Archive for 2013

“Grudge Match”, il Trailer


12 Sep

Festeggio il mio compleanno con questo film già storico.

Rita Rusic è cavall(eri)a rusticana


12 Sep

Salve, sono il rustico, mi sfamo ruspante con le ruspe, di rosse arzigogolo il pel di Rita Rusic, previo penicillina piangente su mio compitino da (com)pianti alla Montalcini…, ché pianga!

Sì, così giro da Gian Burrasca senza giacca e cravatta, imburrando le donne a me “melodiose” in briosi “scioglimenti” del nervo più “al dente”. Che lor afferraron ferine per poi infilarlo ché mai il “mio” s’affievolirà. Fuoco spalmante, dardo scheggiante a mirar qui a Miami la “beniamina” Rusic Rita marina, donnaccia di gran bocce sul bikini atomico nell’atollo d’abbronzate cosce tornite in costumino sodo come la Lemonsoda. Scostumato, le son “paparazzo” vicinissimo, scatto il mio “zoom” appunto ravvicinato e “appuntisco” la lingua cotta a puntino. Su cremosità del suo fondoschiena a me liscio d’erettive vene, simil placido incunearlo acuminante nella sua “Grotta Azzurra” al cavernoso mio flusso delle arteriose… Navigo liscio come l’olio, “idraulico” di leva scoppiante in motor che scopa di Notte anche sullo yacht frizzante come il Chinò.
Lei, sotto la Luna piena, s’inchina perché la riempia, Rusic Rita accompagna il mio “barboncino” nel raschiarla sulla “depilata”, allenata dai pilates, per yoga gustoso come un frappè allo yogurt… appunto burr(asc)oso. Rusic guarda, mentre “screma” illiquidita, gli altrui maschi gelosi, in compagnia solitaria non “assolandola” di caldo nelle sue bollicine schizzanti il mio rosicchiante e quelli rosicanti, per farli bollir di rabbia. Asciuga la “rasatura” nell’arrossarmelo tutto bello che rizzante, erta in gridolini su sbavante suo rossetto che, sbrodolandomelo, beve il liquor in lei iniettante a mio nettare entrandole.

Così, in questa calura americana con tal toscana accalorata come le negre sudafricane, la mia “canna” è a pesce della sua esca di vasche. Sì, la vacca passeggia col suo “cagnolino”, cioè il sottoscritto sottomesso e anche sopra che glielo immette, tirandosela a far(se)li adirati. Loro non godono e lei lo sa, il mio con Rita sale e, a Mezzanotte, quando le sue “acque” son già gelide dopo la (termo)dinamica tramontante della Rusic in tutto avvilupparmelo “sciolta”, sorbirselo di Sorbetto e spomparla in mezzo ai suoi pompelmi, rincara la dose… dosando movimenti di “bacini” nell’apnea soffocante della marea “lievitante”. Come una piovra, me lo immerge al buio, nella nera n’è (p)orca, squaglia il mio “squalo” e nel cul vien ridotta a irta mia “quaglia” sulla “piastra”, cioè abbrustolito il mio va ancor infornandola per cuocerla di “microonde” integralmente temprandomelo a vertiginose temperature immoderate della sua bagnata come un’ubriaca sbronza di (r)osé svenevole, tale e qual al venirle “dolce” di rosa e appunto rosso di sera si sper(on)a in cucina e piastrelle con imbiancatura seppur annerita. La nostra Rita!

Rita arrostisce, Rita è il mio nitrito, Rita il mio fa sì… che strisci, la “evidenzi” di “segno” (in)visibile poiché con me non ha due pezzi ma la mostra ignuda di pezzo a spezzatini.

Vicendevoli di cena, di schiene che s’inclinano. E il mio “declina” bestemmie nella femmina bestiale.

Insomma, una puttana da calci nel sedere.

Comunque, diciamocela. Rita ha ancora un tiro. Vien chiamata la stiratrice. Colei che, per Ercole toy boy (bar)col(l)ante, a balconcino suo ne fa entrar cinquanta. Sì, roba da band banged.

  1. Il rito (2011)
  2. Gilda (1946)
  3. Rita da Cascia (2004)
  4. Rita, Sue e Bob in più (1986)

Unforgiven


12 Sep

Stallone e De Niro in vestaglie ufficiali da “Grudge Match”


11 Sep

Il 13 Settembre 1979 nacque il Genius


11 Sep

Storia di un maledetto che si “denirizzò” nel neo anomalo, spuntato sulla guancia per empatie a pelle di Andolini Vito…

Meglio che suonare il mandolino!

Sì, sto assumendo un look sempre più somigliante al Bob. Ieri pomeriggio mi “rivolsi” allo specchio e notai che la lentiggine sulla guancia s’è ingigantita a forma nera, dunque deniriana, di verruca. Una mutazione “metacinematografica” da far impallidire Kakfa e Cronenberg. Ma tutto ha una “regione”. Sì, Bob veniva chiamato Milk da giovane, io sono solo Bobby con la lacrima sul viso… comunque, meglio il colorito ceruleo, pulito al “cloro” e non annerirsi nelle rughe, poi liftate con incuria, delle corali voci di massa.
La mia pubertà fu umorale a pois. Precoce di masturbazioni in solitaria, le “avvenenti” mie compagne delle medie, mediocri in termini fisici nonostante ambizioni da scienziate di Fisica (sarà stata colpa di quello “laureato” all’ISEF, un povero paraplegico che s’eccitava dinanzi a tante fiorenti “gioventù”, impartendo flessioni “ginniche” al suo senza rotelle eppur in carrozzina), un po’ me la mostravano nell’accavallar di gonnelline sotto i banchetti birichini quanto poi, “tirandomi” un affettuoso bacino, concupivano schifezze per eccellenza, leggasi bifolchi maniaci che, di “manesco”, già agitavan le “acque” appena mestruanti. Sì, tutto un mescolio di ormoni appena venuti a galla, fra galli che poi avrebbero dimenticato ogni putrefatta “prima volta” con tali gallinazze nello svoltar, previo “sviolinate” da lacchè, a impiegati col “bianco” colletto.
Sì, prima non sapevano coniugare, poi impararono a memoria la pappardella nell’adolescenza più da papaveri con le “paperine” sboccate-imboccantissime, “solari” quanto depresse ma bastava un “poco di zucchero” e andava giù… glup glup. Galoppate d’arrivisti sulle “bimbe” che emulavano, già mule, le modelle sulla copert(in)a della (ri)vista…

Fu allora che mandai tutti a farselo dar nel culo. Questi paraculi non meritavano un Travis Bickle “straniero” al porcile già avviato… M’innamorai di De Niro e scomparvi nella Notte più “allegra”. Quegli animali scopavano, cazzi che non mi riguardavano. Nessuno/ anche ora mi caga? Per fortuna? Già la mia merda basta. A bestia! Ci mancan solo le racchie, dei cessi e la coprofagia. Per quanto mi concernette, a tal “cenetta”, ho sempre prediletto farvi i “grilletti”. Polemico, asociale, contro ogni convenzione e talvolta, guidando nello “sbandare”, anche punito di contravvenzioni. Meglio di chi si punge nelle vite artificiali! Ah, per rimediar la figa, vendereste le siringhe anche a un barbone senza stringhe. Sarò stringato se non mi capite. Se sei un drogato, ti slogo. Il braccio è mio.

Non ci vedo della perversione. Ognuno ha la sua. Se la tenesse quella zoccola… sta sol che nella gatta ci cova. Altro che cicogne. Queste partoriscono già a dieci anni, previo aborto pagato dalla madre che si fa il lor teen.
Sì, un figlio di papà per minorenni e milf.

Mi terrò sempre bene, conservato di fascino al pepe di pene, al buon come il pandoro, e faccine con la “sordina” da Corleone, Brando a “venire” come miglior attore della sua generazione. Anche se Pacino lo surclassa. Va detto. Tutta la saga, non seghe mentali perché Coppola conosce i mafiosi “ipocriti” ch’eppur pregan sotto la “cappella” nel togliersi il cappello col “baciamo le mani”, è costruita su Michael.
“Puro” da proteggere così tanto che diverrà, appunto, il più cattivo.
Bacerà di Giuda suo fratello Cazale e poi lo ammazzerà! Porco…!
In Quel pomeriggio di un giorno da cani, al nostro Cazale andrà peggio.
Credeva di aver trovato un amico come un “tesoro”, leggasi “rapina” per far il bott(in)o e spartirselo ma invece, oltre che senza colpo gobbo, sarà ucciso di pallottola.
Comunque, anche Pacino ebbe molte gatte da pelare. Cazale aveva la pelata, Michael incontrò, nella vita reale, una Keaton Diane che gli succhiò le palle.
Infatti, negli anni 80, causa lo “spompamento”, Al girò soltanto Cruising, Scarface, Papà sei una frana e Seduzione pericolosa. I nomi glielo dicon “lungo”.
Cominciò a riprendersi la virilità con Profumo di donna… Vinse l’Oscar e Diane, dalla platea, applaudì commossa mentre Al la guardò come a gridarle: “Ecco, mi usasti a statuina per ingessarlo. Tieniti Woody Allen e i suoi o-nanismi, puttana!”. Ma ancora ebbe un crollo psico-sessuale-affettivo, ravvisabile in Paura d’amare.

E dire che Michelle Pfeiffer conobbe un Tony Montana che la montava… Heat significa calore ma Diane Venora chiese il divorzio ad Hanna. Che casino! Pure Natalie Portman che si taglia le vene prima de Il cigno nero!

Ora, che c’entra De Niro? De Niro c’entra eccome. Venerdì uscirà Malavita in America.

Finalmente, una bona Michelle, seppur un po’ invecchiata e scialba. Per la serie: dopo due volte senza neanche una (s)cena assieme, leggi Stardust e Capodanno a New York, Bob fotte Michelle.

Ce la vogliamo dire?

Come vi prendo per il popò io, neanche il padrino.

Venerdì 13 del 1979


11 Sep

Venerdì 13… compio gli an(n)i. E non ci son più cazzi. Speriamo nel “mio”, alive e vivo, anche se talvolta vegeta. Non so dov’è eppur mi ama… in questo “viavai!”

Venerdì, dico a voi, amici e nemici, compio gli anni. E sarà Venerdì 13.
Ah ah, io combatto la iattura, da patenti sfigate talora (im)potenti, essendopirandellianoUno, nessuno e centomila. Festeggerò con pochi eletti per poi darmi a più amene intimità. Non intimidito dai detrattori, se mi va, guido pure il trattore come Farnsworth lynchiano. Ma ammonisco mio fratello di sangue. Invero, son figlio unico. Quindi, non ho nessuno a cui ricongiungermi. In quanto Travis Bickle del mio viaggio al termine della Notte. Orsù, in alto le candeline. Illumineranno il buio. E voglio tutta la torta, compresa la ciliegina di tua sorella, dolce e cremosa, per rimpinguarla di soave cioccolato, denso e fondente, forse un tiramisù o mi butterà, senza burro, giù dalla scarpata. Io non uso maschere, mangerò con la scarpetta anche a carponi per leccar i tacchi delle donn(ol)e, in quanto mascarpone di Savoiardo, “scivolante” a valle…
Son savio biscottone mica un Monaco principino. Ah ah! Ardiamo i monarchi!
Vai, arcieri! Poi, bruciate le lor cere nei bracieri! Che braciole di maiali!
Ce la vogliamo dire? Esemplifico, spesso senza fighe, un film romantico “ a pelle”. Da guardar mentre addenti uno “spezzatino”. Talvolta, indosso il giubbotto, spesso prendo molte “botte” e varie sportellate. Al che apro l’ombrello e, in umido, balla sotto la pioggia…
Sì, piango a dirotto perché innamorato cronico di tutte le donne.
Tutte, senza esclusione di colpi… sì, “incarno”, scarnissimo e scannato, la versione Elvis Presley di Bloodsport. Sì, immaginate Elvis di corde vocali armoniose su addominali nervosi. Insomma, uno da fegato macerato. Elvis doveva rimanere Elvis.
Che furon quelle mosse marziali perché di droga s’ammazzasse?
Ah, farò come Elvis. Morirò per colpa del movimento pelvico. Penicillina, no, Silvio Pellico! Sì, m’imprigionarono!
Quando codeste m’afferraron ferree di calci “sguazzanti” nell’aria su gridolino…, un po’ da spaccata e quindi “spappolante”, “come” Van Damme. Di posa plastica soprattutto quando avvicino una, mi schiena senza “toccarmi col guanto”, e lancio una sfida “imbattibile”.
Cioè, i miei occhi duellanti, già tendenti al languido, sgorgan senza “darlo a vedere e mai il mio ne toccherà molte eppur di più ne vedrà, già, basta connettersi a YouPorn”, s’impietriscono ma continuo a buttarla… sui muscoli per rinforzare l’evirazione.
Un’irraggiungibile crisi mistica mastica “ardente”… il dentro mio che, “coraggioso”, per nuovo (intra)prenderle…, s’accartoccia in lagrimanti corrosioni d’emorragia. Al che, “ascendendo paradisiaco”, mi do al cerebral intellettuale con molte “frecce ad arco”. Da cui la mia arcata gengivale di spalancata bocca aperta nella tagliente ferit(oi)a inguaribile di un più a(r)mato(re)
Eppure, sempre sanguigna, la perdita è incolmabile. Neanche le trasfusioni di una pornoattrice, che fa sangue appunto, placherebbero la morte agonizzante. Quella mora è però attizzante, tutti aizza nei rizzi. Rabbit, ex JessicaRizzo o sono io il coniglio? M’hanno rapito!
Assatanatatissima per sete a infiammarli mentre io, oltre che di “fame”, sto schiattando d’assenze soffocanti, le femmine diffamanti. Lei… non “chatta” con me. Fottiti, chiatta! Chiatti Laura è anoressica!
Lei arcua il bacino perché sia imbucata d’altri dardi (es)tratti che, penetrandola, un po’ fuoriescono “rientranti” al ventre suo bollentissimo e raggiante, mentre io congelo e non “cola”. Diedi le lettere di “dimissioni” dopo la prima volta che lo (o)misi. Da cui peggiorai di stima. Nonostante i distinti saluti. Mah. Epistolari lettere di “puro” e distillato amore, liquidato in mail che non si dica. E non la dà.
Lei era una misera, io a quei tempi er(t)o, oggi spezzato d’arto ad artico mio membro che può sol rimembrar Silvia. Artù, pensaci tu. Un Tempo, la mia spada era “lucente”, Excalibur dove sei sparita? Che fai? Stai esalando il respir fatale da Napoleone!  Siete dei pezzi di Manzo(ni)! Chiamate Perceval, a Venezia vince Sacro GRA, ci vuol un avventuriero da Indiana Jones e l’ultima crociata per l’eternità della mia “gru”.
Sta andando giù! Chi lo tirerà su?
Nonostante “tutto”, credo nell’amore. Momenti indimenticabili che, alle volte, vorrei dimenticare. Come si suol “dare”, la teoria fallimentar del “Vuoi ma non puoi, mio uomo, cucina le uova ché la fritta(ta) della gallina sarà strapazzata da un gallo di cedrata, ecco la tua cenetta senza sbottonar le cerniera, cena gustosa da intinger il pene nel rosso tuorlo mentre lui è torello ai suoi orli vicino ai for(n)elli”. Sono un debole, una moll(ic)a davvero “elastica”. Sono propenso a incazzarmi, tanto loro quanto scazzan quelli altrui dopo che li han inculati con lo “schizzo!”. Che cozze!  E che cazzo, basta! Ogni donnetta è Paese. Tutto il Mondo lo sa.
Le donne tedesche usan a incrociarmelo con la svastica, quelle italiane raschian anche l’ormai teschio senza carne del mio volto “magro” come lor su(or)ine. Quelle francesi son dei cessi, troppo “eleganti”, quelle spagnole adorano il “Sole”. Quindi con me, che son Mister inglesino “color” malinconie, non posson che rendermi un crisantemo da orticarie e ad altri la dan solari nelle vie delle cagne. Evviva chi sogna senza “glassa!”: Non avrò classe ma c’è la galassia!
Basta con Claudia Galanti! Sarò “galante” al suo uomo “croccante!”.
Ricordo quest’aforisma: chi fa da sé, forse è un uomo col tè.
“Famoso detto” dell’englishman come me, “lunghissimo”, che la vede “lunga”. “Di mano” per sue gambe chilometriche a metrica d’uno di trenta centimetri. Egli l’accoglie da maître mentre io, da gobbo di Notre-Dame, passo le notti sotto la metropolitana di Parigi. Cambiando città!
Ma, nel frattempo, Johnny Depp è “barbone” con Amber Heard vicino a Montmartre.
Sì, sono un martire, un miserabile da Victor Hugo…
Un Cabret caprone, pausa di Scorsese da DiCaprio, “orfano” del rimaner in “stazione”. Remiamo a Venezia. Ove Romeo e Giulietta furon sospiranti di Shakespeare! Mah. Finiranno entrambi fregati. Non mi fregherete.
Sì, non vedo un cazzo io ma quella sì, eccome… osservo col telescopio mentre scopa con l’antennista del “cavo”. Orgasmi stroboscopici! La sogno di grande “schermo”. Mi schernisce anche dal “nero” con pixel di pizzetti a (s)granata bombardarla. Meglio una pizzetta. Fidati.
Quando, finita la “proiezione”, lei è titolo di coda per un “montatore” col codino “testicolante”, tu sarai alla Bionda, birra per digerire. Ecco Babilonia!
Ah ah. Sono un giocherellone, un matto gaglioffo. Insomma, con me non arruffan il pelo eppur (s)tiro… in quanto “nato con la camicia”. Di buon manico, infatti è evaporato e tutto di pieghe b(r)uc(i)ato.
A parte il mio “ferro”… era comunque da battere finché poteva esser caldo, adesso mi sbatton di “stiratura” rovente a un altro più da “battiscopa”.
Al Mattia Pascal preferisco una matta che con un altro si scalda. Scopriranno che è stata una cazzata. La mia matita è matador! Oh Dio, però leggendo le mie opere, quanto dolore! La mia anima è tormentata!
La nostra vita?
Sì, meglio coltivar il proprio orticello e ber di vino a vite non a queste avvitate.
Grazie, offrimi un altro bicchiere.
Voglio ubriacarmi davanti a quella che ancor ne ubriacherà.
Sì, tutti avvinazza e beve le mie amarezze.
La verità? Sono un romantico?
Guardo Innamorarsi e mi commuovo.
Se poi, “ficcano”… questa, son già andato…

Comunque, delle mie amanti non vi svelerò proprio un cazzo.
Sì, a volte temo siano degli uomini.
Tutte s’invaghiscono di me, poi mi fanno il culo.
Ma si “tira” a campare. Gli altri le “comprano”, da cui i paraculi. Con una “laurea” guadagnano la “risata aurea”. Rimango povero “in canna”.
Insomma, io ho una teoria sulla vita: se una ti rifiuta, il fiuto rimane, un po’ con le mani in mano, oh mio “man”, gli anni per per recuperare il “purè”, semmai con una del Perù, non ti mancano! E i soldi? Senza un soldo, neanche un “saldo” per vestire senza “nudo”.
Mica la (s)figa ti rende monco! Siamo sicuri?
E quindi: evviva la minchia(ta)!
Perché Totò diceva: la testa deve stare al solito posto, cioè sul collo.

E il “mio” sul ca(va)llo.
Sì, a caval Donato non si guarda in bocca!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. I mercenari 3 – The Expendables (2014)
  2. All’ultimo pugno (2013)
  3. Una storia vera (1999)


“The Family”, clip


11 Sep

“Cose nostre – Malavita”, “Director’s Cut” Red Band Trailer


10 Sep

Affascina sempre più questo nuovo Luc Besson. Qui, tagliato proprio dal regista, per uno straordinario trailer R rated. Che abbina action improvvisa a virate comiche di umorismo nero. Il tutto mescolato a citazioni da Goodfellas, come da esecutivo produttore, che non a caso è Martin Scorsese, e di altrettanta novella, da cui è tratto il film. Ma i ben informati san già tutto. Mi pare inutile ribadirlo.

(Stefano Falotico)

Lino Banfi, grande commissario Lo Gatto


09 Sep

“Il commissario Lo Gatto” non è male o “mele” perché, simil banfianeggiando, adoro ancora le donne, con una particolare predilezione per la stupenda Valeria Cavalli, ricordi muliebri…

Ieri, avanti eri, Sabato sera tremendo. Nonostante sia stato invitato a vedere Elysium, ero in uno dei miei momenti “No”, totalmente schienato dalle ricomparse, inaffondabili ritrosie sociali e acuite in nostalgico-nottambulo da pensatore malinconico. E me “lo” elisi. La mia peculiarità preferita è infatti indurmi alla melanconia con picchi forti di rockettante euforia, talora indomabile da toro dell’arena. La curo con denti finti da vampiro casto. Meglio di tua sorella. Lei usa “vampirizzarli” e poi si trova dissanguata a livello gengivale. Ce la vogliamo dire? Tua sorella è un fiume Danubio dinanzi (che davanzale) a cui anche il Dracula più satanico morirebbe. Perché è “marea” di tanto “inaridirsi”. A forza di inumidirlo/a. Mah. Comunque, sulla peperoncina va abbinato l’aglio. Fa la sua porca figura ed è meglio di quel tanto “piccante” che la“s-becca”. Come abbocca! L’aglio tiene lontano quelle che “ragliano”. Quando si dice “Affilata ma con la puzza sotto il naso”. Come succhia tua sorella, neanche la benzina. Costa sempre di più… ma non c’è pozzo da cui attingere a parte qualche pizzo molto stinto. Non sai dove pomparla. Oramai è spompata da ogni maiale davver “distinto” a voler il suo istintivo “sticchio”. Vabbe’…, povera gonnella delle bretelle! Meglio un bretone e farsi prete che tua sorella anche inchinata ai brutti “galli”. Insomma, associo alle fife di qualche ancor residuo schivar la “realtà” tosta a un duro graffiarlo di corde vocali arrochite in balli spettinati su (in)sud(ici)ato spesso in solitudine. Ergo il palcoscenico e applaudo a me sconsolato. Ah ah! Gigioneggiando “a man bassa” d’uno schitarrare tutto mio. Tanto che talora “stecco”, incrocio le mie palle al danzar troppo veloce da schiacciarle sullo scalmanato-nervoso e , “sublimando”, canto “stordendomi” lo stormo “armonico”, “usignolo” che canta “castrato” nel “sensibile stonare” all’urlo “Chezz’, l’ho prese male, intonazione sguaiata d’aver infilato il plettro del ventre a diaframma sonantissimo dello spappolamento, detto anche noia pallosa del riff più melodico con peli arruffati-appiccicati e gridolino incorporato, salvo abbassar il volume alzato, rumoroso e non brioso, per non disturbare il vicino che intanto scopa, suonandosela di leccato violino”. Dicasi anche aver “strafatto” di Stradivari(cata) sul divanetto, rischiando di far da soli il cazzo tuo “solar” quando la Notte, “ululandolo” apparentemente felice, eppur rischiò l’evirazione dolorante a raschiar di “musicalità” quasi (a)ritmica sul “muscolo” di “Allegranti i testicoli, maiuscoli, bricconi e sciolti, andaron dondolandosela ma, sbranati di melodia interrotta, si ruppero detonando in pezzo sbriciolante”. A parte le cazzet’, ero talmente giù… non solo di pantaloni su incazzatura da “Madonna dell’Incoronet’ com’ho mal incrocet’”, che volli noleggiare uno “streaming”. Per forza, dopo un Sabato sera “striminzito”, ci vuol un filmetto che, anche se minchiata, dia “botta” alla vita lacerante… Aspettando la di Domenica mattina, forse pedalando in bicicletta. No, Cocciante mi scocciò sin da piccolo e qui non c’entra, meglio un po’ di scotch. Non nel senso alcolico ma in quello “sfig(ur)ato” per salvar il tuo quasi “annacquato”. Sì, dovevo guardare Elysium ma mi auto-esiliai e stetti lì lì, “ristrettissimo”, ad aver raggiunto, disgiungendomi l’uccell’, lo stesso timbro “aperto” della cantante Elisa… piagnucolando di (r)impianto. Talmente pigro, e soprattutto “pigiato”, con anche dei buchi nel pigiama causati dallo “strappo”, scelsi a casaccio tra i film completi della disponibilità “dritta” del Tubo.

Ed ecco che ti ripesco un secco, diretto e senza fronzoli Dino Risi sottovalutatissimo. Adesso, non siam dalle parti de Il sorpasso ma questo Lo Gatto è, per certi versi, meglio di Leopardi Visconti. E me lo son sparato libero, (s)contando e (ri)scoprendo battute divertentissime. Impagabili. Diciamocela. Non annoia mai e tira su, non solo l’umore. Infatti, Isabella Russinova faceva… resuscitare i “morti”… Rossa mozzafiato, da “sballo”, appunto. Lo Gatto indaga sulla sua morte… ma lei invece scoperà ancora tutti i “bagnanti” di Favignana da viva… vampirona vampissima ad ancor tirar un vegetale vegetariano. Più che altro bona da morire. Non siamo acidi, suvvia. Ovvio che deve darla sui viali. Questo Commissario… l’avevo già visto da “piccolo” ma non mi colpì in quanto ero un accidioso infante, rivedendolo… è “cresciuto”. Lo ridimensionarono alcuni critici troppo esigenti ma lo rivaluto a “posteriori” perché, quando “uscì”, fu inver un bel “colpo”. Così vengo… a sapere, almeno. Non ce la menassero questi “esegeti”. Parlan per f(r)asi fatte!
Con un Banfi strepitoso, al massimo della “pelata” e della recitazione “con la sordina”. Già, incazzet’ facilmente. Memorabile la scena col bagnino Mario e la “cenetta” con Maurizio Micheli, sciancato dal piede “equino”. Tutto un campionario di facce caratteristiche intagliate fra pittoreschi scorci marini, il seno di Lentini Cecilia, qualche caduta di stile ma una commedia senza pretese e mai lenta. Sorretta appunto dal suo protagonista che sostiene il tutto in un one man show clamoroso. Sì, un Lino tirato a lucido. Quanto la crapa! E le cime di rapa! Pugliese di origine controllata!
Ecco, non è un capolavoro ma ho riso dall’inizio alla fine. Eh, un Risi non amaro… Ah ah!
Non sempre dobbiamo guardare solo, e da soli, Lynch, Cronenberg e compagnia “eccelsa”. Dobbiamo anche riderci su… mi credevate morto, invece son più vitalmente bello di Isabella. Lo isso fra le russe come novo. Cioccolato Novi, svizzero per la svizzerina!
Basta con gli autori! Anche perché Lynch dal 2006 non fa un cazzo. Gira tutt’al più stronzate semi-MTV per i Duran Duran. Roba pagata a prezzo d’oro. Che schifo! Neanche Spike Lee è sceso così. Se avessi la sua troupe e i suoi soldi, io cosa girerei a confronto?
Ce la vogliamo dire la verità? Finitela di dire che Lynch è il più grande cineasta vivente.
Sono otto anni che scopa solo puttane alla Laura Harring. E, fra le due puttan(at)e, se devo essere sincero, nel frattempo Lo Gatto ci sta e lo (s)batte pure. Addolorata lo sa. Serva che serve. Infatti, Lino è erede conclamato di Totò quando gioca di doppi sen(s)i meridionali. Pelle e palleDica Duca. E tocca il suo popò. Egli, da “fallito” totale, è in verità più in gamba di tanti “celebrati” a mollo. Decerebrati invece di falli… La sua zucca ha pepe. Non è mai bollito. Banfi è eterno! Che c’entra l’attrice Valeria Cavalli? La considero, da an(n)i, la più grande figa del Cinema italiano. E ne ha più di cinquanta.
Della “topa”, è una bella tipo… la classe non ha età e “acqua”. E ora ti spezzo la noce del capocollo!
Sì, Lo Gatto “lupeggia” da indagatore con un “fiuto” enorme. Assassinata… è stat’ assassineta? Ah no? Come no? La vita riserva donne baffute e sempre piaciute, Banfi sempre amato, piacioni alla Clooney e una gravity dei miei coglioni!
Grande Lino.
Chi paragona Sandra Bullock a Sara Bulloni, si tenesse i suoi “maroni”.
Conosco la Bulloni. Bulloni è sorrata!

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Elysium (2013)
  2. Il caso Martello (1991)
  3. Il commissario Lo Gatto (1986)

Valeria Cavalli, attrice immensa


08 Sep

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)