Archive for February, 2013

Il gran finale della vera storia di Robert De Niro


28 Feb

De Niro è l’Uomo che ama le donne vere, quelle nere e non annerite dal carbone, cioè le streghe

 

  
Le donne m’han sempre deluso. Si professano semplici ma complicano anche la scopata “detto come va dato”.

Pretendono regali, rose, mazzolini e pure i fazzoletti per il piagnucoletto. Eppure, non si sa perché, tanti entran nei loro letti, mentre lei, depressa, non è mai lieta.

Che cazzo vuole? Esige un “uomo forte” ma si scandalizza se uno le toglie i sandali senza neppur assalirla. Esige rispetto ma poi si pettina.
Detesta il petting, ché lo ritiene poco “nodi che vengon” nel “pertinente” e a “modo”, eppur ogni anno aspetta un figlio.

Tediato, nauseato da Nausicaa e dai lor pretendenti nasoni, preferisco il naso grosso di De Niro.
E il neo di beffarda risa che “la fa in barba” al pappone, da Travis Bickle, uno stronzo “alla buona”, studiò per essere un mito. Oltrepassando le passerotte che vanno via alla Baglioni Claudio, e gettandole dal balcone se il lor balconcino non “viene” a “precipizio” del prepuzio.

Bando alle cazzate. Bando alle battone. Io mi “sgancio” i bottoni e mi batterò, senza queste isteriche, queste batterie di piatti, queste bigiotterie!

Ex lettera sintetica, secca e “deciso” che sperava grazie al “carisma” dei miei speroni, ma fui arpionato dall’arpia

“Ti chiami Cristiana, togliti la sottana. Non sono il Cristo. Porgimi l’altra guancia e anche l’altro lato”.

Risposta: “Non mi hai turbato ma sei stato disturbante”.

Replica: “Mi pare una contraddizione in termini. Insomma, ammetti che non ti fa né caldo né freddo perché volevo mettertelo, eppure la ometti al mio moto da scaldato in fretta che sarebbe stato molto mittente, senza interposta di buchette ma imbucandolo-ubicando nel candito indirizzato a rizzarmelo”.

Urlo di schiaffo: “Come ti permetti?”.

Fine della (dis)puta: “Allora, vedi che lo vuoi?”.

Lettera a una Donna con la D e non con l’artrite d’artica

Mi fa piacere che tu sia sempre sincera e (non) casta, almeno non appartieni alla nostra massa d’ipocriti porci già morti dentro da un pezzo. Ripiegati in frustrazioni da scaricare sul prossimo, nate dall’accidia e da una loro “beatitudine appagata” che sa di melenso prenderla così.

Ti riferisco questo. Tempo fa, scrissi una mail “incendiaria” a una ammiratrice, svelandole desideri nascosti che nutrivo per lei, erotici ma educati.

Perché vivo in Italia, paesello di moralisti cattolici e ostinate ignoranze, chiusure mentali e retrograde ideologie anche negli slanci poetici sciolti?

Sì, se avessi recapitato a te un intreccio di liriche sottilmente provocanti, mai volgari, anzi lodevoli alle coscione femminili, credo che avresti, non solo apprezzato, ma m’avresti spronato a dichiarare i miei ardori per cancellare e aizzare ancor più il (non) celato gioco d’emozioni.

Sarà per questo che, nonostante le titubanze, le mie ritrosie, i miei tira e molla, sono attratto da donne come te e affascinato che si siano emancipate da quest’ottusa arroganza “leguleia” a sopprimere le anime e offuscarle appena “sconfinano” di spogliate verità?

Sì.

La prima, ingelosita, non ci sta ad averlo “perso” e non preso, e ci riprova di scuse, ma con lei ho chiuso di “francobollo”

“Ora, solo ora, perdonami, ho compreso il tuo amore. Non era la classica porcata ma voglia che non fossi stronza. Non sono una troia, non sono una santa. Sono tua, adesso, facciamolo sporco. Adesso, ho capito”.

No, invece capirai solo gli uccelli al mare d’orizzonti finiti.

Grazie mille, adesso capisco perché sei sola. Se ti comporti così, appena uno si lancia anche solo dietro una poesia erotica innocua, capto molti pochi maschi che avrai da mascolina.

Con obiettività, colui che viene dalla montagna sacra ed è sacrilegio nelle valli tranquille che san di latte dolce e smielato come le cammelle stanche.

Cristiana, pensavo fossi una Donna senz’inibizioni. Sfatto, nonostante il mio racconto, mi darò al contare le pecore. Prenderò sonno? No, l’insonnia è mia pacinesca di Christopher Nolan “inception”. E diverrò seduzione pericolosa per una rossa meno permalosa.

Con dovute condoglianze al Mondo dei falsi, un Totò che ti corteggiò di prima mossa, ma che preferisce le Miss. Sì, ti “sparai” un missile e tu mi silurasti. Allora, meglio un razzo che sia azz e si alzi davvero. Sai, la costellazione di Orione ama il mio Toro in una Venere di svenate stelle. E, quindi, son io che, dopo il tuo stop, non vuol “fermarlo” agli ostelli ove si gustan “panne montate” su colli da tortelloni senza uno stallone allattato.

So che non ne capirai il senso. Il Sesso lo capisci? Non parlo di quello impiegatizio, di quello redditizio e non da tizi tozzi con pance da commendatori.

Distinti saluti,
un Uomo che non vuole estinguersi, ma amare senza limiti e cazzeggi “educati” da educande.

E ricorda: toccarsi è meglio che truccarsi. La nudità è come si” viene” senza filtri di rime e rimmel, ma ritmando di Cuore.

Fidati, fiuta di più l’onore della Donna, e te ne saran meno “onorevoli” per gioielli a corromperti, e loderai l’edera senza le cere(tte).

Non scassarmelo. Mi hanno già scassinato.

Senza panegirici, non meritava il mio pene. Che inforno nel cornetto con crema abbronzante alla mia Nutella.

Comunque, la morale della favola è: la fragola ti rende una prugna senza fava.
Sì, a 8 anni avevo una banana di trenta centimentri, con gli an(n)i è rimpicciolito, causa queste qui che voglion ingrassare  di panza ma ci tengono alla linea.

Quindi, da longilineo, mi diventà pipino. E sarò solo che pipì a queste pupe.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Toro scatenato (1980)
  2. Lettere d’amore (1989)
  3. Bronx (1993)
  4. Mission (1986)
  5. Quei bravi ragazzi (1990)
  6. Casinò (1995)
  7. Jackie Brown (1997)
    Ho detto tutto.

Silenzio, parla The Master


27 Feb

Astanti, sarete ammaestrati e, dopo di che, estrosamente da me equidistanti, nel senso equo del mio equino cavalcarvi

Parentesi goliardona!

Al pezzo sugli Oscar di Natalia Aspesi su “La Repubblica”, preferisco il pelo pubico: sì, non è un tocco di f… ma una vecchia anche “porta-sfiga”

“Christoph Waltz, cui si ricorre ogni volta che si vuole un vero soave nazicattivo, quindi anche in Django Unchained”. Firmato Natalia Aspesi

Giornalista da anni militante presso il secondo quotidiano più prestigioso d’Italia (Italia di che?, perdemmo Michelangelo e oggi Giona Nazzaro celebra la “Botticelli” Christina Hendricks…), Natalia è come le palle di Natale. Non quelle dell’albero natalizio, appunto, ma quelle “ammosciate” del “tuo”, inblackout dopo che te l’ha appese.

Pignola, arrogante, “diaristica”, fa infatti concorrenza a Bignardi Daria “in merito” alle più altezzose d’elevatezza tutta inventata a fisionomia della loro boria.

Daria continua a pubblicare librucoli da mercatino di Via Senile-Annusa il vero amaro, poi intervista “pezzi grossi”, “snocciolando” sulla scrivania una penna stilografica “sapor” del “Quanto sei puntigliosa, posso provare a sfiorarti con bocca di rosa?”. Sì, vedrai che così ti “funziona”.
Ah, donnetta “untrice” che prende in giro le meretrici, ex sinistroide ora “attaccata” alla gonnella del Berlusconi più “Sputtianomoci ambidestri su Mondadori elettorale”.

Daria ha un marito che conosco bene. L’altra sera, ad esempio, mentre stavan cenando, mi trovavo sotto il tavolo della bettola presso la quale, appunto, si sfamarono.

Sì, dopo infami calvari, infiammai la sottana di Daria, da “Il banchetto mi nasconde qualcosa”.
Un film alla Vanzina di Sotto il vestito niente? No, dietro il volto da cozza, c’è solo un granchio.
Sì, Daria ha castrato il marito. Prima era un uomo “attillato”, adesso è strabico.
Non per gli amplessi ma perché ogni Notte, prima d’andar a letto con Daria, trapianta le cornee della cornuta che si scopa con più amabile “radicalchic”.
Da questa distorsione “ottica”, non sempre “ci prende”. Lei gli molla un ceffone perché ha infilato l’amante quando, invece, voleva gustarselo (“lei”) di “triangolo stuzzichino”.

Sull’Aspesi, appunto, spesi parole an(n)i fa.

Donna dagli sgargianti costumi (anche d’aglio… “fastoso”), apparentemente timida ma che cova, dietro l’aria da “borsetta”, un non so che di stronzona “assorbente” per emoliarti da non ammogliata.

Sì, la giornata “modello” di Natalia è iscrivibile a tal filastrocca: “Tutte le altre son gnocche, gli gnocchi miei di patate son conditi al sugo più pepe col caffè della Peppina ad allentar l’aroma poco digeribile Giuliani. Le altre son gioiose, io mangio il formaggio-latticino Belgioioso, dopo un’amena serata in cui me la meno da me(gera). Prendiamola alla leggera perché stamattina son andata a far la spesa, poi ho tirato su di pesi e, pesandomi questa fatica, ho pensato che i soldi ben spesi rendono la donna meno sospesa”.

Quindi, sospendiamo Natalia.

Evviva Natale, fratello di Calogero, che non sa che farsene di questa calimera.

“Ella” stronca di calamaio ma le sue recensioni son assassine più di Claudia Calamai.

Christoph Waltz ha vinto ma non meritava.

Natalia se “lo” meriterà sempre. In quel “posto” ben “pagato” ch’è il giornale di “Stato”.

Ti sta “tutto”.

Parentesi quadra(ta) senza Quaresima

Se vuoi dar una botta al cerchio e una botte a una bottana, hai invertito i neuroni in ormoni incasinanti. Sì, un bordello

Il Tempo passa e, più passa, più me lo spasso. Molte passerotte mi offrono le loro labbra, ma preferisco lo yogurtananas a queste asine da gelaterie crema-nocciola di bacio e pistacchio.

Sì, giungiamo al nocciolo della giungla dei frutteti.
Se sei un cocchiere, basta con le (albi)cocche.
Lo yogurt va assaporato lievitante di cremosità, non badando al risucchio del suo retrogusto fragoloso.

Domenica scorsa, ho vinto come Miglior Attore Mai Visto, e fregai tutti saltando fra i poltroni, pur rimanendo nella mia poltrona di casa. Ove mi stravaccai al Jack Nicholson di ultrasuoni tra le flatulenze del vicino appartamentato a fianco. Eh sì, di fianchi caccia peti quando meno te li aspetti, e spettina tutto il condominio che se la dorme. Ora, non tutti. Il signor Caggese ci dà. Dietro una parvenza rispettabile, colgo sempre, di Notte, non solo in quella degli Oscar, il suo pavimentar la moglie, sebbene sia rachitico e paraplegico.
Già, nonostante la malattia, egli monta come Nick Nolte dei tempi veri, dei tempi più maturi e duri, fregandosene della carrozzella e del carro da vincitore. Spinge le sue rotelle a più non può fra le molle, e anche lui qualche volta molla. Un fallito di fallo, un fatto incontrovertibile di vertebre ancor articolanti. Insomma, Caggese è come le anguille. Scivola ed è umido, sebbene la consorte non sia ancella ma uccella nel suo cu(cu)lo fangoso.

Per quanto mi concerne, la mia cerniera fa parte della personale cernita.

Odio le pere ma garbo le mele, sgambo tra le coccinelle, e son pipistrello fra le piastrelle. Mi tengo di fisico, su figa ben (sos)tenuta, e son mantenuto.

Non posso chiedere altro dalla vita, se non la mia esistenza.

E ricordate: so che i vostri impegni si fan stressanti e la vostra donna vi asfissia. Non fissatevi, ficcateglielo in modo rilassantissimo di piccante.

Se non servirà, se pretenderà di più, appiccatela/o!

Vedrete che vi brucerete!

Applauso!

Invero, vi dico che sono il Maestro assoluto. Non mi credete?

Bene, vi racconto questo/a:

ieri, stavo correndo al parco da nudista, quando una porca volle sporcarmi. Una molto sexy, come un frigorifero vuoto.

– Sei refrigerato, scalmana i polmoni con me!
– Figliola, so che vorresti il latte caldo ma da me riceverai solo un congelatore.
– Che dici?
– Ora, ti sei sposata giovane, vero?
– Sì, perché?
– Deduzione intuibile dalla tua faccia.
– Scusa, che faccia avrei?
– Non esiste la tua faccia.
– Come, prego?
– Prega di più. Prosciuga meno.

Al che, chiamò la polizia, ma si trovò un manganello.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Master (2012)
  2. Anaconda (1997)
  3. Il nostro Natale (2001)
  4. Il Grande e Potente Oz (2013)

Considerazioni sull’Oscar (Damiani)


26 Feb

Oscar 2013: Fra tanti “Miserabili”, De Niro perse di “contentezza-annoiata-schifata”, fui da “Argh!” per Lucarelli Selvaggia ma vinse Argo. Poi mi (ri)addormentai in una vita di Pi(rla) da “notte da leoni”

Ieri, anzi Domenica Notte, cioè sempre, mi collego alle 22.50, previo registrazione alla mano. Accendendo Sky, “qualcosa” s’accese sul “REC” rosso: Selvaggia. Come già ho avuto modo di sputtanarla, col Cinema c’entra come i “cavoli” a merendine del suo ex Morgan, il “tuttologo” cantante delle “schitarrate” nel factor x della sua testa stonatissima. Detta come direbbe Argento Asia, dopo averne “appurato” l’impotenza “vocale”, un pagliaccio col ciuffo tendente al Pulcinella. Però, la Lucarelli mette più di “buon” umore dell’omonimo giallista Carlo. Carlo scrive d’omicidi irrisolti, Selvaggia te “lo” risolve “sanguigno”.

Quindi, dopo veloce masturbazione su Selvaggia, nonostante sua “inguainatura” di gonna, raramente, lunga ma scollatura “lupa”, mi sorbisco il carpet. Sono un Uomo da “scarpette” e “mascarpone”. Prima il “dolce” poi la “frutta”. Allegro quanto un PC che prende il virus. Sì, devi aspettare che si avvii dopo il “Che due palle!” dell’attesa al laboratorio di computer post- “macchinazione”.
Gli attori che sfilano, infatti, son come dei manichini automi. I maschi indossano lo smoking, le donne vestono “quello” più “fumante”. Vedi Stacy Keibler, compagna del Clooney. Un Tempo era formosa, adesso è smorfiosa ma magra come un grissino. Sì, George spolpa tutte, poi le tratta da “tope” fra una gnocca e un’altra che sgranocchia anche sol d’occhiolino. “Lo” sa bene la signora del piano di sopra. Dopo amene giornate tribolate da segretaria “tuttofare”, torna a casa e sbuffa, “affabulando” di fantasie erotiche sul Giorgino, al motto d’un “Ah, cinquantenne, non mi pagheranno la tredicesima, ma mi consoli di mano liquida a te consacrata da Battesimo, sì, Giorgio sbattimi anche solo ammiccando via catodico”. Tanto il suo “carisma” è al “calor” topico del dopobarba che non deve chiedere mai. Già, “gliela” danno anche “quelle” che non l’hanno mai “toccato” viso a “vispa”.

Si parte con MacFarlane, un guitto d’avanspettacolo. Un orsacchiotto che non ha molta stima di sé. Infatti, per fargli credere che “condurrà il viaggio” ottimamente, “scende dalla navicella” il peggior attore di tutti i tempi, William Shatner.

De Niro è lì, sornione, ad attender il colpaccio da volponissimo ma Christoph Waltz frega tutti di soppiatto, ed è lui a salir sul palco. Tarantino applaude felice, soprattutto perché la sua nuova compagna ha due tette da sballo. Quindi, finge empatia per Waltz, ma aspetta già il “party” per un “valzer” con quest’austriaca. Eh sì, Quentin ama la “Torta Viennese”, le sceneggiature “pasticciate” dei suoi capolavori son solo la ciliegina del suo “Cacao Meravigliao”.
Egli mescola, omaggia e cita, fra una leccata e l’altra…

Poi, tutto come di copione, mentre a Bologna continua a nevicare in modo copioso. Insomma, Quentin “copia”, “precipita” su donne cornucopie, leggasi “Che botte di culo nelle prosperose”, mentre nel felsineo c’è un ragazzo in zona “Garisenda”. Sempre in pericolo di crollo. Della serie: “Scrivo meglio del Tarantino ma viviamo nella pianura padana, e avvisto solo che nebbia…, illuminatemi coi fari di Shutter Island”.

Più che usare il pisello son storto come quella di Pisa.

Adele, infatti, è skyfall. Adele è una donna che imbarazza. Non riesco ad associare la sua ugola melodiosa alla sua panza da bevitrice di birra. E neppure la sua gravidanza alla sua panzona. Più sei brava, più cresce.

Fotografia e premi “minori”. Jennifer Lawrence vince e inciampa. Inquadran De Niro che pensa “L’ho preso lì ma… Brava Jennifer. Anche a te la figuraccia, che figona però, mica la mia Grace Hightower, nera cicciotta, mia ciccina, usami come Ciccillo, maschera napoletana da terza età infantile, coccolabile”.

Daniel Day-Lewis si cucca la terza “bambolina”. Daniel ha invertito il metabolismo della razza umana. Di solito, più un Uomo va avanti con l’età e più prende dei chili.
Da giovane era atletico, adesso sembra un ciclista dopo un “premio” dalle Alpi alle Ande. Del tipo “La fatica si mantiene ossuta, fra un po’ sarà un ossario”.

Si sa, volevi la bicicletta, “ciabattino?”. Devi pedalare se l’Oscar vuoi “rimpolpare”.

Sì, Daniel è oramai un teschio. Infatti, se devi scegliere fra il Clint Eastwood odierno e Daniel, prendi direttamente un becchino. Fidatevi, è meglio. Sì, il “terzo gode”. Che poi viva con George Romero, è una questione di zombi.

Ben Affleck fa il figo perché lo è. Il suo film è furbo. Jennifer Garner di più.
Che fine ha fatto, “cinematograficamente” parlando? Che “cazzo” gliene frega di recitare? C’è il Big Jim che “la” mantiene.

Al che, finisce la manifestazione.

Peccato che dovranno “girarla” di nuove girandole.

Sì, disgustato da quest’obbrobrio di morti viventi, a cui Jack Nicholson va vicinissimo di morto presto e basta, le mie salivari ghiandole hanno immediatamente sviluppato una non frenabile voglia di “sputo”.

E, senza pudore, ho urlato “De Niro non ha vinto!”, deluso nella mia raucedine da troppe sigarette e caffettoni per resistere a tutto tutto lo spettacolone.

Non sia lodato nessuno.

“Lodata” quella di Selvaggia. Non ha mai lavorato in vita sua. Tanto, al Mondo, del Cinema non importa più niente.

Offrite alla gente un “piatto” di “seni” e l’Italia ha eletto un testa di minchia nei seggi!

Eh, come si suol dire, stan tutti seduti di “sedere”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Oscar – Un fidanzato per due figlie (1991)
  2. Il lato positivo (2012)
  3. Barfly (1987)
  4. The Score (2001)
  5. Killing Season (2013)
  6. Il fantasma del palcoscenico (1974)
  7. Argo (2012)

Su Sky, agli Oscar, c’è Selvaggia Lucarelli: una che col Cinema c’entra come il “papillon” fra le sue cosce


25 Feb

Non mi risparmio!

Se se tu ne vieni a capo(rale), io ti metto al cappio il “cappero”, e dovrai star sol che zitto, “trombone”, pendendo dal trave in quanto son io a traviarti e a invertire la rotta delle tue rotture di trombar il prossimo

Col Tempo, gente che mi coprì di “cori” a insulto del mio nome, di cui son portavoce fiero e impertinente, di pernacchie, al loro, ah, ne son “decoroso”, s’azzardò anche di scoreggione a scoraggiare il mio raggiante sorriso.

Ne sortiron denunce e la mia (non) Annunciazione, perché prediligo, a una femminuccia, la cuccia del mio can “dormiglione” nella tana di Tania, cagnolina che esigerà sempre le mie zampe con tanto di “zoom” e zuppa al suo pelo doggy senza “stile”. M’imbavaglieranno, ragliandomi, di museruola e d’ordini a “Non tener il muso” (eh sì, i tenenti che t’allisciano da “dietro”…), e di tal spiegazione ti spezzo e non vengo ai ferri corti. Lo strappo, quando praticato, non avrà protesi, anzi protende subito, senza pensarci su due volte, a violarti e di pugno che vola “felice”, schiantato nel tuo volto “incassato” di setto nasale in modo anal’.

Sì, la massa m’ha sempre sol che annichilito e inflaccidito, preferirò sempre afferrar la cornetta e dar del cornuto a uno la cui moglie mangia i “co(r)netti” di un “alt-r-o”, altezza che “calippa” nel leccar “mordace” di limoni voraci. Poi, sputa d’acidità. Che merda di società!

Applauso!

Da anni son così, psichiatri incolti, dalla barba glabra, provaron a farmi “garbare” i loro sgambetti, e a “darmela” in barb(in)e, mentre scopan le “bambine”. Con me non attaccano, son io che li attacco al muro e radio pure dall’albo quest’albume.

Boom! Che botta di bomba esplosa! Pedofilo, fidati. Il tuo “Fido” è stato scoperto. Eri un lupo che perderà ora il “vizietto”.

A colloquio con “egregi” e ingrigiti strizzacervelli, dopo un po’ di “discussione”, li scombussolo e le loro palle ne vengon “sterilizzate”. Fingo d’assorbirmi le lor cazzate, ma poi spremo il pen lor “eretto” da “rettori” che vorrebbero m’arrendessi, le piglio al balzo e zac…, l’evirazione è “bella” che av-“venuta”.

Sì, se qualcuno prova scassinarmi i neuroni e ad “avviarli” affinché s’avvitino agli ormoni da “uomini”, come lor l’intendono di “tensione pedagoga”, ecco che mi scaldo e lor non ne scaldan più.
Mi gonfio d’ira e smonto questi palloni gonfiati. Che vuoi goder più, gigolò?

Sì, dichiarano che le loro “terapie” si son rivelate un successo. Secondo me, un fallimento e i loro “falli” a falciarli e “fallarli” da quelle farfalline che si sbatton dietro suggestioni di “ricette” e “porcelli” con parcella.

Ne prendo uno e gli lavo la testa, avendo letto più libri di “lui”, occupato a esibire e sfoggiare i suoi trattati per inorgoglire altri trattamenti a una poco di buono che se “lo” berrà, in quanto tonta ma bona.

E lui la seda, mentre “tutto” il suo si rassoda.

Sì, lor infiacchiscon quelle a cui “rinsaldano” il “neurolettico” nel letto, e ne son allietati da puttanieri, peraltro pagati dopo averle plagiate. Che palpate, vero pappone?

Fiacca, vien sfondata nei fianchi. Io seguo le mosse di tal psichiatri, fianco a fianco son loro “franco”: “Se mi scassate u’ caz’, io ti scaravento la casa”.

Parola di Sean Penn.

Rapporto epistolare d’un “pistola”. Sì, la mia “carabina” corteggia una “carina”, ma l’oca non ci sta, e mi rende onesto con “Sull’attenti!”. State voi accorti se corto vorre(s)te che “lì” s’allunghi e allupi:

Fiera, felina, femmina, decisa, davvero a stupirmi la potenza “virago” che hai vergato in una descrizione-annuncio che lascia intendere questo: ambiziosa, cinica contro le teste (svolgi lavore da controllore dei “biglietti” da “staccare” da “ferrea-”tranviere?) di c…, esigente, iperselettiva anche in autobus ché, se uno ti fa la mano morta, tu lo mordi “dandola a vedere” nell’ammiccare un “Fottiti!”, bellissima, bionda che io preferisco, solleticante, una solo foto che da sola vale più della scultorea tua forma fisica che immagino perfettamente intonata a un volto “spaventosamente mostruoso” di sex appeal, pigli, “pigi” eccome e basta sfiorarti di “click” per “qualcosa” che fa toc toc e vorrebbe, “discretamente”, bussare e riempirti di baci soffici e anche insistenti. Oh, insisti sulla tua linea, Donna di diete che scommetto son “scremate” come le gote tue cremose d’un levigato esser naturale senza cosmesi comiche.

Qui, ti parla il commediante. Per anni, m’illusi d’essere il Che Guevara “Comandante”, ma non tollero i comandi. Se tu però mi comandassi a bacchetta, d’una cena “cinese” per “malizie” mandorline da “pollo al curry”, “chicchirichì-rieggerei” e non “reggerà” dinanzi a gambe accavallate d’involtin “Primavera al vapore”.
Gustando un gelato fritto che so quanto, “cucchiainando”, sarebbe panna “fragolosa”. Altro che mimose, è alla mossa che il mio rosso sempre si disgelò. Per un po’, il Tempo mi fu infingardo e fui tanti buagiardi(ni), sì, mi rifilavano farmaci per sedar la mia voglia di sederi. Diciamo… che non ebbi molte botte di culo, “mettiamola” così. Infatti, non “lo” mettevo mai. Si chiama “Melanconia che cova lo scopare”.

A parte gli scherzi, perdona le mie goliardiche gole. Sì, è colpa delle sigarette che fumo. Mi strozza il collo e vorrei sgolar ogni donna, che sia vecchia importa. Bisogna che porti una giovanile taglia. Sì, la legge del “Taglione”, del tanga, del “Toglimi tutto”.
Esagero. Sì, sono Pacino di Scent of a Woman, profumami, ed “entrerei col lanciafiamme” nella tua a(i)u(o)la.

Perdonami, è colpa della Domenica delle votazioni. Dopo esser stato al seggio, basta con queste mezze “seghe” in Parlamento. Ho bisogno d’esser John Travolta di Pulp Fiction. Sei la mia Uma Thurman e io un feticismo dal ballo Twist.

Amai alcune “lagune” ma “quelle” non attenuarono le mie “lacune” incolmabili. Ti sembra il colmo? Una civetta sul comò?
E allora (non) facciamo l’amore come i dottori. Sono un ragazzo, vado “impasticcato” di tuo “pasticcio”, e indottrinato per l’“avviamento”. Oh sì, avvitami, svilisci se questo può servire al mio “servo”.

In poche parole, non valgo un c…

Sì, so’ brutto quando ti spezzo la noce del capocollo.

E, alla Lucarelli, lo infilerei nel culo!

Senza se e senza ma, ma eccolo!

Mi dai dello schizzato, Selvaggia? Non schizzare troppo!
Schiamazza e beccati lo spruzzo!

Io pesco il mio merluzzo e, cara truzza, ti riempio la boccuccia!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
  2. Il cattivo tenente (1992)
  3. Vita di Pi (2012)
  4. La volpe, il lupo e l’oca selvaggia (1979)
  5. I quattro dell’oca selvaggia II (1985)
  6. Selvaggi (1995)
  7. George Lucas in Love (1999)

Oscar 2013, Winners and losers


25 Feb

Nominations and winners of the 85th Academy Awards:

Best Picture
**Winner** Argo (Warner Bros.), Grant Heslov, Ben Affleck and George Clooney, Producers
Amour (Sony Pictures Classics), Margaret Menegoz, Stefan Arndt, Veit Heiduschka and Michael Katz, Producers
Beasts of the Southern Wild (Fox Searchlight), Dan Janvey, Josh Penn and Michael Gottwald, Producers
Django Unchained (The Weinstein Company), Stacey Sher, Reginald Hudlin and Pilar Savone, Producers
Les Misérables (Universal), Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward and Cameron Mackintosh, Producers
Life of Pi (20th Century Fox), Gil Netter, Ang Lee and David Womark, Producers
Lincoln (DreamWorks), Steven Spielberg and Kathleen Kennedy, Producers
Silver Linings Playbook (The Weinstein Company), Donna Gigliotti, Bruce Cohen and Jonathan Gordon, Producers
Zero Dark Thirty (Sony), Mark Boal, Kathryn Bigelow and Megan Ellison, Producers

Directing
**Winner** Ang Lee – Life of Pi
Michael Haneke – Amour
Benh Zeitlin – Beasts of the Southern Wild
Steven Spielberg – Lincoln
David O. Russell – Silver Linings Playbook

Actor in a Leading Role
**Winner** Daniel Day-Lewis – Lincoln
Bradley Cooper – Silver Linings Playbook
Hugh Jackman – Les Misérables
Joaquin Phoenix – The Master
Denzel Washington – Flight

Actress in a Leading Role
**Winner** Jennifer Lawrence – Silver Linings Playbook
Jessica Chastain – Zero Dark Thirty
Emmanuelle Riva – Amour
Quvenzhané Wallis – Beasts of the Southern Wild
Naomi Watts – The Impossible

Actor in a Supporting Role
**Winner** Christoph Waltz – Django Unchained
Alan Arkin – Argo
Robert De Niro – Silver Linings Playbook
Philip Seymour Hoffman – The Master
Tommy Lee Jones – Lincoln

Actress in a Supporting Role
**Winner** Anne Hathaway – Les Misérables
Amy Adams – The Master
Sally Field – Lincoln
Helen Hunt – The Sessions
Jacki Weaver – Silver Linings Playbook

Writing (Adapted Screenplay)
**Winner** Argo, Written by Chris Terrio
Beasts of the Southern Wild, Written by Lucy Alibar & Benh Zeitlin
Life of Pi, Written by David Magee
Lincoln, Written by Tony Kushner
Silver Linings Playbook, Written by David O. Russell

Writing (Original Screenplay)
**Winner** Django Unchained, Written by Quentin Tarantino
Amour, Written by Michael Haneke
Flight, Written by John Gatins
Moonrise Kingdom, Written by Wes Anderson and Roman Coppola
Zero Dark Thirty, Written by Mark Boal

Foreign Language Film
**Winner** Amour (Sony Pictures Classics), Austria
Kon-Tiki (The Weinstein Company), Norway
No (Sony Pictures Classics), Chile
A Royal Affair (Magnolia Pictures), Denmark
War Witch (Tribeca Film), Canada

Animated Feature Film
**Winner** Brave (Disney•Pixar), Mark Andrews and Brenda Chapman
Frankenweenie (Walt Disney Pictures), Tim Burton
ParaNorman (Focus Features), Sam Fell and Chris Butler
The Pirates! Band of Misfits (Sony), Peter Lord
Wreck-It Ralph (Walt Disney Pictures), Rich Moore

Production Design
**Winner** Lincoln, Production Design: Rick Carter; Set Decoration: Jim Erickson
Anna Karenina, Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
The Hobbit: An Unexpected Journey, Production Design: Dan Hennah; Set Decoration: Ra Vincent and Simon Bright
Les Misérables, Production Design: Eve Stewart; Set Decoration: Anna Lynch-Robinson
Life of Pi, Production Design: David Gropman; Set Decoration: Anna Pinnock

Cinematography
**Winner** Claudio Miranda – Life of Pi
Seamus McGarvey – Anna Karenina
Robert Richardson – Django Unchained
Janusz Kaminski – Lincoln
Roger Deakins – Skyfall

Costume Design
**Winner** Jacqueline Durran – Anna Karenina
Paco Delgado – Les Misérables
Joanna Johnston – Lincoln
Eiko Ishioka – Mirror Mirror
Colleen Atwood – Snow White and the Huntsman

Film Editing
**Winner** William Goldenberg – Argo
Tim Squyres – Life of Pi
Michael Kahn – Lincoln
Jay Cassidy and Crispin Struthers – Silver Linings Playbook
Dylan Tichenor and William Goldenberg – Zero Dark Thirty

Documentary (Feature)
**Winner** Searching for Sugar Man (Sony Pictures Classics), Malik Bendjelloul and Simon Chinn
5 Broken Cameras (Kino Lorber), Emad Burnat and Guy Davidi
The Gatekeepers (Sony Pictures Classics), Nominees to be determined
How to Survive a Plague (Sundance Selects), Nominees to be determined
The Invisible War (Docurama Films), Nominees to be determined

Makeup and Hairstyling
**Winner** Les Misérables, Lisa Westcott and Julie Dartnell
Hitchcock, Howard Berger, Peter Montagna and Martin Samuel
The Hobbit: An Unexpected Journey, Peter Swords King, Rick Findlater and Tami Lane

Music (Original Score)
**Winner** Mychael Danna – Life of Pi
Dario Marianelli – Anna Karenina
Alexandre Desplat – Argo
John Williams – Lincoln
Thomas Newman – Skyfall

Music (Original Song)
**Winner** “Skyfall” from Skyfall, Music and Lyric by Adele Adkins and Paul Epworth
“Before My Time” from Chasing Ice, Music and Lyric by J. Ralph
“Everybody Needs A Best Friend” from Ted, Music by Walter Murphy; Lyric by Seth MacFarlane
“Pi’s Lullaby” from Life of Pi, Music by Mychael Danna; Lyric by Bombay Jayashri
“Suddenly” from Les Misérables, Music by Claude-Michel Schönberg; Lyric by Herbert Kretzmer and Alain Boublil

Sound Mixing
**Winner** Les Misérables, Andy Nelson, Mark Paterson and Simon Hayes
Argo, John Reitz, Gregg Rudloff and Jose Antonio Garcia
Life of Pi, Ron Bartlett, D.M. Hemphill and Drew Kunin
Lincoln, Andy Nelson, Gary Rydstrom and Ronald Judkins
Skyfall, Scott Millan, Greg P. Russell and Stuart Wilson

Sound Editing
**Winner (Tie)** Skyfall, Per Hallberg and Karen Baker Landers
**Winner (Tie)** Zero Dark Thirty, Paul N.J. Ottosson
Argo, Erik Aadahl and Ethan Van der Ryn
Django Unchained, Wylie Stateman
Life of Pi, Eugene Gearty and Philip Stockton

Visual Effects
**Winner** Life of Pi, Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer and Donald R. Elliott
The Hobbit: An Unexpected Journey, Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton and R. Christopher White
Marvel’s The Avengers, Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams and Dan Sudick
Prometheus, Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley and Martin Hill
Snow White and the Huntsman, Cedric Nicolas-Troyan, Philip Brennan, Neil Corbould and Michael Dawson

Documentary (Short Subject)
**Winner** Inocente, Sean Fine and Andrea Nix Fine
Kings Point, Sari Gilman and Jedd Wider
Mondays at Racine, Cynthia Wade and Robin Honan
Open Heart, Kief Davidson and Cori Shepherd Stern
Redemption, Jon Alpert and Matthew O’Neill

Short Film (Animated)
**Winner** Paperman, John Kahrs
Adam and Dog, Minkyu Lee
Fresh Guacamole, PES
Head over Heels, Timothy Reckart and Fodhla Cronin O’Reilly
Maggie Simpson in “The Longest Daycare”, David Silverman

Short Film (Live Action)
**Winner** Curfew, Shawn Christensen
Asad, Bryan Buckley and Mino Jarjoura
Buzkashi Boys, Sam French and Ariel Nasr
Death of a Shadow (Dood van een Schaduw), Tom Van Avermaet and Ellen De Waele
Henry, Yan England

 

    Non so… ma a me quest’edizione degli Oscar non è piaciuta molto. A partire da MacFarlane che, anziché gigioneggiare di battute sardoniche e “irriverenti” sui film e sugli attori, come da tradizione spettacolare a cui c’hanno abituato da anni, Bylli Crystal docet, ha “delegato” a “Star Trek” i siparietti registrati, e neanche tanto divertenti, di quello che dovrebbe essere invece “pure entertainment”, diciamo, “buffoneggiante” e giustamente sdrammatizzante. Sì, ritengo che un presentatore coi fiocchi debba calcare la scena “in diretta”, spararle in modo spassoso senza “abbellimenti” che possono appesantire quello che, alla fine, è un grande gioco e una “corrida“. Quindi, a mio modesto avviso, già una nota stonata dapprincipio. Da MacFarlane, sinceramente, m’aspettavo qualcosa di più originale e personale, secondo lo stile goliardico ma tagliente che lo contraddistingue. Alla fine, vuoi vedere che ha fatto più la sua “porca” figura il solito “cerimoniere” Hugh Jackman, quando ha cantato il suo “miserabile” personaggio “dal vivo?”. Eh sì, forse era meglio scegliere di nuovo Hugh, come presentatore.
Ora, qualcuno obietterà: “No, non si poteva perché era fra i cinque candidati nella categoria per il miglior attore”. Ah no? E quella “mummia” di James Franco due anni fa? Così eclettico e vivo in 127 ore e così, invece, imbalsamato quanto un’imbarazzante Anne Hathaway della manifestazione che fu di duetto terribile.

Poi, eh eh, il nostro Bob De Niro. Prima sorpresona, sulla quale credo concorderete. Perché, da quel che alcuni han scritto su Django, non credo che in molti abbian tifato per Christoph Waltz. Onestamente, ero sicuro che avrebbe vinto Tommy Lee Jones, sperando però in Cuor mio che, al rush finale, De Niro potesse spuntarla, come da “insospettabili” quote di alcuni scommettitori dell’ultima ora che avevano previsto una sua incredibile rimonta. Conoscendo il legame “affettivo” che mi lega al Bob, comprenderete bene la mia parziale delusione. Insomma, da ventun anni non si beccava neanche una nomination e stavolta poteva agguantare addirittura la statuetta. Eh sì, tanti filmetti trascurabili per il nostro Bob nella sua “recente” produzione, quindi quest’esclusione se l’è meritata. Ma la sua performance in Casinò era indiscutibilmente da Oscar, anche in “virtù” del fatto che, quell’anno, vinse Nic Cage per il ben più manierato Ben di Via da Las Vegas, sopravvalutatissimo. La Las Vegas di Mike Figgis, fra l’altro, e il suo alcolizzato, non sono neppure minimamente paragonabili alla tragedia shakespeariana di Scorsese e al molto più sfaccettato e universale Sam Ace Rothstein. Go Bobby, go! Alla prossima! Anche se l’età non è dalla tua.

I premi cosiddetti “minori” non fanno, come si suol dire, una piega. Tutto secondo, appunto, copione.

Vince Daniel Day-Lewis a man bassa, “a suffragio universale”. Ma, nonostante, era dato per imbattibile e ha, infatti, distrutto gli altri quattro, già consapevoli di essersi recati al Dolby-Kodak solo per “godersi” la festa da statuine, mi ha emozionato. M’è apparso, a differenza di quando vinse (sempre “di plebiscito”) per Il petroliere, visibilmente commosso. Come se diventare il primo attore a vincere tre Oscar nella categoria principale dei “performers“, per quanto sapesse di sbancare, quando ha sentito pronunciare il suo nome, già quindi entrato nei record, l’abbia lo stesso “elettrizzato”.

Ang Lee? No, non lo meritava. L’Academy nutre una simpatia sconfinata per Ang Lee. Non ne comprendo, oggettivamente, le ragioni, soprattutto quando aveva di fronte un Signor Spielberg come non accadeva da anni.

Non ce la fa la Riva. E neppure la favorita Chastain. Vince la Lawrence e inciampa “grintosamente”. Eh eh.

Vince Argo e Ben Affleck, il quale, in modo “implicito” ed educato, nel suo discorso veemente, quando dice “Ti buttano giù ma devi rialzarti”, fa intendere che, con l’Oscar più importante, manda “legalmente” a quel paese chi l’ha sempre ritenuto solo un sex symbol da soprammobile.

Eh sì, avete ragione. A decretare il Miglior Film, appunto, addirittura Michelle Obama. Che “pacchianata!” e che retorica.

Ecco, oggi, in tarda serata, sapremo chi ha vinto le elezioni politiche qui da noi. Non sono molto ottimista per il Futuro degli italiani, a prescindere da chi salirà al Potere.

Ma, se in America devono adottare queste strategie per far quasi “campagna elettorale”, devo credere che, nonostante le crisi e i nostri guai, conserviamo, a conti fatti, più stile degli USA.

Posso dirlo? Non ho votato Berlusconi. E, nonostante le mie forti antipatie per Silvio, ammetto che, per quanto si dichiari “Superman”, la cazzata d’annunciatore degli Oscar se la sarebbe risparmiata.

Continua la vera storia di Robert De Niro


24 Feb

Votatemi, cazzo!


24 Feb

Oggi, alle ur(i)ne, vota la lista “Falotico”, per un Futuro ove chiunque sia libero da spauracchi e possa volteggiare d’avvoltoio nei suoi involtini in salsa agro-dolce…, e tifate per Bob De Niro agli Oscar

Prefazione “in ciclostile” d’un giovane pimpante che oggi va col triciclo e domani in BMW, acronimo di “Beate le minchie del W la vulva!”. Sono furbo? Certo…, sono la “volpe”.

Oggi, fratelli della congrega, c’aggregheremo per migliorare questa “pantomima” di Paese impantanato, ove le donnicciole infangano e poi van alle terme coi “fanghi” per poi coltivare il “fungo” del marito fra calli veneziane e un callo “profumo” noia e caligine, fenomeno atmosferico di come le mie palle non ci vedon più, causa nebbia “a branchi” che m’assediano incidentali del mio sinistro “temporale” nelle tempie troppo precipitose per una “serena pioggia” sulla di Lei “nuvoletta”, eh eh che diavoletta, domani io vi dico “Votatemi!”.

Bando alle baldorie, fuori i coriandoli, in gran coro di fighe c’accoreremo a malincuore delle malelingue. Sì, io uso la lingua orale senza la vostra oratoria, e vergo di mia “pugnetta” questo motto “su e giù”.

Basta con la pastasciutta, con la Santanchè, con le chiaroveggenze, con i cherichetti, i falsi cleri e queste tristi cere: è ora dell’Ultima Cena a tali cretini: fuori l’accetta, spruzziamo aceto a questi ceti, io dirigo da criceto, io aborro e non accetterò. Maddalena sa che che m’è “lento” perché la amo d’irruenza mentre Lei grida alla Renato Pozzetto un “Eh, la Madonna!”, e gli invidisiosi mi maledicono mentre Monica Bellucci, con me, è la Gioconda nel piatto delle mie “anaconde”. Sì, del mio cunicolo coniglissimo

Non regalate voti inutili al Grillo Beppe, il pagliaccio di Pennywise son io e ci tengo a rubare a Tim Curry perfino il pollo al limone su risatina da rosticceria cinese. Ah, vengo turbato da masse di stangone per culi da gustare.

No, non pensate che io scherzi. Ho mai mentito? Sempre. Oggi giuro vendetta e ieri si vendicarono di me, riducendomi un mendicante.

Ma, “fallo sta”, che le attrici porno, più per la “maggiorata”, mi contattano.
Credete che vi racconti “puttane?”.

No, tutto attestato da Twitter.

Ora, recatevi sul profilo dell’immenso fondoschiena “anal” di AJ Applegate.
Following-(a)izzatelo” e, oltre a sfilarle la gonna, peraltro molto corta ma già d’appetito per il “lungo” Erik Everhard, troverete la mia foto fra le sue “mutande”.

Provate. Andate avanti con le immagini del suo “profilo” e spunterà la mia immagine con la scritta “Fuck me, goddess!”. Sì, sono un poeta ma, per “dirla” alla Christian De Sica, quando ci vuole, ce vo’!.

Ecco, molti altri, quasi tutti tentarono d’accalappiarla e alcuni “la” retribuirono bene ma, nonostante pagarono, AJ non ne “venne” appagata.

L’unico, che la soddisfò, fu il Falotico, come si può notare dal suo “avermi archiviato” dopo la gran chiavata.

Invero, se ne sta “lì” fra tori porcelloni, mentre io (di)spero pensando al porcellino degli spiccioli nel salvadanaio. Più che un ano grosso, si prospettan anni magri.

Comunque, vi lascio nel dubbio. La foto è equivoca, è un piacere già che AJ l’abbia “inguattata”, semmai spalmandola, spumosa, nella sua gatta focosa.

Sì, vivo di sogni e, qualche volta, anche di “botte” che la mia (s)fortuna non me la dà.

Quindi, a voi elettori, do me come Cristo. Siate pacati e non Ponzio Pilato, ho già troppi pianti e piaghe…, anche “purganti”. Basta con l’Inferno! Posso almeno “alzarlo” per un Purgatorio? Pretendo, dopo an(n)i di gironi viziosi, una Beatrice.

Basta con Virgilio, basta! Che cazzo vigili?
Che vuoi vagliare? Voglio “ovularla”. Invece, mi preparerò un uovo strapazzato di mio pazzo non spupazzarla. Eh sì, la bambolina…

Ecco i punti su cui la mia lista sarà intransigente, sebbene sia “ristretto”. Sì, siamo concisi, togli le mani dal mio prepuzio, zia! La circoncisione non è “affar” tuo.

Sono un circense.

1) Se tu sei uno qualunque, almeno che tu sia qualunquista per una qualsiasi.

Applauso!

2) Se tua moglie vuole il mutuo, rendila muta. Sì, affidati alla banca dei pegni. Ti chiederà anche la banana, non in senso sessuale, ma da “sbucciarti” nella tua “macedonia”. Eh sì, ti credevi Alessandro Magno, mancano i soldi per magnarsi pure un americano a Roma.

3) Se sei un ghepardo, devi ottenere una leopardata.

Votatemi e, dopo di che, seguite gli Oscar. Vincerà De Niro.

Ho scommesso 30 Euro su di Lui, essendo vent’anni che non viene neanche candidato.

Quindi, i numeri del Lotto sono: “33, gli anni di Cristo, 47, morto che parla, 69, le primavere di Travis Bickle”.

Il resto, detta fra noi, mi pare una zoccola.

Anche se Elisabeth Shue di Via da Las Vegas potrebbe starci.

Sì, mi farà un pompino e si tramuterà, “orripilata”, nel poco depilato Jerry Calà, urlandomi “Fig(li)o mio, che sfigas!”.

A parte tutto, non cambio neppure coi carri armati, son io che mitraglio.

Sono questo, lo sono sempre stato? Non ti piaccio? Vuoi che migliori? Ah sì? Beccati questa miglioria di vaffanculo!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
  2. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
  3. Ronin (1998)
  4. Gli onorevoli (1963)

First (“semi”-official) look at “Grudge Match” with De Niro & Stallone


23 Feb

Come potete notare, da deniriano ineludibile, in questi giorni par che, appunto, io sia ossessionato da questo film, di cui si stan ultimando le riprese in quel di New Orleans.

 

Dopo recentissimi miei post, sempre inerenti a tale pellicola, finalmente arriva la prima immagine che ci mostra i combattenti, rispettivamente ex Jake LaMotta e Rocky Balboa, fotografati sul ring della (di)sfida.

 

Il film, come già dovreste sapere, s’intitola Grudge Match, ed è la storia (improponibile?) di due vecchi pugili (oramai “in pensione”) che, a distanza di quarant’anni dall’essersi battuti l’un contro l’altro, decidono di riaffrontarsi, perché a uno non va proprio giù d’aver perso. Quindi, rancorosamente, come da titolo appunto, nonostante una vita da ristoratore e da viale del tramonto (il personaggio interpretato da De Niro), inizia a provocare colui che lo mise, a suo Tempo, al tappeto. E a proporgli, quindi, una nuova “lotta” proprio di guantoni e “darsele di santa ragione”… sì, un “pazzo”. Botte da “orbi”…

 

Ecco, apprendiamo che trattasi d’una commedia diretta da Peter Segal, dunque non prendiamo troppo “drammaticamente”-seriamente questa “rimpatriata”.

Fui il primo a ironizzare sull’assurdità del progetto ché, con tutte le doverose stime e ammirazioni per questi due attori, “autori” di due icone mitiche, LaMotta e Balboa, “rivali” innanzitutto per noi cinefili a dissertare su chi possa essere il miglior boxer della Storia del Cinema, mi parve una grottesca, possiamo dircelo senza badar a “timori reverenziali”, sesquipedale stronzata.

 

Be’, chissà. Potrei ricredermi. Sulla forma fisica di Stallone, ne abbiam avuto riprova muscolare nei suoi mercenari, su De Niro nutrii parecchi dubbi. Ah, il “Passato remoto…”.

 

Il Bob, invece, a giudicare da quest’immagine, mi stupisce non poco, e qui è “Presente”… indicativo… che la pellicola potrebbe riservarci delle sorprese. Ah, il “Futuro anteriore”… vedremo.

 

Un Bob De Niro atletico e invidiabile per i suoi quasi 70 anni.

 

Ah, però…

 

   (Setfano Falotico)

Robert De Niro vs gli storpi


22 Feb

In Tempo di guerra, i giusti devono imperiosamente smascherare i corrotti e le prostituzioni laide a questa “scolastica” m’analfabeta Italia di pagliacci, quindi mi “tatuo” da De Niro pittato

Prefazione “prolissa” come i coltelli dalla parte del mio manico, un tanto lirica a mio stile raffinato, di dentini aguzzini raffinati ché, ove l’irriverenza s’ammanica al “potere” delle ingiustizie, perseverando nell’ottusa, fraudolenta lotta ai diritti umani, m’elevo a inappellabile giudice, scalzo i nemici a calci, li segrego in casa e poi ordino a “fanatici” come me d’esser egualmente nazisti, e non risparmiar loro neppur un “centesimo” di pietà, anzi impietosamente, e impettiti, di virulenza a disossarli e seppellirli vivi, dar ordine di non dar tregua, d’essere appunto spietati per “cuocerli” a puntino e, “abbondando” alla Totò, contro tali malfamattori per malafemmine neppur lontanamente paragonabili alla divina Dorian Gray (che tali ignorantoni confonderanno col quasi omonimo Oscar Wilde…), seminando terrore a impaurirli, a paralizzarli d’altre mosse “spavalde” a nostre spade stavolta. Sì, tanto intavolaron di bocche “buone”, quanto saran imbavagliati d’altrettanto imbandire un piatto di “pasticcini” ai loro pastrocchi e, se ci sarà permesso (entriamo e li sfondiamo senza “prego”…), ne ometteremo altre porcate di lor “buffi” buffet(tti).

La prefazione s’intitola, “lapidariamente”, Ove va l’idiota menefreghista e oltraggioso, ci son io a scoraggiarlo subito, estraendogli la testolina e mangiandomi i suoi testicoli, che poi appenderò “al chiodo”. “Suggestivo come titolo, no. Che cosa vi evoca?

Quando le verità vengon a galla, il “gallo” non galleggia più tanto ma nella merda affogherà se non vorrà esser strozzato dagli strozzini a cui, vendendo lor il suo “gran” culo, dovrà inchinarsi al fin ch’esborsino lui qualche soldino, al solito di “bustapaga” e “raccomandazione”, se presto in gattabuia non vorrà “darlo” a uno che potrebbe pretendere l’intero suo “organo costituzionale”.

Sì, mai chinar un Cynar, e non essere “amari veri” bensì non alleggerire i mostri da ogni efferatezza del Passato (di verdure ai cervelli lor fritti), anzi incolparli di “caproni” che espiino quanto spiaron le vite altrui per poi sparare sulle stesse con “ingredienti” ad “alto” voltaggio di Vov, liquore “afrodisiaco” e incazzato nero-africano alla lor crème de la crème.

Sì, se taluni, criminali “puri” davvero, “identici” alla plin plin dell’acqua “non digeribile”, pensavano di venire in mia dimora e attaccarmi affinché mi disamorassi d’ogni mia elevatezza artistica per “adatto star al Mondo”, han sbagliato di brutto. Perché io son sempre più bello, grande e grosso, e arrivai a un punto di rottura tale che già misi a soqquadro le loro “domestiche-addomesticanti” certezze, causa lor cerotti insanabili di ferite addolorantissime a tal bestialità da intransigenti e ferrati-ferrei, e presto, se non coniugheranno il mio Verbo a rispetto, saran “spettinati” nel disgiungerli dalle loro gambe, d’amputar le braccia come lor furono unti e untori, di “marchio” compunto a rimarcare quanto, invece, dovran chiamare il miglior chiururgo per rimarginarli di suture e punti.

Una battaglia legale a danno d’una famiglia di accattoni e già “morti”, di fame ancor per poco saran appetitosi, sta prendendo il suo corso.

Dopo burocrazie per addolcirmi col burro, nei prossimi mesi assisteremo al totale sfacelo di tale nucleo… una “famiglia” di mafiettine da “affettati”.

Partiamo con la signora. “Altolocata” nevrotica pazza, allevatrice della “cultura” che sacramenta di boria fredda come il Bengala, ogni Domenica, di “Comunione”, smacchia la vacca, assume per via “orale” i sacramenti, dopo che insegnò an(nu)almente ai suoi “pargoli” come sbacchettarli e chiuder la loro con tanto d’amante sognato da “bocchino” e “pipa”.

Ce fa ‘na pippa. Invero, è la versione “femminile” di Pippo, una goffa cagnetta che rese il marito, da papero, con le pappine e le pattine, a “Topolino” di “T” maiuscola. T sta per “troieggiare” fra le zoccole.

In quest’appuntamento a calpestarli e avvertirli, passeremo in rassegna, e rastrello, i due “pipistrelli” dei figli “pipini”.
No, non solo piscieremo lor di pipì, ma di “sederino”.

Matteo, emblema della borghesia bolognese che c’entra come i “cavoli” delle sue compagnie di “merenda”, citrullo per eccellenza, con vari episodi di “cronaca nera” alle sue (s)palle.

Oggi, dopo averne leccati, e “laurea” davvero “signorile”, si dichiara giornalista. Sì, della carta da “parato”.

Frequentava il liceo Minghetti e, assieme ad altri “emeriti” scolari di “colle” drogate nel “cannarsi” a vicenda su “sganasciare” e “guascone” offrir il “guanciale” alla più “inguai(n)abile”, provocò il suicidio di uno studente lor “amico” preso per i fondelli. Tanto che si gettò dalla finestra del bagno, ove “andavano” molto di “bucarsi” e di ragazzine da “bucato” e “ottima condotta”.

Matteo è sempre stato “attratto” dalle verginelle e corteggiò un’olandesina per “birichinarla” di “primo assaggio che non si scorda mai”. Fortunamente, la poveretta non “provò” il suo “provetto”, ma lui non la dimenticò, infatti pare che, in una Notte di Luna piena, compose questa filastrocca:

la gnocchina che data non me l’ha donata,
triste m’ha reso un patatone da gnocchi al sugo,
ma io canterò nel mio star giù, suvvia!,
meglio una susina delle suine

Detta “consolazione” per l’aceto all’insalatiera del suo non “salarlo” e “salirlo”.

Eh sì, la saliva, quando non si “scioglie” a due, la butta nella “dieta ipocalorica”.

L’altro, il cui nome già schifo pronunciar fa, quindi m’asterrò dal dirlo sebbene lo afferrerò…, dall’epilessia infantile passò all’ebefrenia più “irrefrenabile”. Un “passo in avanti”.

Oggi, infatti, dopo notevoli miglioramenti di lacune e carenze, s’è curato almeno le carie, e tutte le donne serie gli dan del “Caro”, affettuos bacetto al suo musetto.
Sì, un’evoluzione da scimmia a bestiolina.

Credo che io sia un genio perché a dieci anni ascoltavo gli AC/DC, mentre l’Italia ha fatto vincere, nel 1997… (nani…) i Jalisse, duo che ho ammirato solo per la Drusian, una a cui lo metterei duro e basta:

Mi aspetto mille scuse
come sempre da te
sei un fiume di parole
dove anneghi anche me
che bravo che sei
ma questo linguaggio da 
talk show
cosa c’entra con noi?
Provo l’unico rimedio
che adotto da un po’
la mia testa chiude l’audio
la storia la so

Eh già, caro Matteuccio.

Soffro d’amnesia memento, non lo sapevi, demente?

Tanto sbruffone affilasti i “canini”, ma non dimentico quando cantavi questa canzoncina:

Tutti i tuoi amici
guardano in salotto
le altre fatte come attrici
tu come un fagotto
nello specchio non la smetti
piangi e vedi solo i tuoi difetti

Brutta

ti guardi e ti vedi brutta…

Massimo Canino?

No, mio coglioncino viscidello.

Un cagnaccio feroce:

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Malavita (2013)
  2. Heat La sfida (1995)
  3. C’era una volta in America (1984)
  4. Ronin (1998)
  5. Casinò (1995)
  6. Toro scatenato (1980)
  7. Re per una notte (1983)

 

Who is Phil Spector? Making of


22 Feb

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)