Archive for December, 2012

Pacino as Phil Spector, first look


08 Dec

Phil Spector, un mostro? Phil, un genio su cui s’è abbattuta una sciagura che s’accanì, colpevolizzandolo d’omicidio mai commesso?

Produttore storico…, ma qualcosa non torna.

Il 3 Febbraio 2003, sua moglie Lana Clarkson, stupenda modella e attricetta, viene trovata morta in casa. Si pensa al suicidio. Spector però viene indagato ma se la cava “solo” con 1 milione di dollari. I giudici vogliono approfondire, e Spector si becca una condanna per omicidio di secondo grado e sbattuto in carcere, ove sconterà una pena ergastolana su “rilascio dietro parola” nel 2028. Quando, molto probabilmente, sarà già schiattato.

Ora, questa è la storia “vera”, ma Spector è davvero un assassino?

Son stati scritti dei libri su di lui. L’hanno incastrato?

Dopo Jack Kevorkian, un altro personaggio assai simile per Al Pacino. Ancora per l’HBO. Diretto stavolta da David Mamet.

Ieri sera, l’emittente statunitense, dal suo sito ufficiale, ha diffuso le prime due inquietanti immagini ufficiali.

Il film sarà tramesso, da quanto apprendiamo, i primi di Marzo del prossimo anno.

Un evento imperdibile.

   La mimesi e la rassomiglianza sono impressionanti.

Sono draculesco e maledettamente rourkiano


08 Dec

    Mezzanotte della “ripicca” da pacca sulle s-palle e della potentissima picconata ai piccolini: un idiota scimmiotta Batman nel suo WC Net

Ritratto al vetriolo di freaks capeggiati da un padrino che si crede Marlon Brando, da una madre analfabeta ma “laureata” in “filosofia” che si masturba sul sofà, e dei loro pargoli raccolti nel bidone della spazzatura dall’accattone degli spermatozoi del loro zoo

Gironzolando fra molto letame che il nostro servizio multimediale ha d’offrirci, incroceremo nuovamente un teppista nelle sue comunelle “rockettare” con la panna tortellinesca in bocca, e a Bologna, del suo “divertente” attacco “in tiro” a tutti. Egli si professa “missionario” e allestisce siti web (i cui “clienti” raggira di promesse mantenute dietro cospicue “cauzioni”, salvo ricatti per “concupire” le loro figlie), adesca, sì, ragazzine in chat per “pomatine” disinibite del suo “furore” impunito. Poi, dopo aver “levitatamente” assaggiato di “cannellone” con tanto di cannetta da irrimediabile drogatello, se ne libera, spargendo anche calunnie se mai volessero denunciare il suo atto libidinoso ai limiti del consentito. Sì, egli incarna l’incauta violenza che “tutto vuole”, come letteralmente apprendiamo dai suoi “emeriti” post, in cui denuda l’atrocità carnascialesca del suo faccino “pulito” che si spaccia per “spurgante” sociale. Fra gli altri “rinomati pregi”, si definisce l’erede di Batman in persona. E non s’accontenta neppure. Si scorpora anche in Superman, elevando il delirio suo bacato a “mantello” da vampiro dei succhiotti alle verginelle che circuisce per la sua circense esibizione da “titan(i)o”.

Si concentra poi con cura “docile” da “entomologo” della sua piattezza cerebrale che, gergalmente, “ammanetta” e ammonta-arrotondando di luoghi comuni come lo psicologo del suo neurone più storpio, su “vittime” designate.
Trattandole da megadirettore galattico della saga (non stellare) di Fantozzi. Sì, con la “clausola” che par vada appunto a zoccole nella selva delle Silvani.

Dopo aver accumulato “ricchezze & vantaggi”, a base disgustosa d’imbrogli, leccate, branchie d’asmatico epilettico e appunto branco che gli regge le animalesche pulsioni, ora crede d’aver il permesso lecito di sparare a zero su chiunque gli sta antipatico. Antico vizio di famiglia, un nugolo di mentecatti che visse in una topaia, vendendo bene la propria avariata merce. La madre, frigida e “nottambula” delle sue inappagabili depressioni tragicomiche, sfoggiava sempre un sorriso “carati” per dar del “caro” ai suoi studenti, castrandoli di voti in condotta pessimi se sol s’azzardavano a ribellarsi al suo “insegnamento” moralista che va a messa la Domenica, intinge la manina sacramentando di peccatini e poi, luridissima nel Lunedì che giammai si pentirà, pretende la pappardella per “guadagnarsi” la pagnottella. Sì, prima il pentimento, poi la “legge” fascista che i suoi studenti, tutti di “varichina”, sian obbligati, salvo bocciatura immediata, all’inchino “rispettoso” al suo “indelebile decoro patriottico” da pastasciuttara con l’ostia in bocca. Adesso, semi-pensionata-penosa dopo tanta “semiotica” dogmatica, fa anche l’attrice patetica. Ah, dopo le recite e le costrizioni per le genuflessioni studentesche-parrocchiali di manualetti, anche l’”ambizione” da Meryl Streep del Circolo “Guarda la Circe com’è maghella fra questi arzilletti, scamoscia ancor di grilletto”.
Il padre, da par(arselo-“ardentissimo”) suo, da paio di palle del cavallo moscio e castrabile di quello di Siena incespicato nel fango putrido, inseminò male la sua malattia mentale, generando, con un parto aberrante (fu consigliato l’aborto ma “lui” voleva portar la sua idiozia precoce nella trasmissione “erettiva” ai figli, sangue della sua salsiccia grassa) due gemelli d’”alto” lignaggio e, dal parto mostruoso, nacquero dunque le schifezze dell’”orgoglio” di massa. Cinici, anaffettivi e strafottenti con manie d’onnipotenza che s’illudon di far a fettine quelli (i sani) che non s’adattan al loro “ingegno” purissimo, oseremmo dire, “osannandolo”, criminoso e tacciabile di denuncia per recidive insistenze.
Essi sono “ben” indirizzati in questa società, ove i valori che contan son proprio l’”armonia” della svaccata, delle “spaccate” fra le gambe femminili da torelli con lo zuccherino “trasgressivo” in bocca, e il vezzo, “stimabilissimo”, di buttarla appunto a puttane.
Tanto la gente che li leggerà forse riderà di “gusto”, affiliata alla nuova “pedagogia” in cui quel conta è “pigliarla” alla leggera e pascersi di barzellette sul “pesce” e sulla frutta delle donne da irrider con “ficcanti” freddure d’ingredienti acidi come l’insalata.

Uno dei due, il più “spiccato” e “aquila”, presto in tribunale tornerà. E, pagando profumatamente, forse piangerà amarissimamente il suo “genio” che dà del demente non solo alla sua famiglia.
Forse, in questo, l’appoggio con “sensibilità”. Grazie alle sue malefatte, son venute a galla anche le porcate nascoste di genitori e compagnia “bella”.

Sentite condoglianze.
Un Uomo a cui tal “nucleo” sborserà di risarcimento parecchi soldoni.
Perché i sordi non ascoltano, anzi vogliono accecare. Ma il piatto…
Stavolta, incontrarono uno che tappò le loro bocche.
Cucendole nella vergogna del (ri)morso e anche del portafogli.

Cari ominicchi s-mascherati, ecco il “mascara” ai vostri sporchi trucchetti.
Salutatemi la vostra “nobile” dinastia e un vostro destino che mi par già sull’orlo del collasso emotivo. Su quello economico, qualche strozzino dai “nervi saldi”, vi potrà “aiutare”.

Tornando alla vecchia matta, per tutta la sua miserrima e vilissima vita, si barcamenò da insoddisfatta, invidiando a morte chi “scopava”. Ed è stata, secondo il suo teorema, sonoramente trombata ancora.
Detta volgarmente, attenendoci alla loro merda, fottuta. Esagerando, potremmo dire e lo diciamo, sì, “inculata”.

Ah, Dio creò tal creaturella già bruttona e la macchiò integralmente.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Gli spietati (1992)

Dracula di Bram Stoker (1992)

Rocky V (1990)

“Zero Dark Thirty”, best movie secondo il National Board of Review


07 Dec

Ha vinto la Bigelow. Eh sì.

In vista degli Oscar, alla fine credo che la spunterà di nuovo la Bigelow. Il suo è un film appassionante con al centro un’eroina determinata, Jessica Chastain, un’attrice che adoro, tanto che, se andrete su lulu.com, nella “Ricerca” rinverrete un mio libro dedicato a Michael Mann e proprio adorante la sua fulva, ineguagliabile Bellezza. Consiglio per gli acquisti di Natale? Perché no? Silver Linings Playbook, invece, ha entusiasmato un po’ tutti e, con la giusta campagna promozionale della solita intraprendente e furba ex Miramax, ora Weinstein Company, potrebbe anche farcela. Se non a vincere come “Miglior Film” (ripeto Zero Dark Thirty mi pare aver più carte in regola per un consenso unanime dell’Academy), almeno a intascarsi qualche premio “minore”. Fra i papabili, proprio il nostro Bob De Niro, su cui il signor Harvey sta pubblicizzando a iosa la sua performance. A prescindere se vincerà o meno, credo che entrerà nella cinquina dei candidati, e sarà un piacere rivederlo al Kodak. Da vent’anni “e passa” non viene candidato. E le sue ultime prove c’han lasciato l’amaro in bocca, arrugginendo un po’, neanche tanto in fin dei conti, il suo untouchable mito. Sarà proprio DiCaprio a contendergli la statuetta. Vedi gli scherzi del destino. Il suo “erede” scorsesiano. Credo che sia ingiusto che DiCaprio vinca per Django in veste di non protagonista. Già. Avrebbe meritato l’Oscar maggiore per The Aviator. Questo sa di contentino. Non abbiamo ancora visto quest’annunciatissimo Quentin, potrebbe essere un’interpretazione epocale ma sempre “Oscaretto” rimarrà. Ribadisco, vale molto di più d’un supporting actor.
E “costui” dove lo mettiamo?

Presentazione del mio libro slitta-ta all’8 Gennaio: la befana tutte le feste porta via, speriamo nelle calze, voglio “incalzarlo”


07 Dec

Mezzanotte aspettando il 25 Dicembre, tanto la profezia dei Maya verrà blandita da Carosone Renato col suo “Mo’ vene Natale”. Io non tollero le nevicate, perché vengo di “valanga”

Mo’ vene Natale nun tengo denare
me leggio `o giurnale e me vaco a cucca’. 
Mo’ vene Natale nun tengo denare 
me leggio ‘o giurnale e me vaco a cucca’. 

Mamma, mamma e damme n’a mano
ca doppo dimane fernesce ‘a semmana 
e nun saccio che fa’ e nun saccio che fa’

La “milf” aiuta di “mano…”.

Mezzanotte donnaiola d’“uno” dondolante, pendente dalle labbra nel fuoco fatuo eppur diffamato, essendo infausto d’affamato di femmine che m’effeminarono

Tre lettere d’amore, un amore puro e lapalissiano come le mie paralisi quando vedo un culo che ha un suo perché e anche i fianchi d’un altro che l’”affranca”, sfiancandola mentr’”incagnisco” il canin “mancino”.
Più “porcata” micidiale di “botta”.

Una figona macroscopica d’Indianapolis-curve tortuose eppure da torrido nel “cruscotto” che vuol “scrocchiarla”, intimamente-accelerando.

1) Magnetico scricchiolio erotico, il tuo seno rovente, glabro di seduttiva maternità burrosa ha raschiato il mio rauco essermene non assolto ma dissol(u)to desiderarlo.
Voglio insinuarmi e tuffarmi di capezzoli nella brezza.

Risposta: – Fottiti. E levati. Lavati.
Controreplica: – Sì, mi sto elevando… nell’acqua del Giordano, grondando d’ano. Battezzami battona. Dunque, sbottona e innaffiati.

2) Innanzitutto, bellissima e fuori dalla massa. Come me, Uomo post noir, in Blu-ray eastwoodiano del mio carisma negli zigomi lapidari d’occhi pallidi eppur neri d’azzurro. Sono il nuovo Debito di sangue, edito dalla Warner, e tu il mio Cuore rubato. Sarai rubina col mio pelo grigio?
Ti piacerebbe, anche per amicizia, conoscere un tipo “non affollato”, spesso affogato, romanziere nel romanticismo e rambistico contro i cinici? Insomma, un cigno che fa il baffo a Capitan Uncino?
Se Neverland è la tua patria, allora voliamo, avvolgimi e concupiscimi. Ho voglia, cazzo!

Risposta: – Ti piscio in testa.

Controreplica: – Non contaminare la mia isola (in)felice. Ecco, il mio uccello non c’è ma potrebbe essere dentro di te…. Sono Peter, Peter Pan… di zucchero ma anche “salsedine” se non mi tergerai al Sole delle tue mele.

3) Mi respingi ma vorrei spingere, basta coi pisolini, tutto va accresciuto. Anche quando dormirai, io dominerò dall’alto verso il “basso”. Mia principessina sul pisello…
Quelle tette sono farina del tuo sacco?
Voglio “insaccarlo”. “Impanami”. E tutto il pen impennerà!
Di bagnato!

Risposta: – Ti castro seduta stante.

Controreplica: – No, basta con le (c)astrazioni, basta con le palle che roteano nell’universo, voglio esserti concavo di sfere spaziali fra le balle… di fieno. Sì, affanniamoci nelle stalle, voglio “installartelo” nel “cavallo”.

3 e mezzo “chilo”) Sono un fighter e ti sbranerei, versando caffè “bollente” su un addome d’allisciar di baci.
Abito lontano ma prenderei il primo treno per Memphis in te affinato e “affondato” di mordente. No, non scollegarmi con un “bannaggio“, sei una sventola e la mia banana merita profumi ove coverò senza sinapsi di troppo e privi di schiaffi ma scafato ed effuso, “pepsizzandoti” di  fusa nella coca ettolitra del sudore mai smielato poi “stucchevole” in senso di piastrelle aromatiche d’orgasmo. Nel quartiere, sono Mickey “Il gatto”, appellativo che mi affibbiò una vecchia maleodorante dopo che mi “scornai” con la figlia, intraprendente d’appetiti, ché almeno è liquor di buchi senza peti cosmici del moralismo chiesaiolo ma da “scassinar” di mio casino.
Ti chiedo venia se son (s)venuto, hai due gambe che, oltre allo sballo, han già odorato la mia “rapina a mano armata”.
Amami e brinderemo il Capodanno d’olio miscelato nel motore turgido, ove il liquore a scoppio “pandorizzerà” di velo raffinato nelle tue cosce scopanti di fumante. Che “spymanti!”.

Al che, contattai il chirurgo plastico per varie amputazioni, non solo per il “mio” spezzettato.
Mi rispose che ha degli “arretrati in sospeso” con Rourke.
Prima d’un quarto di secolo, l’agenda è piena dei suoi “tagli”.

Dunque, mi recai alla bocciofila, sperando di rintracciare i miei testicoli fra qualche “vecchio”.
Ma un delinquente m’inumidì di coccole, strofinando il suo pugno nell’“estrazione”.
E obbligandomi ad azionare un investigatore per “recuperarlo” in extremis.

Sia “lodato”. Cosa? Il muschio, il miscuglio di cazzate, il maschio arrapato, l’Uomo boschifero, un po’ schifoso ma equivoco e “vocali” di chiave nel buco.

Stronzi, sono del reparto ferramenta, il mio Merry Christmas è questo:

Applauso!

Sinceramente, domani sarà un’altra inculata.

Sì, le donne rispondono così al mio rimorchiarle, qunado (at)tento d’“orali” per le tendine:

– Conosci la differenza tra un flusso di pensiero autoreferenziale e uno scambio di comunicazione tra persone che non sia un interrogatorio?.
– Ma guarda che lo so. Sono centratissimo. “Concentramento”. Parlo solo di me anche quando gli altri sparlano del sottoscritto.
– Direi autocentratissimo. Ma hai mai pensato di aprire un bel autocentro?
Autolavaggio.
– Lucrezia caschi male con me. Son stato in analisi. T’ha turbato questa news?
– Aspetta, devo riflettere.
– Cosa stai riflettendo? Se “fletterla?”. Dai, non farmi a fette.
– No, pensavo, “soppesavo” se piazzarti un calcio.
– Amo le punizioni “balistiche”, dette palla piazzata all’”incrocio”, la cosiddetta “foglia morta” che s’affloscia dopo la parabola ascendente che “cola”. Di colpo di culo. Gran “rete”.
– Sei una merda.
– Dai, scherzarvo.
– L’analisi è una truffa. Meglio la transpersonale.
– “Trans…” per cosa starebbe? Non è che, lì in mezzo, scovo che c’è un serpentello?
– No, tranquillo. Sono Eva.
– A me parevi Adamo. Dunque, a prescindere… dammela.

Il mio amico Stanzione su Facebook, a proposito del nuovo Grandi speranze, scrive: di quegli adattamenti che non cambiano il mondo e neanche lo rendono un posto migliore.

Riposta del Falotico: – Nessun adattamento rende il Mondo migliore. Per questo, non m’adatto. Provai a fottermi la mia prima ragazza, “funzionò”, poi continuai a masturbarmi, “filosofeggiando”.

Dialogo, Davide: – Ma insomma Stefano, non val mica come massima assoluta (al di là delle tue pose esistenziali, va da sé che, in quanto tue e solo tue, sono granitiche).

Stefano, cioè me (medesimo-mimetico): –  La mia non è una posa, è uno che mai si sposerà. Sono “durissimo”.

E comunque, a Ralph Fiennes, preferisco De Niro.

Domani, quindi, non ci sarà nessuna presentazione della mia opera a Roma.
Tutto spostato all’8 Gennaio.
Il solito “inghippo”. E dire che m’ero precautelato di bigliettini e inviti, con tanto di fanfare gladiatorie anche su questo sito.

Questa è bella, è “bellissima”. Parafrasando Totò.
Già, ridiamo…

Sì, non vado preso sul serio quando ho le “crisi”. Prima, a sedici anni erano passeggere, adesso manca la passera.

Ho detto tutto.

Chi ha orecchie per intendere, intenda, chi è un “ricchione” sturi bene…, tutti “lo” prendono.

Io lo do.
A chi?
A te. Cioè sempre (D)io.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Non ci resta che piangere (1984)
  2. Paradiso perduto (1997)
  3. L’armata delle tenebre (1992)
  4. Grandi speranze (2012)
  5. Johnny il Bello (1989)

Per Lucrezia la Luce


06 Dec

Non so cosa m’attrae di te, mi sento spinto a contattarti. Avevo spento il PC e son stato invaso da una profonda pioggia d’emozioni. Al che, mi son sciacquato il viso, ho affamato le nocche tatuate d’eccellente, duale specchio affranto, ho “acceso” la mia mente mescolandola al rubinetto che gocciolò calda estasi ormonale e ho avuto un’erezione nello scroscio dell’acqua lievissima, pura come i miei pori, appena baciata dai miei occhi insaponati. Non succede sovente, spesso mi “gastrizzo” come Jake LaMotta, nuotando a pelo d’acqua coi miei muscoli che rifletton la nevrosi metafisica incarnata e incauta tanto da incanutir di canottiera, ché scarniti si destan all’alba, soffocando i massacri giornalieri di squallidi mentecatti che adoran solo massaggi melliflui al “flautello” loro sempre “in diretta” nella scorribanda del porcile. Sì, mi struggo e svengo, prima capitombolai in catalessi, col tuo volto impresso suadentissimo a mia maestà metà sudata e suddita che deragliò nelle rotte anomale del Piacer epidermico all’ematoma che m’hai inflitto, soggiogandolo alle tue gambe bugiarde per ingannarmi con sollazzo svagato da Donna d’alto bordo e fischiettante armonica sincerità nello sfacciato mostrarmela senza veli che mai celeran il gelo tuo vulcanico in me ballerino, lestofante di chiacchiere per concupirti d’occhiolino che strizza le palpebre e non strozzarmi. Ah, m’ingozzerei di te, camaleontico nell’onta del mio essere ripudiato dall’ipocrisia di tal mendaci germanici gendarmi, armati sempre di valori ferrei che han raffreddato il vivo pudore quando, divorato da nubi fragile, s’accasciò in lagrime assorte di contemplativa letizia così menzognera che sollevai solo il naso, annusando il profumo del mio sperma ch’odorava dorato saltellando per aria come angeli indemoniati dal “carisma” d’una fontana, mielosa sì, ma succosa di leccarla tutta, gustandoli’amante del mio tenero oblio del tenebroso esser Arlecchino fra questi lacchè. Il gallo è cresta nelle onde che “chicchirichìeggian” nell’eco delle vertiginose scale mobili senza sabbia. Vergognosa, quali gogne? La vigna!
Ti spoglierei, inesausto, altalenante nell’allenar i polmoni su tuta grintosa di sesso in noi mirato di-vino, odio che impersonifica il disprezzo per le “fiche” perché, senza S di suggere, tormentan di smorfie amorfe la mia morfologia orogenetica, genital di gelato morbido e cremoso.
Tale è follia, tale è profezia. Tale è il predicatore nella valle, che avalla cavalcando.

Rebuild dopo l’uragano


06 Dec

De Niro, Pacino, Whoopi Goldberg, Michael J. Fox, Steve Buscemi e altri per la ricostruzione…


 

Il Cobra-Falco è tornato (Lady)Hawk(e), veste come Batman ed è un pipistrello che usa il rastrello nei testicoli dei testardi


06 Dec

Casting by Falotico: bislacchi attori in film “anomali”, salvo esser “consacrati” dall’Oscar della sagra del “Tartufone” di Denzel Washington in tenuta subacquea. Sì, il nero ama comprovare che è una piovra nel petrolio

Vengo contattato da un alto produttore hollywoodiano, un tycoon semi Hugh Hefner, pieno di zoccolazze che gli gravitano attorno, seminandogli il panico e anche d’inseminato nel “suo” inamidatissimo un po’ spelacchiato. Il lupo perde il pelo ma le vizia. Egli è zio.
Non è un granché, veste cashmere di sera e pagliaccio all’una di Notte. Il suo sorriso simpatico alla Bill Murray lo salva, ma possiede un’espressione, in fondo “in fondo”, assai puttanesca alla Nic Cage, interprete “di razza”, però peperone-paperon’ e pappone conclamato su denti da castoro “incastonati” nell’anellaccio “uccellante” al dito medio, dunque anulare nelle complanari del suo impianto-parrucchino di braccio muscoloso “stempiato” su volto storpio da oliva ascolana. Sì, anche ad Ascoli Piceno, Nic va di piccioncine e, nel pascolo, è onomatopeico di tal “poetica del fanciullino” mentre stantuffa le sue “pargolette”. Egli è anche stuntman che si butta a capofitto in tutte le figuzze, non badando se la carrozzeria è arrugginita o è una vecchia. Egli “ammacca” di tamarro, “imbastardendo” di performance che passan da Scorsese a un’altra passerottina drive angry. Dicesi attore di merda, parimenti “bravo” come il nostrano “fior all’occhiello”, Siffredi Rocco, il quale, mentre l’Italia si suicida, “lui” infila nella “penetteria”, fornicando di “lievito” aromatico su ogni “stufa a legno”.
Egli, sì, nel forno attizza e “spruzza”, spupazza mentre i disoccupati vengon scambiati per pazzi, e la crisi economica impazza. Rocco sempre strapazzerà. Occupando tutti i posti liberi…
Egli s’è garantito uno stipendio fisso, sempre lì, lì nel mezzo, finché ce n’è va bene, più che Ligabue è un bovaro che soffre d’avarizia con le liquirizie in bocca. Dà tanto a sé, e “gliele” danno di “buon sedere”, “miliardeggiando” nel maialando. La polizia combina un’altra porcata, arresta una professoressa di latino solo perché non sa ballare quelli latini. E, oltre alla condanna, in prigione le dan da bere del latte, pretendo che allatti i carcerati di “seno” materno istruttivo verso i minorenni da “svezzare”.

In questa schifezza generale, ove Stephen Dorff girò con la Coppola e “sfumò” la cappella con Lela Star, l’unica stella sono io.

Nel cazzeggio dei “caporali”, io mi elevo di bernoccolone e ti faccio il “paliatone”, detto anche meridionalmente “Té spacc’ la chep! Capron’, crep’!“.

E stilo queste “strane coppie” di film (st)Rambo.

1) Tua sorella è bella…  tanto belante nel prostituendosi che, annuendo, da “tutti” (di)pen-d.e… 

Trama “ridotta all’osso”: Bob De Niro in coppia accoppante con Harvey Keitel, trent’anni dopo. Fra le mean streets ove la legge che conta è quella del “Taglione”, tradotto: “Se tu inculi una ragazzina, sarai inculato dai ragazzoni goodfellas. Vai in chiesa Domenica a messa e confessati, se non vuoi esser spedito all’Inferno prima di domani, cioè Lunedì. Abbiamo la Luna di traverso, invertito. Ci giran storte e a te non tirerà”.

2) Django è maestro dell’arte d’arrangiarsi e adesso se li magna di “pummarola al dente”

Plot di botte: basta, il troppo “stroppia”, stropiccia, ti strappo.
Due neri ne han le palle piene di questo Leonardo. E, in combutta, assalgon di Waltz-er al suo “gallo”. Evviva le diligenze, basta essere diligenti di schiavitù!

3) Grudge Match acrobatico-senile di Cobretti nel LaMotta rimontante

Dubbio lecito: ma davvero le riprese di tale “masterpiece” sono imminenti?
Certo. Agli Oscar 2013, vinceranno sia Rocky che Toro scatenato.

4) Sei un fascista e ti sfascio

Cobra: Vedi di calmarti amico. Vuoi parlare… e parliamo, io vado pazzo per la conversazione.
Criminale: Non voglio parlare con te! Fa’ venire le telecamere o sparo! E guarda che non scherzo.
Cobra: Non posso farlo.
Criminale: Perché!?
Cobra: Non tratto con i maniaci… Li metto al sicuro.

5) Cop Land fra un ex Corleone coppoliano ora pentito e uno “sveglio” che non vuole perdonare:

Io non so come fa sceriffo, dico… a tenere in riga questi mercenari, tutti blu, tutti armati, tutti in una volta. Abitano uno accanto all’altro con le mogli che si prestano lo zucchero, è come essere lo sbirro di sbirrolandia.

6) Over nella topolona, previo il “felino” del marito coi canini nel tuo istinto da mammifero per le mammelle:

– Sono il Top, e tu sei mia. Si può parlare con una Donna graziosa, a cui verserei un po’ di maionese per farla impazzire?
– Mi sembri un commesso dei grandi magazzini, come Renato Pozzetto.
– Sì, c’è un cane che abbaia, io vorrei “ulularti”.
– Allora, si “accomodi”.
– Eh, ma c’è il cane, eh?
– Non si preoccupi, è castrato.
– Non ho mica paura che m’inculi.
– Ah no? E di cosa ha paura? Che morda?
– No, che tuo marito potrebbe farmelo. Il cane è lui.

Il Falò è qui, e picchia come Roberto Durán.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Over the Top (1987)
  2. Cobra (1986)
  3. Cop Land (1997)
  4. Ladyhawke (1985)

“Silver Linings Playbook”, intervista al regista e a De Niro


05 Dec

 

Il nostro caro “The Hollywood Reporter”, appunto, riporta questo video, ove qualcuno ha il “riporto”.

 David O. Russell and Robert De Niro Reminisce About ‘Silver Linings Playbook’   

Last week in New York, I sat down with a large contingent of the team that made The Weinstein Co.’s best picture Oscar hopeful Silver Linings Playbook — writer-directorDavid O. Russell; actors Robert De NiroPaul Herman and Shea Whigham; and one of its three producers, Bruce Cohen — to discuss how the acclaimed dramedy came together. (You can watch video of our conversation above.)

Among the topics that we covered:

  • How Russell and De Niro — both of whom have a child with special needs — first met and became friends, and the emotional meeting years later that led De Niro to agree to star inPlaybook;
  • The advantages of producing Russell’s first film after the 2010 film The Fighter, in the view of Coen, a best picture Oscar winner for the 1999 film American Beauty (“It was almost cheating… great actors wanted to be in David O. Russell’s next movie”);
  • Russell’s rare ability to see things in actors before others do — sometimes including the actors themselves (before Russell gave them a chance to show that they could be more, many dismissed Mark Wahlberg as just a rapper and underwear model and Bradley Cooper as just the funny guy from The Hangover films);
  • What it was like for De Niro to reteam with Cooper, his costar in the 2011 film Limitless (“We have a relationship already. …There’s no downside to that”);
  • What De Niro made of Russell’s famously eccentric directing style (“It gives it an immediacy, a spontaneity. … It’s a terrific way to work. You don’t have time to think or edit”);
  • Russell on De Niro and Herman, who have now appeared in 13 films together over 28 years, which made their characters’ longstanding relationship and constant banter seem all the more believable (“I could listen to them talk all day. I could have made a movie about the two of them”);
  • The show-stopping scene in which De Niro becomes emotional while talking to Cooper (“That scene, to me, called for that kind of thing, but I never demanded it of myself. … I was very comfortable in just going for whatever I felt in the scene”) (“He surprised us all on that day”);
  • The unique talents of the film’s female lead Jennifer Lawrence, in Russell’s view (“She has a presence about her, and an authenticity, and a big heart, and it’s all visible on her face. … She could be 20, she could be 40 … very special”) and her pairing with Cooper (“Those two had a great chemistry. They had to go into two weeks of dance rehearsal right off the bat. They got to know each other very quickly”);
  • What it’s like to work with Russell and the very positive reaction to the film ever since it premiered and won the audience award at September’s Toronto International Film Festival, in De Niro’s view (“Working with David was a special experience. … I’m just happy that people really like the film, and my work, and everybody’s work”);
  • What it was like for Russell to get to direct De Niro, one of his heroes (“Every day, he was the guy who was early and knew every line — long monologues that are hard to remember and that were even evolving on the day”).

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Mezzanotte brillantina


04 Dec

Sì, “soffro” d’una doppia personalità. Da Jekyll e Hide? No, sono solo un Dracula spiritosello stasera e, di recensione, molto seria da Dottore

Fratelli della congrega, ove c’è una grotta, ci son io che “aggrotto” e gratto “quelle” rubate dagli attici dei commendatori, io le “imbretello” e ci do “sbracato”, mentre mi sbranano come Gary Oldman più coppoliano e “scappellato”. Sì, in quel capolavoro, Egli veste “a tiro” nella Londra puritana e borghese, ma ha un occhio già infilato, bestialmente, per una Winona da inguainare ancora nel suo “altare”. Non è un puttaniere, ma uno che, dopo anni d’autoesilio, soprattutto al suo bel usignoletto, vorrebbe solo un po’ “rastrellarla” di “pipistrello”.

Ah, Dracula è Uomo vero, ritornò per inquadrare di Cinematografo, mettendo a soqquadro le perizie di coloro che, già, periti, non furon pii col suo pisellino.
Segregandolo nell’urna. Sì, Dracula, come la reliquia di San Gennaro, dissanguò tali delinquenti e tirò fuori le unghie, leccando di lingua i suoi artigli. Basta con le tenaglie, è ora d’attanagliarle tutte. Seppellendoli di bugie. Il licantropo è per le donne “tropicale” di “Calippo”.
Ecco che allora, dal nero insondabile e cimiteriale, Dracula risorse e ringiovanì nello stupore generale.
I medici “legali” provarono a dargli la caccia, ma li prese a calci, fucilandoli di Sguardo “semifreddo-transiberiano-transilvanico” che non s’arrese a chi volle castigarlo nella bara, o peggio al bar assieme alle “mosche”. Sì, Egli nella sua dimora usò lo spray contro tali insetti, e si gustò ancora il seno esasperante, brillante e “lillissimo” della Ryder, succhiando tutti i Johnny Depp dolcetti che se “la” tatuarono senza ritegno.

Dialogo sessuale fra Winona e Gary:

– Mordimi il collo, poi te lo acchiappo di capitomboli e capriole. Useremo anche l’olio. Voglio che tu sia il mio capriolo. Che pelliccia, accaldami.
– Con calma, cara. Fui ibernato, va disgelato senza leccar troppo. Eppure le tue pesche odoran di fragola per colpi “fragranti”. Son ancora un po’ “merlo” ed ermellino. Ma birichino…
– Sei un po’ una frana. Ma non frenarti. Spingendo di rosso rabbia, noto che la Notte potrebbe inondarci. Ma ti sto aiutando, alitandoti. Va coccolato per il ripieno cremoso di cioccolata. Va “cucchiaiato” per la Nutella della zuccherosa nudità. Saprò aspettare l’attimo giusto, tu procedi intanto con deliziosi bacetti lì, non fermarti. Un non so che di tuo Tarzan mi rende la tua scimmietta. Altro che età dell’innocenza, basta, Scorsese guida solo una macchinina Innocenti. Dai, “scemotto”, dammi il salsicciotto. “Eleviamoci”.
– Sono uno dell’Ottocento, fammi progredire senza troppi trambusti e scoppi al motore. Ti prometto che ti scoperò come Vin Diesel. Devo delicatamentecarburare il “muscolo”. Con estrema manina da “meccanico” che sa ove toccar per riappiccar il fuoco dell’accensione e delle “ascensioni”.
– Mettimi in moto, sì. anche a modo tuo. Come ti pare e piace. Mi piaci. Godo di questi preliminari sporchi d’”officina”. Ah, che noia il mio ufficio da ragioniera. Oh oh, come sta crescendo. Ora sì che si (s)ragiona.
– Ecco, ecco, si sta “spiaccicando”. Sono eccitato, potrei venire troppo presto perché surriscaldato. Funzionano i termosifoni in questa stanzetta? Chi gestisce il riscaldamento “autonomo?”. Che razza d’amministratore irresponsabile! La gente, sotto la Luna, dopo duri lavori sporchi desidera solo che s’”indurisca” porcello nella prelibatezza delle tenerezze “poorcellana”. Porco D… ! Bestemmio, e mi rendo Satana. Affamami. Sono la tua fiamma del Peccato. Sono russo. Sarai la mia montagna russa? Sopra e sotto, arzigogolati nel vortice delle passioni. Ah, come “vola” e poi scivola vertiginosamente nelle palle fuori dalle orbite. Ah, che splash!

Sì, Condividete e vogliatene tutti, questo è il mio Dracula offerto in sacrificio per Mina.
Che vogliosa. Che vogliettine “matte”.

Nell’orifizio a chi mi s’augurò il mio Male, il dolore al culo sono io.

A parte gli scherzi, “beccatevela”, questa spinge di brutto.
Sì, la bella e il “bestione”, inteso come grande amatore alla King Kong.

Serietà dopo la “cazzatona”, soprattutto per Lei:

http://www.mulhollandlynch.com/?p=119

Il sito delle meraviglie d’un Genius sanguinante.
Esangue, debbo “averla”.

Firmato, appunto, il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Dracula di Bram Stoker (1992)
  2. Di nuovo in gioco (2012)
  3. Terra di confine – Open Range (2003)    Alla Casa Bianca, c’è un Bob che ama la nera col suo neo

New York Film Critics Circle Awards 2012


04 Dec

2012 Awards

Best Picture
Zero Dark Thirty
Best Director
Kathryn Bigelow
ZERO DARK THIRTY
Best Screenplay
Tony Kushner
LINCOLN
Best Actress
Rachel Weisz
THE DEEP BLUE SEA
Best Actor
Daniel Day-Lewis
LINCOLN
Best Supporting Actress
Sally Field
LINCOLN
Best Supporting Actor
Matthew McConaughey
BERNIE, MAGIC MIKE
Best Cinematographer
Greig Fraser
ZERO DARK THIRTY
Best Animated Film
Frankenweenie
Best Non-Fiction Film (Documentary)
The Central Park Five
Best Foreign Film
Amour
Best First Film
David France
HOW TO SURVIVE A PLAGUE

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)