Anche una vita falotica
Ragazzi, la vita è molto strana. E il futuro è un’ipotesi.
Quanti alibi, quanti albini, e quanto “albume”. Eh sì, limonando poi si secca la lingua e non hai più fame.
E sperando tutto (non) s’avvera. Devi indurirti! E la tenerezza? Solo la carta igienica Tenderly.
Così, “fanciulleggiando”, qui cascato in un Mondo colorato oggi e domani opaco, mai dire mai. James Bond?
No, una gemma quale sono io, se mi va “tont” Buzzanca con la cassapanca in panchina senza pall’ e poi giocond’, in questo crocevia di caravanserragli, di gente asserragliata, di saracinesche e meglio la cinesina…, basta non aver la panz’. Vedrai che te la cucina in dolce e non agro di amaretto. Sol “levante”.
Per voi, amici miei, faccio il Togn(azz)i Circo e trapezista pendo dalle emozioni, le osservo, le abbranco e le donne sfianco. Mi tengon duro, ma non si “rafforza” d’unione… elefantiaco son Dumbo e “spara” alla Doome.
Delirando con Dune di Lynch. Altro che donnaiolo!
Enrico è come il quinto di Shakespeare e, disarcionato, cadrà di mistero. Sospira, dai, Donna, scusami se non son stato delicato, ma angelicata non essere… solo ombelicale.
Ripensaci, quante pene… e voglie di doglianza. Condoglianze, evviva la nostra danza, sognatori fra gli inetti e tante rifatte tette, sparlatori! Non spalleggiatemi! Tutto tutto è già una palla, se ne resta una ancora, ancora ché io da quella sera non ho fatto più l’amore col mio autoerotico Woody Allen…, altre masturbazioni. Fossero solo mentali non mi “accecherei”, ma il cenacolo fu “tagliato” da un furbastro Giuda. Ma ascese da “ladro”, eh sì, come un lardoso ancor “amoroso”. “Chiavato” da San Pietro versione Tinto Brass.
Spezza il grissino e versati del vino, mia signora, rassoda la mia crucis e non darti all’uncinetto. Meglio il Capitano cinico al Peter Pan.
Incrocia le dita nel panier’, la ciambella è col buco ma mangio solo un Bucaneve.
Altro che filibustiere, farabutti! Le vostre pute amputate e io cammino non tanto amante. Sbilenco-inculato e fra i viandanti andati.
Starling, agente mio, castigami in prigione fra questi cannibali, fammi fumare una canna e fammi accarezzar il mio canino. Fammi fare quello che vuoi. Là fuori, solo Buffalo Bill. Donna, mi scuoi. Il cuoio capelluto!
Questa vita è un continuo dare e non te la dà. Si lavora ma il livore ti dissangua. Ti vampirizzano ed è scisma dell’ascesso gengivale.
Salivando non va “salendo”, non “entrato”, è integrato socialmente. Una contraddizione in termin(an… al)i vivi.
Battisti Lucio? No, prima ero Lucignolo e adesso le lucciole van con Pinocchio con altri balocchi in bocca e i boccoli a sfottere la mia Botticelli.
La botte piena e la moglie ubriaca con un impiegato.
Insomma, tirati la cravatta ché io mi “(di)rado”.
Mi ramifico senza figa e la diramazione è alopecia o complanare di quel che non “impianto?”.
Eh già. Il bulbo pilifero non è un lupo.
Più che solitario, sono Solaris.
Firmato il Genius