Ho sempre preferito Ray Charles ai Ray-Ban, la bandana ai frutti dell’amor, cioè le banane, ho sempre visto i migliori VHS senza Blu-ray del cazzo
Amo i pirati, non della strada, ma asfalto la tua cecità!
Sono un cinico d’altri tempi, insomma “al taglio”
Questa società è ampiamente peggiorata. Donnette con poco cazzo “storiografico”, fan le fighe oramai che sono ad “anta”.
Perlustrando zone inesplorate nel rimpianto che spera che qualcheduno impianti qualcosa che possa germogliare più della piantina.
“Uomini” perlopiù con l’alopecia evidente degli stempiati senza tempie, fuori Tempo massimo e al minimo storico. Anzi, degli stoici. Per andar con queste, devi aver perso molti peli.
Infatti, l’impianto salva capra e “cavolo”.
Fidatevi, fratelli della congrega, non c’è peggior sordo della sorte. Non c’è peggior sorca d’una che se lo inforna per fornicargli il portafogli.
Ah, adesso nuove manie di protagonismo stan insospettendo gli ambiziosi senza cervello.
Appena spunta qualche mente geniale, si crede che abbia copiato da altre f(r)onti.
Bene, ho la mia teoria in merito. Chi vive di sospetti, merita che io lo spettini. E glielo spacchi anche, fiancheggiandolo e poi sbattendoglielo in mezzo ai fianchi.
In tutta franchezza, lo terrorizzo. Lui fa il terrorista se un “terrone” sale agli onori della cronaca, reputando impossibile che abbia tagliato il traguardo quando prima sbucciava solo la (ci)polla della moglie “alla buona”.
Ma la vita riserva sorprese, miscredente. Dalla credenza “popolare”, può venir fuori chi ti “screpola” le palle.
Sì, se sotto la panca la capra crepa, tu caprone non crei e critichi chi creò, in quanto tu crepato e da cremare. Cretinetti!
Lecca il Cremino e lascia star i bambini che sognan se non gradisci i loro “dolcini”.
Di mio, son duro cattivello, sganasciami contro il sorrisetto e a fette ti “righerò” con asce ridenti. Sì, le lame ridono, il lama ti sputa in faccia “a rissa”.
Se amaro giudichi il mio riso, allora orso sarò ancor più ad arderti. Un bel falò scagliato contro chi ruppe la vetrata, qui ad appiccar e impiccar dopo le picconate.
Piccione, io ti cago, non mi caghi? Allora, pisciami in testa. Ammesso che ti abbia lasciato i testicoli. Ci covi? Ecco il corvo!
Secondo me Einstein era un idiota. Tutti a dichiararlo genio. E che me ne faccio di un genio che rivoluziona la fisica se poi non inventò la dinamica per viaggiar spaziale?
Peraltro, andava fermato prima che Fermi brevettasse la bomba atomica per l’uso anomalo dei guerrafondai.
Meglio la musica planetaria, orbitante ad “assonnarmi”, a chiuder gli occhi e navigare piuttosto che questi neuroni tosti privi di ritmo ed elettrizzati a capelli sfibrati.
Meglio Doc di Ritorno al futuro. Quello leggeva Verne, non era una merda da ventimila seghe mentali sotto le tristi maree. La vedeva in grande, e realizzò il vettore dell’entropia, permettendo di “vettori” che i genitori “trombassero” di motore schizzante!
Poveri fessi. Tarantino non copia? No, non copia, trae spunto, ispirazione e reinventa. E, dall’inventar, va il copulare.
Lo sa Uma Thurman. Prima le diede la parte della drogata, poi della protagonista, poi le fu Bill previo non ingravidarla, dandoglielo tanto da Quentin delinquentello col contraccettivo previdente. Mai mettere incinta Uma, altrimenti vorrà l’Oscar per il Rosemary’s Baby. Parto della scopata schifosa e pulp.
Puro trash undergriund da Planet Terror. Al Sud, quando vedono una bionda così, urlano “Che puscio!”. E quindi spingono il tasto rosso del push. Per lo splash da bastardi senza gloria.
Figata della Madonna che Moretti Nanni non capirà mai. Sì, Nanni. Continua col tuo “Cinema” reumatico.
Di me si può dire tutto. Tranne che non sia un genio di “YouTube”, meglio di te che non sai non solo un tubo ma neanche come t’inculo.
Totalmente.
Con questa, per oggi è tutto. E un’altra ne conquisto.
A domani, per altre botte.
Ora, che c’entra Ray Charles? Meglio un “cieco” che sa come toccare i “tasti”. Ray è nero e alla porno attrice Bray Rhiannon piacque il suo “tocco”.
Dicesi piano-forte.
Sono uno stronzo? Lo sono sempre stato.
Dici di no?
Beccati questa “cattiveria”.
Ieri sera, ho vsito il signor Ionata in carrozzina. Gli ho offerto delle tazzine e v’ho bagnato il mio “cornetto”, augurandogli buona fortuna.
Mi ha maledetto, e io: “Non sono superstizioso. Amo i gatti di Edgar Allan Poe e soprattutto le nere gatte. Per lei, Ionata, la vedo invece nera. Abbaia, dai, bau bau. Lo so che ti faccio la bua. Me le faccio anche al buio. Se vuole guardarci, gliele mostrerò a luci accese. Nessun problema, ma non le tirerà ugualmente nonostante le tendine abbassate e infuocati noi da finestra sul cortile”.
Ionata: “Sei un mostro!”.
Io: “Ecco, tieni il binocolo. Reggici i moccoli e attento a non metter becco di bernoccolo. Insomma, eccola, guarda come lo allunga”.
Che c’entrano i VHS? Sono l’acronimo di “Vedi ah ah che slurp”.
Sì, alle banane, preferisco che mi lecchino le bone.
Avete letto? Sì, così ragiona lo psicopatico che mi “pedinò” per anni, salvo esser sedato nell’ano. Ora, par blindato in casa, gli hanno d(ot)ato l’immunità dopo le sue munizioni e i suoi ammonimenti ai “musoni”.
Dicesi vendetta sottile(tta) al tontolone che pensò di girarsele e raggirar e invece adesso gironzola di stanza in bagno a cagarsela
Sì, “avventuriamoci” nella “criminal mind” d’un “acuto (web)master”. “Dottore” in “Scienze delle culinarie”, par che si vanti d’aver culo. Mah, a giudicar dalla sua ragazza, che ha raccattato nell’immondizia del suo immondo “USA e getta”, a entrambi non donerei salviette né salvezza.
Ma quale “sanità”. A questi qua solo che un lavaggio. Mentale? No, da ridurli in ospizio con la mentina e il mio “bon ton”. Insomma, provasse a “sbottonarsi” la “patata”, giudicando le patte altrui e non rispettando i leali patti, giocandosela sporca, e il suo porcello chiederà l’elemosina format(o) salvadanaio, prossimo articolo del suo “giornalismo”.
Che altro aspettarsi da un ebete del (de)genere? L’albero genealogico era già (i)scritto nella pessima borghesia che, pedante, “pedala” e ti dà una pedata.
Insomma, usiamolo come pedone. E se non sarà steso, allora il torpediniere. Non basta? Allora, aggiungiamo un topo nel letto della sua topina.
Impaurita urlerà e finalmente si “bagnerà”. Ché, stando con “uno” di tal “sfatto”, poco è soddisfatta. Per forza, si stufa senza lo stantuffo. Sebbene stia messa male anche quando si consola con marmellata di confettura. Fai fai! Iattura. Il catturone!
Sì, una coppia da “(s)ballo”. Lei di San Diego, una palindroma or “inserita” socialmente ma sempre in quel posteriore assieme all’impostore.
M’immagino le loro notti. Lui: – Cara, hai preso nota di come, dopo un mese, te l’ho reso noto?”.
Lei: – No, ho preso sonno. Mi annoiava. Sei un tonto. Lo voglio tornito.
Lui: – Che cosa ti ha dato noia?
Lei: – Non lo so. Non ho visto né sentito nulla. “Tirava” cattiva aria, così mi son voltata dall’altra parte e ne ho cacciato un altro.
Lui: – Un altro di che? Un peto?
Lei: – No, uno che non come te, “grazie” alle sue (ri)petizioni, mi fa goder di giravolte.
Lui: – Sì, voltiam pagina. Che voto avevi in “Educazione sessuale?”. Che condotta?
Lei: – Mah, non ricordo. Credo d’aver superato il Ginnasio grazia a un po’ di “ginnastica” con quello… di fisica.
Lui: – Ah, un capoccione alla Einstein.
Lei: – No, uno di buone flessioni di cappelle.
Lui: – Svergognata. Che facevi comunella con uno dell’ISEF?
Lei: – No, gliela concessi di “palle a mano” ma respirava male.
Lui: – Soffriva di asfissia polmonare?
Lei: – No, aveva la fisima di non aver il fisico per infilarmelo.
Lui: – E come ha fatto a insegnare quella “materia?”.
Lei: – Scopava con l’insegnante di chimica, specializzata in astronomia. Sì, che viaggi si fottevano. Lei gli decantava le costellazioni, lo allattava e lui veniva in Venere.
Lui: – Ah, quindi quella prof. gliele “girava”. Sarà stata una docente bona che credeva agli oroscopi del Venerdì 13.
Lei: – Non era il diciassette?
Lui: No, non raggiungeva neanche quello più sviluppato dei sette nani, quindi. Ah ah, me le suono da solo.
Lei: – Di suo, appariva un missile ma era sempre sulla rampa di lancio.
Lui: – A scoppio ritardato, insomma. Cioè: scaldava, stava “trombando” e poi evaporava?
Lei: – Sì.
Lui: – E come hanno fatto ad avere una relazione così “duratura?”.
Lei: – Be’, guardavano le stelle col telescopio. Previo la gastroscopia.
Lui: – E quindi tu, piccola stella senza cielo, hai scoperto il tuo Ligabue.
Lei: – Ah, il “pianeta” Liga esiste solo per le ragazzine da boni e bovari.
Lui: – Però le fa sognare.
Lei: – Preferisco un sonnifero. Dai, dormiamo.
Lui: – Aspetta, “amore”. Ho visto cose che non puoi immaginare…
Lei: – Io non ho visto mai le mie cosce, domani ho da far… una radiografia di raggi a balenottera. Devono individuare se esiste.
Lui: – Allora, ti auguro sogni d’oro.
Lei: – Sì, se mi regalassi qualche volta…
Lui: – Una galassia?
Lei: – No, mi basterebbe una collana. Almeno, posso andare sui viali d’alto “bordo”. Altro che borghi di Correggio. Altro che scoregge.
Lui: – Come Belena con Corona? Finirai in carcere. Poi, succhierai quelli dei secondi(ni) col collarino.
Lui: – No, come il tuo coglione.
Al che, spazientita, si alza dal letto e gli urla: – Sono una zoccola, ci sei arrivato? Sto con te perché mi dai il tetto!.
Lui: – Stronza, dammi le tette.
Finisce con tutt’è due distrutti ma peccato. Tutti quei “dementi” andran perduti nel Tempo come lacrime nella pioggia.
Questa play fa… tristezza?
No, fa verità.
Posso, onestamente, dichiararmi l’unico sano di “manto” in una società di ammattiti.
Non c’è la rima? Ma almeno, c’è stata la freddura indementita. Ah ah!
Definizione di freddura: “Battuta, non battona, sbatacchiata a muso appunto duro, che brucia”.
Ah ah.
– Che cazzo ridi?
– Non posso?
– No, non puoi nulla.
– Sei solo che nudo.
– Be’, ma è un bel vedere, no?
– No.
– Perché mai?
– Perché sei volgare.
– Ricorda mentecatta: la volgarità un baffo mi fa e Donna baffuta sempre piaciuta.
– Vai con quelle coi baffi?
– No, me la rido sotto il “buffo”.
– Non capisco.
– Allora, ti piscio.
– Piscialetto.
Finisce col pugno in faccia.
E al solito la “fica” s’infiacchisce, il ricco poltrisce, io danzo il liscio.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
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