Archive for March, 2013

Buona Pasqua


31 Mar

Tre opzioni: una colazione, le “frizioni” o il mio “manubrio?”

Meglio una Donna, se fosse più vicina non svolterei nell’avvoltoio

Posso esservi sincero? Le donne son state cagione d’ogni mia sventura, chiamatele “disgrazie” ché ove c’è una graziosa, ne son “ozioso”.

Da sempre irrimediabile tombeur, uso la “trombetta”. Già, più che un viveur, sono un po’ voyeur da “tableau vivant”. Sì, a tabula rasa, mi “rado”… sul divano, su testa di rapa nel fermoimmagine “picture in picture” di showgirl“ammucchiate”, con tanto di “quadretto” ammiccante “catodico” affinché “lo ingrandisca”. Cresce a dismisura, e “la” rabbonisco, massaggiandomela nella “lentezza” ch’ammira e sempre più tira a iosa! Ragazze discinte che sogno lacerarmi la “cinta”, in quel momento (di)vengo come un imbizzarrito “cavalluccio” da (non) chiudere nel recinto.

Ma, proprio mentre m’accingo nell’accensione più fragrante di “deflagrazione”, proprio quando sto per “esplodere”, quello dell’ENEL spegne la mia “bolletta” nel blackout “imbarazzante” negli schizzi, “spupazzanti”, “al buio” per un delitto senza letto ma macchiante di “spumanti”.

Così, tutto “sporco”, mi “rassetto”, custodisco l’“arma” dentro dopo virtuale “addentrarlo”, e contatto nel “rintocco” che prende “Notte” del villano a capo dell’azienda elettrica. Mi tirò… uno scherzo di cattivo gusto. Via telefono, lo ammonisco che, sul più bello, “lo” ammainò ma non riuscì a “disarmarlo”. Comunque “fosse”, “sparò” fra le tenebre, con tanto di “tendine” insudiciate per “mira” te(r)sa senza fazzolletto. Pulii le “impronte” e, dopo la mia romanzina, riaccesero l’“interruttore”. Sì, il coitus non va mai interruptus, deve eruttare e nessuno deve “rompere”.

Lasciate stare questo goliardico “venir al manesco”, sono il romanticismo fatto “carne”:

se prenderemo confidenza, un Giorno ti proporrei un incontro. Non a “lume di candela” ma da buoni amici. Chissà, mai precludersi l’evoluzione…, la scimmia va “alimentata”.
A parte gli scherzi, festeggerò Pasqua con mio cugino, assediato dalle sue dinamiche intellettive da dinamitardo del mio amor proprio, rallegrato della mia nuova auto… pubblicazione. Sono un pube “autarchico”. Invero, sognavo quest’ascesi di 
BMW, versione Bob De Niro per scorrazzare a Nizza con qualche “marea” di baci-“fucile” allafrancese nel “roniniano” mio erotismo da “samurai” senza padrone, ma devo accontentarmi, “grazie” alla mancanza di “liquidi”(tà), eh sì, si sa…, senza danaro c’è il danno e l’ammaccatura alla “carrozzeria”…, dicevamo “solo” del libro che scrissi. Incentrato, speriamo non in un frontale, su Bruce Springsteen, “metallizzato” di copertina on the road con chiesa “illuminante”sullo sfondo per la benedizione sempre sia “benedetto” colui che è, no, non tarpato nelle ali, io volo di volante anche fantasioso, sorvolo canyon mie mentali duri come l’acciaio dei “pneumatici”… vuoti, sterzo, mi “azzuffo” con la cintura di sicurezza ma po(r)che slacciano il mio “cruscotto”. “Aprendolo”, scoprirebbero una scorta di profilattici. Sì, li ha comprati i mio cane perché la sua cagnolina ha paura di rimanere gravida. Piùche cagna, è una zoccola, una topolona che va coi lupi! Il mio cane deve precautelarsi da tali “manigolde”. Questa cagna è da “imboscate”. Lo consolo con delle tagliatelle alla boscaiola e macedonia di “fragole”.
Lascia stare, ironizzo per buttarla a ridere, sì, ove c’è il mio volto ridente capisci subito che, dentro, sono annuvolato, come da retro… copertina.
Su lulu.com, troverai il mio capolavoro, “Bruce Springsteen, 
Tom Joadfantasma di vampire bare”. Sì, sono il furoredi Steinbecka “straight” story lynchiana.

Non scagliate la prima pietra, non linciatemi! Voglio solo una volpina! Domani, m’aspetta un pranzo col sugo di coniglio da “leprotto”.

Neanche quello? Allora un riso alla cantonese.

Basta coi cantucci! Andiamo in cantina. Voglio “offrirvelo!”.

Pasqua o vigilia, io vigilo come il grande Matthew McConaughey, e son fiero del mio statuario non abbassare mai la testa(ta)

Cristo, son nato “marchiato” di vendetta e da tale voglio vivere, anche da “vile”, con tanti vinili melodiosi a ricordarmi lo stato di quando stavo, e ancor meglio sto nell’asse-stare. S-tirato, oltre i meccanismi frigidi del porcile e della massa sempre arrabbiata sol della propria inezia, in mezzo a questi fannulloni oratori Io, e solo Dio, mi permetto il lusso di (de)potenziarmi al piacermi a genio, in quel che mi va, trascurando le incurie, “curandomi” dell’assolutissimo vivere a modo, mito, Re Mida e “a morte” mia, incalzo, sì, anche di calzamaglia incazzate da Robin Hood, frecce del mio arco sfrecciante e sferrante ad ago degli sceriffi del sopprimerli nel “volermi” loro permalosità che nessun mai più lederà! Non mi celerò, sono la cenere!

Se, in quanto me stesso, rifiutato, colpo su colpo, anche di groppi in gola e bocconi amari, strizzate me le desidereranno tagliare, allora accentuerò il “mio” tagliente, con sberle, pugni e scalmanatissime mani. Partorito “rissaiolo”, non m’isserò agli stoccafissi con la solita fissa della “figa” e invero asfittici.

Potran chiamare l’esercito a placarmi ma scoprirò ogni bugia da Schwarzy implacabile.

“Impalo”, a chi vuoi metter dei paletti? Infilo sotto il “Palio” di Siena, dissenno, non te lo consento, non ci provare se “fantino” non vuoi esser poi cavalcato dal furioso imbrigliarti dello sciolto funambolo nel rione più a mio stemma, stigmata e stendardo. Sono Stendhal, scaglio dardi letterari a vostre “certose”.

Che matto tu mi (de)finisca, è affar tuo e ne starei attento se, di castrazione, nelle mie “azioni” non vorrai “sfinirtelo”. Non tanto volerà e “volatile” sarò “voluttoso” ai tuoi volubili “voli”.
Qui, il libero son Io, libro di mia “libbra” che s-monta.

Finitela con le galline, non sono fini.
In campagna, “suonandole”, van sotto le vostre “olivine”, Io son ape e “miele”, di mel(in)a son Male anche ai merli, ai “meloni”, sono “melodico”.

Quando Matthew, sì, cattivissimo irreprensibile e mai da redimere né da redarguire, guidò di nuovo verso il suo Killer Joe nel “pollo” da servire di pompino.

E ne “vennero”… delle belle. Anche di setto nasale fracassato nel fracasso. Tu scassasti e io “scassino” la casina.Gershon Gina? Non hai capito un cazzo!
Tu “amoreggi” ma il mio non l’armeggi. Son “maggiolino”, son pisellone!

“No, grazie?”. Ringrazia il tuo asino.

“Sì, prego?”. Non pregare, ma riga “dritto”.

Discutiamone di costui, occhi Paul Newman, fisico da modello, la sua modella nel “capello lunghissimo”.

McConaughey vale tutto…

E, se ostinato giù fu non s-piegabile, dopo che pig(l)iarono, ancor più stronzo è diventato e persevera a sedere. A culo!

Sì, basta con quegli sciocchi con le loro cocche, da me solo lì lo prenderanno col “dolorino”.

Non s’affannassero “a destra di manica”, qui “lo” sfodero e abbiate “fede”.

Se già traslocarono, stavolta nel loculo abiteranno!

Ecco, come si sta al Mondo!

Ieri mattina, mi reco al bar. Una stronzetta cameriera augura “Buona Pasqua” donne e bambini, compresi gli zii a cui è invece solo “bona”, salvo profilattico perché non “ovuli”. Sia mai la gravidanza col “commendatore”, ne “verrebbe” della “creanza” e della “credenza…”

Sì, sono sfacciato. Ordinai un caffè versione “Big” Lebowski, dopo di che “lei” augurò e io le “ficcai” la “brioche”, su crema “pasticcio” dello “scoprirla” nella sua falsa “integrità”.

Tre film in cui Matthew fa benissimo a difendere le ingiustizie. Indovinateli! Cazzo, se non lo sapete, siete più merde di questo grande!

Stupratori ammazzano e Jackson li uccide.

McConaughey difende. Perché se lo meritavano!

E qua vi voglio, quaglie! Sparecchiamo!

“Crudo”.

McConaughey è il più figo della Storia!

Ce la vogliamo dire? Marlon Brando, dinanzi a Matthew, vale una minchia!

“Auguri” di Pasqua

Da anni, sono un eremita, e intendo ascendere, non m’abbasso ai mortali.

Anzi, continuo a “pornografarmi”.

E me ne sbatto.

Detta papale papale, faccio sempre quello che voglio.

Sono un pessimo attore, dalla nascita faccio le smorfie per compiacere l’umanità. Tanto, giocare al loro gioco… si perde solo acqua e sapone. Al mio faccino ci tengo, infatti non invecchio di mezzo stronzo.

Credo alla mia novella: se il Cielo è color pastello, allora meglio il rastrello. La terra, allevata, allevia. Almeno, ci cavi un cavolfiore.

Ricordate: se siete imbecilli, è colpa del sentirvi belli.

Di mio, faccio il mio.

E servo ai cretini, come già li “servii”, la vendetta più sofisticata.

Mi spiace, ma nessuno arriva a me, forse Dio. Non lo so, ne prenderò coscienza guardandolo negli occhi. Se proverà ad abbindolarmi con “Spirito” paternalistico, la mia paternale non sarà “virginale”.

A voi, poveri fessi, regalerò un uovo con dentro la miniatura del vostro già piccolo cervellino.

Gironzolo e “una” mi lascia (a) secco.

Che cazzo posso fare? Gianna Nannini ha bisogno d’essere inseminata, causa bruttezza arrabbiata nel rocknostrano. Così, data la mancanza del “riempitivo”, scelse il “seme” d’un qualsiasi scemino che si masturbò, semmai sulla biancheria, “imbiancandola” alla Wim Wenderscosì vicino, così lontano ché ci sta la gravidanza. Proprio “angelica”. Infatti, cantò roba tipo “muri appesi ai crocifissi”.

Mah. Per queste e altre donne, preferisco Bruce Springsteen. Egli “muscoleggiava” di concerti senza mai “sfinirsi”. Le ragazze, dancing in the dark, molto “Friends”, gli tiravano le mutande ed egli “stuzzicava” la chitarrina a squarciagola. Un genio. Chi osa contraddirmi, non merita neanche il mio mignolo.

Il mignolo non è Reitano Mino!

Ora, tornando alla superfigona da infarto alla Brian De Palma.

Temo per la mia incolumità. M’ucciderà senza “battito” di “sopracciglia”.

Ora, divorziata e due anni più grande di me. Ma una gran Donna, già nell’oculata scelta, centellinata, di foto spaventosamente affascinanti. Ai piedi di mura “diroccate” su gambe sobrie dell’“estorcermelo”, elegantissima e poi “rosa” rossissima di capelli “infiocchettati”. Quindi, occhietto “occhiolino” solo accennandolo. Strepitosa.

Che ci fai qui? Io vago, anni fa incontrai due ragazze. Con la prima, vuoi forse Venere nella mia costellazione “centrifuga”, fu “efficiente”, con l’altra patii la sua deficienza.

“Su di te”, nonostante sudi, non ci provo, ne uscirei provato e neanche “in provetta”. Uscirebbe un pugno in faccia e non il “seminale”. Ecco, totalmente annichilito, ammosciato, strozzato. Aiuto! C’è un’ambulanza a salvarmi?Portatemi in salvo, in salvietta, in seminario! Volevano il seme, vanno seminate!

Scherzo. Non troppo.

Mi diletto da poeta e romanziere, forse ultimo dei romantici. I romanici stessero coi cosciotti delle “polle”, la mia ampolla è testa divinamente mai nell’ubriachezza. Meglio un vino di neuroni che un divanetto di squallidi o-r-moni.

Potrei, con accortezza, guai a toccarti troppo, chiederti un’amicizia “tastante?”.

Occhio ai testicoli!

Stefano Falotico.

Stranamente fu mia. Sì, “fumata” di sigaretta scacciapensieri e “schiaccianoci”. Guardate che la noce moscata aiuta la digestione “arrosto”.

Insomma, se una gnocca non “ingerisce” ma te le schiaccia, meglio il nocciolo della questione: la donna è bastarda o è meglio la mostarda?

Tu lo sai? Beato te. Si vede che, in “frigorifero”, c’è del ketchup.

Lezione numero uno delle scuole “alimentari”.

Prevedo tempi di magra, c’è almeno un po’ di magrebina?

Neanche quella!

Allora, saliamo “su”. Su, su, su, dai!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
  2. Cruising (1980)
  3. Scarface (1983)

Springsteen, Tom Joad


30 Mar

Prefazione “blasfema”, meglio dei parlamentari. Sì, Battiato Franco è la veritas.

Son il pulsante del mio “Ascensore infernale”, in quanto Angel Heart di genialità. N’escogito una più del Diavolo, essere maligno e spregevole che pesto di coda mia caprina con tanto di capriola e Deborah Caprioglio del Kinski più della Madonnacogito, ergo sum, sarà annientato in quanto non vale niente. Il demone è tentatore, state attenti, io son “tenente” alle sue redini, non cascai nella sua rete ma glielo infilai nel sacco “a pelo”

Via da crociato, da Riccardo Cuor di Leone o di crucis in legamenti miei crociati-“castrati”, rotti nel “criceto?”

Su tale interrogativo, riflettete, fratelli docili della congrega. Quando ne vedo una, non rifletto molto, non soppeso ma “pende”.

Infatti, “in fallo”, impazzo fra le “pazze”, Io piazzo libri e ne “partorisco” delle belle. Datemi una Sevigny in bikini e la “soggiogherò” di “freccetta” a “centrarla” nel segno da mille (e una Notte) “punti”. Questo costume che “ballonzola” dal mare mio “orizzont(al)e”.
Ce la vogliamo dire, senza vergogna?! La Sevigny è proprio una concubina. Una figona! Nessuna Maddalena può reggerle il confronto quando, in reggicalze, sfila fuori dal Chateau Marmont, e tu capisci “al volo” che, in quell’“alberghetto”, ne ha visti… di cotti e di crudi. Il sapore suo estasiante della nudità mia “cristologica”. Mi spoglia con gli occhi e dire che non l’ho mai “vista” dal vivo.
La immagino tenera e affettuosa, “indurente” al massimo delle contrazioni!
Le sarei “bombardamento” di contraerea.

Dinanzi a costei, peccaminosa di minigonna ad “annuirti”, ad “annerirsela” su sorrisetto “malizia” color lentiggini delle gote “rosseggianti”, me ne “strangolerei” a riccio(li).

Nessuna Barbara Hershey le potrà mai competere. E neppure Monica Bellucci, nonostante debbo (am)mettere… che, entrambe le succitate, poco “succinte”, al mio “discernelo” ne furon Sindone di “sintomi” sulle (mie) lenzuola… Chiamatele polluzioni da tentazione, esse, leonesse, mi vinsero e “crollò” a pezzi, a “spruzzi”, di Cena alla LeonardoDa Vinci fu vinto dopo il tradimento di Giuda.
Fu “drogato” con del vino da quel “volpino”, poco divinamente, poi spezzò il pane e il “suo” si fratturò per quel gran pezzo d’uvina!

Sì, Cristo, scappò ma voleva scoparsi la Sevigny. Nel Getsemani, fu franto(io). Di spine, ambì alla sua “rosa” e risuonò il “gallo”. I gendarmi romanici, per ordine di Ponzio Pilato (uno che neanche lo depilava…, che alopecia!), l’arrestarono di false accuse, tendendogli un processo per direttissima, salvo tre giorni di tremende torture e stigmate dissanguanti.
Ora, Mel Gibson esagerò per dar spettacolo con troppe “salsine di pomodoro”. In quella Matera, lo macellò nel Caviezel più sottile linea rossa.
Comunque, Io vi dico… la storia del povero Cristo è una menzogna.

Cristo patì “solo” un linciaggio durato 72 ore, niente a che vedere col “bordello” delle 48 ore di Walter Hill. Trama di cazzotti, di cazzate, di sparat(ori)e, un Nolte non da oratori, un Murphy di risatone. Che cazzuto filmone!

Per il resto, visse da Principe con l’unica “pecca” di non avere mai “picconato” alcuna piccioncina nelle sue “lacune”.

Egli sparse il Verbo per mari e per monti, ricercato dalla “polizia” sospettosa di fronte agli inspiegabili accadimenti delle sue gesta prodigiose. Si sa, le burocrazie devono appurare l’ago nel pagliaio. Al “Sindaco”, mai convinse la moltiplicazione dei pesci né tantomeno la resurrezione del Lazzaro. Così predispose un ricovero psichiatrico presso “quelli” del “Tempio”. Altri stempiati!

Fu Lui a farli impazzire!

Così, gli diede del lazzarone per “pescarlo”. Non poteva crederci, solo perché ne “adescava” e costui non era circuibile. La circoncisione, però, c’era tutta. Anche l’accerchiamento.

Il Cristo sgattaiolò, un wanted introvabile da Prova a prendermi di Spielberg. Con l’unica attenuante della sua purezza a discolparlo da ogni Re(o).

Il finale di The Aviator spiega il suo “delirio”. Leo sembra De Niro versione Willem Dafoe!

Salì alla Destra del Padre. Adesso, non so se il Signore è Berlusconi, alla sua “sinistra” salvò il ladro dalla forca delle fiamme e, in extremis, d’estrema unzione, lo benedì e lo accolse a sé.

Sì, Cristo era come Marco Pannella, difensore anche dei “criminali” quando confessano. Quindi, non più da manette. Scagliate la prima pietra, ma poi digiunate di scheletri nell’armadio!

La dovete finire di scioperare, è solo un alibi per star in panciolle! E tu, crumiro, chi credi di essere? Un emirato arabo? Sei solo un emigrato!

Cristo era un sostenitore dello “Sbagliando, s’impara”, quindi basta con quest’impalati.
Fan venir solo due palle. Porgessero l’altra faccia, io ruberò la loro figa. Ah, che guanciotte!
Che “gancio”, che guanciali! Che cosce! Che Pentecoste! Che peste!

Altro che “lebbroso”, io son in Lei tutto tutto rosso. Che “labbra”.

Sia “lodato” e, soprattutto, la Sevigny è “lodabilissima”.

Aspetto da eterna verginella, dentro più marc(i)a di Larry Clark.

So che siete matti, da anni vi spio con sdegno, abnegazione e ingegno.

Andiamo a Berlino contro ogni nazista! Basta con Bagatta Guido! Vogliamo i geni fantasiosi, non gli opinionisti all’acqua di roselle e panettieri. Evviva Tom Joad, Dio è Springsteen, cioè Io!

Se ieri, la play mia esimia non vi sparaste, repetita juvant ché la gioventù è inviolabile e io esigo d’involarla. Il mio volo libero, spesso incompreso, anche dagli juventini delle visioni “zebra”, si rattrappì in B/N per rapimenti d’ideologie scioviniste al marcio marciare in loro “bruciarmi” da S-crematori al grido di “Devi crepare!”. Annerirono la lucentezza e i bianchi candori, con violenza da branco, “ligio al dovere” più pusillanime e, appunto, da sputare in faccia, miei “appuntati”. La vita nn è un appuntamento con le “vittorie” facili dietro divis(ori)e pareti stagne. Che “marcetta” di criceti, che cretini, che “cremini”. Io ingranai la quinta all’improvviso, ripartendo di “palle” rubate e troppo addolcite nel loro “zuccherificio” salatissimo, poi pretesi il conto ai lor salami esposti a mio posteriore “esibito”. Successe un macello! Tambureggiando, con i tifosi a me sostenitori su dribbling “isterici” nel “molleggiare” e fintare cioccolatesco al “profiterole”, approfittai delle loro abbuffate distratte da pasticcieri, distrussi ogni “guarnizione” nello scardinar le difese “immunitarie” dei loro muri pronti a sedarmi di “guarigioni”, a confinarmi nel guado affinché mi spalmassi il viso di “fango” con tanto di “gradi”, “medaglie”, “graduatorie” ma, grazie a sfere “liftate”, assist meravigliosi, messianica fiducia nel mio campione Lionel Messi, gliele “misi lì”, ove, disperati, piansero di “sogni d’oro” amari e mio “addio” con tanto di mano e pubblico adorante.

Come dice il detto: non aizzar il can che dorme! Altrimenti, azzanna!

Si chiama il Falotico “invisibile” che ricomparve, come per miracolo inspiegabile da “Che cazzo sta succedendo?-Oddio!”, nel trambusto general’ dei caporali ottusi e bigotti, oscurantisti e ignorantissimi, per un omaggio d’impagabile scroscio nel visibilio della foll(i)a totale!

Che pubblico, signore e signori! Che “foglia morta” alla Del Piero Pinturicchio.

Basta coi totalitarismi, le piramidi gerarchiche, i percorsi a tappe, le “qualificazioni!”.
Passiamo subito alle eliminatorie. Eliminiamo chi minò, chi bombardò, i germanici di mentalità che furon troppo arroganti. Ma che arrogaste? Avete arrostito solo la vostra troppa carne al fuoco!  Volevate farmi invecchiare nelle vostre rughe? Quale cottura a fuoco lento!

Sono un Bruce Willis, nato “tedesco”, “renderizzato” e rizzo nel die hard.
In questo grattacielo di terrorismi, desideraste “cristallizzarmi” nella trappola per topo.
Ma non avevate fatto i conti, né con John né col mio Clint Eastwood pistolero!
Se m’incazzo, sono un reazionario (im)morale!

Cominciò il ballo al ritmo del mio cavallo di Troia sul caballero.

Basta con Vecchioni e il Bandolero stanco! Il vecchione va arso!

Scaraventai per aria i vostri cabaret, sono o non fui Hugo Cabret?

Proci, ecco Ulisse. Tanto s’afflisse quanto, ora, vi fissa.
Diciamocelo!

Sono d’affissione.

Mi scaldo, m’alleno di tattiche, “ne tasto” poche, gioco in retroguardia, a centrocampo son lavoro “duro” da mediano, quindi mi sbattete in “calcio d’angolo”. Un cross entra nella vostra “area”… di rigore, e vi son rigoroso, un tiro “Grosso” tagliato con l’accetta, angolato imparabilmente nell’ultimo minuto supplementare a ficcartelo in modo bestiale.

Non ci stai, riparti in contrattacco. Allora, non t’è bastata la lezione? Vuoi proprio l’umiliazione!

Fermo la contromossa, galoppo nel prato, passo a Lupo “Alberto”, egli attira, da specchietto per le allodole, gli allocchi terzini (anche “secondini”…), sull’occhio “retrovisore” nota Alex alle s-palle.
Gliela passa e si va!

Ove tu sai!

 

Presentazione dell’opera, concisa stavolta. Seria e “drammaturgica”

Vincere! 

 

Se tale libro, mentecatto, non “accatterai”, mai “lo” capirai!

Scusate, ora tolgo il disturbo!

Domenica, mi festeggeranno!

Mah. Previsto pranzo di colombe, mio padre si chiama Pasquale, ho detto tutto…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Mission (1986)
  2. L’ultima tentazione di Cristo (1988)
  3. Passion (2012)
  4. La Passione di Cristo (2004)
  5. Rapa Nui (1994)
  6. Uccidete la colomba bianca (1989)
  7. Cristoforo Colombo – La scoperta (1992)

Tim Roth è Stefano Falotico


29 Mar

 

“Il grande Gatsby”, DiCaprio e Guido Bagatta!


29 Mar

 

Il grande Gatsby vs Guido Bagatta!, e Stefano Falotico nel DiCaprio più bello “al capriolo-ariete” contro gli psicopatici a piede libero!

La questione del “cinefilo” Guido Bagatta si risolve, lapidariamente, così, senza fronzoli né abbellimenti retorici: è un “bagaglio!”

Costui, una sorta di alieno del Pianeta “Star Tric Tra-chiacchiere”, spara un sacco di stronzate!
Sarà ora che qualcuno lo rabbonisca, una volta per tutte.
Le “tut-t-e” son quelle mie ancor di più del Mario Balotelli, uno che sa come “infilarle”.
Il nero non si smentisce, d’orecchino va annuendo alle ragazze da “sbiancare” nello “scroscio” (la coscia…) della platea “esultante”, mentre il “suo” sempre esulterà, su, su, su, sudando la pelle si mischia Inter… razzia(le).

Mario è come l’idraulico Super… Bros, non “lo” tiene mai domo, guadagna bonus e bone “tappandole” con la “pompa” del “fendente” a staffilata per la meta vincente!

Di statura è molto più alto di Bros tappo, di testa molto meno, l’importante è vincerle, non “parteciparle”. Quando un nero, di gettoni d’oro, può mantenere la gallina, tutte le pollastrelle se ne “innamorano”. Se Bros s’ingegna per cavarsi dagli impacci, Balotelli “tutto” lo allaccia di “pacco”.
Previo premi di suoi “gioielli”. Una volta che “incassano”, dice “Game Over”, e inizia (su) un’altra partita…

Basta col razzismo! Questo è campione di “(Am)mazza!”. Mario non è “topo” da mazzolin di rose.
Mica s’accontenta di una sola rossa. Prima Fico, oggi bionda nel mulatto. Egli sì che conosce il “colore viola” della vita.

Invero, mi fa schifo. Tira solo delle “bomb(at)e”, non c’è ingegno “balistico” nel mirare “sotto la traversa”. Mario è solo un traviato! Un “montato!”.

Vogliamo mettere Mario con Del Piero Alessandro che, nel 2006, grazie al passaggio fluidificante di Gilardino Alberto, piazzò sotto l’incrocio di palombella “antinazista” con tanto d’immediata inquadratura del regista “eccitato” nel pianto disperato d’una povera bambina sugli spalti?

Sì, quel Del Piero fu l’eroe italiano. Proprio mentre la Germania, con Ballack simile ad Antonio Banderas più “scanottierato-scazzato”, tentò l’ultimò affondo in mutande, ecco il Cannavaro Fabio a rubar la sfera di contropiede, smistare per l’attacco, e Alessandro insaccò nello stupore tedesco “di casa”… nostra!

Le casalinghe impazzirono con la maionese mescolante nell’urlo gioioso che combaciò col “cucchiaio” di Alex e con il braciere dell’essere finalmente infornate. Sì, quella qualificazione alla finalissima garantì la prima scopata verace del marito dopo anni di “pinzimonio” e timbro in zona “cartellino rosso”, dicesi anche licenziamento in tronco, causa poco essere efficiente nel “far” sempre il deficiente di “pingpong” con la collega a “porgerglielo” come un “cappuccino” delicato con tanto di “polso da tennista” perché mai gliela dà, annessa appunto la moglie sempre vogliosa ma mai “insudiciata” di “sudore!”.

Ah, fra i pomelli e le grida al pomo(doro), con del basilico l’orgasmo andò, preliminare di pompino “Come godo!”, come un “mestolo”, altra specialità del Totti Francesco, uno che con la Blasi coglie la palla, appunto, al (contro)balzo.
Totti è Pupone nelle sue poppe, e le mamme lo “ergono” a eroe della Patria romana(ccia).

Tanto, non capiscono un “cazzo” né di uomini né di Calcio.
Van prese solo a pedate!

Totti dà con sals(icci)a, Ilary è una salumiera somara di cosce però “mortadellesche”.

Ora, che c’azzecca Bagatta Guido?

Ecco,come i cavoli a merenda, ma Guido cazzeggia da un programma all’altro. Da un trentennio, invade le televisioni private, invecchia rimanendo se stesso. Non cede ai compromessi anche se pare che la consorte sia un cesso. Durante le “prime”, si presenta in giacca e cravatta con “accompagnatrice” sospetta e sempre “spettinata”.

Mah.

Guido è Tom Hanks di Zemeckis mischiato a Nora Ephron. Il volto rassicurante e buonista che va bene per ogni condimento!

Oggi, svolge “lavoro” d’inviato per R101, ove “aggiorna” l’etere delle news dal “mondo” del suo “cinema”.

A tutto spiano, n’emette dei “bellissimi”, forse Emanuela Folliero ci sarebbe stata.
Il seno aveva il suo perché, a livello di cervello siamo, appunto, ai “dislivelli” di Guido.
Le “proporzioni” distorte fra lo spettatore amante della Settima Arte, che registrava anche le sue tette nel “Non sia mai che sia brutto, mi consolerò, tornando indietro di nastro e tirandomelo su di morale”, e l’oca di “aspetto”… sul (e anche “sotto”…) “dietro le quinte” ove ne (av)vennero tanti “cameraman”.

Guido stila classifiche di “figate”, tiene conto del box office per il modello 730 dell’impiegato suo fan, ed è fanciullo, già, anche se di capelli brizzolati del Bruce Willis pirla, con tanto di giubbottino “cerniera sexy come il suo sorriso incipiente”.

Guido ha la fissa per gli attori “belli e bravi”.

Cita sempre Leo DiCaprio.

Guido, che fai? Non hai mai letto un Fitzgerald in vita tua e neanche “Il gioco di Gerald”, e ti spacci per il “King” opinionista?

Guarda questo Stephen Gatsby molto 3D,  ficcato di lobotomia frontale al tuo vederla in unidimensionale, demente e stai zitto a quattro, anche mille “dimensioni”.

Torna su!

Quanti bambocci che mai sbocciano, io li boccerei tutti con enorme plebiscito, “giudizioso” e leguleio, sì, legifero in quanto leggo oltre il “leggere” del prenderla “light” comune(lla).
Ah, lo so, donnette di malaffare, in chiesa vi prostrate, educate al cattolicesimo più bieco ma, quando vi si tocca, ecco che scattate come una molla, fra l’altro del vostro letto poco “dilettevole”.
Ah, la frustrazione, mie “care”, genera mostri e voi ne siete anche “maestrine”. Neanche in quello eccellete, “sagge” ad assaggiar i vostri “piccoli” affinché “crescano” nel porcile “allattato” di massa, e infoltite il pel del puberale figlio ché alle fighine “pen” affiliato, scostumato ma in “costume”, “giocherelli” il pisello al poi dar contro i “poverelli”, da pecorina… Non ve ne rendete conto? Sanno raccontarla…

Stavolta, la signora è cascata male, però. Sì, le consigliamo le cascate del Niagara, dalla cui somma la getteremo versione Monroe più scema e pessim’attrice da quattro soldi in “pranzo” al tuffo più “vuoto”, in quanto nessun lago troverà dato che, prosciugata già sessualmente, il suo vuoto, se non fu riempito dal marito “empio”, non vedo per qual “regione erogena” dovrei io “tergerla”.
Un aghetto sì a quest’alga!

Piuttosto che andar con una di tal “razza2, meglio farsi… “prete”.
Troverà, a ginocchia dell’acido suo lattico da troppo “latte” mai muniti, una simpaticissima, munita, non “muta” canaglia di tenaglie nel riversarle tutti i suoi peccati più abominevoli.

Costei si macchiò di spergiuro e giurò, dinanzi al tribunale, che mai attaccò le giovinezze al fine, “mirabile”, d’ostruirle a costruzione dei suoi solipsistici costrutti schierati “nobilmente” nell’uccidere e ledere le “verginità” là a fiorire ma che tale reputò “erba cattiva”.

Che cattiveria, mia signora, sei il “femminile”…, sì, del mostro. Vai a una mostra, e “ammiri”, appunto, il tuo “quadretto”. Ti ritrae Gioconda, lieta e “contenta” mia s-posa, ancor arrossita dinanzi alla Corte Isolani della Bologna “bene”. Ove te n’alletti di boriosi stronzoni borghesi.
Una vita “coi fiocchi”. Dubito che tu goda. M’è permesso…, mia da messa(lina?).

Io son Carmelo Amleto, e nel cul ti meno. Non dannarti, non indiavolarti, sei o non sei angelica(ta)?

Ah, quanto patetici ti paiono, e non piacciono, i poveri “diavoli” ma, vivaddio, voglio Io che tal si preservino dal servirti… Anzi, no, la vendetta va e “fa” servita sul piatto d’argento.
Perché accontentarsi del metallo “secondario” quando, se tu non tolleri quelli del “terziario” che metteresti in quarantena e ometteresti fra le “catene”, possiamo splendere aurei con tanto d’aureola a “lei”, nostra “santina” dell’oratorio? Questo è il problema!

Eh sì, la catechesi s’ha da fare… fin dalla nascita.
E, infatti, chiamasti i tuoi “gemelli” come due “apostoli”. Personalmente, perdona la franchezza, prima di metter al Mondo quest’idioti, avrei, se fossi stato in te, il Signor mi sia “preservativo” alla tua AIDS, “tastato” meglio l’affinità-metà del “gemellarti” a quel trombone che neanche hai trombato come si “deve”.

Ricorda, cretina:

prima di spargere calunnie e additare, non avresti mai dovuto, eh sì, il dovere e gli obblighi tuoi “onorati” servizievolmente con tanto di sevizie, esser (di)pendente dal tuo perderti come pendolare dalla Sicilia all’Emilia.
In Sicilia, tuo padre ti picchiava e, quasi schizofrenica, inibita e complessata, approdasti ai piedi delle Asinelli. Sempre asinaccia, rimasta sei, mastica il fegato. La tua vita, vecchietta, è andata.
E non c’è il biglietto di ritorno.

Firmato un grande stronzo.

Come voglio che io sia.
E lì, a tutti, v’entrò senza neppur bussare…

Sì, io son superiore anche quando ficco le sceme nei posteriori. Compresi i figli pieni di prostitute nel sedile a loro… (di)dietro.

Chiara l’antifona? Ah no?Allora, questa ha bisogno dell’Amplifon!

Alzate l’amplicatore. Il discorso, aprendole… la mente, più ampio potrà ampliare i propri orizzonti.

Ma, a giudicare dall’ottusa ignoranza di questa signora, insistente e recidiva, non credo sarà “soddisfatta”.

Diamole!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il grande Gatsby (1949)
  2. Il grande Gatsby (1974)
  3. Il grande Gatsby 3D (2013)

“The Big Wedding”, New Trailer


28 Mar

Debutterà nelle sale statunitensi il 26 Aprile.

 

Ancora una volta, un De Niro sfavillante, versione ironica, un padre di famiglia sessualmente inibito.

 

Ora, a molti non piace(rà) questo Bob brillante, a me sì. La grandezza di un attore si misura spesso dal grado di versatilità e multiforme talento a mutare in tanti personaggi. In questo De Niro, assieme a pochissimi altri, n’è indiscutibile Maestro.

 

Adesso, parliamo di una commedia ma appare anche la scritta “Restricted“, quindi previsto linguaggio “forte” e molte allusioni, doppi sensi e “sboccate volgarità”. Il tutto condito con una notevole verve d’umorismo e freddure.

 

Prima regia per Justin Zackham, già sceneggiatore del sottovalutato Non è mai troppo tardi con Nicholson e Morgan Freeman.

 

A differenza dei già “precoci”, e precotti, detrattori che stroncano ancor prima d’averlo visto, questo film m’attizza. Non poco.

Sarà un diletto anche il confronto con Robin Williams e i siparietti-duetti fra De Niro e la Keaton, con la terza incomoda di Susan Sarandon.

 

(Stefano Falotico)

 

Tarantino Quantin-o è 50 a mettervi a novanta!


28 Mar

Tarantino ha compito cinquanta e passa, le passerotte, an-ni!

Ci penso Io a celebrarlo da Mr. Orange! 

 

Chi è Tarantino?

Sì, Tarantino è una merda geniale, e io pretendo che sia più stronzo deibastardi senza gloria!

Sicuramente un tipo migliore di tua madre. Le vogliono bene, ogni santissimo Giorn(alett)o in chiesa si reca da brava signorona, poi massacra il marito di frigidità scatenante le frustrazioni della gentilissima impotenza al suo libero arbitrio che si trastulla di prostitute, e ringrazia la Divina Provvidenza ogni qualvolta a casa non mancan le provviste. Eh sì, è previdente, i figli si lavan i denti e, lavativi, sempre più insipienti, di falsa sapienza, son stati da me schienati.
Inutile che urlino, date loro un piatto di pasta e fagioli!

Tarantino ama s-fottere, e lo fa in modo totalmente lavatura, a nodo dei singulti della borghesia flaccida. Egli ingurgita tutto il Mondo e lo provoca, così come Bridget Fonda lascia che De Niro la sfondi solo per tre minuti di eiaculazione precoce.

Sì, la mia faccia da Pam Grier è tutta una vostra fregatura. Vi dannate a offendermi, ma scappo col malloppo daprendi i soldi e scappa nel Woody Allen a inculata tremenda di ogni vostro piano per incastrarmi.

Sono un Uomo Red Hot Chili Peppers, mi scopo quelle di Beverl Hills al ritmo della Californication. Eh già, la fornicazione è americana nel Pop!

Una plateale presa per il culo? Io direi molto di più. Col mio sistema, durerò più di voi, ripiegati da depressi e sempre in cerca delle consolazioni di qualche scemotta a cui rifilate il pienotto. E non avete neanche più benzina. La benzina serve, stimola la diuresi a infiammarlo!

Come Tim Roth, sono una Iena, anche Plissken

Ama il mio “turpe” torpediniere!


Ciao, superba hostess. D’origini castigliane, reginissima di cuori infranti a castello di me “fantino?”.
Me ne inturgidirei di baci in volo, a spiccare favolistici fra valli serene di poltroncina “passeggera”, che passera, dell’arcuare il dolente mio arpionare il vestito tuo nelle trasparenze “Monroe”, lingerie ingenue del planarvi d’occhi “indagini” dell’intima biancheria.  Me ne “ingerisco”. Non digerirò un altro “No!”. Ah, che banco! Non si vede il Sole, quindi sotto la Luna saremo “craterici” e “scriteriati” nei vulcani “marziani”.

Sarei ipocrita a non rivelare il flusso ormonale che invochi “fluida”, ove forse un arbobaleno tendente… al blu, lussuosissimo, bagna le piogge ardenti d’un Mondo lontano da baldorie della matta, macellaia danza sulle baldanze oziose.

Meriti di più, così come selezioni il “personale”, fra annoiati con la sigaretta lurida di tempie troppo amare nel sorvolare i mari “pacifici” e l’Atlantico del disgelo alla mia Arte sgretolata da poli arti(sti)ci senza Tempo alcuno. Riempi le mie lacune! D’acume e acme, brufoloso d’acne. Sei come Daphne  (oh sì, “innaffialo”, annusalo, “sniffalo”, infilalo e innalzalo, di stantuffo ti sarà “affanno”, che fallo!) di Scent of a Woman, e io l’“affidabile” Lieutenant “bad” (cattivo tenente…) nel colonnello Frank SladePacino, colui che adora le uniche sillabe ove le “labbra”, dopo il “tango”, aprono le porte del Paradiso, strappandoti il tanga! Sono il Dio Dioniso, “quello” che elargiva larghi frutteti di calore e “umidità”. Egli è volpe, Egli vuole l’uva e se n’ubriaca! Quante belle vulve!

Io son sempre più furbo!

“Pasticcerei” solo in cabina di pilotaggio, col pilota automatico del non tirare il freno della  “cloche”, barra di cioccolato a comando del comandante “dominante” fra le cosce.
Senz’inibizione, “spingerei” sull’acceleratore, in mezzo alle nuvole e d’amori ieri “stalle”, con te stelle come Sylvester “Stallone”… Non contestarmi, tasta i test… a… coda! Che cavalla! Che “criniera!”.

Scherzo, irrido il malessere sociale, avvezzo a esser più vizio di questi zii oramai troppo “azzimati”. “Fragrante” come l’alba nel frastuono del rombo umano più sepolto, ove segregai le mie fusa da “gatto” nelle cambuse d’un sommergibile mai nato. Nautica e Nausicaa, poeta per te a prua del vento in poppa, in quest’aereo più (in) folle del Mondo, questo Mondo di folli che sfoltirò nell’asfalto del libero gabbiano alato. Sono DiCaprio del Titanic, mia sultana! Non insultarmi! Anche sul tavolo!

Aleggeremo con “leggerezza” ché ce l’ho “pesante”, leggerai le mie opere, e non sarà solo un invito a cena per un’operetta. La mia lirica non vale una lira, ma vivo d’allori, ora come allora in te mia mora.
Innamorati e vedrai il Cielo più limpido, ché troppo annebbiar i sentimenti ha reso la Terra piena di non atterrar nel torrido più “illuminato” delle gioie alle lingue di Babele. “Scioglila!”. “Indaffarati”, sbrogliando l’“affare”.

Permetti un ballo a me, “cliente transiberiano” che fa spola, spogliato e nudo-crudo, dalle Alpi a un Sesso senza paure del macchiarci a pois, noi approderemo a piedi scalzi fra scarpate e mascarpone, e m’accarezzerai con rizza cavalcata al mio cavallerizzo?

Imbizzarrito, sì, sono bizzarro e zazzera, tu zanzara che il sangue estrai e ne cogli il delicato profumo “veniale”. Questo è un mio “schizzo!”.

Cogli l’umorismo quando si sposa con l’erotismo più erudito!

Non mettere le dita fra moglie e marito.
Ma “carpiscila” nel diem al dì che fa din don dan nell’inondar’ e darlo fra le tue mutande!

In realtà, voglio il danaro!

Senza denari, non potrò mai averti in quanto “drenato”.


La vendetta serve, in modo rambistico

Questa è la storia d’una famiglia di deficienti, la quale non tollerò lo stile di vita contemplativo, ché tutti dobbiamo essere “obbligati”, dunque obliterati al nazifascismo italico, su bandiere del “tricolore” al “Bianco per non lavar i panni s-porchi”, “Rossi al peperone”,  “Verdi da repressi ma intinti di confessioni domenicali”, e tutti “allegrelli” nel smargiasso lassativo dell’inno mamelico per “lasciarsi andare” alle mammelle e, soprattutto, alle mummie.

Ho sempre amato disinteressarsi della vita sociale da quando “posai” esistenzialista nel Travis Bickle, contratto mio ameno a “menarmelo” dalla mattina alla sera e, di Notte, esser tassista del mio vagabondare. Additato dalle cattive coscienze, a mo’ di pagliaccio dei loro aghi nel pagliaio, quando invasero, nello sconfinare, di stesse prese per il popò, al parapiglia furon impigliati nella stessa trappola ordita di questo “menomare” d “amabili” con tanta bile da scaricare.

Gente da manicomio, infatti, che “accecai” in modo meccanico alle loro “arancine” di “limonate” da Sabato sera nel sederarsi a vicenda e di cene con tanto di canti e canne.

Soffrono pure di acciacchi! Accipicchia!

E allora picchiateli!

Furon avvertiti ma insistettero affinché non “resistessi” e crollassi.

Ne “vennero” di tanto “godimento”, soprattutto un demente, oggi guardato a vista e davvero “vispo”, uno che non guidò neanche una Vespetta in quanto poco lesto, causa epilettico del suo piscialetto. Voleva volare a Seattle, invece è rimasto una stella di Broadway da Cesare Cremonini. Inutile sparare su questa crocerossina. Pieno di amichetti, da chiacchierone, “spaghettava” di “maccherone” e, al McDrive, ordinava altra sua “pancetta” affumicata di paninaro con ambizioni del pubescente già ritardato dal “senilmente” suo inseminare e poi, “seminando”, cacciar ancora mine.

Malissimo gliene colse, con tanti si “divertì”, tanti quanti le verginelle con le quali il “suo” gingillava.

Ma pisciò col tizio sbagliato e il tizio, oltre al pan per focaccia, gli infornò, pian pianino, il pene tosto tosto dentro la paura perpetua.

A ogni passo, fuori dall’uscio, “lui” che stuzzicava quelli nel “guscio”, adesso teme per la sua incolumità. Non ha nulla di cui preoccuparsi, se non “occuparlo” finché non glielo reciderò.

Basta che si decida a costituirsi e potrà dormire sogni tranquilli, come un bimbo qual è.
O preferisce la sua “quaglia” appesa da uno squalo che amputerà i suoi “attributi?”.

Come dice il detto popolare, e costui dovrebbe esserne esperto, visto che il padre, pur di “guadagnarsi” col “sudor della fronte”, una casetta del comune, leccò corrotto mezza Bologna e ancor è lecchino per “indirizzare” la prole ove solo Dio, che sono Io, sa.

Egli ha terrore. Succederà solo un terremoto ai loro corpi.

“Il Corpo di Cristo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Le iene. Cani da rapina (1992)
  2. Jackie Brown (1997)
  3. Bastardi senza gloria (2009)
  4. Django Unchained (2012)
  5. Kill Bill. Vol. 2 (2004)

I am Wolverine!


27 Mar

Wolverine aspetta guardingo e ti trancia da Mandingo, mio manigoldo, eccoti il (rac)conto!

Wolverine sono io, non scherzo, non schernirmi, altrimenti sarai “scheggiato”

Ove la società, annichilita dal consumismo del “grattarsi le palle”, esondando “brillante”, si “perseguita” d’attacchi screnzati e mina le dignità, c’è un Uomo che s’eleva in trono, mai “tronista”, afferra un microfono e lo sbatte in testa a chi non mi batterà mai, poiché sono batteria e “batterio” alle scimmie, il cui cibo è lo “sfoggio” di facce “normali” dietro parametri del “paravento” in questa giungla che, nel frattempo, disboscata da “segaioli” lapidari e combriccole bricconcelle, menan l’uccellino di qua e di là, come “picchi” a issare l’alberino “secolare” della progenie malata alla radice. In quest’assalto ai miei frutti boschiferi, alzo lo scettro e anche il “ramo”, amandomi tra foglie e lo sfog(li)are un libro ammaliante, a discapito e “scalpo”, scapolissimo, dei piccoli picchiatori nel loro “spacciatore” drogato e ruga di gote invero marcissime, scalfite dal veleno “sottile” da ruffiani anali che coltivano l’erba malsana.

Sì, fratelli della congrega e voi gregarie, subalterne e tu, alternativo fra i nativi del Capitalismo a diarrea d’ogni bieco cagar’, ti mando in quel posto, Io, il Capitano, appendendoti da testa in giù, nel col(l)ante che martorio su ascia da toro. Una bella torta e la mia “ciliegina” a “guarnire” i tuoi intenti-“attentati”-stai attento! da “guaritore”.

“Sciroppati” questo, sciroccato! Azzarda una mossa e ti caccio una Tirabusciò!

Ti conosco psicopatico. Tu che ti bardavi di maschera cosicché la ragazza della tua “classe” pendesse dalle labbra dell’orator di massa. Ah, volevi “ammazzarla” a letto, allettandoti d’una “bontà” in condotta. Nelle condutture, invece senza “cottura”, ti concerò di “candito”, nella fogna di tue “foghe”. Ecco le fighine al tuo “figo”, fidati, attendo il momento giusto e poi ti scateno il cane, fra l’altro tuo affine, di pari omicida canino ai tuoi crimini da “crema della crema”.

Non dimenar la coda ché solo sarà menata, non menarti per l’aia, nessuna “aiuola” stavolta ma se sotto le suole calpestavi gli “appestati” tanto adesso, a sangue, ne sarai “pest(on)e”.

Canta, mia scugnizzo, cagnone per la cagnolina di pelo rizzo, aizzasti e poi, di zizzania, perfin ti pararon le tue “zie”, vecchie come te d’una gioventù sempre vostra sbertucciata, ah, gli ebeti, il “belato” mia bertuccina!

Guaisci ché io sgualcisco, ecco l’addolcito al tuo “cucirti”. Stai zitto in quanto sei già cotto. Datti al cucito, son il caffè arso del tuo cucinotto. A cuccia! Nessuna te lo ciuccia!
Bolli(to) di ripicca, appicchi altro fuoco da “benzinaio”. Ma, (im)moralmente, accendo un fiammifero e aspiro la sigaretta, tappandoti, mio nano, da sughero.
Sei un’alga, un’ameba, meno degli analfabeti con un vocabolario che va da Alfa a Beta, la tua Berta fila… e “insaporisci” di tutto “struscio”. Che “lisci”, che integrità, che aperitivo. Sei un po’ ingrassato? (De)noto un fisico a pera, saran le tue “mele”. Imbarcato di “banane”, la scimmia ti sta possedendo e, di “sedere”, assetando. Che “assatanato”. Nelle tane sei (Gin)tonico, ma io intonaco da “tonno” le tonalità del mio tuono!

Eccomi, tornato, non scappare di tornanti. A ogni svolta, a ogni angolo, potresti incrociare una “crociera” ad affogarti. Ecco a te lo “sfigato” su cui sfogavi le frustrazioni che, di frusta, ti rende un “fusto”.

Ti manca solo un’asta “lì” e, dopo anni di tue canne, “canino” sei ora tutto cariato.

Un consiglio: “quelle” delle canaste aspettano il “canestro”.

Io, di estri, ti fregai! Mostro, ecco il tuo pastrocchio!
Non pianger d’occhietti, dammi retta, nel retto la tua “rettitudine” ottusa è “perpendicolarmente decumana” al tuo sempre “venir”… alle mani.

Non t’ho neanche sfiorato, un “leggero” for(nin)o alla tua “forza”. Non fuggire nei fortini, sei un topo da formaggino!

Suvvia, adesso circuiscine un’altra, mio pagliaccio da circo.
Guarda che il frigorifero ti conserva di muffa!

Che “torchio”, ti torciamo tutti attorno e, in gran coro, saremo, non sanremesi di canzonetta, “innamorati” a cuore… aperto!

Che cibarie! Non ti dai le arie?
Come? Non va il riscaldamento? E allora ti useremo come ventola!

Credo di essere sempre stato Huck Jackman, da che ho memoria… mi tagliai gli arti(gli) inferiori, eh sì, vissi in Antartide, ove l’orso mangia il salmone…

Di bianco pelo ruvido, l’orso è iroso, tramuta in lupo e, come questa “creatura” X Man, optai, oplà, poi per l’Oriente di combattimenti dai legamenti… “crociati”, shock anafilattici a quelle “a mandorla” di (g)nocca, causa troppo stress patibolare delle mandibole “calorifere” dinanzi a cinesine che gli fan nasin “asino” nasino con tanto di “vasellina” a un licantropo di miglior bur(r)ino. Il burrone!

Sì, Wolverine è un pollo al limone!

Ve lo siete sparato questo teaser del Wolverine, oggi uscito di Marvel in James Mangold?
Che cazzo c’entra James Mangold, ch’è specializzato in storie “a tu per tu” di anime difficili e “stonate”, sorde alla Stallone di Cop Land, con questa semi… scimmia, semiscemo, versione Hulk rabbiosa ma umana già di suo muscoloso, ipetrofico senza idrofilo, affilato di denti e Jackman pompato, slabbrato, “scamiciato”, urlato, “ludro” e ossesso a spaccare le ossa? Senza corazze da Iron Man del cazzo?

Non c’entra proprio nulla.
Infatti, a dirigerlo doveva essere Aronofsky, Jackman s’era già levigato di dieci ore da palestra(to), salvo poi imbruttirsi miserabile e recuperare “pesi” e “attrezzo” al fine di rassodare i culetti, suoi, e dei cattivoni da mangiar in un sol boccone!

Uno dei filmati più corti ma orripilanti della Storia.
Appena “parte”, Jackman ingrana la quinta del bicipite su pettorale “tartaruga” e jeans da James Dean “duro”. Ecco che fa svalvolare pugni fra i pugnali, sì, il film appare un cappa e spada nel Kitano più scimitarra del Takashi Miike “fumettizzato” alla John Woo d’Ang Lee scimmiottato nel samurai senza codice, cambiando registro in zona Hollywood “spettacolarizzante” di coreografie su “grafia” e graffi del nostro e una bella fica puttanina, che non ci sta (?) mai male per condire la salsa agro-dolce d’involtino Primavera su questo “bono” da ravioli al vapore e capelli cattivelli da cirro pazzo e cotonati come le patate della rosticceria “Cin Ciun Lin”, da cui anche il napoletano Ciccillo “asporta” un “cartoccio” in fronte di “gustativo” i figli so’ pezz’… de’ mer… “Mer” sta per mare alla francese o per bacio al tuo “gelato” fritto? Questo lo sa, appunto, Mario Merola.

Un film che si prospetta “appetibile”.

Una megastronzata colossale col colosso Hugh Jackman in tenuta d’animale!

Si “tiene bene” il bell’Uomo.
E chi lo conterrà? Accontentatelo! Finale ove vissero tutti contenti? No, da infelice rimarrò tale per un altro sequel tale e quale.

Egli azzanna, urlando “Tieni questo!”, salta, esulta, evolve e, d’involuzione, è primitivo guascone!
Che ti rompe il musino e ti schiaffeggia, mio Balanzone, di “sganascioni!”.

Sì, Wolverine sono io.

Come già scrissi, mi scambiarono per Clark Kent, quando invece sono Cary Grant di Flash Gordon su “sbandierarlo” in modo avventato ma alle corde degli orgasmi vocali. Cary Grant interpretò anche Gary Oldman di Batman. Cary piglia, pigiava nelle donne e si faceva sfilar anche il pigiamino. Senza Bignami, Egli era gnam gnam.

Infatti, mi “catapulto” su ogni donna e accuso le “botte”.

Rimango genio in the bottle, borbotto!

Ma nessuno “mi batte!”.

Quindi, meglio Wolverine, un William Burroughs a cui è preso lo “scazzo”.

Ora, fratelli, urgente è un ambulatorio!

Applauso!

Bacio, Notte, mio mignottone!

Ti rompo il mignolo e ti frego il Magnum! Che cioccolato!

Lo stecchino tuo ha steccato, beccati il mio ciuffo laccato!
In culo tuo appiccicato!

Regola dello stronzo, qual sono: coniglio ieri mi desti, mi destai incagnito e ora, dentro, ne sei incagliato!

Che figura da coglione, mio gran trombone!

E leva quel manifesto di Claudia KollCosì fan tutte, così ti ho infestato di fece qual sei!

Lo senti il basso?! No, è un Brass di brusio ad abbrustolirtelo!

Pollo arrosto, più quaglia di te, neanche tua madre che amava macellarmi mentre di un uccellone se ne godeva da pazza.

Son matto? No, ti son mattatoio!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Hulk vs Wolverine & Hulk vs Thor (2009)
  2. Wolverine – L’immortale (2013)
  3. Wolf. La belva è fuori (1994)
  4. Balla coi lupi (1990)

Wolverine, Teaser


26 Mar

Wolverine, I can’t wait!


26 Mar

Lion Al Pacino


26 Mar

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)