Lucio Battisti, John Carpenter e Sergio Leone

21 Oct

Fra John Carpenter e Lucio Battisti, scelgo entrambi con l’opzione di un salto in C’era una volta in America

Quando cala la sera e il sipario, eclissandomi, mi gela in stati bradi, nessun mi caga di striscio ma “serpenteggio” in ac(u)me che sposa letizioso una suora, la svergina all’occorrenza e quindi prega alla Celentano un (in)valido altare…
Sopravvivo fra errori “letali” e l’esser preso a pedate, travolto dal “letame” ed eppur m’amo. Amidi di burro e amminoacidi a meno che tu non mangi a modo tuo la mer(da).

Non sono Mogol ma brindo ai goal, quando di doppiette son rime esultanti del tifo, certosino dell’attaccante chedribbla secco in spazi stretti, spiazzar gli avversari e quindi depositar le “palle”, anche del portiere schienato, sotto incroci dei pali a spiazzo d’una a sinistra, anca distrutta, ala destra del pollo difensore sfiancato.
Anche per te… amore che nulla ho amato, oh mio Shakespeare, (s)vieni con me in “gobbo” Re Riccardo e sii ricc(i)o nel doppio Hamlet, joker fra il Nicholson e il Ledger, un po’ felice sul goliardico vicin al lardo Jack e poi magro ad andatura sbilenca dell’Heath defunto col carro funebre di Batman che, avviluppato in furioso (s)degno, si (s)maschera ciecamente Daredevil.
Al vento avrebbe detto sì e inserirei un “La” a UT(ero) del Cobain, detto anche non gli “DO” una lira, sebbene non abbia un Euro per pagare il caffè.

Pen(s)o e vivo di “rimpianto” alla Al Pacino, rabbioso ma i capelli reggono senza parrucchino, nonostante i parrocchiani odino il mio Diavolo…
Non cago il moralismo, sterzo a sinistra salvo sterno d’un dolorino “strano” anche quando provo a rintanarmi ma son avaro di (e)virarlo.
Di mattina, mento e, nel mentire, medito con le dita medie, rendendomi superiore per divinità dinastica. Icastico e senza castità son astio a tutto, quindi lutto e poi fiuto, anche la vecchia che sa il “fatto” suo fra i rifiuti dell’immondizia, ove raccoglie i pomodori per adorare il “nettare” andato dei falli già “spremuti”.
E compongo il mio “Vaffanculo a Battiato”, leggero e sospeso mentre faccio la spesa su culo moscio e “vibratore” moscerino tra sportelli, cassiere e un “duro” incassarlo “gelato”. Sì, “acquisto” molti “insaccati” e, in saccoccia, svuoto le tasche prima di riempire il sacchetto e la scrotal sacca su sperma 3 per 2.

Un anziano “saggio” vorrebbe assaggiarmi, come una palpatina alla mia nudità o meglio Nutella e fa quello “tagliente”, cinico. Io lo smonto, gli spruzzo della panna montata e quindi chiedo a quanto ammontan le pere di quella vicina al banco dei salumi.

Battisti (non) mi assomiglia: tu, alla mattina, mesci lo zucchero in un caffettino rock, poi attorcigli le labbra nella mistura esperta del lupo di mare, sei ateo e non mendichi eppure vivi attimi melanconici di sobria trascendenza, folgorato dall’amore per Carpenter nella chiesa gotica dei tuoi incubi.

Is this mouth of madness?
No, sono pugni e poche pugnette. La prugna “viene” a meno. La dà gratis.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Out of Time (2003)
  2. Ender’s Game (2013)
  3. Last Vegas (2013)

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