Archive for November, 2012

Amarcord, sì, son’ ‘nù(tella-nullatenente) terrùn di “carboni ardenti-neri” che s’ record’ di Scott(ato) Ridley


07 Nov

La vita è anche un negozio “Ricordi”

Stia zitta lei, pennuta! Lei, di Cinema, sep’ propr’ nudd’, cioè un bel niente. Inutile che s’addobbi dietro laureette, sempre mezza calzetta è, mia cara “tonna“. Dunque, vada d’uncinetto nel suo “piccolo mondo antico, cioè la cucina, veda di stirare e “tirarlo” un po’ a quel mosciarello del “pinguino” di suo maritin-“maritozzo” e, soprattutto, rammendi la calza.
Son qui, Io, Duca e Principe, a rammentare! Ora, pettini il suo cagnolino, e porti rispetto!

Lei di Cinema, mia micina da cinemino col “cremino” in bocca, sa quanto mio cognato Calogero, che passa le sue giornate a giocar di bile a biliardo, “sbullonandosi” per estrapolar un “ragno dal buco” della sua catapecchia formato “tugurio” e testa dura come il cocomero. Ah, Calogero amaro è, e si consola guardando il mare. Sperando nella sua “sirena”. Anche se quella dell’ambulanza presto suonerà “alla carica” di “soccorso” per prevenire il suo imminente suicidio. Fidati Calogero. Lo “scaldabagno” va riempito non solo di “bolle di sapone”, ma anche di donne in “calore”.

Ora, dopo Fellini (come da titolo), l’unico italiano a vincere l’Oscar come miglior regista fu Bertolucci Bernaldo.
Andate fratelli a vedere Io e te, portate anche del , ve lo suggerisce pure Fabio Caressa, che “intermezza” l’intercalare dell’Inter vs il Milan della pausa fra primo e secondo Tempo con tal bevanda rilassante. Suggerendo, al “braccio destro” (anche se giocò, talvolta, come “sinistro” terzino) Beppe Bergomi, il suo “Sky“.
Fabio Caressa è un “bell’uomo”, come Alessandro Gassman. Cioè, “detto” fra noi, aveva i numeri (anche “balistici”, basta misurarne la voce per calcolarne le ormonali “proporzioni” d'”insaccare” direttamente nelle “donne” da “fighi d’arte”) al fin di “sfondare”, appunto.
Ma preferì ripiegare nelle telecronache, ove finge d’esaltarsi per i goal della Juve, ma in fondo pen(s)a alle giornaliste sue “colleghe” d’occhiolino “tifoso” e “accaldato”.
Fabio è uno “in bretelle”, niente a che vedere con Floriana Bertelli. “Questa” qui avrà circa una “cinquantina” ma di quinta te “la” racconta ancora “giovanissimo”. La “scoprii” molti anni fa sul “Tre”, e me ne “sparai” multiple sul divano. Da allora, ha perso un po’ di tette ma allupa, “tenace”, di labbra-“sorbetto”.

Sì, Floriana… se non si fosse “realizzata” come “una” che legge il gobbo, sarebbe stata una tabaccaia da “Gradisca” a “sfogliartelo” di “sigaro fumante”.
Con tutti i marpioncelli del barettino a “bersela” fra una birretta e uno “scapellarlo” di “berettini”. Che gnocca!
Ieri sera, un mio amico (che abita fuori Bologna) s’è attardato. Così, per distrarre l’attesa, ho cercato disperatamente una tavola “calda” per buttar giù un caffè. A pochi chilometri di distanza, capitai nell'”antro” d’una “matrona” gran “mammona”.
In punta di piedi, aprii la porta del “saloon“, e sobbalzai strabuzzato nel suo “balconcino”. Una figona clamorosa sui quaranta, attorniata da vari manigoldi per strapparle il Golden Lady da “cortese” cameriera con una camera, non tanto singola, “disponibilissima” al piano sopra le scal(ogn)e.

– Prego, come posso servirla, mio bel “giovine?”.
– Come vuoi, come vogliono tutti.

Rimediai un ghiacciolo con la liquirizia.
E il cane lupo, molto Liuk, del suo “leccarmelo”.

La voce della luna… Della “lupa”.
Ma Benigni, assieme a Fellini (appunto) e al Bernardo, è l’unico italiano che ha vinto, oltre al “Film straniero”, proprio la statuetta come “Regia”.
Presto, da tre moschettieri saranno quattro, perché m’aggiungerò io fra due anni.
Sto preparando, infatti, un capolavoro “devastante”: Girando a zonzo, m’ingozzarono, ma li sgozzai da bue per le corna.

Trama…

Ambientato nei peggiori ambientini di Roma, un Uomo venuto dal nulla, di cui s’eran perse le tracce (anche di sangue, visto che il suo “gruppo” è PH Neutro), giunge nella capitale, col Papa che l’aspetta assieme ai lanzichenecchi, i quali al suo arrivo gridano: – Ah, sei arrivato, checca?! Com’è stato il viaggio?
– Di merda. Si son sgonfiati tutti i pneumatici per colpa della “on the road“. Quindi, vediamo di non provocare oltre, altrimenti vi meno, palloni!

Il Papa lo ospita nella sua umile dimora e, privatamente, gli mostra tutta la collezione “personalissima” dei calendari Pirelli:

– Belle, vero? Stimolano la “predica” e anche il prepuzio…
– Dall’alto della sua “posizione”, le ha conosciute “dal vivo”, “monsignore?”.
– Sì, “le” benedico ogni Domenica tali “signorinelle”.

Il film finisce con l’Uomo venuto dal nulla che ruba la tonaca del Papa e “imbandisce” l’altare della “Patria”.

Be’, amici, l’ho presa “larga”, concentriamoci sugli ultimi film di Ridley Scott.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il gladiatore (2000)
    Peplum con Russell Crowe versione “er meglio” de’ Francesco Totti, a incitar i “leoni” all’urlo: “E mò so’ botte!“.
  2. Black Hawk Down (2001)
    Ultimo film serio di Tom Sizemore.
    Spara all’impazzata. Dopo aver seviziato la moglie, se “lo” cavò grazie a cavilli legali, ma la sua reputazione andò più a puttane della prostituta che aveva sposato.
  3. American Gangster (2007)
    Un bel Giorno, Ridley guardò i film di suo fratello, il compianto, defunto e “postumo” Tony, ed ebbe l’illuminazione:

    – Chi è questo Nerone? Questo brucia tutti!
    – Denzel Washington.
    – Washington per cosa sta? Per Barack Obama?
    – No, per Man on Fire.
    – Cioè, il tuo ultimo film?
    – No, Denzel “sbianca” sua moglie la “focosa”.   

Non mi stanno simpatici i fisici astronomici perché “patisco” le loro “gastroscopie” coi “telescopi”, eh sì, non scopano molto, se “lo” guard(i)ano con le lenti d’ingrandimento al microscopio


07 Nov

Già. Tra l’alfiere e la pedina, fra il Re e la “regina”, scelgo l'”arrocco” dello scacco(lo) “matto”, da (ele)fantino che infila in tutti buchini, anche nel pavimento di “piastrelle” senza bianco o nero che “(sos)tenga”

Rincaso, or ora cari uditori, da una “gita” al bar, ove ho mischiato il cappuccino nel caffè di Peppone, il gestore di camomille alle vecchiette da Don Camillo.
Al che, durante la “festa”, s’è avvicinato un tipo grigio, un mezzo nano alto 1 metro e 90 su scarpe col tacco da “ginnastica”, e anche da prima ginnasio.
Peppone, cacciando prima un peto “impepato”, gli pose tal questione, quindi, dopo “lauta” risposta “insufficiente”, lo prese a pedate, pestandolo assieme alle pensionate:

– Marco, sei soddisfatto della vittoria di Obama?
– Felicissimo. M’ha rallegrato la giornata. Ah, mattina faticosa. Ho penato su un libro d’astronomia per individuare il raggio gamma delle gomme da masticare d’una Venere in orbita su Saturno, con tanto d'”anello” aureo da stellari-stalloni di “pulviscolo” attorno alle sue rotondità molto sferiche.
– Ah sì? Come si chiama costei?
– Susanna.
– Ove va Susanna, montan le “panne”. E bisogna “sculacciarla” di “palle”. Vedi che “tutto” torna? Si chiama “equazione dell’equino”, il cavallo che “lungo” è “cioccolato” nel “cucchiaione”.
Osteria numero dieci, chi è la moglie del bidello? Tanti, tutti “dentro”, di strofinati uccelli nella “lavagnetta” con tanto di “bagnetto”.

Applauso!

Marco rimase scioccato da tal “briccone” Peppone che brindò di “bicchierini & spuma”.
E, ritenendosi superiore per “istruzione” d’altra “crema”, tornò nel suo appartamento, si spogliò da quel “cinismo” a “buttarla” via in “vacca”, s’immerse nella sua vasca idromassaggio, poi di shampoo canticchiò da creatura francescana che non tollera certe battute, di zolfo, dai piedi caprini:

Champagne
per brindare a un incontro 
con te 
che già eri di un altro 
ricordi 
c’era stato un invito 
stasera si va tutti a casa mia 
Così 
cominciava la festa 
e già 
ti girava la testa 
per me 
non contavano gli altri 
seguivo con lo sguardo solo te 

Se vuoi 
ti accompagno se vuoi 
la scusa più banale 
per rimanere soli io e te 
e poi gettare via i perché 
amarti come sei 
la prima volta 
l’ultima 

Champagne
per un dolce segreto 
per noi 
un amore proibito 
ormai 
resta solo un bicchiere 
e un ricordo da gettare via 

Lo so 
mi guardate, lo so 
mi sembra una pazzia 
brindare solo senza compagnia 
ma, ma io, io devo festeggiare 
la fine di un amore 
cameriere, champagne?!

A differenza di tal malinconico sognatore della sua “minchiona”, mi sintonizzai sulle “minchiate” della radio. Spesso, nell’etere, passan gran cazzate ma alle volte anche delle passerone che “involano” il tuo volante in zona Elvis “pelvica”.

E pensai: ho sbagliato tutto nella mia vita? Potevo sorbirmi il catechismo delle insegnanti “casa e chiesa”, ottenere una laurea rubando di raccomandazioni, “sistemarmi” con una bella cas(c)ina, e trombarmele così tutte nel “casino”.
No, ho fatto bene a “darlo” in barba, amo il mio “barbone”, il pelo personale è riccio solo alle mie dita e sono solo un casinaro.
Come dev’essere, come voglio che il mio cazzo “tirato di pelle e cuoio” sia.
Andando “a culo”.

Dunque, tornando a Obama, a voi cosa “viene” che sia stato eletto?
L’importante è che sia “eretto”. Fidatevi, “lo” sa anche Barack. Buon nero non può mentire…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
  2. Le iene. Cani da rapina (1992)
  3. Pulp Fiction (1994)
  4. Jackie Brown (1997)

Obama ha vinto, con annessa legalizzazione delle droghe “cannabis”-libere


07 Nov

Obama, il genio della lampada. Infatti, è “abbronzato

Sì, l’America è “evoluta”. Oltre alla rielezione del Barack, che pare abbia festeggiato di baldorie con una “baldracca”, è stata approvata una “legge” sullo “spaccio” (militaresco delle caserme non da naja ma di ninna nanna alla Neffa... con la “signorina“).

Nello Stato colorito del Colorado, non vige il puritanesimo “in voga” delle maggioranze americane. Basta con le “varichine”, adesso tutti potran “darci” di “bianchetto”. Per la “felicità” di Nick NolteCape Fear…

Sì, Obama l’invincibile è salito di nuovo al “trono”.
Anche se, da fascicolo nascosto della CIA, pare che (come da previsione “profetica”…) Falotico sia il vero Presidente.
La maschera “al mascara” del “negro” è una copertura per celare gli “scheletri” nell’armadietto della Casa Bianca, appunto.
Ove, come già rammemorai, Clinton “spompinò” su (e giù…) Monica per lo scandaletto poi “confessato” in diretta “orale”.
Dunque non processato perché “sincero”. Da “integro” che “la” disse tutta…

Poi, avemmo Bush, che fu bersagliato di barzellette da carabinieri per l'”acronimo” di tal operation desert storm, “Bisogna uccidere Saddam Hussein”.

In Italia, van “di moda” le canzoni del Palma Giuliano. Dopo le sue cover dei “successi” tristarelli del musicarello che fu, adesso tal ritornello “esaltante”:

Sto lontano dallo stress,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes,
Pato, Mexès,
Messi, Valdés,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes,
accendo e dico: Ooooh Yesss,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes!
se mi riprendo ooh ooh ooh yes,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes!

Ecco, dinanzi a questo “sculettamento”, accendo il mio uccello e “spingo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Apocalypse Now (1979)
  2. Il Presidente. Una storia d’amore (1995)
  3. L’allenatore nel pallone (1984)

Vote Obama, votate “moi”, l’Uomo che usa il dopobarba solo quando va a pescar nel laghetto


06 Nov

Nel mio appartamento “confortevole”, m’appartai per anni, poi “(ri)partii in quinta”, nello stupor generale di chi mi fu “caporale”

Quest’inversione di rotta, dopo le mie “interruzioni”, fu ritenuta ancora interdetta da un tifoso della squadra nerazzurra, nel Moratti sullo “Stramaccioni” che spera oggi di militare ancora in zona “Champions” con tanto di Freddie Mercury nella “Coppa” e Milito a spronar la carica di nuovo “capocannoniere” per stramazzar tutti gli avversari al suolo.
Una vita ch’è, “senza dubbio”, una “cannonata”, da chi ha “cannato” tutto pur possedendo un’indole canina. Sì, i denti aguzzi marcirono nel tartaro cariato del “cattivo regime” delle “reti” nazionali. Fidatevi, meglio i cannelloni con la “besciamella”.
Eh sì.

Son ubicato in Via della Ca’Bianca n.3/3, tradotto il numero “civico” e poco civile della Trinità “candida”. “Incassato” e incasinato in una periferia “malsana” di “spifferi” e di “Me l’ha detto l’usignolo”.
La mia vicina di casa, Angela, è sposata con Cecchini. Pare che, da giovane, il marito fosse un cecchino “impiegato” in Cecoslovacchia a combattere i serbi col suo ormone “sebaceo”.
Poi, rincasato, coltivò l'”or(t)o”, prodigandosi per l’educazione (s)corretta della figlia. Adolescente che ascoltò Baglioni Claudio di camicia “fina“. Cristina, tal il suo(nato) nome “altisonante”, appunto di musichette “leggere” alla Cecchetto (eh eh…), s’impiegò come “commessa”-ragioniere ammaritando il “maritozzo” d’un saldatore a me omonimo, Stefano. Stefano adorava Cuccarini Lorella e, ogni Domenica, mangiava a sbafo dalla suocera nella cucina Scavolini. Esorcizzando le scalogne lavorative con delle scaloppine “al limone”, dopo primi piatti abbondanti “all’arrabbiata”. Infatti, si lasciò turlupinare dalle promesse-“gatto con lo Stivale” di Berlusconi Silvio, abbindolato dal suo “nuovo miracolo italiano“.
Al grido “Forza Italia!”, la sua mente, un po’ minorata, rimase in zona Mino Reitano. Ma il “tanga” di Cristina “lo” attizzava di balli col “liscio” alla Antonacci Biagio.

Di mio, sono umido, tendente alle previsioni sospette del “Meteo”, apatico e abulico come le nubi che si schiariranno, forse, nel sereno “precipitevolissimevol…(n)ubile”.
Di Sguardo “celibe”, già, mi sverginai con Roberta.
Ma scoprii che s’accoppiò col sottoscritto solo perché m’aveva scambiato per una “proiezione” olografica di Depp Johnny, il “figo”. Scoperto l'(auto)inganno, mi rispedì nel poster-iore.
Quindi, approdai su un’altra “gallina” ma, anch’ella, mi spennò dopo avermi “spillato” tutti i soldi “grazie” al movimento dei suoi fianchi. “Infilai” la mano, ma il danno fu immane.
Malfermo, mi ricoverarono per troppi calci nelle “palle”, così rischiai di ricascare nello stato “statuario” da catatonia-“daltonica”.
All’Ottonello di Bologna, “ramo” del Maggiore (sì, il lago più grande del nostro Paese non è questo, ma il Garda-land), la dottoressa Martelli “martellò” per aggiustar le “cervella”.
Mi ficcò in bocca varie pillole alla “Mary Poppins“, a cui ovviai rintanandomi nello “stanzino” condiviso con un flatulentissimo essere molto demente. Prima di prender “sonnifero”, leggevo molti libri, come “Kitchen” di Banana Yoshimoto. Sì, fra quegli scimmiotti e scemotti, l’unico sano ero io che pensava a come arredare la sua “casa” del Futuro.
Quindi, mio padre, durante una visita pomeridiana, mi riconsegnò (a) Umberto Eco, e mi confuse le idee perché restai indeciso se ingollarmi “Il nome della rosa” oppure “L’isola del giorno prima”. Nel dubbio, optai per “Il pendolo di Foucault”.
Dopo innumerevoli passaggi “ostici”, impazzii davvero nel “Vaffanculo!” molto “focoso”. Tanto che la Martelli spense il “brucior di stomaco”, “porgendomi” altri sedativi per ammortizzar il fegato.
Non morii, e sono di nuovo qua.
Eccoci qui.

Ho, al momento, vari romanzi all’attivo e un uccello spesso “disattivato”.

Ora, chi salirà al “potere” in quel degli USA?
Secondo me, Charlie Sheen sarebbe la scelta più “ponderata” nel “democratico-repubblicano” Chris Walken de La zona morta.

Ho detto tutto…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La mosca (1986)
    Metamorfosi kafkiana da processo alla Orson Welles.
  2. Red Lights (2012)
    Sigourney Weaver mi s’avvicina “felpata”:- Signor Falotico, Lei come fa a vedere oltre? Ha vissuto da semieremita per un’eternità? Ma, certamente, è un sensitivo.
    Se tocco “qui”, che succede?
    – Qualcosa di “paranormale”…
  3. Il nome della rosa (1986)
    Il fraterello infilò l'”alberello” nella “monachicchia”.
    Umberto e tal regista, di “bacio alla francese”, c’ammorbarono con “riassunti”-soliloqui un po’ “perversi” d’amplesso nell””iperbole”.
    Ecco, caro il mio Eco, dinanzi a Valentina Vargas, te “lo” dice senza bisogno d’ulteriori spiegazioni “descrittive” da “voce narrante”.
    Valentina è una “arrapante”. Punto e basta.

Il programma “americano” di Stefano Falotico: discorso “inderogabile”, senza proroghe e senza diga del Presidente degli Stati Uniti “stellari” dell’Universo


06 Nov

Animal house

Lotta all’ultimo voto, “sanguinaria”, fra il “campione in carica” Barack Obama e Romney, il nero contro le scartoffie d’una scamorza. Ma, nella “faida”, come da “proverbio” del “Non c’è due senza tre”, ecco appunto il terzo (in)comodo, Stefano Falotico.
Che salta sul palco, prende su il microfono e, a mo’ di Totò-Vot’Antonio!, chiede agli americani di riempire la casella di “crocette” al suo “bersaglio”.
Per un Futuro più “in gamba”, senza sgambetti e prevaricazioni, senza zoccole ma d’uccelli.

Quindi, con “calma olimpica” recita la “parte”, incitando la folla a un tifo planetario:

Salve,
fratelli, sorelle, puttane e omosessuali, asessuati e cassaintegrati, sono il Genius.
Ora, piano con le offese. Lasciate gli ortaggi all’ortolano, riempitemi di pomodori solo se tal discorso non sarà consolante ma con l’insalata.
Mettiamo a posto le consonanti e suoniamole a chi dovere.
Punto e punto-virgola, abbondiamo che poi dicono che siamo provinciali. Adbondantis-adbondantum.
Evviva Alighieri Dante! Abbasso il vigliacco Abbondio Don!
Evviva Don Vito! E anche Catozzo!

Perchéignoranti, è “aggettivo qualificativo” delle mie qualifiche. Io squalificherò tutti poiché squalo, saltiamo direttamente al podio senza qualificarci. Quindi, squagliamoci e rendiamo quaglie i polli.

Applauso!

I punti “imprescindibili” del mio “contratto” sono i seguenti, seguitemi!

1) I texani amano il rodeo ma le loro bionde son delle vacche che “cavalcano” i “tori” del Nevada. Quindi, rosicano. 
Io risolverei la “questione” imbrigliandola per le “corna”.
Cornuti non sarete più e non più vi scornerete! Per ogni texano, un cornetto a colazione, di “crema pasticcera” e anche di superstizione partenopea! Per una vita “miracolosa” da San Gennaro!

2) New York è più sporca delle fogne di Calcutta!
Nella metropoli vi puzza l’alito. Ci vuole l’afflato di Travis Bickle che ripulirà la città da “pappette” e papponi. L’unico Sport è Lui! Un guerriero atletico ch’è “elastico” di “spararle” grosse!

3) Se non potete garantire a vostro figlio un’istruzione “politically correct“, lo prenderò in cura io.
E, assieme, gireremo di Notte mascherati da Batman. Prendendo per il “culo” tutte le più fighe.

Vi va bene? Dico, vi domando e chiedo: vi va bene?

Applauso!

Domattina, il Mondo avrà un nuovo “nero”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Deep Impact (1998)
  2. 2016: Obama’s America (2012)
  3. Bowling a Columbine (2002)
  4. Stephen Hawking – Dal Big Bang ai buchi neri (1991)
  5. Taxi Driver (1976)
  6. 1997: Fuga da New York (1981)
  7. Air Force One (1997)

Mickey Rourke: “Henry Chinaski” perché l’hai fatto?


06 Nov

Devo dire che per quanto riguarda la realizzazione di Barfly, ho avuto una certa fortuna. Innanzitutto, il regista, Barbet Schroeder ha insistito che il mio contratto contenesse una clausola che nessuna parte di Barfly, così come l’avevo scritta, potesse essere cambiata senza il mio permesso. E questo è stato rispettato fedelmente. Quando non ero sul set, sono stato contattato telefonicamente per dare il mio ok anche al più piccolo dei cambiamenti. Il più delle volte si è trattato solo di una parola qua e là nel dialogo. Ho accettato la maggior parte di questi piccoli cambiamenti e, quando non l’ho fatto, le cose sono state lasciate come ho voluto. Se questo non è il paradiso per uno scrittore, allora non ce ne sarà mai uno.

L’altra parte della mia fortuna è stato l’attore che interpretava Henry Chinaski. Mickey Rourke ha dato al dialogo la voce e il suono desiderato. Quello mi ha sorpreso è che ha aggiunto un’altra dimensione al personaggio, nello spirito. Mickey sembra amare veramente la propria parte, ma senza esagerare. Vi ha aggiunto il suo sapore, il suo entusiasmo, la sua follia, la sua interpretazione di Henry Chinaski, senza distruggere l’intento o il significato del personaggio. Perché aggiungere spirito a spirito può essere pericoloso, ma non nelle mani di un attore dannatamente bravo. Senza distorcere, ha aggiunto, e sono rimasto molto soddisfatto dell’amore e della sensibilità che ha saputo dare al proprio ruolo in Barfly. Inoltre, tutto il cast e la troupe mi sono sembrati assai allegri, assai su di morale per tutta la ripresa. Lo si poteva avvertire in ogni momento. Più di uno spettatore ha parlato con me di questa fosse gioiosità che sembrava esserci durante le riprese. Roger Ebert è venuto un venerdì sera, durante una ripresa. È rimasto molte ore. Abbiamo guardato le riprese, parlando tra una ripresa e l’altra. “Non mi sono mai divertito così tanto”, mi ha detto. Era nell’aria, era ovunque e la gioia e la magia di tutto ciò è stata catturata, mi sono accorto anche dal film stesso.

BARFLY, ti amo.

Charles Bukowski

 

Sì, Barfly… un grande film, una sceneggiatura “pazzesca”.

 

Un attore devastante, Mickey Rourke.

All’epoca bellissimo che, per l’occasione, s’imbruttì e ingrassò.

Ma la vecchiaia gli ha dato alla testa, come si suol dire.

Ed eccolo sotto i ferri per un’altra chirurgia “plastica”, decisamente “facciale-sfacciata” che mette i brividi.

 

Mickey, Mickey perché?

 

Per di più, questa foto (come le altre d’una delle sue mostruose operazioni di “ritocchi” al viso, che non inseriremo perché così oscene da fargli davvero poco onore) è stata messa online su esplicita richiesta dello stesso Rourke.

 

Mah…, rimaniamo davvero “a bocca aperta”, scioccati e nel “no comment“.

(Stefano Falotico)

We are the… “Children’s Health Fund”


06 Nov

I grandi attori ci metton la faccia.

Pacino e il suo theater di “Glengarry Glen Ross”


06 Nov

Fino a Dicembre, visti gli incassi.

 

“World War Z”, first footage


06 Nov

 

In attesa del trailer, che dovrebbe debuttare Giovedì, gustiamoci quest’anticipazione:

Speciale elezioni USA, spunterà Berlusconi, gridando “Forza Messico!”


06 Nov

All’America preferisco la “riforma sanitaria” di Kathryn Bigelow: Kathryn, una stangona cineasta che non gioca a canasta e, di provocazioni, ti rompe le ossa di “stangate”

In quel delle “stelle e strisce”, striscian le prime indiscrezioni in merito al “quorum“. Tutti, infatti, hanno “a cuore” l’America, soprattutto dopo i danni che ha combinato alla nostra “cultura”, esterofila di liofilizzati a base di Blake Lively scosciata e telefilm istruttivi quanto un piatto di “zeppole” al sapor “vongola”.
Sitcom tragicomiche con tanto di “applause” telecomandato per “freddure” che mettono i brividi su (dis)connessa (un po’ da “commesse”) pelle accapponata nell’episodio “pirata” e “tirato” degli ex Friends, con tanto di “puttanata” (parafrasando Frassica Nino a proposito delle “imperdibili” puntate di Beautiful) in cui Jennifer Aniston invita, per la cena di Natale, il pezzo forte delle sue conquiste da “San Silvestro”, Harvey Keitel versione Babbo Natale che, di cattivo tenente, fagocita le sue tette nell’espressione: “Sono brutto come i peggiori negri ma stasera mi butto!“.
E, mentre ci dà voluttuosamente, “schizza” nell’urlo orgasmico da “nosocomio”: “Faccio di tutto per stare in te!”.
Jennifer comprenderà “interamente” che divorziare da Brad Pitt non fu un un gran “colpo”.

Sì, l’America (definizione “generalista” per identificare, geograficamente, il Paese della “cuccagna” alla Big Apple, ove chi vinse fu la faccia tosta Steve Jobs nel suo monopolio di consumismo e chi “perde” è invece chi ha una mente enciclopedica ma non sa usare iTunes perch’è un Duffy Duck, “inaffidabile”, alla Looney, sì alla Romney..., attenti, non confondetelo con Rooney del Manchester… “united“, si sa).
Se a Roma, strategicamente nel “colpo di Stato”, si “piazzò” l'”altare” dell'”imperator” Mussolini, al di là dell’oceano, oltre il coast to coast, i maiali spezzan le “costolette” con la guerrafondaia idiozia a propulsione di massa, abbindolata nell’oca allodola Kim Kardashian esportata di culo “assicurato” con Jennifer Lopez, per un “gemellaggio” da “stadio” che inneggia al “faccela vede’!” mondiale.

Sì, negli anni ’70 il Cinema di tal Nazione evolse miracolosamente dai melodrammi, ch’emularon i nostrani Matarazzo di Nazzari e di Rodolfo Valentino, il “sex” per i “materassi”, nella polemica impegnata innervata e sull’orlo della “crisi” con pomeriggi da cani e cuculi ove Jack Nicholson fu lobotomizzato come una bestia solo perché era un Uomo libero (dunque lo “istituzionalizzarono” nel suo “pollo” senz’ali della libertà, mentre Hugh Hefner scopava la sua “Rita Hayworth” di Playboy “pimpante” da coniglio della “cristologia” redemption per stimolar il prepuzio dei marines in Vietnam).

Oggi, è avvenuta un'”invisibile” regressione di contagion alla Steven Soderbergh, un “cinemino” che pretestuosamente vorrebe “dirla tutta” ma preferisce poi ripiegare in Channing Tatum che fa (tutte…) i piegamenti d’addominali sulla sua “cocco-bella”, nell’esultanza collettiva dei colletti bianchi.

Obama tien alto il pregiudizio razziale, con De Niro ad appoggiarlo, ché il Bob s’è sempre scopato le “nerone”, salvo eccezioni alla regola con Uma Thurman e Ashley Judd.
Oggi il Bob si fa accompagnare dall’hostess Grace Hightower.
Durante la presentazione di The fan, gli chiesero perché l’avesse sposata. La risposta del De Niro fu “laconica” ma secca come il suo personaggio di “coltelli“: – Perché, durante il “volo”, mi garantì un pompino perfetto nella cintura di sicurezza dell'”atterraggio morbido”.
Quindi, un buon partito… per non ripartire come attore.
Da allora, già, il Bob inanellò una serie di “cazzate” (in)sostenibili, tutta l'”opera omnia” di Ti presento i “miei” e il suo “nascosto nel buio“.

Silvio, qui in Italia, dopo un'”irreprensibile” mafiettina “travagliata” solo dagli attacchi di Michele Santoro, è stato finalmente “messo alle strette”. Accusato di frode per non far causa al peggio, cioè le sue “fregne”. Un po’ come l’Al Capone de Gli intoccabili.
Dopo le sue varie tettone av-“venne” lo smottamento tettonico al suo “programma elettorale” a base di “eiaculazioni” in “quelle” di Arcore, con tanto di Manuela Arcuri e la Minetti che, con Silvio, “cantava” a letto come Mina.

Vincerà Barack, l’unico a mio avviso che può salvar la baracca a noi “imbarcati”.

Poi, festeggerà con Bill Clinton nella “stanza orale”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

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