloso ma non godi!

Da me, invece, solo mazzate e mortaretto piazzato “docilmente” su viso lor sbiancato “mozzarella” di “pizza”.

Ah ah ah! Sono incorreggibile. 

Tu pensi di fregarmi e io sto calmo con le gambe “sfregandomeli”.

Ah ah.

La Neuro!

Il chiromante!

Amami da ghira coi ghirigori!

Insomma, che cazzo fai?

Disponibile anche in versione eBook.

Chiudi la bocca!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Play rigate dritte, allungate di mio naso!

  1. Bomber (1982)
  2. Ronin (1998)
  3. Carnage (2011)
  4. Il petroliere (2007)
  5. The Fighter (2010)
  6. All’ultimo pugno (2013)
  7. Malavita (2013)

Pasolini di Abel Ferrara


30 Apr

Sono il nuovo Pasolini di Abel Ferrara: a Freud ho sempre preferito Fred Astaire di ballo isterico e alle puttane borghesi una cagnolina “a garrese”, vai a denunciarmi e sarò l’Annunciazione “Mary

La rabbia, PasoliniFerrara Abel e Caino, il Male, il profumo del mare, Carmelo Bene, i fratelli cattivi, Abele e Apelle figlio di Apollo con tutti i pesci che vennero a galla, detti stronzoni, la mia “anormalità” sanissima e il mio tormento viscerale in volto non carnascialesco da immenso Willem Dafoe, uno che lo squadri e ti distrugge a soqquadro

No, dico? Li avete visti? Cambian solo le facce, le anime sono identiche.
Si chiama principio d’omologazione. Trascorrono gli anni e anali “vengono”… per mantenersi a gall(on)i di temperatura stagna.
Hanno occhi diversi, perlomeno d’aspetto ma, dentro, la simbiosi con la marcescenza è già avvenuta.

Lo profetizzò John Carpenter col messianico Essi vivono, ne “discusse” incazzato Bruce Springsteen con “Murder Incorporated”, fu annunciato nella Bibbia a profezia d’Apocalisse.

Ma la catastrofe è già qui. Siete ingialliti. No, non sei un muso giallo, un marmo di “Carrara” (s)paventi ma omertoso d’ipocrisia a te non sarò “tribù”. Portami in tribunale! Che altra sedazion ti darò.

Inutile che ti nascondi dietro pose da “falsario”, in filigrana sei dollaro di contrabbando anche quando “fai”… il donnaiolo “dorato”.

Te ne “acce(r)chi” e balli in piste da ballo, come il direttore del circo sei “trapezista” su “diplomazia” ma io t’ho avvistato.

Nessuna rete a salvarti! Dategli un fazzolettino! La saliva è molta.
La paura di più.

Una volta centrato il bersaglio, mai più mi “sederai” di bavaglio.
Son io che entro nel tuo sedere, e starai solo seduto con un bel tovagliolo a sbavare, mio dolce da figliuole.

Antifona? No, tifone!

Dai tuoi occhietti “perspicaci” intuisco il volubile tuo essere cianfrusaglia.
Ammassi altri “macigni” a chi non nero cigno “evolve” nella tua sessualità “matura”. “Dirigenziale” in abiti tint(ur)a unita e “Unità” sol quando il vento “tira” a opportunismo dello spacciarti “giornalista imp(r)egnato”. Ventre molle!

Ma io conosco te e la tua razza. D’anni immemorabili oramai vi celate nel “raggelarci” con la vostra “calura” estiva, evasiva a base di freddure e soprattutto spietata freddezza. Che danno! Ma siam dannati!

Evasione!

Uno sta morendo e voi lo incitate al suicidio, ridendovela alle (s)pall(ucc)e allegramente con la vostra “signora” di pelliccia. “Eutanasia” bianca del taciuto “avvelenarlo”. Porco Giuda!

Il tuo Dio si vergogni!

Poi, da samaritani, alleviate la ferita con la penicillina d’un sorrisino ancor più letale e un “Buona vita” alle vostre sol stronze sacche scrotali.

E vi lavate le mani dopo aver (ri)pulito.

No, non sto “a posto”. Lo faccio apposta. Perché quando mi “normalizzo”, sono un idiota come voi, con la differenza, non trascurabile, che menzognero divento sol fa(l)ce per falsi obblighi “morali”.

Ho la tendenza a dirle tutte. Noto un merdoso che fa la corte a una per ficcarglielo e, prima che possa azzannare, azzardo io di spago cortissimo!

Il lavoro. Ossessionati dal pane e dalla focaccia per procacciar figacce e poi dar dello sfigato a chi d’un recondito mal di vivere è dissanguato e non “affamato”. Gli dite “Non me la racconti giusta, togliti la maschera, chi sei?”.

Ma strappatela tu, piuttosto! E spaccati il “fondoschiena” se proprio ci “sta(i)”. Questa è Giustizia!

Ecco, mio spiccato come ti spappolo!

Pacchiano pavone di pacchi da spaccone!

Sommaria! Somari!

Il lavoro? E voi davvero pensate che il lavoro “sistemerà”… le cose?
A voi, forse. “Badanti”… delle cosce da “polli”. Una da far fritta con le vostre frottole da “arrivati”. Piene le tasche, svuotati i coglioni, miei tesorini rinsecchiti di teschio.

Testolone? Ecco la testata!

Io arrivo al dunque, siete solo dei delinquenti bravi nello “scioglilingua”.

Lavorar, in tal animalesca società, a mio più rabbuiare è boato delle personali intestina arrotate dai vostri arrosti e carne allo spiedo. Piedini, occhiolini, un macchinone e la figlia del dottore per “laurea” e “lode”, detto anche il brodo dei lordi col camice “intonso” in quanto sempre, di facciata, “tosti” a (s)macchiarla!

Meglio i piedi caprini del Diavolo!

E altri test per diagnosi, per blandir spericolato, per insultare,  miei “sultani”.
Sono suddito e però addito. “Sotto sotto” sei solo un puttaniere da sottana!

Dai, dillo! Che vuoi dare?!

Si sa.

Amori fedifraghi dei compromessi, a messa si confessano solo i peccatucci e non il Capitale di reddito pro capite da caporali per teste di “capra” nel decapitare.

Meglio il carpaccio al sanguinaccio!

Parabola del figliol prodigio e, in quanto “diverso”, non prodigo e non a porgere…, anzi a romperti il cazzo, mio pazzo ti concio a pezzi per le fest(in)e!


Piaciuta la tua orgetta!? Questione di orologio e toc toc busserà alla porta!

Nacque un figlio speciale ma l’uomo bestiale desiderò che si “adattasse” al porcile.
Intimandolo a “cambiare” per “crescere” nella merda d’ogni porcata e schifezza.

Ché sguazzasse!

Ma Lui, per dinastia sangue blu, preferì sanguinare, appunto. Che “spuntino”, vero?

Lo “tamponarono”… di “depositare” in culo ma il Signore non fu spossato, spostato né si riposo come gli altri a tavole (im)bandite con forchette, forconi e “dolcini” più posate “buongustaie”

Scomposto, alter(at)o, insistette e anche starnutì di sputo. Fu colui che è Ercole e Sansone a sputtanarli e sborsarono dopo tanto impuntarsi e puntarlo.

Distrutti!
Disgusto!

Certezze crollate, capelli presi per le orecchie!

Occhio per occhio, Taglione!

Al che, lo legarono alla sedia per fermarne la rivoltante (s)gradevolezza. E gli vomitarono addosso ingiurie e una “giuria” venduta.

Grida vendetta!

“Ammanettato”, le sue prigioni ascesero a riflessioni trascendenti per non scendere ancora fra le “comunità”.

Liberato, aizzò nuovamente il suo Cuore azzannato. E azzardò più di allora e della prima (s)volta da lor “tovaglioli” lerci!

Premura adesso addosso ai mostri che tesero la trappola così quanto “eressero” le metriche di giudizio di “trigonometria” per ogni “anarchico uccello” non da meretrice!

Ambizioni per (s)fregi, cosa vuoi che me ne freghi del tuo urlarmi “Fregato?”. Prega! Ecco, io ho fegato, tu solo fighette e sughetti di scarpe(tte).

Inchinati! Supplica e non sarai perdonato!

Io amo navigar di fregata, di mare in montarvi tutti.

Confessati, fesso!

Altro che varichine, sono la Cavalcata delle Valchirie!

E dovete star solo che zitti, pecoroni!

Morale: se pretendi di modificare la Natura dell’essenza a se s(t)essi, teso ti (s)tenderà parimenti trappola, demente!

Fine della più grande Storia mai raccontata.

 
Willem Dafoe, ambiguità, Peccato, Santità, Cristo, Satana. Insomma il Man.

Il resto se lo può prendere tua madre.

Tale padre, tale (con)sorte.

Tali porcellini.

Non ho ancor capito come si sta al Mondo.

Anzi, li sbatterò tutti in prigione, poi getterò le chiavi e cagherò in testa al direttore di questo paio di palle.

Telefono a uno che continua a ricattare di presunto abuso di potere.

– Pronto? Vuole che la segnali?
– Non può?
– Perché?
– Sto parlando con un morto. Questo lo sa, lo percepisce?

Animale, alza le mani.

Lo senti!? Questo pugno ti è normale?

O anomalo ti è sacrale?

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Porcile (1969)
  2. La rabbia di Pasolini (2008)
  3. The Addiction (1995)
  4. Mary (2005)
  5. Il cattivo tenente (1992)
  6. Aguirre furore di Dio (1972)
  7. Per qualche dollaro in più (1965)

Abel Ferrara, Pasolini e Willem Dafoe


29 Apr

Da “Sentieri Selvaggi”

La notizia viene dal canale franco tedesco ARTE, cofinanziatore del progetto: Abel Ferrara inizierà a giugno le riprese di Pasolini, sugli ultimi suoi giorni di vita. Si dedicherà al progetto dopo aver terminato DSK, film sullo scandalo Dominique Strauss-Kahn con Gérard Depardieu e Isabelle Adjani

La notizia viene dal canale franco tedesco ARTE, cofinanziatore del progetto: Abel Ferrara inizierà a giugno in Italia le riprese di Pasolinifilm sugli ultimi giorni di vita di Pier Paolo Pasolini, assassinato il 2 novembre 1975. Il regista aveva espresso già da molti anni il desiderio di raccontare la fine di “un anarchico, uno spirito libero” del quale ha sempre ammirato “la libertà, il  coraggio e l’indipendenza“.

La sinossi: Quel giorno, Pasolini ha 53 anni. Si trova a Roma, appena tornato dalla Svezia, in cerca del suo amante, una giovane marchetta con la quale si impegna a un incontro con altri ragazzi per la sera successiva. Gli amici lo avvertono che si deve smettere di scrivere i suoi articoli incendiari contro la Democrazia Cristiana, che prima o poi qualcuno gli farà la pelle, che è già accaduto a un altro giornalista. Ma Pasolini vuole denunciare “questo governo di marionette”, costi quel che costi…

Sarà una specie di Rashomon incontra All That Jazz” diceva Ferrara all’inizio del 2011, intervistato da Filmmaker: “Non so chi sia stato a ucciderlo, ma di certo si è trattato di un’esecuzione. Il film conterrà varie ipotesi: l’omicidio politico, l’ipotesi dell’assassinio da parte del ragazzo di vita, la versione del duro che gioca con il fuoco e si brucia“.

Nei panni di Pasolini dovrebbe esserci Willem Dafoe (Nymphomaniac, Out of the FurnaceA Most Wanted Man, The Grand Budapest HotelWhiskey Bar) già diretto in Go Go Tales e nell’ultimo 4:44 Last Day on Earth.

Durante il 64° Festival di Locarno, che gli ha assegnato il Pardo d’Onore, Ferrara dichiarava che si sarebbe battuto per avere un protagonista italiano che potesse parlare correttamente la nostra lingua; la scelta di Dafoe è comunque un buon compromesso, visto che l’attore americano è sposato da anni con la regista Giada Colagrande, e probabilmente in grado di recitare in italiano.

Il desiderio che Ferrara covava fin dai tempi di King of New YorkPasolini, sarà realizzato grazie a Capricci Films, società di produzione francese particolarmente coraggiosa.

 

Abel Ferrara inizierà le riprese dopo aver completato DSK, l’annunciato film “sul mondo dei ricchi e dei potenti” con Gérard Depardieu e Isabelle Adjani, ispirato allo scandalo Dominique Strauss-Kahn, ma anche alle vicende di altri personaggi (tra cui Berlusconi, Clinton, Anthony Weiner e Herman Caine) riconoscibili anche con i nomi cambiati. Il progetto,  dopo una serie di rallentamenti a causa di problemi di finanziamento, ha trovato finalmente fondi ed è pronto a partire, con la produzione di Wild Bunch.

 


CIA


29 Apr

Ribaltando così l’assunto del “Paradiso” terrestre, invero infernalissimo

Prefazione “meteorologica” con orologio da polsino-“pulsante” (rosso…) R(ol)ex, cane fedele ma rabbioso se vuoi fotterlo sul Tempo

Di questi giorni apatici, tendenti all’assottigliamento della Primavera nei primi intonanti scrosci dell’Estate “incipiente”, possibilmente prossima ad aderirvi di pelli abbronzate nel pene “scosciante” box-Er a PR marpiona-costumino “1, 2, 3, prova” sul solare scioglimento per le accoppiate ai moli del molliccio-“abluzione” “terse”-erse alla pinetina-colada-solstizio-solidific(c)ato Sol “caldo”, previo pedalò “al largo” d’orgasmi umidini “sott’acqua” dei tradimenti “profondi” con notaio a “metter mano” sudicia-leguleia di pratiche al divorzio “nudo” delle peggiori offese fra corna, cornetti in riva di “glassa” cioccolata succhiata, cucchiai “annegati” al caffè amarezza-brezze-bracciate e braccialetti “marocchini” d’alta marea Vendittivù cumpra’ fra un “bacio” e un’altra “leccatina”, leccornie “salsedine”, salatini dolci negli orifizi con l’orefice a regalar “lei” una “perla” colore “stella marina” e “buchi” del “galleggiante” a bo(i)a fra un calamaro “gigante”, una piovra eccitantissima con Fiorello a “stonare” di Karaoke reminiscenza al suo ex liceale scientifico poi “figo” e ora per le “foche” di chi vive, “chiava” nelle fogne dei (ri)sentimenti goliardici non più golosi di “crema” ma piovigginando sale sugli irti colli della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare e non “viene” neanche con Fantozzi, in quanto più sfigata di “lui” impotente cronico eppur di similarità “anemica” poiché frigida “imbottigliata” alle depressioni-pastiglia Chrono con dei coni per la “fragolina” più pistacchio di vita “stracciat(ell)a” in limonata granita “profumo” grandinate-burrasche-burrocacao-tempeste “rinfrescanti” la fighella arida e deserto “oasi” tanto felice come uno “spompato” da Camel Trophy, “dura” (com)petizione per petomani fumatori incalliti-Marlboro “boreale” aspirato di striscio e “liscia liscia va l’esca del pescar tra gli abissi una biscia”…, non v’è cer(tezz)a che non possa esser “toccata”, struccata ché l’allocca va col cocco su docce di teste “noci”-amplessi scimmie e arachidi in bocche “bocca bocca” fra le “bocce”, detta anche respirazione dell’umanità con la bronchite, causa stress logorante-polmonare, delle branchie fra banchi di nebbie serali quando il Tirreno non è più “torrido” e uno del branco “ab-Branca-menta” una “medusa” demente tra-montata, cantandole a “crepa”… “palle”… un abatantuonesco Diego fra tuoni del Cielo-tormenta-(om)one:


sono un fenomeno…,
“s
prupurziunat’” per quanto riguarda le dimensioni.,
e se trovo la “
tonna” giusta, me la ciuccio come un’aragosta!

A Ferragosto e anche la Luna è un girarrosto!

Che schifo di società merdosa.

Per fortuna ci son (D)Io, Uomo di un altro Pianeta, profumo Terrence Malick metafisico e “scrutatore” delle vostre “urne”, intese come tombe “elettorali” al mio Dracula che “sfoglia” le sue “crocette” nei colli delle verginelle, strappando lor il tanga con tanto di Orango… Tango “latino” al loro allattarmi per donar sangue colorito pallido, (non) mor(t)o.

La CIAcentral intelligence agency di ques(i)to cazzo.

Ha fatto più danni “lei” del petrolio, altro che quel coglioncello arteriosclerotico di Rossi Vasco, fannullone guitto che “cinguettava” per le ignoranti a cui “rifilò” lo “sfilatino” su “concertoni” in “luci”-lucciole San Siro.

Ehi tu delusa, attenta che chi troppo abusa…

rischia poi di raschiare il fondo del barile, detto anche il “cantante” bidone-spazzatura-trash totale dei ritornelli alla “bona” per suo uccell’ “usignolo” di “USA e getta”, post salvietta e non “salvata”.

Anzi, ancor di più “inculata”.

“The Hollywood Reporter” annuncia un film della Paramount diretto da D.J. Caruso.

Quando mai i deejay fan i registi? Mah…, sarà un “discotecaro” con ambizioni “cineaste-melodramma” da Lucio Dalla:

Qui dove il mare luccica
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento
un uomo abbraccia una ragazza
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto:

Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint’e vene sai

Vide le luci in mezzo al mare
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un’elica
sentì il dolore nella musica
si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire da una nuvola
gli sembrò più dolce anche la morte
Guardò negli occhi la ragazza
quegli occhi verdi come il mare
poi all’improvviso uscì una lacrima
e lui credette di affogare.

Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
e scioglie il sangue dint’e vene sai (mi fa sangue!)

Potenza della lirica (e anche dei fianchi nella ficaaa!)
dove ogni dramma è un falso
che con un po’ di trucco e con la mimica
puoi diventare un altro
Ma due occhi che ti guardano
così vicini e veri
ti fanno scordare le parole
confondono i pensieri.

Così diventò tutto piccolo
anche le notti là in America
ti volti e vedi la tua vita
come la scia di un’elica.

Ah si, è la vita che finisce
ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva felice
e ricominciò il suo canto:

Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint’e vene sai
Te voglio bene assai
ma tanto tanto bene sai
èuna catena ormai
che scioglie il sangue…

Dentro il “dente” della vagina “salendo!”.
Be’, torniamo a Spys’ Kid, da non confondere con l’altra stronzata Spy Kids di Rodriguez Robert, da guardare solo per farsi du’ seghe con le tettone di Gugino Garla in modo “spaghiElio e le storie tese…

Siamo o no dei Watchmen? Sì, ancor tirerà per le “bambine” con lo Swatch.

Come sempre avviene oramai con le pellicole su commissione, si scelgono gli attori prima che ci sia la sceneggiatura. Che idiozia è mai questa?

Robert De Niro e Shia LaBeouf hanno accettato i ruoli, ma lo script è “vacante”.

Comunque sia…, sarà un (suc)cesso.

Trattasi di una trama “orrenda” che narrerà i retroscena “Storia vera”-non veridicità (in)credibile di una ex spia (De Niro), arrestato per il “crimine” d’aver rivelato i fasci… coli e, dal carcere “ergastolante”, impartirà “lezioni” di “vita” al figlio “purissimo” come i suoi von Trier per le ninfomani.

A galla, adamantino!

Tre capolavori da “valutare” e guardare con più Hitchcock.

Occhio alla finestra sul cortile. Il complotto c’è, è un “binocolo” in mezzo alle gambe di quella piagnona-“compianta” di Grace Kelly, una che avrei afferrato per la chioma dopo una birra “bionda” e, da sbronzo, avrei “cazzeggiato” in maniera non tanto “paraplegica” nel suo vedo-non vedo per “farla” vivere Donna “due volte”.
Anche tutta la Notte.

Una “Principessa” sul pisello!

Psycho?

No, Gli uccelli!

Ap-punto e a capo di Kamasutra giravolte “calmi” contro ogni falso “capo”.

Anch’io, come De Niro, ho detto tutto.

Mi sbatteranno in galera ma almeno non mi sbatto, come voi, le puttan(at)e. Miro al “sodo” bersaglio non delle “facili” s(ol)uzioni.

Anzi, NO! Deciso, infiammato, a “bruciapelo” dei criminali in abiti “legali” e in ambiti “sociali” network. Anche gli psicopatici “assassini” (bianchi?) provan “empatia” per le “sparatorie” a Palazzo Chigi

Per quale motivo dovrei arrendermi in questa “tragica” eppur per me rinascente storia dell’orrore “degna” di Stephen King “impermeabile?”

Ieri, è avvenuta un’altra tragedia che fa “onore” al nostro MOSTRO “bel” Paese dei nani con diritto di “cittadinanza.”

Da “La Repubblica”:

Due carabinieri sono rimasti feriti davanti Palazzo Chigi a Roma dopo che un uomo in giacca e cravatta ha aperto il fuoco esplodendo numerosi colpi di pistola. I militari sono stati colpiti uno al collo e uno alla gamba. Uno dei due sarebbe grave, ma entrambi non sarebbero in pericolo di vita. Sono un appuntato e un brigadiere. Ferita di striscio anche una donna incinta che si trovava a passare…

Uno estrae una pistola e spara all’impazzata, già.

Poi un identico matto, fors’ancora peggiore (almeno quello ha il “coraggio” di essere “coerente” coi suoi squilibri mentali), piange o meglio finge, come al solito la sua notevole (senza “virgolette”) faccia di bronzo da suo blog Twitter (mi raccomando, vai a denunciarmi, sai che paura, ho le convulsioni) alla sua “testa(ta) giornalistica”, “emettendo” il coccodrillino ch’è. Fra le “palle” spunta qualcosina?

Subito dopo, infatti non avevamo dubbi in merito alla sua “emerita onestà morale”, si “reca” sulla tastiera e batte il suo “pezzo” da “integerrimo”, con testuale appunt(at)o frase che si dispiace per i parenti delle vittime.

“Regalando” il suo “cordoglio”. Nel frattempo, la sera prima è andato a troie, picchiandole pure, senza testimoni indiscreti che avrebbero potuto spifferare.

Ah, la soffiata.

Complimenti! Se prima però si specchiasse e vomitasse di fronte, anzi “bifronte”, alla sua personalità molto doppia, gliene sarebbe grato Saviano e la salvezza di “Stato”.

Costui, come tutti sanno e come abbiamo già ampiamente sputtanato, non molti anni fa cominciò a calunniare una “persona” (indovinate chi..?.), ex amico (nutriamo ora parecchie perplessità su tal “rapporto”) che conosceva dall’infanzia, per la sola “ragione” che all’epoca era “disoccupato (piuttosto che “lavorare” come “lui”, preferiamo tutta la vita…rella) e “vergine”.

Al che, “coadiuvato” da un teston’ testardo di padre, anch’egli circuito dal disegno omicida del figlio (la “natura” del tramandare il seme del Male?), di punto in bianco (vedi idiota che il tuo “articolo” è sempre conciso e preciso di “accerchiamento?”) intimò al suicidio, attentò alla dignità, all’incolumità altrui, “grazie” al nostro web.

Per combinarla sporchissima senza lasciar “prove”. Tanto basta un click e si smacchiano le macchioline, vero Matteino? Il cognome lo sapete.

E me ne frego! In platee! Tutti in piedi!

“Strumento” ar(m)atissimo col quale s’inventò profili falsi per nascondere il misfatto “profilattico”, molto d’ingegno “aguzzo” e coltello serpente affilato.

E, a tambur battente, perseguitò di offese, attacchi ignominiosi, minacce perfino di stupro a una ragazza… ché non “doveva” stare con uno che aveva “sofferto” soltanto di grave depressione (sempre comunque più viva dei porcili aggressivi della “compagnia fighissima” di tal “pantaloni” molto “taglienti” e “ficcanti”).

Al che, dopo reiterati abusi al decoro, al rispetto, a ogni patto di fedeltà da tal impostore orripilante vilipeso, traditi e arsi tutti i valori, una “persona” si ribellò platealmente. Come da tribuna precedente.

Scattarono denunce e contro querele.

In seguito allo shock devastante di questo “atto” (davvero “cristiano”) “pulitissimo”, la vittima fu scambiata per carnefice e sottoposta a trattamenti psichiatrici sedativi, tanto da andar vicinissima alla “lobotomia” che si vede nei film più spaventosi e da brivido…

La stessa persona che, dopo una sfrenata battaglia in tribunale, è oggi uno scrittore con quattro romanzi all’attivo, una reputazione untouchable e un altro capolavoro letterario da consegnare dentro, tutto dentro in cu(cu)lo alla sua “buchetta” delle “lettere”.

Eh sì, è “laureato” in “Scienze della Comunicazione” il nostro “scomunicatore” Savonarola da Inquisizione con lo “stendardo” del suo “Savoiardo”. Omuncolo Standa(rd).

Questo è il documento più “nascosto” della CIA, gran figlio di puttana!

Dai, prendi una rivoltella e fatti saltare le cervella, porco di merda!

Mi spiace, sono l’agente 007 Sean Connery.

Come nella scena dei nostri Gli intoccabili, in cui fa irruzione nella “tana” dei “lupi”, solleva uno scandalo e dà un “pugno allo stomaco”, mena un “coniglio”-fetentone, dunque ammicca allo spettatore e pronuncia: “Adesso come si sentirà, meglio o peggio!?”.

Voi che dite?

“Buttiamola” a ridere, dai, dai, dai!

Quando si “entra” in rehab, non “esce”, al massimo piscia e basta!

In clinica psichiatrica, si “vive malissimo”. Nel senso allusivo e “figurato”.

Almeno, se stai a casa “senza”, puoi masturbarti in “santa pace”. Lì,  (te lo…) “piazzano” anche con videocamere e “microspie”. Neanche in bagno è permesso “docciarselo”.

Sì, per quei quattro mesi in ospedale, l’astinenza sessuale mi uccise. Già ti “castrano” a livello psicologico, perfino il “Taglione” per “ammortizzare” lo “sfogo”. Che “cazzata”. A parte gli scherzi da “prete”, la figa non è mai morta. La foglia di “figo” è scomparsa.

A “prescindere”…, me la “tirai” lo stesso,  dicesi segona, previo altre due settimane di “controlli” all’“apparato” burocratico in quanto lo “temprai” ma non ottemperai alle regole “asettiche” dell’igiene…

Per le infermiere fu uno spasso guardar’ il mio “passero solitario”. I “dottori” andaron “dietro” al “mio”, incitando il casino generale del “trenino” con del vinello a “chiudere tutte le bocchin(ar)e delle schizofreniche “femminucce”.

Sì, se “perdi” un treno, guadagni in “trono”. In “Toto” ti tromba(no). Ti “elevano” eroe della “Patria” a benedire “ciò” ch’è finalmente stato “inserito” nell’“integrarsi” socia(na)lmente… per i cazzi degli altri.

Sì, l’Ottonello, reparto dei “malati” di mente bolognesi, è come la famosa qui esclamazione “Socmel’!”, un “ciucciotto”.

Se non l’avessi “(s)fatto”, si sarebbero perse una “gran cosa” e, fra l’altro, adesso “ce l’hanno (s)caricato” ad alleviare gli “stati” momentanei del lor sentirla “giù” da brave brad(ip)e. Le brache! Aprono VLC e si “piluccano” sopra il water, poi si puliscono streaming col VIM.

Assumevo vari milligrammi di neurolettici per farm(ac)i… smarrire la troppa voglia di letti. Sì, vollero che non “volasse” e mi “violarono” nell’“effervescenza” più spontanea e “spuntato”.

Sì, passò di “patata bollente” su tutti i monitor formato gigante “Maxischermo” con espressione Valium da scemo.

Uno “spettacolo”.

Ce “lo” vogliamo dire?

Sono un VIVIN C, da usare con “candela” durante i sintomi premestruali “andropausa”, previo effetti collaterali di controindicazioni nell’“incapsularlo” ai sintomi “febbrili” dei feromoni femminili “influenzabili” da una cura nel popò di depot con “fottuta” annessa e neuroni di spappolati “coglioni”.

In fondo in fondo, sto messo bene ma dove lo misi?. A pecora, come si suol dire. Eh sì, se non hai i soldi, non hai un cazzo. Neanche il tuo. “Piegato”. Chiara la spiegazione!?
Ho degli istanti di perdita mnemonica e anche di perso… Perdo peso e “lui” smagrisce mentre il panzone riccone tutte le “ingrassa”. E il bello è che lo vende all’“in… grosso”.

Che grassa opulenza! Eminenza, faccia… qualche cosina. A che minchia serve se no la chiesina?


C.I.A.o, acronimo dell’Uomo “anonimo” nel “minimo” espanso di sal(u)to “pimpante” alla Donna per il flauto “sonante”, “brevemente” si “allunga” ma il portafogli piange e “importo” schiaffi in faccia senza fica “sfacciata” perché son “fiacco” e, più che cagnaccio, un ghiacciato “miao” con le “fusa” del mio “sball(at)o”

Innanzitutto, sei bellissima, rossa, sexy, che fulvo ardore, anche furbizia femminile elegantemente nobiliare.

Sportiva, atletica, con il cellulare a occhiolino da marpioncella, molto ammiccante, lasciatelo dire. Lasciatelo “sciare”. Il dare e tu dai nel mio “inondante”. Così cantava Ligabue alle bovare già nella “bara”. Dammi la barretta di NOVI, mia barese da “innovare” sulle nevi in te “appianato”, pian pianin’ “zuccherato”-fondente.

Ti piace quello nero? E i bianchi? Come? Vanno con le extracomunitarie? Obama Barack ha risanato solo la moglie. Quale sanità pubblica… Mancano i “pubi”. No future, solo spacci(at)o e altre guerre, si “figuri”.

E non posso rimanere con le “mani in mano” in tanto (t)remare orgasmico d’erotico baciamano che mi porgi d’occhi.

A parte gli scherzi, la “vedo” dura. Sei più grande di me, vivi in Umbria, io emiliano d’adozione, “terrone” di nascita non so dove nella Terra Promessa con dizion(ar)i a pigliar la “lingua” come meno leccherà i culi.

Si chiama solipsismo geniale dell’Uomo onesto presto “animale” in quanto nudo “forestale”, cfr. “concupito” dal bosco senza Cappuccetto e senza “cappella”. Neanche i frati francescani mi pareran l’ano di “asilo”… nido.

Eh, l’inedia anodina. A dirla “papale”, un nodo in gola.

Da “luppolo” a lupetto. Che “(guarda)roba”.

Ma un’amicizia simpati(c)a è chieder (la) troppo? Mica t’ho chiesto di spos(s)arti. Pretendo di “sfondare”.
Insomma, “pelle e ossa”, ti riempirei di bac(h)i e smalterei le unghie che toccheranno… un telefono “squillante” come le tue gambe appena appena pronunciate di lentiggini piccanti a “sgambetto” per il mio… “arrossito-arrosto”. Sono un b(r)uco. Restituiscimi al licantrop(ic)o del Cancro nella brughiera mia me(ge)ra stregona.

Azzanna, ma attenta alle zampe da gallina…

Non mi streghi ma, se me lo sfregassi , vedrai come “brucerà”.

Sono uno scrittore di nome, non so se di “fallo” ma Stefano Falotico. Ibs.it ti donerà la “vista” ad opere di mia Arte, cara la mia vispa Teresa. Che vespaio, sono il moscone dello zitti e mosca, prendimi per “quello che ho”, non esigere che preghi durante i vespri mia quarantenne ancora in Vespetta. Fai… le curve spronando il turbo del mio “motorino” ronzio e di ozio ti azionerei nel tuo seno “in quinta” marcia. Marcandola di “tiro a segno”, altro che i tuoi vestiti di “marchetta”. Vuoi lo yacht, mignottona? Da me solo un Chino(tto).

Equilibrismo di un bimbin’ birichino con venturo salto nel “vuoto” a ricadute de(pri)menti? Ah, cadrò solo nella tua “erba”. “Bollicine” mia drogata. Togliti l’ago dal braccio e anche dal pagliaio. Non sono un pagliaccio.
Sono nel “fieno” eppur la vuoi “piena” nella stalla. Che vacca. Che gazza ladra, che “gattina” che ovula…

Il “Può darsi” mi salverà di donne “offerte”. Come feriscono loro, neanche le spine della Madonna di Abel Ferrara! Mary?
Sì, per sempre… Come? Era Meri? Solo amari… , altro che “merlo”. Altro che cor(v)o.
Altro che coito. Noto solo una Notte da “cotto” alla brace mentre loro “abbrustolicono” di grigliate la salsiccia di una “cenetta” propria “romana”.

Dai, concedimi un Facebook e bando alle ciance. Bagascia!
Le tue guance, ah, i guanciali.

Ricorda: avrò la tua (ri)cotta con un cuscino a “scudisciartelo”.

Sì, il tuo Poster è meglio di come me lo metton’ nei posteriori. Almeno, ammirandoti, un po’ “mirerà”.

Dammi “retto”, sei tanto retta che ho il dubbio, lecito, che in molti te l’abbian “infilzata” di ritto dritto filotto al “biliardo”.

Sono pien di bile?

Certo. Oh, non sono un bullo. Ma tu sempre brutta rimani. Non imbellettarti.

Vai a “sciacquarti” in cattedra(le).

The Good Shepherd

Buon pastorino per le “pecorine”.

Sempre De Niro in “cabina” di regia con “montaggio” osceno-scenico e “graffio” Eric Roth grafia (ir)riconoscibile “al volo”, Inside(rMan finto “tonto”-Forrest Gump.

Oltre il giardino…

Spy Game

Assieme a The fan (vedi che il De Niro “guardone torna?), il film più “serio” e non cazzaro di Tony Scott.

Verità che scottano.

Ronin

De Niro con Frankenheimer, l’esistenza dei saggi è una valigetta “misteriosa”.

Altro che Pulp Fiction e stronzetti.

Va bene “condire” dei dialoghi brillanti…, ma si torna malinconici quando si è troppo avanti.

Ora, facce di stronzoni, seduti!

Altrimenti, vi legherò al sedile anteriore senza CI(ntur)A di sicur(ezz)a. Questa è castità!

Vi ho scoperto! Tutti in avanscoperta sotto le coperte!

Insomma, scopare!

Cioè a terra.

Mani in alto in caso d’emergenza. Potreste “venire” subito. E rimanerci “secchi”.

Vaffanculo!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Spie come noi (1985)
  2. Bella ciao (2002)
  3. La regola del sospetto (2003)
  4.  La Talpa (2011)
  5. JFK – Un caso ancora aperto (1991)
  6. J. Edgar (2011)
  7. Segreti e bugie (1996)

“Dellamorte dellamore”, recensione “ascensione”


28 Apr

Tutto l’amore “indagatore” per un incubo color Falchi… Anna

Ieri, ho comprato “Ciak”, “Best Movie” e il nuovo “Dylan Dog”, lettura fumettistica mia preferita in tempi adolescenziali già più in là dei miei coetanei.

Oggi, stan tornando di moda i Marvel movie, non tutti marvellous.

A cui preferirò sempre il magnifico culo svettante di quella figa immortale della Falchi.
Una che col “Max” fu calendario “massimo”. Il Conte alla De Sica? No, da render Dracula un “verginello”.

Lei è la vera “Madonna!” protagonista di questa incursione tenebrosa e non tanto soave di Michele Soavi, a incarnarsi nel “modello” omosessuale ambiguissimo di Rupert Everett, il maschio per antonomasia d’ogni bona alla Bonelli Editore. Il toro! Sì, 007 era uno sciupafemmine, questo li “batte” tutti.

Ho molto di Tiziano Sclavi, anche il suo “Le etichette delle camicie”.

Qui, il nostro Soavi “raggira” lo Spirito “nocturno” di Dylan e lo trascina in un cimitero di “Mort(acc)i”.

Zombi sbudellati come mortadelle, grasso che cola di digressioni banali, amplessi “domestici” con i capezzoli alla Emanuela Folliero che lo annunciò ne “I Bellissimi” di un’Anna dei “miracoli”.

Quando vedo “una” così, divento pulp, “puro” trash della virilità alla Bobby Peru e non capisco più niente di wild at heart erto, “imbavagliato”, sanguinolente-truculenza-sbavando in zona rigor mortis (e)rettile come i lombrichi del terriccio più terragno alla bufalo o alla Buffalòra, luogo della vicenda e del vinto (under)Dog…

Rupert se la scopa di brutto, di “burro(ne)” su una lapide, e la Falchi gli è “tombale” a smorirgli sopra in estasi “montanti”-armoniche non da monaca d’un corpo-cardiopalma fra cipressi e croci. Un orgasmo capitalissimo, al “capitombolo”.

Lo sbecca la tacchina, e il becchino se la gode in un sol boccone!

Il film è una schifezza, un tentativo maldestro e “pecoreccio” di portare al Cinema un personaggio geniale, adattandolo solo alle montate lattee di Anna. Molto più “stimolante”. Lei spinge, il film non tira.

Ecco, a parte questa Venere di Milo di “Oh mio Dio!”, il resto non è valido di “candelabro”.

Solo le sue “labbra”.

La pellicola vale per la sua pelle, scarnificando la Diavolessa del Piacere sballo, rimane una trombata che v’ha fottuto due ore.

Almeno, ci siam guadagnati una manciata d’inquadrature “platoniche” a planare sull’esorbitante statua di tal Donna che mette davvero i brividi.

“Da paura”.

Accappona!

Secondo me, avrebbero dovuto intitolarlo Am-mazza da morire, non è mora né amor’ ma una succhiante-succinta ninfomane che uccide “a sangue” il tuo Machete “discinto”.

(Stefano Falotico)

 

 

“Mud”, il Trailer, Best Matthew McConaughey ever


28 Apr

“Beyond: Two Souls”, Tribeca Trailer and behind the scenes


28 Apr

Cento Falò


28 Apr

Steven Spielberg’s “Obama” with “Daniel Day-Lewis”


28 Apr

Ma che razza di cagata è mai questa?

Genius-Pop

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