Videodrome è mio fratello, entrambi gustiamo il fascino nostro olimpionico nell’onirico, aspettando il prossimo film di De Niro, immalinconendoci per un’opera “cupa” ed entusiasti se vediamo Kristen Stewart nuda on the road
Lei non mi sembra un tipo da Kerouac, mi par più che altro uno a cui non resta niente. L’arresteranno presto se continuerà su quella “scia” di cocainissima.
Eppure, il deficiente fu avvertito nelle sue “vertebre” che, senza una base solida di Cultura, Arte, Poesia e immaginazione, con quel cervellino poco funambolico ma “fantasioso” solo di “sesso” carnalmente repellentissimo, avrebbe smesso di ridere assai presto.
Anzi, se tanto subitaneo fu presuntuoso di suoi “atenei” piccanti e cutanei, altrettantissimo-“immantinente al demente” l’avrebbero subissato nel “bischero” dei “sugh(er)i” da somaro qual sempre non rinnegò di (non) essere.
Solo di “biscotti” costui “tocciava” e toccò gli altri per frenarli e poi desiderando che franassero.
Sì, urlava loro “Siete delle frane, che schiappone. Tutti inchiappetto, cari i miei tappetti, e vi sbatterò sul tappeto perché io vedo oltre e scavalco ogni tappa”.
Ecco, questa “brillante” mente ha fatto la fine dello “scemo” del “Paolo Villaggio” più tragicomicamente patetico.
E dire che mi precautelai di educarlo, d’ indurlo a rispettare le volontà (lui che s'”induriva”…) e le scelte di vita del prossimo, e gli “porsi” anche la guancia perché mi “schiaffeggiasse” con quel “Ti do un pugno per svegliarti”, tanto di “te(tte)” suonato.
Davvero un “bel pis(ch)ello”, che prendeva in giro pure sua madre (quanto ha “penato” quella donna, ma ne ha ricavato un vuoto maialetto proprio “e-retto”, l’orgoglio d’ogni “maschio” cresciuto a “salsicciotto”…).
E quanto, da “eroe” della “patta”, volle “errare” gli altri, tacciandoli d’esser delle mezze tacche perché senza quei “tacchi” delle sue sgualdrine da “mo(i)na”.
“Campione imbattibile” che ne aveva “uno” per chiunque, e trascorreva le giornate nell'”orgasmizzarsi” su come portarsi a letto la cretina più “fottibile”.
Ma col Signor Falotico cascò davvero male.
E il suo “casco”, da “grilletto” in macchinina e “accendino” in “motorino”, fu “picchiato” in modo “intoccabile”, con sempre maggiore forza e intraprendenza a spaccare in due (la sua testa, in particolar “modo”) questo impostore, affinché confessi il suo (rag)giro e la “normalità” della sua “frittata”.
Consigliamo a tale “egregio” di recarsi in libreria, di presenziare alla mia conferenza stampa, e di risparmiarsi altre “interviste” impertinenti nel tentativo, invero, assai disdicevole di non esser preso un’altra volta per il “cravattino” del suo pipino e “farsela sotto”. Sporcando un altro po’ il “cammino” di chi voleva “pestare a sangue”.
Tutto lo stronzo “suo” è ora a galla, e “tal” nostro galletto, ben che gli vada, potrà ottenere un cucinotto ove, di spezie, “spezzerà” solo le ali bruciate della sua quaglia che non quagliò nulla.
Oggi, pensavo infatti, libero da impegni e soprattutto da questo stupido, di leggere tali riviste mie amate e poi di dedicarmi alla mia prossima opera letteraria.
D'”amabile” sincerità, uno Sean Connery che volevi “spiare” e, invece, ora ti vergogni a guardarti allo specchio, “amico”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
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