Quando De Niro è un gangster, non ce n’è per nessuno.
Tommy Lee Jones gli darà filo da torcere e il suo “neo” gli (s)torcerà il braccio, ingoiando le sue leguleie “leghe”, poi pappandoselo con i legumi, e regalando l’escremento “partorito” ai suoi figli, che lo “smonteranno” come il Lego
Relativity Media annuncia l’inizio della produzione del nuovo Luc Besson.
Principal photography begins today on EuropaCorp and Relativity’s action-comedy Malavita, directed by Luc Besson (Taken, Transporter, The Fifth Element) and starring Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron and John D’Leo.
Collaborating with Besson behind the scenes are director of photography Thierry Arbogast (BesThe Fifth Element), production designer Hugues Tissandier (Taken), sound editor Ken Yasumoto (The Transporter), costume designer Olivier Bériot (Taken) and editor Julien Rey (The Lady).
Malavita is the story of the Manzonis, a notorious mafia family who gets relocated to Normandy, France under the witness protection program. While they do their best to fit in, old habits die hard and they soon find themselves handling things the “family” way.
Filming commenced in Normandy and will continue in France at La Cité du Cinéma, where the brand new Studios de Paris are located. Additional shooting will take place in New York. The film will bow in 2013 with Relativity handling US distribution as well as working with its foreign output partners on the film’s release in the UK, Canada, Australia, South Africa, Spain, Greece, Thailand and CIS. EuropaCorp will take on distribution in France and handle international sales.
The script is adapted by Besson from the book “Badfellas” by author Tonino Benacquista. Virginie Besson-Silla (From Paris With Love) from EuropaCorp is producing. Relativity’s Ryan Kavanaugh (The Fighter) is producing, while the studio’s Tucker Tooley (Immortals) will executive produce.
Stasera, dopo aver ingurgitato tremila caffè su zucchero “borbottante” di blasfemie a perdifiato, ho annotato tal notiziola.
Poi, “ingiubbottandomi” a mo’ di Tom Hardy, son sceso qua sotto, ove talvolta s’incontrano delle buone patonze che, per via dell’afa bollente, s'”imminigonnano” alquanto, allietando la digestione in zona “Più guardi e più si alza”.
Sì, me ne fotto. Oramai la mia fame è famosissima.
E spendo e spando, mentre gli altri espian le loro colpe spiando delle donne che sognano ma a cui non “lo” solidizzano.
Sì, la “solidità” con queste qua è il partito sindacalista del “Più sono e più si rafforza, di martello, falciando le aiuole”.
Al che, dopo essere stato “spettinato” da tutte le migliori del vicinato, mi si avvicina un vicino di casa, uno che è un cassiere.
Pochi soldi incassa, ma scassa.
– Stefano, ma non ti vergogni?
– Senta, essere un martire è un modo “pulito” per essere l’idolo della gente che va a messa. Io, invece, “(ido)latro” immetterlo.
Incroci le dita. Sua figlia, quanti anni ha?
– 17, perché?
– Ah, peccato. Dovrò aspettare ancora 365 giorni con un altro migliaio di altre ragazze. Mi avvisi quando raggiunge la maggiore età. Questo è il mio biglietto da visita: “Se siete fighe ma fragili e siete in cerca di un animale domestico che abbai quando l’umore va giù, io sono il bau bau che, tirandolo, vi porta su”.
Non capisco questi scemi.
Una è la vita e non se “le” godono.
Ah, mannaggia a Robert Zemeckis. Quello è uno iettatore-untore come pochi. Dopo Michael J. Fox, adesso pure Bob Hoskins col morbo di Parkinson.
E voi vi lamentate se vostro figlio, anziché pigliare 30, si dà al 69?
Siete ossessionati dall’essere grandi uomini.
Uomini di “valore”. Sì, e il sudore?
– Che lavoro fai tu, cretino?
– Sono un avvocato.
– Sì, della minchia.
– Ma come si permette?!
– Scusi, non l’ho mica offesa. Di solito gli avvocati parano il culo, dunque anche l’uccello. Non è il suo mestiere difendere l'”arnese?”.
– Ma io la denuncio!
– Ma levati, appunto, dalle palle, se non vuoi che ti rifili quest'”articolo” in bocca!
– Scusi, invece “lei” che cosa fa?
– Sono un banchiere.
– Non è male. Ci sono le videocamere nascoste. A fine giornata, ha il permesso per ritirare il “filmino” di tutte quelle che entrano scosciate, a cui cadono le monetine e mostrano, “indiscrete”, quel “peloso” che pensano nessuno veda?
– Certo. Ce l’ho.
– Ah sì? E come ha fatto a ottenerlo?
– Sono amico del Sindaco, è stato “lui” a trovarmi questo posto “fisso”.
– Bravo, figliolo, comunque la sua collega non è male. “Legate?”. Vi “vedete?”.
– Lei, invece, che mestiere svolge?
– Il deejay.
– Uhm, non è molto “sexy“, sa?
– E potrei sapere per quale motivo?
– Lei cambia il ritmo, ma la “musica” no.
Gli altri “ballano” e lei “tasta” solo il “giradischi”.
Le piace tutto ciò?
– Mi permette di guadagnare.
– Sì, vedendo attorno a lei dei tamarri che scopano.
Mi dia retta. Metta su la filastrocca “Il radiocronista s’ingozza di pastiglie Chrono perché, sbavando, non va movimentandolo”.
– Ma io l’ammazzo!
– Sì, c’è una fila che arriva fino a Calcutta. Stia a cuccia e rispetti chi la precede.
Aspetterà un quarto di secolo se vorrà sfidarmi.
L’avverto, però. Sino ad ora, tutti sono finiti alla Certosa.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Quei bravi ragazzi (1990)
- This must be the place (2011)
- Per qualche dollaro in più (1965)
- Ritorno al futuro (1985)
- Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)
Tags: Bob Hoskins, Clint Eastwood, Goodfellas, Luc Besson, Malavita, Micahel J. Fox, Michelle Pfeiffer, Ray Liotta, Ritorno al futuro, Robert De Niro, Robert Zemeckis, Roger Rabbit, Sergio Leone, This must be the place, Tommy Lee Jones