Quando si varcano le soglie del tollerabile, l’imponderabile assume titanicità terrificanti
Sì, in una società marcia alla base, ove si premiano gli sfacciati edonisti che abbindolano la massa con sfrontate pose ruffiane e compiacenti, in cui il “buonismo” è innatamente un'”emozione” che paragono all’idiozia, al frivolo “mercanteggiar” di sentimenti “bacetti” per “cioccolatesche” coccole d’una bestialità “addolcita”, ancor più agghiacciante di false “mossettine”, a violar l’aroma “incenso” dell’Uomo che, tradito nelle intime sue domestiche pulsioni, ferito vigliaccamente a sangue freddo da un bastardo assassino, si cospargerà la fronte del sangue dei nemici, assediandoli d’un terrore invadente d’ascensione nella quale troneggerà nel regno degli eroi, con punitoria furia irreprimibile, sempre più detonante.
Sì, quel ragazzo ha commesso l’errore più sciagurato che uno può compiere nel “bel” mezzo dei suoi squallori.
Prima, s’avvantaggiò dei geni altrui, poi, con doviziose “irruenze”, pretese di scardinarne gli unici, unicorni splendori, con abusi sempre più oppressivi e calunniatori oltre ogni decoro.
Indecenza animalesca, a cui non chinerò mai la testa in segno di perdono al suo “bermi” da “Chinotto”.
Si sfamò del prossimo, per poi diffamarlo.
Ma la decenza ha un limite e io sono illimitato.
Ignoto dell’incognita che non ha previsto, “lui”, il (previ)dente.
Anzi, la sua “crudele”, nuda carnalità sarà afflitta nell’asfittico barricarlo in casa, seguirne, passo dopo passo, le orme, “ombreggiarlo” a ogni azione “inconsulta”, spiarlo da dietro le tende quando “amoreggerà” con altre squinzie pronte al suo divorarne l'”ingenuo” colore.
Che offuscherà poi di consueti schiaffi e violenza, nel suo (bon)tono celeberrimo da lerdoso schifosissimo.
E che cosa mi fa? Mi brucia la casa?
Dove pensa di nascondersi?
Fra le gang degli yakuza “mando(r)lini?”.
Lo afferreremo nel piatto del suo “riso” e lo scaraventeremo “hulkianamente” contro le “inferriate” delle sue finestre ottuse.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)