Wolverine aspetta guardingo e ti trancia da Mandingo, mio manigoldo, eccoti il (rac)conto!
Wolverine sono io, non scherzo, non schernirmi, altrimenti sarai “scheggiato”
Ove la società, annichilita dal consumismo del “grattarsi le palle”, esondando “brillante”, si “perseguita” d’attacchi screnzati e mina le dignità, c’è un Uomo che s’eleva in trono, mai “tronista”, afferra un microfono e lo sbatte in testa a chi non mi batterà mai, poiché sono batteria e “batterio” alle scimmie, il cui cibo è lo “sfoggio” di facce “normali” dietro parametri del “paravento” in questa giungla che, nel frattempo, disboscata da “segaioli” lapidari e combriccole bricconcelle, menan l’uccellino di qua e di là, come “picchi” a issare l’alberino “secolare” della progenie malata alla radice. In quest’assalto ai miei frutti boschiferi, alzo lo scettro e anche il “ramo”, amandomi tra foglie e lo sfog(li)are un libro ammaliante, a discapito e “scalpo”, scapolissimo, dei piccoli picchiatori nel loro “spacciatore” drogato e ruga di gote invero marcissime, scalfite dal veleno “sottile” da ruffiani anali che coltivano l’erba malsana.
Sì, fratelli della congrega e voi gregarie, subalterne e tu, alternativo fra i nativi del Capitalismo a diarrea d’ogni bieco cagar’, ti mando in quel posto, Io, il Capitano, appendendoti da testa in giù, nel col(l)ante che martorio su ascia da toro. Una bella torta e la mia “ciliegina” a “guarnire” i tuoi intenti-“attentati”-stai attento! da “guaritore”.
“Sciroppati” questo, sciroccato! Azzarda una mossa e ti caccio una Tirabusciò!
Ti conosco psicopatico. Tu che ti bardavi di maschera cosicché la ragazza della tua “classe” pendesse dalle labbra dell’orator di massa. Ah, volevi “ammazzarla” a letto, allettandoti d’una “bontà” in condotta. Nelle condutture, invece senza “cottura”, ti concerò di “candito”, nella fogna di tue “foghe”. Ecco le fighine al tuo “figo”, fidati, attendo il momento giusto e poi ti scateno il cane, fra l’altro tuo affine, di pari omicida canino ai tuoi crimini da “crema della crema”.
Non dimenar la coda ché solo sarà menata, non menarti per l’aia, nessuna “aiuola” stavolta ma se sotto le suole calpestavi gli “appestati” tanto adesso, a sangue, ne sarai “pest(on)e”.
Canta, mia scugnizzo, cagnone per la cagnolina di pelo rizzo, aizzasti e poi, di zizzania, perfin ti pararon le tue “zie”, vecchie come te d’una gioventù sempre vostra sbertucciata, ah, gli ebeti, il “belato” mia bertuccina!
Guaisci ché io sgualcisco, ecco l’addolcito al tuo “cucirti”. Stai zitto in quanto sei già cotto. Datti al cucito, son il caffè arso del tuo cucinotto. A cuccia! Nessuna te lo ciuccia!
Bolli(to) di ripicca, appicchi altro fuoco da “benzinaio”. Ma, (im)moralmente, accendo un fiammifero e aspiro la sigaretta, tappandoti, mio nano, da sughero.
Sei un’alga, un’ameba, meno degli analfabeti con un vocabolario che va da Alfa a Beta, la tua Berta fila… e “insaporisci” di tutto “struscio”. Che “lisci”, che integrità, che aperitivo. Sei un po’ ingrassato? (De)noto un fisico a pera, saran le tue “mele”. Imbarcato di “banane”, la scimmia ti sta possedendo e, di “sedere”, assetando. Che “assatanato”. Nelle tane sei (Gin)tonico, ma io intonaco da “tonno” le tonalità del mio tuono!
Eccomi, tornato, non scappare di tornanti. A ogni svolta, a ogni angolo, potresti incrociare una “crociera” ad affogarti. Ecco a te lo “sfigato” su cui sfogavi le frustrazioni che, di frusta, ti rende un “fusto”.
Ti manca solo un’asta “lì” e, dopo anni di tue canne, “canino” sei ora tutto cariato.
Un consiglio: “quelle” delle canaste aspettano il “canestro”.
Io, di estri, ti fregai! Mostro, ecco il tuo pastrocchio!
Non pianger d’occhietti, dammi retta, nel retto la tua “rettitudine” ottusa è “perpendicolarmente decumana” al tuo sempre “venir”… alle mani.
Non t’ho neanche sfiorato, un “leggero” for(nin)o alla tua “forza”. Non fuggire nei fortini, sei un topo da formaggino!
Suvvia, adesso circuiscine un’altra, mio pagliaccio da circo.
Guarda che il frigorifero ti conserva di muffa!
Che “torchio”, ti torciamo tutti attorno e, in gran coro, saremo, non sanremesi di canzonetta, “innamorati” a cuore… aperto!
Che cibarie! Non ti dai le arie?
Come? Non va il riscaldamento? E allora ti useremo come ventola!
Credo di essere sempre stato Huck Jackman, da che ho memoria… mi tagliai gli arti(gli) inferiori, eh sì, vissi in Antartide, ove l’orso mangia il salmone…
Di bianco pelo ruvido, l’orso è iroso, tramuta in lupo e, come questa “creatura” X Man, optai, oplà, poi per l’Oriente di combattimenti dai legamenti… “crociati”, shock anafilattici a quelle “a mandorla” di (g)nocca, causa troppo stress patibolare delle mandibole “calorifere” dinanzi a cinesine che gli fan nasin “asino” nasino con tanto di “vasellina” a un licantropo di miglior bur(r)ino. Il burrone!
Sì, Wolverine è un pollo al limone!
Ve lo siete sparato questo teaser del Wolverine, oggi uscito di Marvel in James Mangold?
Che cazzo c’entra James Mangold, ch’è specializzato in storie “a tu per tu” di anime difficili e “stonate”, sorde alla Stallone di Cop Land, con questa semi… scimmia, semiscemo, versione Hulk rabbiosa ma umana già di suo muscoloso, ipetrofico senza idrofilo, affilato di denti e Jackman pompato, slabbrato, “scamiciato”, urlato, “ludro” e ossesso a spaccare le ossa? Senza corazze da Iron Man del cazzo?
Non c’entra proprio nulla.
Infatti, a dirigerlo doveva essere Aronofsky, Jackman s’era già levigato di dieci ore da palestra(to), salvo poi imbruttirsi miserabile e recuperare “pesi” e “attrezzo” al fine di rassodare i culetti, suoi, e dei cattivoni da mangiar in un sol boccone!
Uno dei filmati più corti ma orripilanti della Storia.
Appena “parte”, Jackman ingrana la quinta del bicipite su pettorale “tartaruga” e jeans da James Dean “duro”. Ecco che fa svalvolare pugni fra i pugnali, sì, il film appare un cappa e spada nel Kitano più scimitarra del Takashi Miike “fumettizzato” alla John Woo d’Ang Lee scimmiottato nel samurai senza codice, cambiando registro in zona Hollywood “spettacolarizzante” di coreografie su “grafia” e graffi del nostro e una bella fica puttanina, che non ci sta (?) mai male per condire la salsa agro-dolce d’involtino Primavera su questo “bono” da ravioli al vapore e capelli cattivelli da cirro pazzo e cotonati come le patate della rosticceria “Cin Ciun Lin”, da cui anche il napoletano Ciccillo “asporta” un “cartoccio” in fronte di “gustativo” i figli so’ pezz’… de’ mer… “Mer” sta per mare alla francese o per bacio al tuo “gelato” fritto? Questo lo sa, appunto, Mario Merola.
Un film che si prospetta “appetibile”.
Una megastronzata colossale col colosso Hugh Jackman in tenuta d’animale!
Si “tiene bene” il bell’Uomo.
E chi lo conterrà? Accontentatelo! Finale ove vissero tutti contenti? No, da infelice rimarrò tale per un altro sequel tale e quale.
Egli azzanna, urlando “Tieni questo!”, salta, esulta, evolve e, d’involuzione, è primitivo guascone!
Che ti rompe il musino e ti schiaffeggia, mio Balanzone, di “sganascioni!”.
Sì, Wolverine sono io.
Come già scrissi, mi scambiarono per Clark Kent, quando invece sono Cary Grant di Flash Gordon su “sbandierarlo” in modo avventato ma alle corde degli orgasmi vocali. Cary Grant interpretò anche Gary Oldman di Batman. Cary piglia, pigiava nelle donne e si faceva sfilar anche il pigiamino. Senza Bignami, Egli era gnam gnam.
Infatti, mi “catapulto” su ogni donna e accuso le “botte”.
Rimango genio in the bottle, borbotto!
Ma nessuno “mi batte!”.
Quindi, meglio Wolverine, un William Burroughs a cui è preso lo “scazzo”.
Ora, fratelli, urgente è un ambulatorio!
Applauso!
Bacio, Notte, mio mignottone!
Ti rompo il mignolo e ti frego il Magnum! Che cioccolato!
Lo stecchino tuo ha steccato, beccati il mio ciuffo laccato!
In culo tuo appiccicato!
Regola dello stronzo, qual sono: coniglio ieri mi desti, mi destai incagnito e ora, dentro, ne sei incagliato!
Che figura da coglione, mio gran trombone!
E leva quel manifesto di Claudia Koll. Così fan tutte, così ti ho infestato di fece qual sei!
Lo senti il basso?! No, è un Brass di brusio ad abbrustolirtelo!
Pollo arrosto, più quaglia di te, neanche tua madre che amava macellarmi mentre di un uccellone se ne godeva da pazza.
Son matto? No, ti son mattatoio!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Hulk vs Wolverine & Hulk vs Thor (2009)
- Wolverine – L’immortale (2013)
- Wolf. La belva è fuori (1994)
- Balla coi lupi (1990)
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