Tre opzioni: una colazione, le “frizioni” o il mio “manubrio?”
Meglio una Donna, se fosse più vicina non svolterei nell’avvoltoio
Posso esservi sincero? Le donne son state cagione d’ogni mia sventura, chiamatele “disgrazie” ché ove c’è una graziosa, ne son “ozioso”.
Da sempre irrimediabile tombeur, uso la “trombetta”. Già, più che un viveur, sono un po’ voyeur da “tableau vivant”. Sì, a tabula rasa, mi “rado”… sul divano, su testa di rapa nel fermoimmagine “picture in picture” di showgirl“ammucchiate”, con tanto di “quadretto” ammiccante “catodico” affinché “lo ingrandisca”. Cresce a dismisura, e “la” rabbonisco, massaggiandomela nella “lentezza” ch’ammira e sempre più tira a iosa! Ragazze discinte che sogno lacerarmi la “cinta”, in quel momento (di)vengo come un imbizzarrito “cavalluccio” da (non) chiudere nel recinto.
Ma, proprio mentre m’accingo nell’accensione più fragrante di “deflagrazione”, proprio quando sto per “esplodere”, quello dell’ENEL spegne la mia “bolletta” nel blackout “imbarazzante” negli schizzi, “spupazzanti”, “al buio” per un delitto senza letto ma macchiante di “spumanti”.
Così, tutto “sporco”, mi “rassetto”, custodisco l’“arma” dentro dopo virtuale “addentrarlo”, e contatto nel “rintocco” che prende “Notte” del villano a capo dell’azienda elettrica. Mi tirò… uno scherzo di cattivo gusto. Via telefono, lo ammonisco che, sul più bello, “lo” ammainò ma non riuscì a “disarmarlo”. Comunque “fosse”, “sparò” fra le tenebre, con tanto di “tendine” insudiciate per “mira” te(r)sa senza fazzolletto. Pulii le “impronte” e, dopo la mia romanzina, riaccesero l’“interruttore”. Sì, il coitus non va mai interruptus, deve eruttare e nessuno deve “rompere”.
Lasciate stare questo goliardico “venir al manesco”, sono il romanticismo fatto “carne”:
se prenderemo confidenza, un Giorno ti proporrei un incontro. Non a “lume di candela” ma da buoni amici. Chissà, mai precludersi l’evoluzione…, la scimmia va “alimentata”.
A parte gli scherzi, festeggerò Pasqua con mio cugino, assediato dalle sue dinamiche intellettive da dinamitardo del mio amor proprio, rallegrato della mia nuova auto… pubblicazione. Sono un pube “autarchico”. Invero, sognavo quest’ascesi di BMW, versione Bob De Niro per scorrazzare a Nizza con qualche “marea” di baci-“fucile” allafrancese nel “roniniano” mio erotismo da “samurai” senza padrone, ma devo accontentarmi, “grazie” alla mancanza di “liquidi”(tà), eh sì, si sa…, senza danaro c’è il danno e l’ammaccatura alla “carrozzeria”…, dicevamo “solo” del libro che scrissi. Incentrato, speriamo non in un frontale, su Bruce Springsteen, “metallizzato” di copertina on the road con chiesa “illuminante”sullo sfondo per la benedizione sempre sia “benedetto” colui che è, no, non tarpato nelle ali, io volo di volante anche fantasioso, sorvolo canyon mie mentali duri come l’acciaio dei “pneumatici”… vuoti, sterzo, mi “azzuffo” con la cintura di sicurezza ma po(r)che slacciano il mio “cruscotto”. “Aprendolo”, scoprirebbero una scorta di profilattici. Sì, li ha comprati i mio cane perché la sua cagnolina ha paura di rimanere gravida. Piùche cagna, è una zoccola, una topolona che va coi lupi! Il mio cane deve precautelarsi da tali “manigolde”. Questa cagna è da “imboscate”. Lo consolo con delle tagliatelle alla boscaiola e macedonia di “fragole”.
Lascia stare, ironizzo per buttarla a ridere, sì, ove c’è il mio volto ridente capisci subito che, dentro, sono annuvolato, come da retro… copertina.
Su lulu.com, troverai il mio capolavoro, “Bruce Springsteen, Tom Joad, fantasma di vampire bare”. Sì, sono il furoredi Steinbeck, a “straight” story lynchiana.
Non scagliate la prima pietra, non linciatemi! Voglio solo una volpina! Domani, m’aspetta un pranzo col sugo di coniglio da “leprotto”.
Neanche quello? Allora un riso alla cantonese.
Basta coi cantucci! Andiamo in cantina. Voglio “offrirvelo!”.
Pasqua o vigilia, io vigilo come il grande Matthew McConaughey, e son fiero del mio statuario non abbassare mai la testa(ta)
Cristo, son nato “marchiato” di vendetta e da tale voglio vivere, anche da “vile”, con tanti vinili melodiosi a ricordarmi lo stato di quando stavo, e ancor meglio sto nell’asse-stare. S-tirato, oltre i meccanismi frigidi del porcile e della massa sempre arrabbiata sol della propria inezia, in mezzo a questi fannulloni oratori Io, e solo Dio, mi permetto il lusso di (de)potenziarmi al piacermi a genio, in quel che mi va, trascurando le incurie, “curandomi” dell’assolutissimo vivere a modo, mito, Re Mida e “a morte” mia, incalzo, sì, anche di calzamaglia incazzate da Robin Hood, frecce del mio arco sfrecciante e sferrante ad ago degli sceriffi del sopprimerli nel “volermi” loro permalosità che nessun mai più lederà! Non mi celerò, sono la cenere!
Se, in quanto me stesso, rifiutato, colpo su colpo, anche di groppi in gola e bocconi amari, strizzate me le desidereranno tagliare, allora accentuerò il “mio” tagliente, con sberle, pugni e scalmanatissime mani. Partorito “rissaiolo”, non m’isserò agli stoccafissi con la solita fissa della “figa” e invero asfittici.
Potran chiamare l’esercito a placarmi ma scoprirò ogni bugia da Schwarzy implaca–bile.
“Impalo”, a chi vuoi metter dei paletti? Infilo sotto il “Palio” di Siena, dissenno, non te lo consento, non ci provare se “fantino” non vuoi esser poi cavalcato dal furioso imbrigliarti dello sciolto funambolo nel rione più a mio stemma, stigmata e stendardo. Sono Stendhal, scaglio dardi letterari a vostre “certose”.
Che matto tu mi (de)finisca, è affar tuo e ne starei attento se, di castrazione, nelle mie “azioni” non vorrai “sfinirtelo”. Non tanto volerà e “volatile” sarò “voluttoso” ai tuoi volubili “voli”.
Qui, il libero son Io, libro di mia “libbra” che s-monta.
Finitela con le galline, non sono fini.
In campagna, “suonandole”, van sotto le vostre “olivine”, Io son ape e “miele”, di mel(in)a son Male anche ai merli, ai “meloni”, sono “melodico”.
Quando Matthew, sì, cattivissimo irreprensibile e mai da redimere né da redarguire, guidò di nuovo verso il suo Killer Joe nel “pollo” da servire di pompino.
E ne “vennero”… delle belle. Anche di setto nasale fracassato nel fracasso. Tu scassasti e io “scassino” la casina.Gershon Gina? Non hai capito un cazzo!
Tu “amoreggi” ma il mio non l’armeggi. Son “maggiolino”, son pisellone!
“No, grazie?”. Ringrazia il tuo asino.
“Sì, prego?”. Non pregare, ma riga “dritto”.
Discutiamone di costui, occhi Paul Newman, fisico da modello, la sua modella nel “capello lunghissimo”.
McConaughey vale tutto…
E, se ostinato giù fu non s-piegabile, dopo che pig(l)iarono, ancor più stronzo è diventato e persevera a sedere. A culo!
Sì, basta con quegli sciocchi con le loro cocche, da me solo lì lo prenderanno col “dolorino”.
Non s’affannassero “a destra di manica”, qui “lo” sfodero e abbiate “fede”.
Se già traslocarono, stavolta nel loculo abiteranno!
Ecco, come si sta al Mondo!
Ieri mattina, mi reco al bar. Una stronzetta cameriera augura “Buona Pasqua” donne e bambini, compresi gli zii a cui è invece solo “bona”, salvo profilattico perché non “ovuli”. Sia mai la gravidanza col “commendatore”, ne “verrebbe” della “creanza” e della “credenza…”
Sì, sono sfacciato. Ordinai un caffè versione “Big” Lebowski, dopo di che “lei” augurò e io le “ficcai” la “brioche”, su crema “pasticcio” dello “scoprirla” nella sua falsa “integrità”.
Tre film in cui Matthew fa benissimo a difendere le ingiustizie. Indovinateli! Cazzo, se non lo sapete, siete più merde di questo grande!
Stupratori ammazzano e Jackson li uccide.
McConaughey difende. Perché se lo meritavano!
E qua vi voglio, quaglie! Sparecchiamo!
“Crudo”.
McConaughey è il più figo della Storia!
Ce la vogliamo dire? Marlon Brando, dinanzi a Matthew, vale una minchia!
“Auguri” di Pasqua
Da anni, sono un eremita, e intendo ascendere, non m’abbasso ai mortali.
Anzi, continuo a “pornografarmi”.
E me ne sbatto.
Detta papale papale, faccio sempre quello che voglio.
Sono un pessimo attore, dalla nascita faccio le smorfie per compiacere l’umanità. Tanto, giocare al loro gioco… si perde solo acqua e sapone. Al mio faccino ci tengo, infatti non invecchio di mezzo stronzo.
Credo alla mia novella: se il Cielo è color pastello, allora meglio il rastrello. La terra, allevata, allevia. Almeno, ci cavi un cavolfiore.
Ricordate: se siete imbecilli, è colpa del sentirvi belli.
Di mio, faccio il mio.
E servo ai cretini, come già li “servii”, la vendetta più sofisticata.
Mi spiace, ma nessuno arriva a me, forse Dio. Non lo so, ne prenderò coscienza guardandolo negli occhi. Se proverà ad abbindolarmi con “Spirito” paternalistico, la mia paternale non sarà “virginale”.
A voi, poveri fessi, regalerò un uovo con dentro la miniatura del vostro già piccolo cervellino.
Gironzolo e “una” mi lascia (a) secco.
Che cazzo posso fare? Gianna Nannini ha bisogno d’essere inseminata, causa bruttezza arrabbiata nel rocknostrano. Così, data la mancanza del “riempitivo”, scelse il “seme” d’un qualsiasi scemino che si masturbò, semmai sulla biancheria, “imbiancandola” alla Wim Wenders, così vicino, così lontano ché ci sta la gravidanza. Proprio “angelica”. Infatti, cantò roba tipo “muri appesi ai crocifissi”.
Mah. Per queste e altre donne, preferisco Bruce Springsteen. Egli “muscoleggiava” di concerti senza mai “sfinirsi”. Le ragazze, dancing in the dark, molto “Friends”, gli tiravano le mutande ed egli “stuzzicava” la chitarrina a squarciagola. Un genio. Chi osa contraddirmi, non merita neanche il mio mignolo.
Il mignolo non è Reitano Mino!
Ora, tornando alla superfigona da infarto alla Brian De Palma.
Temo per la mia incolumità. M’ucciderà senza “battito” di “sopracciglia”.
Ora, divorziata e due anni più grande di me. Ma una gran Donna, già nell’oculata scelta, centellinata, di foto spaventosamente affascinanti. Ai piedi di mura “diroccate” su gambe sobrie dell’“estorcermelo”, elegantissima e poi “rosa” rossissima di capelli “infiocchettati”. Quindi, occhietto “occhiolino” solo accennandolo. Strepitosa.
Che ci fai qui? Io vago, anni fa incontrai due ragazze. Con la prima, vuoi forse Venere nella mia costellazione “centrifuga”, fu “efficiente”, con l’altra patii la sua deficienza.
“Su di te”, nonostante sudi, non ci provo, ne uscirei provato e neanche “in provetta”. Uscirebbe un pugno in faccia e non il “seminale”. Ecco, totalmente annichilito, ammosciato, strozzato. Aiuto! C’è un’ambulanza a salvarmi?Portatemi in salvo, in salvietta, in seminario! Volevano il seme, vanno seminate!
Scherzo. Non troppo.
Mi diletto da poeta e romanziere, forse ultimo dei romantici. I romanici stessero coi cosciotti delle “polle”, la mia ampolla è testa divinamente mai nell’ubriachezza. Meglio un vino di neuroni che un divanetto di squallidi o-r-moni.
Potrei, con accortezza, guai a toccarti troppo, chiederti un’amicizia “tastante?”.
Occhio ai testicoli!
Stefano Falotico.
Stranamente fu mia. Sì, “fumata” di sigaretta scacciapensieri e “schiaccianoci”. Guardate che la noce moscata aiuta la digestione “arrosto”.
Insomma, se una gnocca non “ingerisce” ma te le schiaccia, meglio il nocciolo della questione: la donna è bastarda o è meglio la mostarda?
Tu lo sai? Beato te. Si vede che, in “frigorifero”, c’è del ketchup.
Lezione numero uno delle scuole “alimentari”.
Prevedo tempi di magra, c’è almeno un po’ di magrebina?
Neanche quella!
Allora, saliamo “su”. Su, su, su, dai!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
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