Condividendo pienamente le parole di Alda Merini, presidentessa onoraria di Albatros, la mia casa editrice. Sì, fu presa per pazza perché, come tutte le persone invero troppo gioiose e vitali, manifestava i propri sentimenti con estrema sincerità. I tempi non sono cambiati, purtroppo. Si ledon le coscienze più ginsberghiane, più “urlanti”, per rabbonirle a uno stadio perennemente “linfatico”, da Limbo-bimbo e liofilizzato, permeando il Mondo d’una insensatezza tristissima, imborghesendolo nel peggio e “castrando” le anime desiderose di viverla, appunto, appieno. Trascurando l’effimero e le false apparenze. Non è retorica, ma una constatazione personale, apprezzabile o meno. A volte, si diventa apatici e “immobili” quando incompresi, respinti, emarginati, stimolando disillusione e vuoto interiore, che poi è difficile curare con buonismi e consolazioni tardive.