Il mio 2012

18 Dec

Mezzanotte nelle “mezze Lune”: la naturalezza del mio sesso, “snaturato” quando non “maturando”

Poesia, tutti poeti. Io ne son il portavoce, eclissi splendente di co-s-mica animalità insaponata nella metafisica su un fisico per le fighe

Sì, per anni tentarono di ledere la virulentissima, viril danza dei miei ormoni scoppiettanti, e fui indottrinato da dottorini col culo parato nel “grilletto” da Parlante.
E da carte da parati, con cui affibbiarono etichette, incollandoti a un ruolo non consono al tuo innato “tirar” le vocali dalle ugole femminili. Fui scambiato per un bugiardo Pinocchio nel Mondo dei balocchi, invece già possedevo il “pinnacolo” e il “binocolo” per “spiarle” di naso “lungo” e di qualcos’altro di più allungabile-indurente.

Sì, col Tempo scoprii che so scopare meglio delle mazze da Baseball, me ne “fumo” tante di Strike da Lucky. Un Bowling a stenderle, con l’unico b-i-rillo sempre erto eppur “oscillante” nella pista “da ballo”. Uso una tattica già tattile, d’occhio perspicace d’indagini nella Notte “buia”, ove coverò l’alcova. Di chiavi infilate e patte pattinanti nella patata.
Da sbucciare con cura doverosa, di “coltellino” carezzevole alla pelle sgualcita nel nostro spezzettarci d’amplessi bollenti, come nel forno dello stufato condito di rosmarino “sciolto”.
Con estrema indifferenza, adocchio senza “darlo” subito, quindi opto per un “Oplà!” improvviso che sbuca nel bel mezzo del cammin della selva. Sì, dondolo fra un idiot savant e una savana ove tutte le leonesse son mangiate di mia “maionese” a farle… impazzire di urla nella foresta su salse del nero sudafricano. M’arrampico sugli specchi così come “germoglia” di limone al pari degli alberi della cuccagna coltivati nella giungla da Tarzan con una scimmia, una “banana” e le liane della mia camicia di lino non allineata alla massa, ma “incespugliata” con Piero Angela per un documentario sul mio ingroppare anche i dromedari.

Sì, scorro le grandi femmine ch’ebbi molti anni “didietro”.
Donne baywatch, l’ex Playmate Marliace Andrada, bionda dal seno titanico, “bombastica” atomica che, senza il costumino, fa ancora la sua porca figura più del figurino di David Hasselhoff, uno che guidava la Supercar e finì “rottamatto” e riciclato d’addome pasciutello da bagnino al mare, appunto.

Ah, che tempi spensierati, di pisolini e pisellone. Quando, durante il pomeriggio, libero da impegni opprimenti scolastici, ti sdraiavi sul divano e “tutto scorreva liscio”, “pompando” di volume “alzato”.
Andava ch’era una “bellezza” (al bagno, già), vigorosissimo e senza cazzi per la testa. Solo uno in mezzo alle gambe, lì ubicato e “spantalonato”, un po’ “spettinato”. Tuffi nei sogni paradisiaci nelle spiagge “nudiste”, di VHS “logorati” come i jeans Levi Strauss di Michael J. Fox prima del Parkinson. Voglio tornare nel Futuro!
Sì, ero un “porco”, adesso tremo e mi remano contro, sporcandomi la reputazione.
Che puttanieri!

So cosa desidero dalla vita: il sedere.
Una stangona e uno “stecchino” lecca lecca.
Il resto, ambizioni comprese di “compressa” antidepressiva, mi stressa.

Amo il marcamento a zona per “calciatrici” che mi “stringono” di pressing.

E nessuno mi fa fess’.
Eh sì, ho la tessera del tifoso “accalorato”. Non degli spalti, ma degli “spari sopra” Lei spupazzanti.

Ve l’ho messo in quel posto.
Mi spiace. Alla “mia” è piacentissimo.

A parte “tutto”, il 1 Gennaio 2013 mi suiciderò, cantando con Kaspar Hauser nel blu dipinto di nero.

Possibile che proveranno a salvarmi con delle salviette. Preferisco la salvia, che va servita sul mio “maccherone”. Cotto “a fagiuolo”.

 

Mi rivolgo a una gran bella signora:

– Cosa pensa di me?
– Che sei un grande poeta.
– Sì ma se aspetto ancora, ci vorrà la pompetta.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La dura legge di Lucky Luke (2001)
  2. Il duro più duro (1983)
  3. Durante l’estate (1971)

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