Archive for 2013

Robert De Niro, portategli (ris)petto


01 Oct

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Non mi toccare Bob De Niro, strepitoso Al Caponeuntouchable”, altrimenti divento Andy Garcia/Giuseppe Petri detto agente cazzuto George Stone, che fa più giusto di “pietra”, meglio Nemcova Petra

Quanto state sindacando sul De Niro, irriconoscenti. Soltanto perché, come dico io, ha sba(di)gliato qualche film? Forse troppi e deve or rattoppare una carriera sin ad allora perfetta che, sfilacciata, va ricucita? Sì, ma cucitevi la bocca prima di sentenziare con tale ironia da bifolchi. Voi dimenticate tutto delle persone, figuratevi se son artisti, come me, il venerabile per eccelsa eccellenza di sua maestà, Stefano Falotico l’irraggiunto, più che altro adirato, genio contemporaneo, maestro come il Bob del camaleontismo, oggi a “neo” inspiegabilmente sempre più somigliante su guancia opposta, dalle virtuose trasformazioni fisiche, ieri “imbolsito” per turbanti depressioni a fegato macerato, domani poliedrico d’appetitose “flessioni” su donne “ginniche” nell’amplesso “pieghevole” del suo oscillar d’addome in bacino “spronante”, offerto in “santità” a una mia giunonica spossantissima eppur “gelosa”, “gelatina” a ficcante midollo spinale. Sì, delle donne son il lampante affascinarle d’occhi impermeabili ai loro diretti… “Vaffanculo!”, sparati mentre, sfottenti, scopano un altro fetente d’occhiolini “provocanti” su dritto “farmela” a fendenti e a fettine. Ma, sebben abbattuto talvolta, all’albeggiar del mio pen(ar)e, non mi rammollisco, miei molluschi e, anziché farmi cagare in testa da tali “piccioncine”, spargo la mia mollica di uccello “svolazzante”, con crosta di far a tutti la cresta e però poco “marmelleggiando” di “crostata”. Va di moda lo smielato e io per le donne son l’amaro cioccolato, “quello” che si “scioglie”… a latte scremato soprattutto delle mie ginocchia non drizzanti in mezzo di gnocca ma di patate chef del “bollito” e speranzoso di (ri)cotte.
A parte “tutto”, me la passo bene. Ieri, ad esempio, una zoccola mi ha contattato. Ma non pensate “male”. Non voleva il “bonifico” per contrattare, oserei dire “contrire”, il mio po(r)co “volarlo” a lei violata di vaglia postale, bensì mi chiese un con(s)iglio in merito al figlio di Berlusconi. Mi spiegò che, nonostante i tanti soldi a lei  da luielargiti, non riesce ad “agitarglielo”. Sì, il suo rimane “gelato” e, anche se lei allarga, non può farsi allagare… dai suoi “baiocchi”. Pier già abbisogna perciò della pompetta.
Con grande nonchalance, “illuminai” la nostra “Chanel”, Escort canadese su (s)cannarli nel “francesismo” più che a luci rosse al verde “salato”, che appunto non riesce a far salir quel di Pier…, uno che sta con la PR nell’r moscia del moscissimo. Mocassino “pulito” e poco di “frassino”, nonostante i “casini” del padre e del suo “indebitato” puledrino.
Che “poveretti”.

Dissi a Chanel, culo di mogano, che non deve “scialare”, quel di Pier deve come tutti “sciar”. Oltre alle vacanze a Cortina, bisogna subito allungarglielo, per (ar)renderlo direttamente proporzionale alle lunghe bugie del “dritto” Silvio.

Tale padre e tale dev’essere il figlio “internato”. Si potrà correre il rischio di una precoce eiaculazione e avremo un nuovo “eretto”, ops scusate volevo dire “eletto”, ma i letti saran corrotti come vuole la puttana d’Italia.

Dopo tal prolissa prefazione, faziosa di sinistra a “farli” d’ambidestro su crociati tumefatti, posso ora tornare al Bob. Siete troppo fascisti!

Anch’egli però non fu non esente da peccatucci. Va ammesso. Bob comunque non è uno da “messe”. Sa dove metterlo sempre. Corre voce infatti che, durante le riprese di C’era una volta in America, si diede da fare di “fallo” nello sfogarlo a Moana Pozzi, giunta sul set per un “tresette” anche con Leone Sergio e Fellini il porcone. Da cui il detto “Cinecittà, l’Hollywood sul Tevere e bucatini all’amatriciana con tanto di trattorie su troia d’osteria”.

A parte ciò, e la Sinclair che acclarò il suo “puttanesimo” nella scappatella-scopatona fra un ciak e l’altro di Ronin, De Niro non potete toccare. Bob è unico. E non scappella mai. Ah ah. Anche quando c(r)ol(l)a.

Lasciate stare i film erronei. Preoccupatevi dei vostri orrori e finitela di recitare. Non siate erotomani sugli attori, Bob vive di nere e allori. Quindi di rendita. Anche se si svendette.

Non siete credibili né come attori della vostra vita né tantomeno di come non lo “menate”, causa (s)figa.

Se tanti brutti film ha infilzato per così da voi bellocci farsi infilare, non prenderei sotto “gamba” appunto Stardust, perché il pirata è “gaio”. Ma può incularti di spada.

Ai vecchiacci rifilò proprio il Buon pastore.

A un pessimo Manuale d’amore ha di “contraltare” una palpatina del senone della Bellucci. Non accettò per De Laurentiis e i suoi milioni di Euro ma per quel “popò” di Monica.

P.S.: Monica Bellucci sta ora col miliardario “sconosciuto?”. Ed è costui il “miser(ro)dito fra moglie e marito Cassel?”.
Sì, ma considererei anche il “sedere” del Falotico. La verità è questa. Conobbi Monica mentre Vincent giocava, in pausa lavorativa, con Vincenzo detto “Scopa rubamazzo”, omosessuale imbattibile.

Ne approfittai per una briscola con Monica. Il miliardario è “venuto” dopo. Era già rotto tutto… sì, il mio profilattico si spaccò a Monica “spaccata” e abortì per salvarmi il culo.

Il resto della mia vita è stata da “schizzato”. Ogni sera le scrivo lettere infuocate ma Monica incendia il ricc(hi)one.

E io, quindi, devo mangiare le orecchiette.

Cosa c’entra Andy Garcia? Lui sì che non è Louis Gara.

Onestamente era un bell’uomo dal sapor medio-meridionale, oggi fa cagare di gozzo nei filmetti “alimentari”.

Il culo di Claudia Gerini e il cinemino italiano inculato


01 Oct

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Al Cinema italiano “odierno”, odioso, preferisco “Nocturno” e un Dracula al bijou!
Il “Cinema” italiano? Oramai una merda. Castellitto è un mediocre e viene invece considerato l’erede dei grandi “tragici” commedianti di un Tempo. Per forza, abbiam dato “valor” da “critica” a Selvaggia Lucarelli, una che con le tette ficca “stellette”, allattando la massa “lieta”, asciutta e (s)contenta. Claudia Gerini viene considerata “attrice” solo perché il suo culo, in ogni senso, si sta ingigantendo. Tutto qui? Mi par poca cos(ci)a. Se proprio dobbiamo buttarla “alla buona”, recuperiamo Gloria Guida. Se dobbiamo avvitarci in filmucoli ridicoli, quasi quasi è preferibile Alvaro Vitali. Almeno, non scassava la minchia e le sparava grosse, peto e ripetizioni da “scolaretto”. Non faceva ridere però scoreggiava “di classe” incorreggibile, appunto, rispetto a questi “elegantoni” falsi di oggi. Platinati, da rotocalchi, finzione totale della piattezza fiction. Nel Cinema bisogna farselo, non inchiappettare il pubblico “abbonato” e da rabbonir con bonus di bonazze e menate varie per tramar italioti fra un po’ di peste, tamarri, omosessuali somari alla Bova, pestaggi da pasta al pesto, corna coniugali e sempre i congiuntivi con riprese “ravvicinate” pseudo-documentaristiche al volgar che va per la maggiorata su Filippo Timi già rincoglionito e Giannini ridotto a “doppiare” appena (non) appare.
Insomma, vado a cucinare. Almeno, il filetto non è un filmettino.

“Cyber” di Michael Mann, primi dettagli della trama


01 Oct

From Bestmovie.it

Chris Hemsworth finalmente svela alcuni dettagli su Cyber, il nuovo e attesissimo film di Michael Mann dopo il lontano Public Enemies.

Era da un po’ che non avevamo notizie di Cyber, il nuovo progetto da regista di Michael Mann con Chris Hemsworth protagonista. Ora arrivano buone nuove proprio dalla star di Thor: The Dark World. Durante l’intervista ad un sito web tedesco, Filmfutter.com, in occasione della promozione in Germania di Rush, l’attore ha aggiornato sullo stato del film: «Abbiamo appena finito le riprese. È ambientato nel mondo del terrorismo informatico. In pratica, qualcosa di simile al Chicago Board of Trade (ossia la camera di commercio di Chicago, NdR.) viene hackerato e ciò dà inizio ad una serie di eventi in tutto il mondo che bloccano il mercato finanziario. Il mio personaggio, che si trova in prigione per crimini informatici, è colui che ha progettato il codice usato per l’hackeraggio, quindi si accorda con l’Fbi e il governo cinese per aiutarli a trovare il colpevole». Il film spazierà in diverse location, da Chicago ad Hong Kong e Jakarta: «La storia inizia a Chicago, poi si sposta a Kuala Lumpur, Hong Kong e Jakarta: è una specie di heist thriller che si basa sul gioco tra il gatto e il topo». In ultimo, Hemsworth ha aggiunto: «Non sapevo niente di quel mondo, è stato affascinante. Sono incredibili gli effetti che può avere il terrorismo informatico, capace di far crollare griglie energetiche di intere nazioni. Nel nostro film, ad esempio, il villain spegne il sistema di raffreddamento ad acqua di una centrale nucleare, creando il caos generale. È qui che realizzi quanto sei vulnerabile in realtà».

Falotico mistery


29 Sep

Alle origini d’un “falotico” mistero che, di “Crusca” e testa brillante-croccantissima, significa “fantastico”, a mio video stravagante e versi improvvisati da bizzarra lucertola…

Evidente (auto)ironia di una mia goduta divinità a gote sottili.

 

Firmato il Genius

(Stefano Falotico)

 

  1. Bling Ring (2013)
    Alla Watson, preferisco Sherlock Holmes.
  2. Piramide di paura (1985)
  3. Assassinio sull’Orient Express (1975)
    Eh già.

Viggo Mortensen di Cronenberg, il C(h)rono, testa di tuo con(at)o e manicomio!


29 Sep

I soliti idioti che non sopporto di questa società

Una generazione egoista, ipocrita, fascista, partorita dall’anestetizzante e flaccida borghesia “tranquilla”, oserei definirla aberrante e da pulir con egual “nazismo” a bugiardini… nasi

Dovete sapere che per “puro” diletto, sto prendendo di mira nuovamente uno “squalo” squallidissimo, incosciente, una delle più vomitevoli sanguisughe cannibalistiche che la mia (s)fortuna incrociò Tempo “memorabile” addietro, per fortuitissime circostanze ch’ebbero in me la grave “colpa” di frequentarlo per an(n)i ebbri. Può capitare d’incrociare un criceto e poi non pender più dalle labbra su(dat)e di topaia. Ma “imbarcarlo” di sbraco.
Mio gioco adesso invertito è “giocondamente” sputtanarlo, anche a costo di ricevere altre “sedanti” querele e varie sue ammende a mo’ di ammonizione “spurgante” per (in)castrarmi, espellermi e spel(l)armi. Ho sette vite come i gatti. Perciò non ho paura. Di total sfacciataggine, ne son a “esso” (infatti è amorfo disumano d’antropomorfe “somiglianze” con l’ominicchio quaquaraqua e dunque paperino) l’antipatia schierata in perenni battaglie, non solo legali. Esemplare “codesto” delle sempre deste frivolezze più ridanciane, “baldo” giovincello d’una spaventevole adolescenza protratta a sua elefantiasi mai “profilattica”, immolata al “moralismo” miope della “sanità” mentale e morale (e neppur proficua delle sue tanto “decantate” e manifest-at-e “fighe” del circolo rionale), esemplifica appunto le oscenità incarnate più a scannarsi antropofago in maniera sesquipedale. Un idiota anale e annualmente giornaliero a spacciarsi come giornalista. Da sé coglie il “sesso” in fallo a scadenze puntuali, essendo malato di borioso puntiglio maialesco. Il famoso “cerebrale” e lodabilissimo esserino adunco che mette il becco dappertutto per sbeccar di “puntini” (quasi neri come le sue escrescenze maleodoranti e “carnali”) sulle “I” di tutti a delirio ardente d’arderli. Per “bruciarlo godendo” in sadico, sai quanto, scompisciarsi a Carneval tutto l’an(n)o appunto. Insomma, uno psicopatico tutt’ora inconsapevole dei danni che sta infliggendo, inseguendo solo la cretineria d’una incurabile, tristissima idiozia dei “personali” suoi.
D’alcuni mesi, ha allestito un blog “mirabile” assieme ad altri suoi (ex) compagni di b(r)anco.
Ove può dar sfogo, più dei suoi brufoli tardo “deformanti” di storpia, bislacca e distortissima anagrafica età, alla sua infantile, patetica (s)mania d’onnipotenza. “Forte” quanto la tenerezza più “tosta” dei suoi “testicoli”. Già, ogni Sabato sera deve “testarli” su qualche tardona trentenne per constatar se gli dà “taste” gustar la patatona bollita. Oppure, quando gli va grassa, sulle diplomande del magistrale. Ingenuotte da prender per e in culo.
Fra “insalatiere” e salami… sì che va la cena ancor diffamante eppur “fagocitante”.
“Campione” della scemenza più “potente”, ah ah, s’è anche prestato a un “corto” da deficienti, World Invasion Battle Bologna (e come poteva esser altrimenti se non demenza da comparsa balbuziente, asmatica e irritante), ove sfodera, bucando lo schermo ah ah, un volto “carismaticamente pigro ma senza carisma”, per attenerci a “impressionante” sottotitolo testuale della sua “recensione riguardo Bling Ring.
Un suo “affine”, dopo aver “attentamente” letto la stronzata masturbante, interviene di commento davvero “illuminante”, sì spaziale, ah ah: “La Watson è diventata una figa galattica”.
“Lui” contro(s)batte, è “molto d’accordo” e tutto ciò condividono di “Mi piace”.
Ora, a prescindere che la Watson mi par ben lontana da Naomi Watts, più vicina alla definizione di “racchia arricchita quindi leggermente più sciacquante d’un cesso prima sol annacquato nella saponetta”, tal “emerito” rimane senz’ombra di dubbio una mezza calzetta.
Mancan ancora vari mesi, e sue “mess(alin)e” ipocrite appunto, dalla Befana. Eppur ho già preparato il suo scalzo.
Mio “carbonaro”, prevedo lavori forzati in miniera. Dicasi risarcimento?
No, farsi e farti il culo.
Mi denuncerai ancor in modo (im)punito?
E il “Cazzo me ne frega?” non lo calcoli? La partita IVA? Eh no, tu pensi solo alle uvette, mio volpino. Ad allevar il tuo fisichino, a infiacchire, sfiancarle (si capisce  da come ami la piscia) ma dovevi prevedere il fisco.

Morale della “fava” a costui:

ai tempi del “Liceo”, incitava i “deboli” al suicidio, tormentando di stalking le ragazzine depresse per indurle allo stesso gesto. Oggi, è cresciuto… è “notevole”.
Per farla breve, s’accanisce ancora sulle “brutte” Sofia Coppola, concentrandosi solo però sulla “forma” della sua cappellina e non sul Cinema, criticabile o meno e speculare in pere moraliste. Poi da “laureato” lo lo(r)da da americano a Roma con segaiole opinione, “elevando” la Watson a Marilyn Monroe.
Ce n’è ancora, mio “caro”, di pene da mangiare…
E ,soprattutto, ricorda sempre bene, non scordarlo mai: a volte può capitare di confondere Tom Stall per Forrest Gump, solo perché “lasciava perdere”…
Una volta sconfinato, fai la fine di William Hurt…
Che c’è di “buono” stasera da far a fette?

Firmato il Genius

  1. A History of Violence (2005)
  2. The Ring (1998)
  3. The Ring and the Dragon – La leggenda dei Nibelunghi (2004)
  4. La promessa dell’assassino (2007)
  5. Amabili resti (2009)
  6. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
  7. Harry Potter e i doni della morte. Parte II (2011)

 

“Gravity”, Trailer italiano: e questo sarebbe il nuovo 2001?


27 Sep

Definizione del nerd, asfissia e nessuna affissione, fissat(el)i!


27 Sep

Prefazione: illumino la coscienza dei nerd, allargando le cosce delle lor non loro…

Chi è il nerd?
Corsivizziamolo di grassetta merda. Egli “incarna” il nullatenente. Insomma, l’assoluto niente e non crede neppur al nichilismo “autostradale” di quel matto, senza un nichelino, che una volta scriveva ovunque “Dio c’è”, imbrattando la segnaletica delle strade nei suoi (ir)religiosi reumatismi sul ciglio del suicidio.
Essere asociale che vive perfin male delle sue stesse inedie, un inetto e nanerottolo totale, basso di statura il più delle volte, palindromo eppur, nella sua pachidermia a grasson che cola, ipertrofico di stronzate da debosciato. Con qualche “trofeo” da esporre, “vinto”… al concorso dell’ebete dell’anno. E qui va la proboscide! Davvero “lungimirante”, infatti presto si schianterà al suolo di volo “giocoso”. Fragoroso tanto come un elefante che spacca la “protezione” del suo “animale” pigro, quasi da pulcino Pio Pio. Protezione (in)civile di “rete” a sostenerlo, cioè l’assembramento di suoi “affini” pasciuti e “contenti”. Stuprato dai suoi stupidi e profondi conflitti psicologici irrisolti, spesso s’aggrappa a una visiera-visione multimediale e (video)ludica della vita per compensare il vuoto esistenziale e anche assai il vuoto che non riempie, cioè onestamente la figa, detta senza peli sulla lingua. Visto che, al di là delle pulzelle “a manetta” sul Tubo catodico e “colandolo”, poche ne vede il nostro “Ercolino sempre in piedi”, a prescindere se possiam considerare amore, o amar il suo auto-erotismo, nel gretto e “gravoso”, poco generoso, sedentario, sdentato, sedimentato eppur ossimoro “vivente” sul virtuale “baciamano”, accomunabile all’autistica più schizofrenica demenza vicin alla sporcizia.
I nerd sono una tribù più “demo-grafica” della popolazione cinese a Prato. In via irrimediabile d’espansione, il lor disagio lo respiriamo a pelle. Che palle! Van appallottolati e sbattuti in manicomio! A noi, “criminologi” di tali alterazioni obbrobriose, riman da constatare la concentrazione a macchia d’olio non sedabile ma d’insabbiare nel portabagagli di tal biliosi. Il tal dei tali chi lo conosce? Ossessionati e divoranti in recluse stagioni del cuore, impietrito e (s)lavato “a secco”, molti di essi son stati ex secchioni mai riesumati, che salme, in quanto non emersero a pelo d’acqua (Salma Hayek/Santanico Pandemonium?), detto (per l’)appunto squirt, nella vita solare della gnocca (o)micidiale. Si son fottuti, asciugando il peluche del lor s(t)esso orsacchiottino. Saccottino Mulino Bianco!
Dark maniaci, body “pantere” (pentiti non painting) di anime, non solo giapponesi, quasi sempre a gravitar nell’interland tetro (milanese da cotolette impan-n-ate), dunque Tetris a (in)castro, delle tediose asfissie più frustrate.
Il “fallo” gravissimo è che si fustigan da sé. Intessendo nuovi “amichetti” per scaccolarsi a “combriccole nasali” appaiatissime e da paio di mutande nei pali dei cocchini.
Prendetene coscienza e sparatevi una sega vera su questa dalle bone pere.
Buona (re)visione. Sincere condoglianze. La vostra vita è da becchini ma metteste il becco anche su chi è Dio. Chiedi chi è Dio!
Cioè io.
Ti stringo la mano, mia merda nerd. Mi toccherà pulirmela perché potrei ammalarmi, sfiorato dal dubbio della contaminazione “artificiale”.
Eh sì, Chiara la “giornalista” Perale ha quel “però” fra le gambe d’aperitivo Lemonsoda. E Claudia Peroni è morta? S-tette pur con Briatore! La birra, la sborr…
Ma vi rassodo io, il puro. Anche se, duramente, inculo.

Puttane, Liz Berkley, Hurley e Harley Davidson, Don Johnson, showgirls, Sharon Stone, sgabelli, Parietti, sudate pareti, tette, culo, basta con questo sliver e lingue, borghesi morite, ficcati a mio inguine piccante!


27 Sep

Finiamola con questa merda di film, si producevano una volta. Nei tempi in cui ogni uccello era da anni 90. Ah ah. Stavate piegati male alle direttive del direttore. Era Berlusconi e lo è ancora. Ma che volete arrestarglielo?
Compreso Verhoeven rincoglionito con Berkley e spogliarelli! Che da Silvio non ottiene più atti di forza!
Basta, voglio del sano cazzo in culo alla vita! Non mignotte, magnoni, Baldwin, pappine, mammone, milf e compagnia bella o brutta oppur di malaffare. Siete alle peggiori frutte(ret-t-e?).
Ecco il Fruttolo mio, bacati e ballerini da yogurt, dame e giullari, oche giulive e olivine. Finitela zie e zitte. Basta zitella e prepara gli ziti della Barilla. Assieme a pasta formato ricchioni.
Ori di riccioli e vai di liscio, tanga e tangheri, sceme e sbudellamenti, Machete e Jessica Alba.
Che società di puttanoni! Ma come si fa ad accettare? Siate acidi! Mangiate carne con insalata e poi vi dichiarate donne vegetariane col salame crudo! Che schifo! Datevi alla chirurgia di Mickey Rourke e fumate come turchi nella sin city. Sì, a dame to kill.
Vaffanculo!

Beccati questa bellona biondona e ficcatela mentre strusci la striscia di cocaina. Basta vederti il ciuffo e hai capito quanto annusi, mio marcio!

 Diciamoci la verità. Il rincoglionimento partì da John Lennon. Lui e immaginar la gente che balla e canta sotto le stelle. E sotto le stalle no? Stiam messi a pecora! Doveva sposare Milly Carlucci, almeno sarebbe morto di crepacuore nel più buonista fottersi (del)la donna accavallante tardona già a 30 an(n)i, non farselo ciucciare da Yoko Ono. Doveva leggere Banana Yoshimoto quello scemotto inglesino col bavero da paperino.

Poi finitela con questi film orientali e con queste giapponesine che giudicate fighe stratosferiche. Io vedo solo un buon seno a cui sparger dei veleni da Tina Pica.

Grande Annunziata, mica come quella vergine mai sverginata della televisione politica. Tina sapeva come ascendere pur da vecchiona!
Criticava tutti di polemica, non politiche ma polenta! Lente, castrati e agnelli di Dio ché io tolgo i peccati del tonto! Koi no tsumi sarebbe un pleasure di guilty of romance? Basta coi romanzi erotici di Oriente, Manzoni e i manzi, basta! Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò. Ficcando nel popò quel poco di porca della Megumi Kagurazaka. Giuseppe Simone col Diprè va in Australia e Megumi glielo rende mondiale come la coda dura dura del canguro! I soliti ignoti per scardinarla di legumi e fagioli a metodo fu cimin. Tutta è una porcata. Fregati! Pasolini voleva i pisellini? E allora? Meglio che camminare sui ceci, caro mio cieco. Beccati Fellini e gradisca! Impara a vivere e succhia la banana. Io mai fui come Mifune a capolavoro samurai. Mai sarai più perché ti assassinerò come non lo vedrai di punto in bianco! Ah ah!
Sarai impiccato di tante fune, scannato di fucili e focosamente bombardato! Ah ah!

E ora stai sedato in casa!

Maometto e la montagna di muscoli torreggianti!


27 Sep

Maometto, di montagna ferrea e “rampicante” la sua ancestrale energia, smonterà pezzo per pezzo quel pazzo di dar la vita ad andarla in Matt(e)o

Molta gente bigotta, turlupinata dalle “gioie” effimere della bigiotteria, agghindata di retorica, con “oral” sboccar volgare non crede oramai più, se mai credette, ai profeti.
I profeti non sono dei folli, esistono e (s)compaiono tra la folla. E taglian ogni ottuso fallo…


(Parola del Signore, versetto del capitolo intitolato “Vendetta punitiva”, 13 del 79 a cura di Ezechiele il lupo…)

Non credo al buddhismo, perché preferisco cremare la mia magrezza in cremose “dolcezze” aggressive come un cucchiaino che (of)fende il budino. Ai bambini offro delle caramelle e infilo loro in bocca una sigaretta Camel, a torta “Cameo” per rinforzarli col nutrimento “ruvido” del già fortificare i loro polmoni in vista della vita “adulta”.  Le comparse non servono! Meglio subito che aspirino l’amarezza dai retrogusti aciduli, ché non smaltino le labbra nel “burro” di cacao baciante le impudicizie delle più agre ragazzine ad abboccarli. Altrimenti, giunti a trenta, il lor uccello si rimpicciolirà in un ruolo “invisibile”.
Sì, con integerrima (im)moralità, perseguo la vita (dis)innamorata a ludico sfottò rivolto contro la piccola borghesia (s)fottente, fetenti ostinati e dalla testardaggine lenta come le testuggini lumache dei loro odiosi, inutili attestati per approvarsi “superiori” di quel che m’appare sol carta igienica da parati del culo.
Non m’ammal(i)ano con le lor moine, non ammansiscono e non ammainerò la mia indole “diligente” a porger loro una “riverenza” di me rinomato, amante dell’ammattirmi soprattutto di primi matt(in)i quando il Sole levriero si leva a Oriente nel mio ilar pensiero che va fresco nella fierezza fra le giocose ebbrezze dello spensierato insultar tali olezzi.
Sì, “adulti” cafoni soffrono di meteorismo e così evacuano cazzate dallo sfintere per sfinire i “peti” disturbanti dei giovani più a(l)itanti. Ma con me non attacca la flatulenza. Son io che di finezza affino a puntin’ il mio ritorcer loro ogni (r)espi(r)ante mongolfiera della loro mentalità da mongoli. Sono la Muraglia Cinese invincibile e appuntisco i più sottili arnesi nel bucar il loro “pulito” bucato d’an(n)i miei che rubarono.
Io faccio… crollar ogni Muro di Berlino. E v’iberno miei nazisti!
“Soffian” ad aprir bocca su tutto con frasi fatte del luogo comune più “a cul” di pigliar la vita come una stronzata. Specializzati infatti, “in fallo” sempre te(r)so e “orgoglioso”, nell’issare le frivolezze boriose. Ma, dai venti boreali d’una illesa potenza aeroplanante, con “pianezza”, sorvolai fin “lassù” al buchino di tanto lor (s)fiatare.
Pavoni della Bologna “bene”, giullari da Corte Isolani, asmatici di però logorrea che m’induce alle diarree, appunto… fenomenali bugiardi da circo dell’“orrorificio” sempre solipsista agli ombelichi e dunque ai “gioielli” fra tanto cagarle dagli orifizi, regalan alle lor “donne” degli adamantini “omaggi”, cioè pietre del lor cuoricino anaffettivo sol per farle… a fette di maiali dietro il cort(e)o del “rubin(ett)o” che tutte inganna a tracannarle.
Poi, dopo averne preso il sedere e inchiappettate di “(s)caricarle” come degli scarti a “cioccolatine”, tutte prima “scioglienti” e adesso smerdate con “gentile” glassa “fondente”, questi grassoni  ne adescheranno una dal “frigorifero” per “testare” la sua glaciale frigidità a friggerla “impanata”. Quante ne scannano e “scavano”.
Sboccati eppur “laureati” con un bicchierino di vinello e birra che sgorga da ogni por(c)o.
Lor sì che sanno vivere. Eh già “signore”. Questa è la moderna “signoria”.
Ma io, di principesca signorilità, continuo inesausto a sfiancarli.
Li tormento durante le notti loro “calde” nel raffreddar subito quei tanto a me schifosi (ro)venti an(n)ali, angustio le lor case “buie” a movimentare la Luna del mio lupo.

Così, freno i loro spiriti bollenti.
Vado da un bollito e lo marchio, impaurendo ancora la sua calma “piatta” quanto la sua “donna” vacca. Mentre la tromba, e nell’altra stanza sua figlia fa la rumba con un mezzo Rambo tamarro dei poveri, ecco che il suo cazzo “duro” ruzzola sgretolante nell’uscir esterrefatto… dalla cavità di quella di figa sfatta col “visone”, intesa non sol di faccia mostruosa ma specie… di pelliccia non depilata, e “(am)mira” il mio “spaventapassere”.
Indosso il passamontagna e lo “bendo” nell’urlargli senza freni la sua nuda (s)cena da bovaro come quello lercio nel fienile.
Sono il fantasma oscen del palcoscenico. Quando meno se l’aspettano, ecco che il lor amplesso trema di nuovo “(av)venente”.
Contattano telefonicamente un CSM per accusarmi ancora di demenza ma non c’è nessun intervento se non un “bisturi” ficcato alla loro esistenza da chirurghi plastici.
Sì, li torturerò a deformare ogni lor atroce sconcezza, ad agghiacciarli anche quando il lor cam(m)ino sarà, a cantuccio e a cuccia, segregato in cantina come morti viventi arsi.

Ah sì, miei Asinelli… ah ah!
Ciuccerò la lor idiozia da babbei, quindi babb(uin)i, nel rabbuiarli di tante bue.
Sono un bove? No, un “buono”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La bamba (1987)
  2. Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984)
  3. Ehi amigo…sei morto! (1971)

De Niro sostituisce Gandolfini nella serie “Criminal Justice”


26 Sep

 

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By NELLIE ANDREEVA | Wednesday September 25, 2013 @ 1:45pm PDT

EXCLUSIVE: HBO is carrying on James Gandolfini’s legacy with Criminal Justice. Oscar winner Robert De Niro has stepped in to take over the role originally played by the beloved Sopranos star in the pilot. De Niro is attached to act in Criminal Justice,a seven-hour miniseries, with Gandolfini remaining an executive producer posthumously. (HBO previously greenlighted Criminal Justice with Gandolfini as a seven-part limited series in May). Steven Zaillian, who has been shepherding the project for over four years, is set to direct the first hour. Richard Price wrote Criminal Justice based on the BBC series created by Peter Moffat. On the mini, produced by HBO in association with BBC Worldwide Prods., Film Rites and Tribeca Films, De Niro joins originally cast Riz Ahmed, Bill Camp, Payman Maadi and Poorna Jagannathan. Production is eyed to begin in March.

It was unclear in the immediate aftermath of Gandolfini’s untimely June death in Rome whether HBO would proceed with Criminal Justice. But because Gandolfini had been so committed and passionate about the project, which he was getting ready to start filming upon his return from Rome, the network and Zaillian began exploring ways to do Criminal Justice in his honor. The New York crime story centers on an ambulance-chasing New York City attorney, the role originally played by Gandolfini, who gets in over-his-head when he takes on the case of a Pakistani (Ahmed) accused of murdering a girl on the Upper West Side. While the lawyer part is central to the overall story, in the pilot the character only appears in the final scene. That led to discussions between HBO and Zaillian about recasting the part, not an easy task as I hear the network and Zaillian were looking for a great actor whom Gandolfini would have wanted for the role and who would honor Gandolfini’s memory with his performance. I hear their list consisted of one name only, Robert De Niro, who responded and came on board.

Criminal Justice is executive produced by Gandolfini, Zaillian, Price, Moffat, BBC Worldwide’s Jane Tranter and Tribeca’s  Jane Rosenthal, with Film Rites’ Garrett Basch and Attaboy’s Mark Armstrong and Nancy Sanders serving as co-executive producers and Berry Welsh as co-producer.

 

Amico intimo di Gandolfini, De Niro subentra volentieri a sostituirlo dopo la sua improvvisa e scioccante morte, avvenuta pochi mesi fa. Prima che morisse, De Niro e Gandolfini anni fa dovevano interpretare assieme Scared Guys di Dean Parisot. Ma il progetto sfumò. Quindi, erano in trattative per Eating With the Enemy. Ma, sempre il decesso per infarto di Gandolfini, mise tutto naturalmente in discussione.

De Niro entra invece proprio in questo Criminal Justice.

Di Criminal Justice era già stato girata la puntata pilota, ma il progetto è saltato per evidenti circostanze tragiche.

Però l’HBO, confidando molto nelle potenzialità dello script soprattutto, non ha mollato affinché riparta tutto daccapo.

In cabina di regia Steve(n) Zaillian e la miniserie si avvarrà di sette episodi, incentrati sull’avvocato Jack Stone (De Niro), un accanito difensore delle ingiustizie che prenderà a Cuore la controversa causa di un giovane pakistano accusato di aver assassinato una ragazza dell’Upper West Side.

Le riprese inizieranno a Marzo e il nome di Gandolfini, secondo volere dei familiari e anche a quanto pare del suo testamento, comparirà in “veste” di produttore esecutivo.

Secondo me, De Niro è la persona giusta per celebrare come meglio non si poteva il grande James.

 

(Stefano Falotico)

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