Su Facebook, la bellissima Laura Lattuada guarda il mio video e mi scrive testualmente:
Beh: la parte audio è perfetta…usi benissimo la voce e anche certe “sporcature” di dizione funzionano (forse c’è un “misteri” e “pensieri” un po’ troppo della bassa padana), sinceramente non mi fanno impazzire le foto che hai usato, le abbiamo viste e riviste, che dici? L.L.
Rispondo cortesemente così:
Be’, innanzitutto grazie. Sì, son di Bologna nonostante le mie origini meridionali, quindi talvolta “tentenno” in una strana cadenza, più che basso-padana, direi lucana-emiliana. Eh eh. Ma ti posso rivelare che sono totalmente autodidatta. Sto imparando a usare il diaframma e m’ispiro alle grandi voci del nostro doppiaggio. Ad esempio, adoro Giannini e sempre i suoi straordinari lavori su Al Pacino. Alle volte, è quasi meglio Giancarlo della voce originale di Al, te lo posso assicurare. Riesce a fornire delle sfumature tanto sottili laddove spesso un roco e “monotono” Al non è parimenti profondo. Le foto dici? Be’, nell’altro mio blog www.edgarallapoetale.info, è spiegato tutto. Invero, Il corvo è un film a sé stante. Non è tratto da “The Raven” di Poe ma da un fumetto di James O’Barr. Ma solo chi non conosce le logiche del Cinema e della Letteratura può cadere, vedendo superficialmente il mio video, in un tranello così banale. Pensare, come mi han fatto “notare” alcuni, che io non sappia appunto che il film e il racconto son due cose estremamente differenti, è peccare di banalità. Sono due cose diverse in apparenza, e loro sono degli “ignoranti”. Il film trae spunto dal fumetto, lo interpreta liberamente e, a sua volta, James O’Barr attinse alle atmosfere del racconto di Poe per disegnare e scrivere la sua storia gotico-romantica. Comunque, sono esperimenti personali. Con un paio di miei amici, lavoreremo sul file mp3 per sviluppare come dire una sorta di corto d’avanguardia, mantenendo s’intende la mia voce narrante a sottofondo.
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