Archive for November, 2012

Il Genius presenterà la sua nuova opera letteraria, in quel di Roma, durante la mattina(ta) del 7 Dicembre, alla vigilia dell’Immacolata… ho detto tutto


05 Nov

Una Notte noir, nerissima

Siete consapevoli (me lo auguro vivamente per le mie “esorbitanti” finanze “ragguardevolissime”) ch’è uscita la mia nuova opera, “Noir Nightmare – L’ombra blu del fantasma”.

Oggi, dopo innumerevoli mail per ricevere l’aggiornamento, come da contratto (c’è la mia firma di “calce”… struzzo), finalmente rinvenni tal messaggio:

Signor Falotico,
dovrebbe presentarsi a Roma il 7 Dicembre alle ore 9.45 se vuol promuovere il suo libro. Altrimenti, decida di venderlo a modo suo.

Il mio amico Davide Stanzione, col quale ho scritto il fantastico “Nel neo(n) delle nostre avventure” (cercatelo su Amazon…), e con cui stiam allestendo anche il sito www.mulhollandlynch.com, m’ha spedito “facebookianamente”  la sua recensione, in anteprima, di Moonrise Kingdom.
Che sarà presto inserita nella sua pagina, “Dream Land”.

Replica:

la inserisco domani Davide. Oggi, dopo mille insistenze, son stato contattato dalla curatrice delle promozioni letterarie di Albatros. Avremmo fissato, per il 7 Dicembre, la data della presentazione proprio in quel di Roma. Sarebbe un’ottima occasione per incontrarci. Potresti calorosamente, in tal circostanza, tifare per me. Dietro anche “bustarella” dei soldini per le immagini del “Neo(n)”…, eh eh. Devo dare la conferma nei prossimi giorni. Poi, ti farò sapere in merito a dettagli più precisi. Al momento, so solo che dovrò sostenere una durissima intervista della “minima” durata di tre ore (roba che crollerebbe anche l’Al Pacino più ispirato dei suoi celeberrimi monologhi, dunque provvederò a rifornirmi e “foraggiarmi” d’una scorta di Red Bull per non spiaccicar sul pavimento dopo 30 minuti per poter “ri-prender fiato”. Sarò tempestato da domande “a raffica” (speriamo che l’intervistatrice almeno sia figa, anzi no, mi distrarrebbe di cosce dal “discorso” che non-fila-spera d'”infilar”…), salvo l’ambulanza dietro l'”angolo” dello studio in caso d'”evenienze” dei malori da nevralgia p(res)sante. Ora, sfodererò la grinta dei glory days, ritmando il diaframma ai “frame” della Tv indagatrice che, scommetto, spierà d’inquadrature dal “basso verso l’alto e viceversa” a invertir un po’ le (dis)connessioni cerebrali, tendenti all’afasia, ansiogene nell’interruzione con pausa d’occhiolino annesso e ammiccamenti alla videocamera balbettante su-sotto-sopra nel montaggio sincopato (r)int(r)onato alle convulse frenesie senza freni della mia lingua “sciolta”. Dunque, come nelle feste di Laurea, aspetterò i plausi e ringraziamenti, ma ruberanno solo il mio “pasticcino” per “intortarmi” in un mar di melassa e panna montata e poi a smontarmi dalla vanità da “montato” con la classica “lode”. Quindi, invierò il mio saggio, opportunamente tradotto in “versione non originale”, a Sean Penn, nella viva attesa che un Giorno, tramite rapporto “epistolare”, m’invii la sceneggiatura del suo prossimo film da regista wertmulleriano, Il sopravvissuto d’anima orientale nella tremenda società occidentale che ti spacca di frontali e d’occipitali con tanto di mascelle a slogar il tuo malleolo macellandolo fra bernoccoli e tante coccolone. Verrò “(pre)scelto” per la parte più “ambita”, l’amico “fedelissimo” del protagonista, detto “Il giaguaro in guardia”. Il protagonista, come già accennato, è un uomo appassionato dei sorrisi “a mandorla” e tutte le corteggia di “mandolino”, previo “spremeglierlo” come un mandarino. L’amico, vista la situazione “movimentata”, gli frega la fidanzata, ma scoprirà che “lei” è un trans. Assieme, i due “amici per la pelle”, sweet & lowdown, urleranno alla stazione: “Avevamo i numeri per scoparci Lisa Snowdon, invece prenderemo il primo treno transiberiano”. “Lieto” fine del film. 
Comunque, mi sto già preparando psicologicamente per l’intervista. Reggerò? Oh, al massimo, mi darò alle autoreggenti. Con tanto di fazzoletto “detergente”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Nightmare – Nuovo incubo (1994)
  2. A 30 secondi dalla fine (1985)
  3. Accordi & disaccordi (1999)

Welcome to fabulous Last Vegas


05 Nov

Descritto come la versione “arzilla” di Una notte da leoni, ecco che “approda” la prima immagine ufficiale di/da Last Vegas.

 

Tutti fotografati “di lusso” con De Niro, come di consueto negli ultimi tempi, “immortalato” con una faccia onestamente un po’ babb(e)a.

 

In ottima forma, invece, gli altri tre, un brillantissimo Morgan Freeman, un barbuto ma rispolverato Kevin Kline, e un ritrovato Mike Douglas dopo il Cancro.

Caro Mike, complimenti. Lei ha sconfitto la malattia a pieni voti.

Catherine lo sa…

 

Save the date because film legends Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman and Kevin Kline will be coming to a theater near you next Holiday Season straight from fabulous LAST VEGAS! The film, which will be released on December 20th, 2013, marks the first time ever these four Hollywood icons, who have garnered a total of six Oscar® wins and 14 nominations and accumulated over an estimated $16.6 billion at the worldwide box office, will appear together on the big screen.

CBS Films and Good Universe announced today that principal photography on the comedy LAST VEGAS has commenced in Las Vegas, Nevada and will continue to shoot in Atlanta, Georgia. In addition to filming on the iconic Las Vegas Strip, the cast will also shoot at ARIA Resort & Casino.

Directed by Jon Turteltaub (National Treasure, While You Were Sleeping) from a screenplay by Dan Fogelman (Crazy, Stupid, Love, Tangled), LAST VEGAS co-stars Oscar®-winner Mary Steenburgen (The Help), Jerry Ferrara (Think Like A Man), Romany Malco (Weeds) and Roger Bart (Political Animals).

The ensemble comedy follows four old friends who decide to throw a Las Vegas bachelor party for the only one of them who has remained single. LAST VEGAS is being produced by Laurence Mark (Julie & Julia, Dreamgirls) and Amy Baer. Nathan Kahane and Lawrence Grey are serving as executive producers. Good Universe’s Matt Leonetti is co-producing.

Executive Vice President of Production Maria Faillace and Creative Executive Alex Ginno are overseeing the project for CBS Films. Nicole Brown, Executive Vice President of Production, is overseeing the project for Good Universe which is also handling international sales.

Mr. Clown, un signor glaciale di “profumo” sapor “freddo” come il piatto della vendetta


05 Nov

Ronin di posacenere, ros(s)a di Nizza issata

Quando il Tempo, nella sua costanza impertinente e imperterrita, atterra su di me che, proprio in quel momento, sto planando per “tacchi a spillo” delle mie vertigini, di “strapiombi” piombati addosso, appioppandomi di nuovo vecchie “patenti” che deformarono il mio viso secondo e “assecondato” ahi trucchi ingannevoli di chi mi “camuffò” per spellarmi e appellarmi “buffo”

Con irriverenza, che mi disgusta e ripugna, d’altri pugni infransi il “frassino” frastornante del mio calore fracassato, sì frana/ò e “divampa”-valanga di “lava” tra le (s)chiappe, accaldando solo antiche rabbie che m’illusi di seppellire per non morirvi, mortificato, ancor dentro e inghiottito. Questi ghiotti spauracchi, d’atrocità mai redente ma “ridentissimi”, violenti, arditi e a metter nella p(i)aga il dito, vollero arrendere la mia resistenza alla prostituzione nel loro Mondaccio ghiacciato, (de)costruito di (i)stanze pettegole e con att(r)acchi abominevoli ove è facile il “grilletto” con tanto di Parlante da “parolieri” dei solipsismi a (rag)giro degli “strapazzati” del frigger(si)-“refrigerio” ancor di lor scelleratezze (pu)pazze, su(uonati) abba(gl)i che non intimoriranno neppur la vecchietta “suorina”, poiché anch’ella rammemora, or che l’“oro” non l’ha più ma sol misere pensioncine le “danno”, gli attimi in cui il suo “attico” era “su(p)ino”, cenette di Sabato sera a base di “pinzimonio” e di coetanei salami in “salamoia”. Ad afferrar le loro palle “prezzemoline” e “imbandirle” nel suo “soufflé”, morbida e “delicata cottura” di “catture” nella discoteca ove scatenò la seduzione al fin di “rimpolparli” e “rispolverarseli”, pescando un pollo di profilattici, uno coi denti da latte per sue mamme-lle da voglia-“cammello”, m’anche talvolta le “tavole rase” dell’uccello libero invece troppo tosto, libellula di “cicala” così tanto che si “salvaguardò” da tal “selva” pura e “botanica” col suo stesso “shock” anafilattico, come chi è allergico al polline e non è “topo” da galline del pollaio. Un “toro”…
La vecchia, da giovane, se ne “infil(z)ò” e tanta sua gatta fu da pelar di cedroni, “limonate” e “galli”. Chi a lei non s’“allattava, “lo sbatteva”… in galera. Che “galeotta”.
Fra un pelato di pomodoro e pomi d’Adamo della sua Eva da m(i)ele del Peccato, la “signora” aspettava sempre le “ore” del suo “contagiri(ni)”. “Contagiandoli” tutti di “bellezza”… “ve(ne)r(e)a”. Sifilide che “baciava” il suo “bello” d’un “soffio” (al cuore…) di “risma” t-aglio marc(hi)atamente “tirato” e sussurrato: “Vieni da me e in me, fidati di come te lo (s)filo. Sfigato, sei il mio cane di lingue inguai(n)ate”.
Ma, vuoi proprio il “culo”, incontrò il “canino” alla Sean Penn, che la ribaltò e poi mise in silenzio i suoi gridolini isterici, andando in salotto e suonando le “batterie”, da “lei” scaricate come chi non ha più “cartuccia” nonostante l’amplesso “caruccio”, stufo di quello “stufato” e ammorbato dal batterio di codesta battona.

Sean Penn, come un clown rockettaro, ballò il suo Lullaby, e punì prima le donne troppo “domestiche”, “addomesticandole” di vero “piccantello”, e poi mangiando il nazista deturpante con “identico spogliatoio” alla sua carne.

Perché è un “cazzone” che mantiene le promesse.
E cucinerà, appunto, al mostro una vendetta coi fiocchi.
Di nuda “neve”.

– Lei è solo un pagliaccio! Non mette paura a nessuno!
– Però, quando “rido” e mostro le gengive, urli! Come mai?

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. This Must Be the Place (2011)
  2. La promessa (2001)
  3. Lupo solitario (1991)
  4. The Hunted – La preda (2003)

Non (s)vegliar il can che dorme, le “veglie funebri” potrebbero ululare di (s)veglione nei suoi “zuccheri a velo”


05 Nov

Io e il  “dolce” cane San Bernardo siamo di stesso “pelo”

Un mio amico, come l’inte(g)ra umanità, mi dà del genio. Crede che, oramai, sia “indubbio”. Nella sua “interezza”. Da intirizzito a “rizzato”.
E io: – Sì, incompreso e da “compresse”, però. Sfiorai anche momenti di “lasciarmi andare” e “sciai” fra le lastre di ghiaccio di slalom al mio uccello “rapace”. Vincendo tutti i traguardi dei “guardoni”.
– Sempre genio sei.
– Posso conservarmi “ingenuo?”.
– Perché?
– Lo scemo piace di più alle donne.
– Dici?
– “Lo” so per certo. Lo scemo, in quanto se stesso, quindi non tacciabile di “tacchino”, garba in quanto “non guarda” ma tocca, e “infor(n)a” senza sforzi.
– Sì, davvero?
– Fidati, abbi fede. Ma non ammogliarti nelle “nuziali”.
– Perché?
– Perché, dopo le torte in faccia, mancan solo le “ciliegine” e abbiam completato il “combinartelo” per le feste.
– Quindi, meglio la bestia?
– No, lo Yeti.
– Chi è lo Yeti?
– “Quello” che sta sul cucuzzolo, un po’ di cu(cu)lo. La gente ne ha timore perché va in vacanza sulle montagne nevose solo per scaldarsi col “fuocherello”.
– Cioè? Dopo mesi di “duro” lavoro, si concedono delle calde scopate?
– Sì, dopo aver scopato a terra, arriva sempre il momento di fottersi sulle Alpi. La “montagna russa” del divertimento adult(er)o.
– Come? L’ape? I datteri?
– Regina, la carta igienica.

Al che, stordito come gli ornitorinchi nello “stormo”, mi chiede titubante:
– Se tu t’invaghissi d’una milf, come tenteresti d’acchiapparla?
– La inchiappetterei e basta.
– In che modo?
– “Dentro”.
– Sì, ma prima devi “guadagnartela”.
– Cosa?
– La pagnotta.
– Preferisco la “pagoda”.
Con me non godrà.
– Come mai?
– Perché il domani non sarà un “sudarsela”.
– Non è che finirai nel “sudario?”.
– No, Daria non è “una” da “sussidiari”.
Ora, si “dà” delle arie ma sa(le) che, quando “spingo”, Lei urla “A(h)ia!“.
Dicesi “ago nel pagliaio”.

Una quarantacinquenne da quinta

Ciao,
scusa davvero per l’irruenza troppo frettolosa che ha, innanzitutto, scordato di corteggiare almeno la tua Bellezza.

Lasci incantati, e non è un complimento di circostanza o di cieli nelle stanze da sognatore, sebbene lo sia e mirabolante, spero (sempre), poeta e romanziere.
Mi chiamo Stefano Falotico e potrai “ravvisar” le mie opere su Ibs.it. Ah, non scambiare quest’ammissione di vanità per pubblicità. Non credo che questo sito corrisponda a parametri promozionali giusti e “leciti”. Prendila solo per un’esibizione un po’ vera e non millantatoria. Calcola le “proporzioni”, tu sei una gnoccolona e io un “gnoccolone”. Quindi, non c’è molta “differenza”.
Le mie foto tradiscono, lo so, d’apparenza “furfante” e “pischella”, la mia identità, calma, riflessiva, giocosa m’anche malinconica, qual quaglia è.
Non nego che penso spesso, anche troppo e che, d’intellettualismi, gorgoglio per rifiorir ogni Giorno, per abbellir di rinomata essenza rinata un Mondo troppo cinico, a cui distaccarsene, talora, non imgombra la solitudine, ma è accesso ai recessi che sondo e che sfondan porte aperte della mente libera.

Ora, 44 anni contro quelli di Cristo. Ne ho 33, da poco compiuti e “compitati” fra errori, giuste traiettorie, “virgole” erronee appunto, sbagli e qualche sbadiglio di troppo e con “toppa” senza neanche tantissime “tope”, e non penso sia giudizioso “provarci”. Rimedierei, onestamente, un sano calcio nelle palle e vari schiaffi in faccia, a batter la fiacca…, anche se mi parrebbe “doveroso” ritmar di rima “femminea” per quel quel desiderio-“triangolo” a cu(l)i ogni Uomo ambisce anche quando spudorato mente. In poche parole, pan al pene, senza panegirici, sei una gran figa!

Però, sarò sfacciato nel chiederti un’amicizia.
M’hai colpito, anche un po’ di Cupido m’hai “interdetto” e rotto di colpo di fulmine. E mi piacere-bbe “altro”. Sono sincero e non uno dei tanti buffoni che ci “giran attorno”, raccontando frottole per sol “friggerlo”.

Sei stupenda. Permettimi una banalità. I frutti dell’amore sono le banane, mi “bannarono” e io non annui. Perché, di naso, annuso e, d’anima, “faccio” le fusa.
Adorerei che mi confondessi, che me “lo” pigliassi anche per “fesso”.
Ma l’onestà è bugiarda.
“Ricordatelo”.

Bacio,
by un “baco” in cerca dei “buchi”.
Abba(c)i(n)ami!

Replica, dopo circa un mese di “sala d’attesa” e di sempre più “teso-salino-salivare”:

Sei una merda! Fottiti!

Controreplica!:

Vaffanculo! Già, “lì!”. Ove, da giallo, diventa inacndescente!

Al che, il suo “uomo”, scese da Bolzano per ficcarmelo nell’ano.
Se “la” (sop)portò anche (di)dietro, perché “lei” voleva gustarsi il massacro.

Finimmo alle mani.
Ne presero “tanti”.
Lui in “quel posto” e lei “dappertutto”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Bernadette (1943)
  2. Bernardo, cane ladro e bugiardo (1970)
  3. La nave dei sogni. Bermuda (2001)

Canini in fabula


05 Nov

 

   Dai nostri “parenti”, apprenderemo le “grinze” dell’amor tenero.

 

 L’unico Uomo degno di “U” maiuscola è il cane.

“Il pasto nudo”, recensione di Gianluca Marzani


05 Nov

Signore e signori buona sera….
vi prego, mettetevi comodi e rilassatevi, perché ora vi narrerò una storia assolutamente (in)credibile.
Ecco a voi il tormento e l’estasi messi a confronto con la dualità dell’uomo.
Finalmente anche tu hai scoperto
l’insostenibile leggerezza dell’esser vivo
con l’atroce conseguenza di aver capito di essere simile a un tipaccio come Lou Ford, e ti avvii ineluttabilmente verso i quaranta.
BENE,
ogni mattina ti svegli maledicendo la vita
e, ingollando antidepressivi, riesci miracolosamente a non farti saltare il cervello con la pistola che tieni (da reazionario quale sei) a portata di mano sul comodino accanto al letto.
E mentre la guardi pensi :”Fanculo,oggi no,voglio vivere ancora un po'”.
Anche se sei ancora tutto scombussolato per gli incubi avuti la notte passata dove piangevi disperato davanti a tua madre dicendo di essere stanco dello stato delle cose
ma tu ci hai fatto l’abitudine perché, in questo mondo, a tutto ci si abitua
perché la tua forza e la tua fede sono in un immagine che ritorna più volte
che è quella di un bambino preso per mano dal padre in riva al mare
con le onde che placidamnete accarezzano i suoi piccoli piedi
e con essa il ricordo della tua infanzia così diversa ma in fondo simile alla sua che apparentemente è passata senza lasciare tracce
così spesso essa ritorna come d’incanto
e con lei il tormento
come quando prima di un temporale
ti capita sentire dentro
cieli sempre più neri
tuoni e fulmini che scuotono
la tua anima
per poi scrivere di questo
parole vuote
senza senso per gli altri

che non capiscono
il disagio supremo sublimato in un conflitto che tenta di piegarti al proprio volere
di piccolo uomo
perché tu ti svilisci e non accetti le sconfitte
cerchi comprensione ed empatia in ogni essere vivente
ma non trovi altro che apatia
e allora ti vien voglia di urlare
e speri vivamente d’incontrare
un pagliaccio di strada
che ti guardi e ascolti…

amico, non sei solo
sei in compagnia di tutto un mondo
sotterraneo silenzioso
che aspetta il salvatore…

perché devi sapere che egli non è morto invano perché cammina tra noi
senza nascondersi
e ora quasi per magia mi sembra che sia proprio tu che ha scelto
per far divertire bambini che ridono felici accanto a padri
a loro volta tristi ma pronti a rispondere alla domanda che gli viene posta ogni volta
“Papà, perché il signore si trucca così?”
“Per sembrare felice, ma sai… lui in realtà è triste e ne ha le palle piene di noi”
“Oh, allora è un clown triste!”
“No figliolo, non si chiama clown ma pagliaccio, ricordatelo, pagliaccio!”
“Si papà, me lo ricorderò!”…

e così il prodig-i-o continua
e le risate non soffocano i tuoi pensieri
le ore rubate dal lavoro
agli abbracci mai dati
e ai baci che una volta ricevevamo ma che adesso sono svaniti come bolle di sapone nei tuoi sensi di colpa.
(e pensi)… Siate maledetti!
perché LORO ti castrano
e ti annientano
bastardi
li odi
e se invece li amassi?
cosa succederebbe?
ma tu no, NON PUOI!
non riesci a dimeticare
e allora fai fuoco
bang!
ecco
un pagliaccio in meno
la folla scappa e tu (finalmente) ridi di gusto
e il bambino guarda il clown morto senza battere ciglio
(e allora ti vien da pensare…) “tale padre tale figlio”
e poi di colpo come sempre
ritorni
alla fine (inizio) della storia
e ora sapendo di essere libero
vivrai una nuova vita
amerai e sarai amato
ogni giorno sarà per te un evento speciale
ogni ora passata sarà difficile da sprecare
e così ogni minuto con lei sarà indimenticabile
e infine ogni domenica andrai a messa ringraziando Dio per essere vivo
così facendo
potrai sputare sulle nostre tombe.
AMEN

 

Falotico & De Niro, la stessa persona


04 Nov

 

 

Il ritorno di Kim Basinger per il “Grudge Match” con Stallone e De Niro


03 Nov

No, in realtà non s’è ritirata la nostra Kim, anche se nessuno lo sa.

Gira film, infatti, che da noi neppure arrivano in home video.

 

Di stasera, una notizia “col botto” e “coi pugni”.

 

Kim Basinger, è di Lei che parliamo, è stata appena ingaggiata per il Grudge Match di Peter Segal con Stallone e De Niro. Assurdità “megastronzatona” che vedrà Rocky Balboa e il Toro scatenato darsele di santa ragione a distanza d’un trentennio, “vecchietti” ancora indomabili.

A riportar la news è “Variety“:

Kim Basinger joins ‘Grudge Match’

 

Thesp joins De Niro, Stallone in Warner Bros. pic

 

By Jeff Sneidero

Oscar-winner Kim Basinger has closed a deal to join Robert De Niro and Sylvester Stallone in Warner Bros.’ movie “Grudge Match.”

Peter Segal (“Get Smart”) is directing from a script by Tim Kelleher that was most recently rewritten by “Entourage” creator Doug Ellin. Billy Gerber is producing with Michael Ewing and Mark Steven Johnson.

De Niro and Stallone, who are no stranger to boxing pics between “Raging Bull” and the “Rocky” franchise, play retired fighters who decide to step into the ring one last time to settle an old score.

Basinger will play the woman caught in the middle, while Kevin Hart will co-star as the fight promoter.

Basinger, who was last seen alongside Zac Efron in “Charlie St. Cloud,” is currently filming Paul Haggis’ “Third Person.” The Oscar-winning “L.A. Confidential” star will next be seen opposite Richard Jenkins in the indie drama “One Square Mile.” She’s repped by Paradigm, manager Oren Segal of MPE and attorney John LaViolette.

 

 

Premio Oscar per L.A. Confidential, meritato tutto sommato…

 

 

Ci son sempre dei film che rappresentano la nostra vita e anche le giuste ribellioni


03 Nov

C’era un Eastwood vagamente “giustizialista” nella Notte

Nell'”egregio” panorama odierno allineato all’andazzo, allo sgomitar per posti in prima fila, ove l’umorismo sottile viene erroneamente frainteso e troppo presto liquidato, ove quel che conta (e fa di conto, desinenza nel maschile più “maschio” anche di donne che aman gli “attributi” e il tributar secondo il “buttarla” appunto in palle e in burle col “burro”), ove vengon minate alla base le ragioni e i valori per cui viviamo, un Uomo che non teme i pregiudizi razziali, i falsi e fascisti confini religiosi, le “amenità” lessicali di chi gira le frittate a mo’ della propria frittella per lobotomie altrui da cervelli “fritti e impan(n)ati”, un Uomo elevato dalla massa e dunque “ammattito” perché “sgradevole” nelle sue esternazioni voraci e “veraci”, un Uomo che non ha paura di gente che scappa pensando di “scoparselo”, di rider da quattro topini di fogna con top(p)pe a rallegrar il loro smargiasso chiasso frivolo e “a convenienza” di come più “venire”, provocando i sentimenti e inducendo “svenimenti” a chi non addiverrà ai loro ragionamenti bacati da “balocco” (tradotto “uccello” infighettato e di filetto stagionato per sfilar il portafogli nel cascamorto di mortadella), un Uomo che tien alta la bandiera della parola valore in un Mondo di vigliacchi, un Uomo che aizza affinché le zizzanie e le voci di gambe corte vengan sedate e spezzate da giusti rimproveri e tonanti moniti, con tanto di espulsione (in) diretta nel caso non si rispettassero le regole dell’obbedienza civile e del gioco pulito, un Uomo che non è intimorito dinanzi alle “pompe funebri” di tal palloni gonfiati, con ostinazione e “impuntamento” inquisitorio per non “imputtanire”, afferra le cornette del telefono affinché i cornuti confessino rei, il criminale assuma coscienza di decollarsi l’anima anziché “scrollarselo” (di dosso…), gli “adulti” orchi si costituiscano ammettendo che infrassero robuste costituzioni psichiche e fisiche altrui solo per “tirarselo” da “maestri” della “pedagogia” più spicciola, un Uomo che incastrò, con estreme sofisticatezze, sempre più programmatiche e studiate, i monchi invidiosi che allestiron deliri e carognate per mantener “integre” le loro certezze e non turbarle dai loro premeditati “stupri”, un Uomo che si schiera vessillifero contro le istituzioni preconcette coi “confetti” (ah, che confettura di melasse, meglio Concetta che va di “saponette”, almeno non è educanda seppur lavandaia…), un Uomo che non sarà intimato alla retrocessione per ceder ai ricatti dei “comandanti”, con fiere e altisonanti immagini riflesse a chi sbatterà in galera, sonnecchiò per combinarla bella più di come lo imbrattarono per “preservar” il loro “presepio” da “pii”.

Parola di Walt Kowalski

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gran Torino (2008)
    Praticamente il finale è quello che ho fatto io a una manica di teppisti.
    Con la mia “morte” (bianca…), hanno ammesso le loro violenze.
    Con la bocca cucita.
  2. Taxi Driver (1976)
    “Follia schizofrenica” di che tipo?
    Di uno ch’è stanco degli sfruttatori e li ammazza.
  3. L’ultimo dei Mohicani (1992)
    Il finale di questo film, invece, evidenzia il finale di un’altra storia.

    Un padre che ammazza il porco…

“Red Lights”, recensione di Best Movie


02 Nov

Mostrato in anteprima il nuovo thriller che ruota attorno a un uomo cieco dotato di poteri extrasensoriali

Era dai tempi di Ronin che non vedevamo un Robert De Niro così intenso. Abito a giacca, occhiali da sole, inquietanti occhi grigi… e voilà, la metamorfosi è completata. De Niro interpret aSimon Silver in Red Lights, proiettato ieri in anteprima al Lucca Comics & Games 2012, un uomo cieco dotato di capacità extrasensoriali che torna sul palcoscenico dopo essere stato lontano dai riflettori per 30 anni, in seguito alla morte improvvisa di un suo rivale durante uno dei suoi spettacoli. Ma mentre il mondo pende dalle sue labbra, Margaret Matheson (Sigourney Weaver) e Tom Buckley (Cillian Murphy) pensano che anche lui, come molti altri, sia un truffatore. Questa volta, però, i due fisici si trovano di fronte a fatti inspiegabili, inquietanti, che rischiano di risucchiarli in un vortice da cui è impossibile uscire.

Nonostante il film mantenga un alone di mistero attorno alla figura di De Niro, la maggior parte della tensione è dettata da spaventi improvvisi, come uccelli che si schiantano contro finestre, luci che si spengono inspiegabilmente, rumori improvvisi o personaggi inquietanti che compaiono senza preavviso al fianco dei nostri due protagonisti. Incredibile l’interpretazione di Sigourney Weaver, che sembra reggere tutto il film da sola, mantenendo il confronto con il carismatico De Niro. E nonostante Cillian Murphy si trovi in mezzo a questi due grandi attori, riesce comunque a non sfigurare e a uscirne a testa alta. Red Lights si presenta come un thriller ad alta tensione, puntando forse troppo sull’escamotage dello spavento improvviso, che alla lunga finisce per essere ripetitivo. Un appuntamento imprescindibile per tutti gli appassionati del brivido e per chi vuole rivedere un Robert De Niro in forma come non lo vedevamo ormai da diversi anni. Red Lights esordirà nelle nostre sale l’8 novembre 2012.

 

 – 02/11/2012

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)