Archive for October, 2013

“Cose Nostre – Malavita”, recensione dei nostri sentieri selvaggi


17 Oct

La candidatura agli Oscar per l’interpretazione ne Il lato positivo ha fruttato quantomeno a Robert De Niro dei copioni più affascinanti di quanto gli sia capitato troppo spesso ultimamente. Nell’attesa del si preannuncia fenomenale Grudge Match al fianco di Sylvester Stallone per la regia di Peter Segal, ecco il grande Bob commuoversi davanti alla proiezione di Goodfellas all’interno di uno sgangherato cineclub in un paesino della Normandia, dove la pizza del film di Scorsese (produttore esecutivo del film di Besson) è arrivata per sbaglio al posto di un Minnelli. E De Niro, boss sanguinario che sotto protezione si è reinventato autore di saggi storici, invitato a commentare proprio Quei bravi ragazzi si lancia in uno struggente amarcord in prima persona delle riprese del cult scorsesiano. Vertigine bessoniana, “relegare” definitivamente Scorsese ad una Storia del Cinema da cineclub, che fa il paio con l’ultimo, misconosciuto capolavoro di Luc, il già ultracitazionista Adèle e l’enigma del faraone: come se Besson volesse insistere sul racconto di una Hollywood-Titanic di cui l’apocalisse è imminente ma ritornante, già stata narrata più e più volte.
Ancora: in quello che qualcuno ha già definito “il miglior film di Martin Scorsese degli ultimi dieci anni” assistiamo una volta per tutte all’assimilazione appunto dell’iconografia e della mitologia scorsesiana a materiale di quella stessa Storia del Cinema di cui il regista italoamericano va costruendo il monumento film dopo film nella sua produzione recente. È di per sé uno slittamento esaltante, probabilmente in misura anche maggiore in confronto alla faccia buffa e grottesca della vicenda, con questa spietata e violenta famiglia di malavitosi italoamericani (la moglie è Michelle Pfeiffer ormai recuperata del tutto dal cinema dopo Garry Marshall e Tim Burton, e magnificamente in forma) che sovverte le assopite regole del villaggio francese addormentato sulle proprie abitudini, attraverso una serie di metodi poco ortodossi e scorrettezze risolutive proprie della tradizione mafiosa. Bella idea rubata al romanzo del prolifico Tonino Benacquista, ma che in sostanza permette a Besson soprattutto di orchestrare dei clamorosi duetti tra De Niro e il sempre impagabile Tommy Lee Jones, che in pratica potrebbero recitare l’intero film dialogando unicamente attraverso declinazioni della parola fuck.

E però sotto la patina di commedia nera Besson sembra scorgere anche stavolta il suo prototipo preferito, quello dell’adolescenziale, candido angelo della vendetta tra Nikita e la Matilde di Léon, stavolta incarnato dalla meravigliosa Dianna Agron, primogenita teenager del boss De Niro che diventa la protagonista assoluta della sezione finale del film, in cui Besson mette da parte del tutto i toni scanzonati per fare sul serio, e orchestrare un thriller d’azione notturno che porta chiarissimi i segni del suo stile e di tutto il suo cinema, nel momento in cui saranno proprio la timida Belle e il fratellino gli ultimi baluardi armati pronti ad affrontare le decine di sgherri spietati e letali arrivati in paese per regolare i conti con la famiglia di traditori. Puro Besson giunto dopo la fine del cinema, sui titoli di coda del celebre titolo scorsesiano. Lucidissimo.

di Sergio Sozzo

“Grudge Match”, Poster


16 Oct

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Torino Film Festival, aprirà Last Vegas


16 Oct

Sarà Last Vegas di Jon Turteltaub ad aprire ufficialmente il 31° Torino Film Festival. Interpretato da Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman e Kevin Kline, il film verrà presentato in anteprima italiana il 22 novembre all'Auditorium Giovanni Agnelli alla presenza del regista Jon Turteltaub.

I quattro amici Billy (il premio Oscar Michael Douglas), Paddy (il premio Oscar Robert De Niro), Archie (il premio Oscar Morgan Freeman) e Sam (il premio Oscar Kevin Kline) si conoscono da sempre; in occasione dell’addio al celibato di Billy, lo scapolo incallito del gruppo, decidono di partire per Las Vegas con il proposito di rivivere i loro giorni di gloria dimenticandosi della loro vera età. Billy finalmente si è deciso a sposare la sua compagna (ovviamente molto più giovane di lui). Ben presto però i quattro si renderanno conto che la Città del Peccato è molto cambiata da come la ricordavano e la loro amicizia sarà messa a dura prova. I Rat Pack possono aver calcato il palcoscenico del Sands e il Cirque du Soleil può adesso dominare la Strip, ma i nostri protagonisti la faranno ancora da padrone a Las Vegas.

Il film uscirà in Italia il 23 gennaio 2014, distribuito da Universal Pictures International Italia.

Teso di Laur(e)a


16 Oct

“Teso” di Laur(e)a, incentrata su un centrino del pizzetto da D’Artagnan su una donnaccia che mangia le pizzette col pizzo e anche col “bignè” dei cazzi cremosi

Adoro tutto ciò che è difforme dalla norma comune, guido in carreggiata contromano e sterzo ogni qualvolta una ragazza prova ad addolcirmi lo sterno se “spingo” troppo a “invertebrato” fludificante nel lavoro “balistico” mediano ad ala sinistra del pollo alla brace.

Sono un misogino conclamato, di “proporzioni” devastanti, ch’accresco con bilanc(ier)e oscillanti fra un perder peso da insonne sfamato e Nutella divorata su salame “piccante”.
Basculanti miei ormoni si calman per un po’, poi prendon di mira le laureande, per impartir loro mentali lavaggi a “lode” con d’aurei miei orgasmi (s)macchianti.
Sì, ficco il “calamaio” anche fra le brutte anatroccole, di fianchi lavoro sodo di dose come vuole il “simpatico” inchiostro del mio “calamaro” gigante.
Attenti al profondo rosso, se troppo aguzzi la vista, Nicolodi t’apparirà “attrazione fatale” in Dario Argento tenebroso, donna omicida, donna che potresti intravedere prima di “sgolarla”.
Come (in)castro io le donne fra le (s)barre neanche il cioccolato che lor “signoria” addenta perché le mestruazioni svolazzino via.
In men che non si “tiri”, lei urla e io, “indolore”, sguscio per altro tambureggiar di burro a penetrazioni lisce dell’olio di quando uno va su bellezze in carburar per nitore, odori e trombare a velocità Vin Diesel.
Premo il pedale, sfilo le loro pantofole, “calzo” anche le tope di biblioteca e poi regalo a codeste il mio “tomo” da studiar a “pappardella”. Sì, più me lo spappolano e più son “coglione”. Rimanendo all’asciutto di “credenziali” pur “dando una mano” a completare il lavoraccio. Son come 007, “agente” perturbante che vive sotto le muliebri acque, fra mulatte e mute che rendo “emollienti”, fradiciamente sguazzandolo in salir senza trofei da “san(t)ità”. Sì, pastrocchio di “farmi il culo” in maniera sporca affinché possa “inserirsi” integrata. Mi accanisco anche sulle anoressiche che mangian acida insalata a dimagrirle con integrale!

E me ne sbatto il cazzo se mi giudicate bene, male o di non classificabile pene.
L’importante è darci e fregarsene…, magnando a sbafo.

  1. Cani sciolti (2013)
    Prendi il cazzo più piccolo del Mondo, Mark Wahlberg boogie nights e il negro per eccellenza, il canile sa.
  2. Armageddon (1997)
    Ci vuole Bruce Willis ad allietare Liv Tyler di passeranno le nebulose.
  3. Con Air (1997)
    Il tamarro Cage è un grande.
  4. Last Vegas (2013)
    Aprirà il Torino Film Festival. Virzì definisce il suo Festival giovane, ho detto tutto.
  5. All’ultimo pugno (2013)
    Pensavo peggio, molto peggio. Invece, nella locandina, Bob fa la sua porca figura. Il suo fisico a 70 anni non è male, fa male.
  6. Totò, Peppino e la… malafemmina (1956)
    Facebook partorisce stalker muliebri e ninfomani un tanto a ora. Da me riceveranno solo lettere sgrammaticate.
  7. Vallanzasca. Gli angeli del male (2010)
    A Valeria Solarino, preferisco la solarità del mio.

Valeria Cavalli, la più bella del reame e mia adamantina!


15 Oct

Valeria, la più bella del reame e mia adamantina!

La Donna, maiuscola. Della quale rintraccio un articolo, apparso in una rivista cinematografica importante, del lontano 1997. Bellezza raffinatissima, dolci ebbrezze sfumate nel tuo provocante, nero abito scosciato, vertiginosa dai melodici, tintinnanti, corvini tacchi a tachicardia ormonale del mio cardiaco pneumatico, arde il maschio quando turgida strofini le mani fra cosce delicate e un sospirar aggressivo dalla levità sobria come sfuggevoli nostri già odori di carne sonnambula, virtuale e metafisica, sognante e adorata, notturna Valeria.

Nuda essenza femminile, orgasmi pulsanti angosce fradicie di lussuria inesausta, carezza flebile e non mi affievolisco nel desiderarti esterrefatto, morso dalla lupa tua virtuosa che incarni castana, fulva e arrossente.

Gemo sofferto alla bramosia in te avvolta e immolata, vetustà sublime, gorgogli scura e poi chiara dinanzi a mie buie, ubriacanti e luccicanti iridi spoglie.

Solfeggi i canti laconici dell’irresistibile, maliziosa seduzioni, bruci in pelle armonica gli aromi erotici al nascerti nella mescolanza aromatica del mio sogno più piccante, svetti nella minigonna vellutata e sfiori mesta il vinto Uomo. Avvolgimi, sudiamoci sudici e issati per gustar la delizia suicida, piacevolissima di entrambi maiuscoli, muscoli dinamici del Sesso sanguigno, vivido ed estatico, gioente la gioielleria argentea del perderci sensualmente nei vagiti esistenziali.

Artica svetti a fulgidezza passionale.

Strizzami dentro, coccola il nostro profumo, sverginati ancora mia Dea limpida!

 Firmato il tuo amato Stefano Falotico

Russell Crowe nel nuovo film di Gabriele Muccino?


15 Oct

 

Oddio… la “dolce” discesa di un “gladiatore” sempre più rimbambito come John Nash…

Ho amato Russell sin dall’inizio dei suoi esordi, quando compariva taurino in filmucoli “introvabili”. Ce n’è perfino uno ove esibisce un “cavallo” dei pantaloni indubbiamente più grosso del purosangue che cavalca, con tanto di locandina “zoomata” in zona testicolare calda. Un “dominatore”. Come si suol dire, un animale da set. Neozelandese adottato a Hollywood, ch’appunto montò imbizzarrendo i suoi “montanti” da buttafuori in L.A. Confidential. Nell’unico film davvero valido dell’anonimo wonder boy Curtis Hanson, Russell era uno dai modi spiccioli. Non scendeva ad “amichevoli contravvenzioni” se qualcuno trasgrediva la legge. Eppur “bussò” dentro la fatale Kim Basinger, “dorandola” di Oscar.

Quando ottieni una figa(ta) del genere, sebben già un po’ “gallina” e ingiallita di tintura non a naturale biondona, sei già in rampa(nte) di “slacciarlo”. Infatti, Ridley Scott nota immediatamente il fascino “magnetico” dei suoi pettorali, scolpiti nel grezzo oliarli roman(t)ici e gli regala la performance of a lifetime.
Egli non ha fifa, si getta nell’arena e mangia tutti i polli. Cucinando a Joaquin Phoenix una vendetta coi controcazzi e scopandosi pure la patatona Connie Nielsen.

Sì, un rapporto ambiguo (non) tanto “nascosto”, da vero Russell Insider.
Anche se “venne” l’an(n)o prima e la statuetta perse nonostante i chili accumulati che potevano fornirgli un vantaggio a livello di mimesi impressionante.
Quello che fa colpo sui membri. Ah ah!

Russell si dichiara il nuovo Marlon Brando. Prima di diventare attore applaudito, compose fra l’altro una canzone (in)dimenticabile nella quale proprio dichiarava il suo sviscerato sempre latente desiderio omosessuale di potersi “incarnare” nell’am(mir)ato Marlon… Trovatela su Amazon, scaricatela. Indubbiamente, non è presentabile neanche a Sanremo, ove s’esibì da padre di Superman… su Ariston patetico. Più Aristogatto romanaccio che davvero leonino.

La fase rimbecillente comincia presto quando “incoccia” quello schizofrenico di Ron Howard. A Beautiful Mind, sintetizzabile così. John Nash è un “diverso” sin dall’adolescenza, preso per il culo da tutti i suoi coetanei. Asociale, “asmatico”, eppur einsteiniamente gran matematico. Tanto da avere una di quelle “botte” che capitano una volta ogni millennio, cioè potersi fottere Jennifer Connelly, figa universale da massa corporea hard in accelerazione fast, affascinata da un uomo tanto geniale nelle cos(c)e difficili quanto infantile quando deve calcolare la semplice sua “proboscide” nella gazzella delle gonnelle. Jennifer lo sprona, Russell è sempre spompato. E non ci scappa neppure un pompino. Più che culone, uno da cure psichiatriche, per teorie da complotto alla Truman Show. Ed Harris è il solito “demiurgo” che si fa i cazzi altrui… Appena sembra che Russell possa (ri)uscire uscire dal buio per “entrare” nella lucente e paradisiaca Jennifer, ecco che Ed interviene di castrazione dietro controlli “medici”. Russell sarà medicato solo a età suonata. Riceve il Nobel ma vivrà di due rimpianti. Jennifer è ora una vecchietta da ospizio, si fa “pulir” gli orifizi solo dagli “obiettori di coscienza” e le sue cosce rammollirebbero anche un “negro” come Denzel Washington. Denzel gli frega l’Oscar con Training Day, appunto.

Russell poteva ripetere la rarissima doppietta di Tom Hanks, ma il nero manda a “monte” tutto. Russell s’incazza (d)a bestia e lo sfida in American Gangster.
Riuscendo a (in)castrarlo
Il film non incassa molto, entrambi intascano solo i voti alti di “Rotten Tomatoes”.
Secondo me, un capolavoro da rivalutare.

Russell è però un macho masochista nato. Crede di meritarsi solo pomodori spiaccicati, al che s’imbarca ancora melanconico in Master & Commander. Ai confini del mare, incontrerà il vero marito di Jennifer Connelly, Paul Bettany. Della serie: pensavi di fare il capitano, libero dai tormenti e dalle puttane ma, fra le tormente del tuo burr(ascos)o, c’è sempre il “gemello” del tuo mancato “gabbiano”.

Comunque, ho un po’ incasinato la filmografia cronologica. Da pastiglia Chrono, più che altro. Prima di questo Peter Weir, forse dopo che ne so, c’era il gangster, Russell poi ci riprova. Gli stenti economici lo provano e torna a lavorare con Howard per Cinderella Man. La storia di uno che ha perso tutto e la butta alla Rocky Balboa con tanto di prete giudaico che tifa e “benedice” la lotta sanguinaria.
Poi dici che i preti sono falsi.

Sì, anche il mio ex parroco, ai tempi del catechismo, sotto la tonaca sfoderava “sinistri” per le suore da mettere al tappeto. E non s’accontentava. Senza molte prediche, le “cre(si)mava” in loro tutte inchinate. Insomma, un ti(mo)rato da Dio.

Dopo l’avventura con Weir, simil Cristoforo Colombo, ecco che Russell interpreta Tenderness nei panni del detective Cristofuoro.

Film “sporco”, di abusi sessuali, di misteri a luci rosse, di “pericolosità sociali”.

Entrambi, l’investigatore e lo psicopatico, alla fin fine son due pezzi di “pene”…

Mah, Russell, diciamocela… più che genitore dell’Uomo d’acciaio, dopo questa scelta di Muccino, è il Noè che dovrebbe pen(s)are prima a salvare biblicamente il suo “uccello” estinto, molto in bilico.

Il film di Muccino viene presentato così. Tratto da una sceneggiatura black list (tale doveva rimanere, oscurata del tutto tutto…, secondo me), ecco la descrizione:

una storia d’amore tra un padre e una figlia di Manhattan che vivono separati per venticinque anni. Avanti e indietro dagli anni 80 a oggi, la storia racconta il tentativo di crescere la propria bambina di cinque anni da parte di un famoso scrittore vedovo in lotta con la malattia mentale; per poi passare alla ragazza ormai trentenne, al giorno di oggi, in guerra con i propri demoni, nati da una infanzia turbolenta.

Morale della storia: Russell non è un sex symbol, ha bisogno di scoparsi la figlia con pedofilia incestuosa e tanto di turbe psichiche.

Da me, costui riceverà solo dei pugni in faccia.

 

Cose Nostre – Malavita, recensione da Mymovies


15 Oct

Decisosi a parlare e mandare in galera tutta la sua famiglia (o almeno quelli che ha lasciato in vita) assieme al proprio clan, il boss mafioso Giovanni Manzoni è continuamente trasferito da una casa all’altra e da un’identità fittizia all’altra per il programma protezione testimoni dell’FBI. Arrivato con la moglie, la figlia adolescente e il figlio di poco più piccolo in un paesino della Francia, tenterà di sopprimere la sua natura mentre i suoi parenti si integrano a modo proprio con l’ambiente locale.
Intanto in una galera americana, uno dei molti capi che ha fatto incarcerare con la sua testimonianza non smette di cercarlo per chiudere i conti.
C’è il tocco di Martin Scorsese su Cose nostre – Malavita, film di cui è produttore esecutivo e che infatti non ha i soliti toni eccessivi di Luc Besson ma un’inedita (per il regista francese) vicinanza ai temi narrati. Il quadro della famiglia di Cose nostre è infatti un film di mafia post-Soprano, in cui i malavitosi sono persone insospettabilmente normali ma capaci di perpetrare azioni truci nella stessa maniera in cui si va al lavoro ogni giorno. Ma diversamente dal solito il ritratto è contaminato da un affetto, una nostalgia e al tempo stesso un autentico terrore del crimine italoamericano che paiono venire dall’immaginario scorsesiano.
Il calco ufficiale è il romanzo “Malavita” di Tonino Benacquista, quello non ufficiale sembra invece l’unione di In Bruges e Quei bravi ragazzi (che in un momento di metacinema sfiorato viene proiettato davanti al protagonista interpretato da Robert De Niro). È impossibile infatti non notare un certo piacere filmico nel manipolare la trama e i personaggi che compongono la famiglia del film in modo che oscillino in continuazione tra dramma e commedia, tra risata e tensione, facendosi forza di un’ambientazione inusuale (il paesino della Francia del nord) utilizzata con una chiave satirica che ricorda il film di McDonagh. Al tempo stesso è anche evidente come uno dei punti chiave della trama sia la discesa del boss, il suo essere ridotto al rango di persona normale, privato dei privilegi, del rispetto e della deferenza che sono dovuti ad un criminale del suo rango e costretto a subire i consueti soprusi di tutti i giorni invece che imporli agli altri, come accade all’Henry Hill di Ray Liotta.
Non c’è quindi molto di originale nel film di Besson, che da sempre è più un abile masticatore di cinema altrui che un creatore originale, tuttavia questa volta il miscuglio è più bilanciato e armonioso del solito. Superando la chimera dell’originalità a tutti i costi, Besson riesce a saltare dall’high school movie alle sparatorie in mezzo alle strade, dai dialoghi screwball dei due coniugi a quelli noir tra De Niro e Tommy Lee Jones, con un’agilità che non fa sentire nessuna fatica al pubblico, anzi esalta le qualità del film.
Gabriele Niola

Come pompai Sandra Bullock in ascensore nella Gravity


14 Oct

Rimasi un neonato da 2001: storia di un’attrice dalle cosce lunghe e a inguai(n)armi, da The Net al WC del mio “demolition” man…

Come attrice, indubbiamente, lascia a desiderare. Ma ho sempre desiderato me “lo” desinasse. Quando di bikini si torse in marin’abbronzatura su gambe depilate, stilizzata con Stallone Sly per “scongelarglielo” e di gran marcia sfianca di fianchi l’immarcescibile Michael Caine di Miss Congeniality

Una cavalla anche brava adesso, che fa ridere e commuovere, ballonzola di balconcino nello spazio mio per riempirla di galattico “vuoto”. Aziono di zona in ozono la cloche appena scoscia e riparo le sue mestruanti “cos(c)e” se depressa s’arrangia da sola.
Meglio di George, di mio “cono” su suoi “conati”, plano a (in)collant(e) e pianifico l’atterraggio per una morbida figa. Pronti, partenza, via! La pantera è nerissima e il decollo volerà alto nel bianco “pen” di “spagnola”, ludico ed erettile dentro il tunnel, viaggio ero(t)ico sesquipedale, accelerando di trambusto nei momenti di maggior eccitazioni, con dei “ralenti” per enfatizzar il poi di nuovo in gola profonda “amplificarla”.
Qui, nel “buco nero” cosmico, non ti può sentir nessuno. Chiama pur la base ma so che non ti basta mai. Spingiamo di turbo.
Stantuffo di carburatore e Sandra rassoda in mia cura dimagrante fra carboidrati energetici della salente Star. Splende di più e alla Notte degli Oscar potrebbe un altro “dorato” ben “intascarselo”. Io son scaltro e le anticipo il sogno…

Di “brillantina” preparo già il suo discorsino e, fra una palpatina, papparmela, piantar la mia “bandierona” e scoprir la Venere, orale siamo assieme parlantine.

Altro che Travis Bickle alienato da crociate Don Chisciotte contro Palantine.

Ho la Bullock e glielo sparo di taglio “rasata”. Penetrando fra quelle cosciotte e non più malinconico, bensì di buon “risotto”.

Sarà in agro-dolce meglio di questa “cotta”.

Polli, sveglia. Datele pure i soldi, intanto la darà non a te ma non si sa mai se a me.

Da cui il “pollo al limone”.

E il gelato fritto? Come il cazzo di Céline.

Sono al settimo cielo? Di mio, abito al quarto piano.
Premo questo bottone? Ah, ma Sandra però attacchi e non la smetti. Quand’è che ti svesti? Alt, adesso hai esagerato. Risulta troppo “occupato”.
Chiamate i pompieri, Sandra è una ninfomane e piromane. Cleptomania della mia “pompa”. Son a secco, spruzzatele acqua! Va spenta!

E la gatta della vicina chi la sal(i)va?

Ricordate: come vi prendo per il culo io, neanche tua nonna.
E Cuarón non fa… Cinema di Cuore.

Ora, tutti in coro, abbasso le mutande di questi (e)saltati per aria! Ed evviva volar di fantasia!
Non di fantascienze vecchie come il cucco e la bacucca!

Eppur Sandra io cucco!

Caro cocco, ti spacco!

Sandra si è fatta la permanente liscia? Sì, con le cuffiette ascolta quel bigodino di Franco Battiato… diciamocela, esiste solo un centro di gravità, quella… il resto è orbitarci attorno di strabuzzati.
Congeniale, me lo sgelò.
Film che voleva essere avanti, invece è come i fessi a “fessura”. Sì, i fessi non capiscono un cazzo ma ne ricevono molti. Dicasi inculate a (raf)fica.

Ieri sera, son stato al Bar Centrale di Castenaso. I baristi sono una coppia di rumeni. Lui rumina pensieroso, lei vorrebbe andar a vivere a Roma.

Ho detto loro che secondo me son meglio i sette culi… ai colli di Cesare Cremonini…
Poi, uno giocava alla macchina del poker, gli ho rubato un gettone, ho pagato il caffè e sono andato a pisciare, tirando un cesso di donnetta sciacquona con tanto di mancia. Le servirà per mantenersi come zoccola “galleggiante”.

Su questa “letterale” stronzata, vi do l’appuntamento a domani, figli di puttana.
E ricordate: se non avete la corda per suicidarvi, io non scordo…

Adesso, a Mezzanotte inoltrata, vado a gustarmi il primo che ho saltato a pranzo, un piatto di “farfalline” farcite di piselli.

Non aggiungerò l’affettato.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gravity (2013)
  2. Cassandra Crossing (1976)
  3. Alessandro il Grande (1956)
  4. Bullet (1995)

Festival di Roma 2013, il programma ufficiale


14 Oct

CONCORSO

Prima mondiale

ANOTHER ME di Isabel Coixet, Spagna, Regno Unito, 2013, 86’
Cast: Sophie Turner, Jonathan Rhys Meyers, Claire Forlani, Gregg Sulkin, Rhys Ifans, Geraldine Chaplin, Leonor Watling

Prima mondiale

BEN O DEGILIM / I AM NOT HIM di Tayfun Pirselimoglu, Turchia, Francia, Grecia, Germania, 2013, 125’
Cast: Ercan Kesal, Maryam Zaree

Prima mondiale – Opera seconda

I CORPI ESTRANEI / FOREIGN BODIES di Mirko Locatelli, Italia, 2013, 98’
Cast: Filippo Timi, Jaouher Brahim

DALLAS BUYERS CLUB di Jean-Marc Vallée, Stati Uniti, 2013, 117’

Cast: Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto

Prima internazionale

ENTRE NÓS / SHEEP’S CLOTHING di Paulo Morelli, Brasile, 2013, 97’
Cast: Caio Blat, Carolina Dieckmann, Maria Ribeiro

Prima mondiale – Opera prima

GASS / ACRID / ACRE di Kiarash Asadizadeh, Iran, 2013, 94’
Cast: Sber Abar, Pantea Panahiha, Shabnam Moghadami, Mahsa Alafar, Roya Javidnia, Ehsan Amani, Mahana Noormohammadi, Sadaf Ahmadi, Nawal Sharifi, Mohammadreza Ghaffari

Prima internazionale

HER di Spike Jonze, Stati Uniti, 2013, 120’
Cast: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Scarlett Johansson

Prima mondiale – Opera prima

LANSE GUTOU / BLUE SKY BONES di Jian Cui, Cina, 2013, 101’
Cast: ZHAO You-liang, NI Hong-jie, HUANG Huan, YING Fang, LEI Han, TAO Ye

Prima internazionale – Opera seconda

MANTO ACUÍFERO di Michael Rowe, Messico, 2013, 85’
Cast: Tania Arredondo, Arnoldo Picazzo, Zaili Sofia Macias

Prima mondiale

MOGURA NO UTA / THE MOLE SONG di Takashi Miike, Giappone, 2013, 120’
Cast: Toma Ikuta, Riisa Naka, Takayuki Yamada, Yusuke Kamiji, Takashi Okamura, Shinichi Tsutsumi

Prima internazionale – Opera seconda

OUT OF THE FURNACE di Scott Cooper, Stati Uniti, Regno Unito, 2013, 116’
Cast: Christian Bale, Casey Affleck, Woody Harrelson, Forest Whitaker, Zoë Saldaña, Sam Shepard, Willem Dafoe
Prima mondiale – Opera seconda

QUOD ERAT DEMONSTRANDUM di Andrei Gruzsniczki, Romania, 2013, 105’
Cast: Florin Piersic jr., Dorian (Doru) Boguta, Medeea Marinescu, Mihai Calin, Ana Popescu, Adina Cristescu, Alina Berzunteanu, Lucian Ifrim, Ada Zamfira, Paul Ipate, Dan Tudor, Ofelia Popii, Sorin Leoveanu

 Prima mondiale

SEBUNSU KODO / SEVENTH CODEdi Kiyoshi Kurosawa, Giappone, 2013, 70’
Cast: Atsuko Maeda, Ryohei Suzuki, Aissy, Hiroshi Yamamoto

Prima mondiale

SORG OG GLÆDE / SORROW AND JOY di Nils Malmros, Danimarca, 2013, 107’
Cast: Jakob Cedergren, Helle Fagralid, Nicolas Bro, Ida Dwinger

Prima mondiale – Opera seconda

TAKE FIVE di Guido Lombardi, Italia, 2013, 100’
Cast: Gaetano Di Vaio, Peppe Lanzetta, Carmine Paternoster, Salvatore Ruocco, Salvatore Striano

Prima mondiale – Opera seconda

TIR di Alberto Fasulo, Italia, Croazia, 2013, 85’
Cast: Branko Završan, Lučka Počkja, Marijan Šestak
Prima mondiale – Opera seconda

A VIDA INVISÍVEL / THE INVISIBLE LIFE / LA VITA INVISIBILE di Vítor Gonçalves, Portogallo, 2013, 99’
Cast: Filipe Duarte, Maria João Pinho, João Perry, Pedro Lamares, Susana Arrais

Prima internazionale – Opera prima

VOLANTIN CORTAO / CUT DOWN KITE di Diego Ayala, Anibal Jofré, Cile, 2013, 77’
Cast: Loreto Velasquez, René Miranda, Victor Montero, Alejandro Lafuente, Isaac Arriagada, Isis Kraushaar

Una Giuria Internazionale, presieduta da James Gray e composta da 7 personalità del cinema e della cultura di diversi paesi, con esclusione di quante abbiano collaborato alla creazione delle opere invitate o siano interessate alla loro distribuzione, assegnerà per i lungometraggi, senza possibilità di ex-aequo, i premi seguenti:

– Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film
– Premio per la migliore regia
– Premio Speciale della Giuria
– Premio per la migliore interpretazione maschile
– Premio per la migliore interpretazione femminile
– Premio a un giovane attore o attrice emergente
– Premio per il migliore contributo tecnico
– Premio per la migliore sceneggiatura

Al film premiato con il Marc’Aurelio d’Oro non potrà essere assegnato nessun altro riconoscimento dalla giuria interessata.

Ad un film del Concorso Internazionale della Selezione Ufficiale verrà assegnato il Premio del Pubblico BNL per il miglior film, che sarà scelto, attraverso un sistema elettronico, da tutti gli spettatori.

 

FUORI CONCORSO 

AU BONHEUR DES OGRES / THE SCAPEGOAT / IL PARADISO DEGLI ORCHI di Nicolas Bary, Francia, 2013, 92’
Cast: Raphaël Personnaz, Bérénice Bejo, Émir Kusturica, Guillaume De Tonquédec, Thierry Neuvic, Mélanie Bernier, Dean Constantin Gaigani, Marius Yelolo

BORDER di Alessio Cremonini, Italia, 2013, 95’
Cast: Dana Keilani, Sara El Debuch, Wasim Abo Azan

LAS BRUJAS DE ZUGARRAMURDI / WITCHING&BITCHING di Álex de la Iglesia, Spagna, 2013, 110’

Cast: Javier Botet, Mario Casas, Santiago Segura, Carmen Maura, Hugo Silva, Carolina Bang

Prima mondiale

COME IL VENTO / LIKE THE WIND di Marco Simon Puccioni, Italia, 2013, 110’
Cast: Valeria Golino, Filippo Timi, Francesco Scianna, Chiara Caselli, Marcello Mazzarella, Salvio Simeoli, Francesco Acquaroli, Rosa Pianeta, Domenico Balsamo, Vanni Bramati, Vanni Fois, Enrico Silvestrin, Pascal Zullino, Alex Pascoli

Prima mondiale – Opera prima

GODS BEHAVING BADLY di Mark Turtletaub, Stati Uniti, 2013, 96’
Cast: Christopher Walken, John Turturro, Sharon Stone, Alicia Silverstone, Edie Falco, Oliver Platt, Rosie Perez

THE GREEN INFERNO di Eli Roth, Stati Uniti, 2013, 103’
Cast: Lorenza Izzo, Ariel Levy, Aaron Burns , Sky Ferreira, Nicolás Martínez

Prima Festival

THE HUNGER GAMES: CATCHING FIRE / HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO di Francis Lawrence, Stati Uniti, 2013, 146’
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Sam Claflin, Jena Malone, Stanley Tucci, Donald Sutherland

Prima internazionale

JE FAIS LE MORT di Jean-Paul Salomé, Francia, 2013, 104’
Cast: François Damiens, Géraldine Nakache, Lucien Jean-Baptiste

Prima mondiale

LA LUNA SU TORINO / 45TH PARALLEL di Davide Ferrario, Italia, 2013, 90’
Cast: Walter Leonardi, Manuela Parodi, Eugenio Franceschini, Daria Pascal Attolini, Benedetta Perego, Aldo Ottobrino

ROMEO AND JULIET / ROMEO E GIULIETTA di Carlo Carlei, Regno Unito, 2013, 118’
Cast: Douglas Booth, Hailee Steinfeld, Damian Lewis, Paul Giamatti, Laura Morante, Thomas Arana, Kodi Smit-McPhee, Natascha McElhone

Prima mondiale

LA SANTA di Cosimo Alemà, Italia, 2013, 90’
Cast: Gianluca Di Gennaro, Massimiliano Gallo, Michael Schermi, Francesco Siciliano, Marianna Di Martino, Renato Marchetti, Lidia Vitale

Prima mondiale

SOU DUK / SAODU / THE WHITE STORM di Benny Chan, Cina, Hong Kong, 2013, 140’
Cast: Louis KOO, Nick CHEUNG, Sean LAU, YUAN Quan, LO Hoi Pang, NG Ting Yip Berg, LAM Kwok Pun, Kenneth LOW, Hugo NG, Treechada MALAYAPORN, Marc MA

Prima mondiale

SONG’E NAPULE di Antonio Manetti, Marco Manetti, Italia, 2013, 114’
Cast: Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Peppe Servillo, Antonio Pennarella, Juliet Esey Joseph, Antonello Cossia, Marco Mario De Notaris, Ciro Petrone, Franco Ricciardi, Ivan Granatino, Antonio Buonuomo, Carlo Buccirosso

SNOWPIERCER di Joon-ho Bong, Corea del Sud, 2013, 126’
Cast: Chris Evans, Tilda Swinton, Ed Harris, Alison Pill, Jamie Bell, John Hurt, Octavia Spencer, Kang-ho Song

Prima internazionale

STALINGRAD 3D di Fedor Bondarchuk, Russia, 2013, 135’
Cast: Petr Fedorov, Thomas Kretchmann, Sergey Bondarchuk, Maria Smolnikova, Yanina Studilina, Andrey Smolyakov, Dmitry Lysenkov, Alexey Barabash, Oleg Volk, Heiner Lauterbach

Prima europea

TALES FROM THE DARK di Simon Yam, Fruit Chan, Chi Ngai Lee, Gordon Chan, Lawrence Lau, Teddy Robin, Hong Kong, 2013, 199’
Cast: Kelly Chen, Tony Leung Ka Fai, Simon Yam, Lam Ka Tung, Fala Chen

Prima mondiale

TRUDNO BYT’ BOGOM / HARD TO BE A GOD / È DIFFICILE ESSERE UN DIOdi Aleksej Jurevič German, Russia, 2013, 170’
Cast: Leonid Yarmolnik, Dmitriy Vladimirov, Laura Lauri

Prima mondiale

L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO di Giovanni Veronesi, Italia, 2013, 113’
Cast: Elio Germano, Alessandra Mastronardi, Ricky Memphis, Sergio Rubini, Virginia Raffaele e Alessandro Haber

Prima europea

DI RENJE ZHI SHENDU LONGWANG 3D / YOUNG DETECTIVE DEE: RISE OF THE SEA DRAGON 3D di Tsui Hark, Cina, 2013, 134’
Cast: Mark Chao, Shaofeng Feng, Kevin Lin, Angela Baby, Kim Beom

Prima mondiale

IL VENDITORE DI MEDICINE / THE MEDICINE SELLER di Antonio Morabito, Italia, Svizzera, 105’
Cast: Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Marco Travaglio, Evita Ciri, Roberto De Francesco, Ignazio Oliva, Giorgio Gobbi, Vincenzo Tanassi, Leonardo Nigro, Ippolito Chiarello, Alessia Barela, Paolo De Vita, Pierpaolo Lovino, Beniamino Marcone, Roberto Silvestri

IN COLLABORAZIONE CON ALICE NELLA CITTÀAlice nella città

 

Prima europea

LA COUR DE BABEL / SCHOOL OF BABEL di Julie Bertuccelli, Francia, 2013, 89’

Prima internazionale

BELLE & SEBASTIEN di Nicolas Vanier, Francia, 2013, 98’
Cast: Felix Bossuet, Tcheky Karyo, Margaux Chatelier, Dimitri Storoge, Andreas Pietschmann, Urbain Cancelier Mehdi

METEGOL / FOOSBALL / GOOOL! di Juan José Campanella, Argentina, 2013, 106’
Voci: Rupert Grint, Anthony Head, Juan José Campanella

 

EVENTI SPECIALI FUORI CONCORSO

Prima mondiale

CAVALCANTI di Wes Anderson, Stati Uniti, 2013, 8’

Prima mondiale

CHIKYU KYODAI / BLUE PLANET BROTHERS di Takashi Miike, Giappone, 2013, 60’
Cast: Issei Okihara, Satoshi Judai, Hiroaki Harada

Evento speciale Fuori Concorso – In collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia

IL CARATTERE ITALIANO / THE ITALIAN CHARACTER di Angelo Bozzolini, Germania, 2013, 100’

Stefano Falotico, biography di smashwords


14 Oct

Stefano Falotico, writer and artist. Marvellous genius and Joker forever. Tomorrow, will be Batman, yesterday was a nightmare.

Insomma, geniale menestrello delle emozioni umane, funambolico in tal società circense, trapezista variegato di anime tante sue camaleontiche, si giova di giavellotti neuronali a scagliarli acuti per issare il misticismo autarchico, la sobria versatilità fervida e fantasiosa, immaginazione incarnata nelle avventuriere zone crepuscolari della coscienza da lui esplorata, indagata e denudata in amor gaudio, al fin di elevarsi mastodontico e libero da tutte le inibizioni. La sua mente non ha freni, è dinamica, intrepida, battagliera, verga sangue e inventa panorami diluiti nei tramonti mesti e poi dalla marea tormentati sulle artistiche vette vertiginose. Egli è il Genius! Famoso dalle Alpi ad Atlantide! Accetta la tenzone di colui che lo sfiderà ma già il duellante perirà nel perdente (s)venuto.

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)