Ronin

08 Nov

Come guido io la macchina, neanche De Niro di Ronin, guardare il video per (non) credermi, evviva i baci alla francese coi tramonti di Nizza e Jean Reno d’accento sulla “o” di Renault!

Grande Lou!
This magic moment
So different and so new
Was like any other
Until I met you
And then it happened
It took me by suprise
I knew that you felt it too
I could see it by the look in your eyes

Sweeter than wine
Softer than a summer’s night
Everything I want, I have
Whenever I hold you tight

Prefazione ironica, tratta da un Crash quasi alla Cronenberg nello Shyamalan di Unbreakable: due incidenti da “scemo” e non ebbi neanche i riflessi per gridare “Accidenti!”

Me la cavai con un dente rotto e una rettoscopia che esplorò le mie “cavità” per controllare se c’erano emorragie interne: e chi pensò all’assicurazione? Quella dissangua!

La mia guida fa merda, vero? Strano, i miei pensavano di chiamarmi Guido. Battuta come il cucco, pronunciata da Sly “Balboa” nel secondo Rocky.
No, a parte gli scherzi, sono un decano del volante, “solo” due incidenti da “poco”. Se non scoppiava l’airbag, sarei al cimitero. Avevo la Polo. Alla seconda, tamponai una pazza in tangenziale perché mi ero distratto a guardare una topa vicino al guardrail. Non era una zoccola dei viali ma una ratta di rara razza. L’ambulanza mi portò all’Autogrill, ove ordinai tre tazze di Lavazza. Vomitai nel cesso, non per essermi salvato a stento, ma perché il caffè era avvelenato. Scoprii dopo che c’era un complotto, ordito dalla barista che ne voleva an(n)i fa ma all’epoca virai a non cagarla. Le tentò tutte per ammazzarmi, prima la topa pelosa e poi il fegato distrutto.

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