Archive for August, 2012

Sono John Rambo, ma anche Carlo Rambaldi, che è morto oggi nel mio E.T. alla King Kong, alla faccia dei cretini a cui suono il gong…


11 Aug

 

Sì, credo che The Master “scientologyzzato” di Paul Thomas Anderson “phoenixato” su Amy Adams scollacciata, sia una delle ragioni per cui io vivo, poiché disdegno gli indignitosi uomini semplici senza fantasia, e soprattutto quelle “facili” che te “lo” falciano

Sì, io sono come Daniel Day-Lewis di suo “oro nero” un tanto ogni cinque anni, dunque come Joaquin che si “ritira” e poi gli tira ancora, senza il doppio mento per cui esordì in zona “bruttino ma sbarbato”, ma di deniriani strilli con pausa metafisica sulla nave delle burrasche, con del burro talvolta, “placido” e poi “arrestato”, di cravatta solitaria fra una barca ove andrà e una che ti “tocca” aizzando quel che va “alzato”  lontano dagli sguardi indiscreti. Sì, crepo e poi rinasco, qualche volta casco, qualche volta incasso, spesso spacco.

Nella mia vita, ho mandato quasi tutti a cagare, me ne pento, salvo poi ricredermi perché rivaluto solo me stesso, salendo sempre su e buttandoli con lo “sciacquone”.
Sì, la mia faccia “al sapone”, dolce e aggressiva di occhio “leporino” e labbra da leprotto, ama il “galoppo” e il grande Cinema.
Tu, “datti” all’ippica e alle filippiche che mi sputi addosso, sperando di “sbavarmi”.
Per cortesia, fotografatelo nudo in vasca e “idromassaggiatelo” di “paparazzo” che lo sputtanerà del tutto.

Io sono fuori dalle righe e perdo i gangheri, perché tanto prenderanno solo un granchio. Tu, non sei del mio rango. E se rompi diverrò Rambo.
Sì, arranca.

Da piccolo, assieme a una famigliola “rinomata” di Bologna, tanto amica fraterna che mi accusò di pazzia con tanto di cause an(n)ali protrattesi oltre le “prescrizioni” (il)lecite, tanto per buttar entrambe dei soldi al vento, mi recai in quel di Ferrara.
C’era una mostra su Carlo Rambaldi, il padre degli effetti speciali, oggi morto “ottuagenario”.
Ecco, io sono la creatura che racchiude tutte quelle che Lui ha inventato.

Sono l’extraterrestre che non ti aspetti si spupazzerebbe tua sorella quando è finita la Nutella, e incula tuo fratello denunciandolo al fin che si trovi un lavoro migliore di quello che, i suoi genitori, degli ottusi “duri”, gli piazzarono nelle mutande.

Applauso!

E ricordate: se una bionda come Jessica Lange indossa i pants, il “bestione” la vede colorata, dunque al “paint“.
E i pantaloni non stanno più nei “maroni” della giungla.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Master (2012)
  2. E.T. L’extraterrestre (1982)
  3. Alien (1979)
  4. King Kong (1976)
  5. Il petroliere (2007)

Se De Niro è una “puttanella” a caccia di soldi, ogni madre, eccetto la mia, è quello che “è”


11 Aug

 

Perché inveite sul Bob, “venite” e non addivenite alle vostre scelte sbagliate?
Che cosa “dietrologizzate?”. State attenti al culo, a proposito dei “di…”, lì, nel fondo dell’uomo barilotto che mangia solo pasta Barilla con una barese, “raschiando” di “scarpetta”. Sì, la sua compagna “indossa” le zoccole

Il talento sta nelle choices.
Testuali parole del “neo”.
Dunque, se rimpiangete il cazzo che fu amaro, datevi alla bottega “Crema di latte”, gestite da una “bottana” che mischia il gelato al bacio con delle scaglie sulla “stracciatella”.
E vedete di leccare usando più lingua possibile.

Io, “scolasticamente”, sono un fallito, e appoggio De Niro quando dichiara che gli studi “superiori”, che Lui abbandonò, gli son serviti quanto una chiavetta USB degli anni ’90.
Coi suoi “modi”, beffardi, ha chiavato molto di più. Quasi tutta l’USA.
Fidatevi, quando aggrotta la fronte in rughe asimmetriche, fiuti subito il “lupo” che sta sotto la risatina.

Fra due settimane, il qui presente, in ossa e non so quanta carne rossa di fisico ma molta di figa al sangue, visto che, dopo che m’imbottirono di “calmanti” che non tranquillizzarono proprio un bel niente, son di nuovo scalmanato, dunque non “lo” ammaino ma smanio. Sì, codesto Signore che voi tanto odiate per motivi riconducibili solo al “dirigibile” del vostro pallone gonfiato, pubblicherà la quarta sua opera, “Noir Nightmare – L’ombra blu del fantasma”, vero cult book ai livelli del Sam Raimi migliore. Un po’ armata delle tenebre e un po’ amato teneramente.

Sì, ero una “piccola stella”, oggi sono il Sole nelle vostre notti spettrali. Godete quanto una stampante senza inchiostro. Dai, di “colore” schizzate!

E ora, a chi avrà l’ardire, illetterato, incolto, scriteriato di criticare Robert, da me riceverà solo i suoi coglioni spappolati a  mo’ di Planet Terror.

Sette film ove Lui mi spronò.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Cop Land (1997)
    Uno che ama Bruce Springsteen è solo stato “pachidermizzato” da dei vermi.
    Signor Stallone, Lei è un’ottima persona.
    Spari a quella marmaglia di laidi maialoni, e ci andiamo a prendere un caffè.
  2. Jackie Brown (1997)
    Che cazzo provochi, Bridget Fonda?
    Duro tre minuti, ma è stato durissimo.
  3. Ronin (1998)
    La vita è Parigi, e Nizza ama Jean Reno, il mio amico “polar(e)”.
  4. Limitless (2011)
    Lei, signor Falotico, ha un cervello spaventoso. La posso assumere?
  5. The Score (2001)
    Anni fa, conobbi un tizio, un mezzo mariuolo che mi urlò: “Tu non solo non pubblicherai niente, ma non scoperai mai!”.

    Sì, pare che costui sia disoccupato.
    Ma, vista la crisi, non sarebbe neanche una colpa. La colpa è la sua demenza. Sì, L’Ed Norton di questo film c’è tutto nel suo “lutto”. Un lavoro da scopatore dei cessi, però, potrebbe facilmente “ottenerla”.

  6. L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
    Figlio mio, lo so che sei “impazzito”.
    Ma vedi, Jennifer Lawrence è una che si farebbe pure tuo padre, che sono io.
    Una bottarella e andiamo a ballare.
  7. Killing Season (2013)
    Senta signor Travolta, ancora a rompere le palle?
    Quante pallottole vuole stavolta, in pancia?

“Chasing Mavericks”, il Trailer


10 Aug

 

Amate le grandi onde e i “point break” dei Mercoledì da leoni…?

 

Questo, allora, è il film che fa per voi. Uno scultoreo Gerard Butler in cabina “surfista” di Curtis Hanson, con Michael Apted nelle scene che Curtis, per problemi di salute, non ha potuto completare.

 

 

 

L’unica cosa che il giovane Jay Moriarity (Jonny Weston) desidera è riuscire a sfidare le onde del mare, alte più di cinque piani, della mitica scogliera di Maverick, nel Nord California. Insegue quel sogno da quando era poco più che un bambino e per riuscirci chiede a Frosty Hesson (Gerard Butler), leggenda locale del surf, che lo alleni. Dopo averne vinto le resistenze, prima del grande giorno, Jay è sottoposto a un duro programma di allenamento fisico e sacrificio. 

 

(Stefano Falotico)

 

Se il lupo non usa le maschere, il mascara è per sinonimo di Sahara, un deserto che non mi allupa


10 Aug

Perché darsi alla macchia, quando puoi uccidere le cornacchie? Da anni, una società a me ostile prova a irregimentarmi nel bosco, ove la Notte, nel suo sospiro decadente come medioevali favole a cui m’arpiono succhiandone il nettare, mi brama e rafforza il vagito fra spettri già morti che s’“innamorano” solo delle frecce di “Cupido”, invero stupide, di “feritoie” a me poco ferine. Sì, vorrebbero infarinarmi il cervello, sciacquandomi le palle nell’Arno, eppur più abusano e più son blu, che buio, e meno mi rabboniscono. A giorni alterni, come gli umori alterati della gente a me appostata per sbranarmi, azzanno quelli con lo zaino in spalla e metto zizzania, ah le zanzare, a quelli con le “palle”, mordendoli “morbidamente” nel “saccheggio” scrotale che scheggia, veloce ma incisivo, anche di canini, e non è cauto coi loro “flauti”. Quando mi provocano, ausculto il mio Cuore che pavido fu per rispetto solo alla mia signorilità, e lo “soppeso”, pensandoci due volte, se sparar a sangue freddo. La terza “opzione” è invalidarli.  Così non ingravideranno le ragazze valide coi loro stupri.

I miei emisferi però, se troppo turbati, turbinosamente caldeggian le mie “sfere” istintive, e distruggo ogni azzardo impertinente da Tenente incattivito per troppi vilipendi, prevaricazioni, troppe gambe “divaricate” e abusi. Al che, valico ogni “recinzione” contenitiva e spacco in due i vaccari spacciatori, svaccando un po’ per eccedere di “sceneggiate” da istrione che ama l’applauso a fine “numero”. Non proprio finissimo, ma da “Vogliamo il bis. Dai, bussali ancora, senza sosta, assesta colpi secchi ed essicca quelle loro bacate cagate di porcata reiterata, tanto che desideran che più non ti tiri. Ecco, tira loro due pugni in faccia e ficcali nell’acquedotto!”. Sì, ma che dottore, lei mio pupazzo la vedo bene come soprammobile mentre sua moglie è sul materasso a molle con la movida dei neretti che, di “mobilitazioni a(r)mate”, la sollecitan di “solletico” più del lecito. Ma sì, ne vogliam parlare di quello lì?

Pensa di volar alto come il gabbiano, è solo un baggiano. Ammirate come lo “sventola” fra le sventole dei venti “caldi”. Bene, “annuvolategli” la testa, puntate di mirino e fregategli la mora, “rosandola” nel tramonto della sua caduta “libera”. Che fendente al fetente! Che felina la sua gattina…

Ricordate: sono un Uomo che ama i becchini. E voi non mi beccherete mai. Potrei essere dietro il “fondoschiena” anche quando ve le strappo. Con la delicatezza che è mio “stile” di postilla e, all’occorrenza, delle pastiglie nel “luogo” deputato delle puttane. Quali siete, cari deputati. Sì, ve lo amputo e poi lo ingoiate “a imbuto” per un video che meritò tal punizione “sgradevolissima”, offerta al visibilio d’un pubblico omaggiante il mio “Tubo”-Totò in diretta Tv, dunque nel “retto” di chi non ama le mie rettitudini (im)morali. Applauso! Voi gufate come un esemplare nel cortile della vostra “corte”, affinché io diventi goffo. Vorreste “arraffarmelo?”. Sì, donnaccia, azzuffati per quel tizio da “tufi”. Io mi tuffo in un’altra, più liquida.  Ah, che limpidezza. Che “stufa”. Ah, riscaldiamo il suo “ambiente”. Già, nel cimitero delle vostre anime io vi porgo una smorfia da Pennywise, augurandovi “Buona Notte”. I sogni d’oro son per me. Al massimo, vi darò la medaglia. Il rovescio no. Un dritto vincente sì.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
  2. Carlito’s Way (1993)
  3. L’avvocato del diavolo (1997)
  4. Nightmare 4 – Il non risveglio (1988)
  5. Hamlet (1996)
  6. Il grido del gufo (1991)
  7. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)

Se Besson ha iniziato le riprese di “Malavita”, io ho ripreso tutte le belle “vite”


08 Aug

 

Quando De Niro è un gangster, non ce n’è per nessuno.
Tommy Lee Jones gli darà filo da torcere e il suo “neo” gli (s)torcerà il braccio, ingoiando le sue leguleie “leghe”, poi pappandoselo con i legumi, e regalando l’escremento “partorito” ai suoi figli, che lo “smonteranno” come il Lego

Relativity Media annuncia l’inizio della produzione del nuovo Luc Besson.

Principal photography begins today on EuropaCorp and Relativity’s action-comedy Malavita, directed by Luc Besson (TakenTransporterThe Fifth Element) and starring Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron and John D’Leo.

Collaborating with Besson behind the scenes are director of photography Thierry Arbogast (BesThe Fifth Element), production designer Hugues Tissandier (Taken), sound editor Ken Yasumoto (The Transporter), costume designer Olivier Bériot (Taken) and editor Julien Rey (The Lady).

Malavita is the story of the Manzonis, a notorious mafia family who gets relocated to Normandy, France under the witness protection program. While they do their best to fit in, old habits die hard and they soon find themselves handling things the “family” way.

Filming commenced in Normandy and will continue in France at La Cité du Cinéma, where the brand new Studios de Paris are located. Additional shooting will take place in New York. The film will bow in 2013 with Relativity handling US distribution as well as working with its foreign output partners on the film’s release in the UK, Canada, Australia, South Africa, Spain, Greece, Thailand and CIS. EuropaCorp will take on distribution in France and handle international sales.

The script is adapted by Besson from the book “Badfellas” by author Tonino Benacquista. Virginie Besson-Silla (From Paris With Love) from EuropaCorp is producing. Relativity’s Ryan Kavanaugh (The Fighter) is producing, while the studio’s Tucker Tooley (Immortals) will executive produce. 

Stasera, dopo aver ingurgitato tremila caffè su zucchero “borbottante” di blasfemie a perdifiato, ho annotato tal notiziola.
Poi, “ingiubbottandomi” a mo’ di Tom Hardy, son sceso qua sotto, ove talvolta s’incontrano delle buone patonze che, per via dell’afa bollente, s'”imminigonnano” alquanto, allietando la digestione in zona “Più guardi e più si alza”.

Sì, me ne fotto. Oramai la mia fame è famosissima.
E spendo e spando, mentre gli altri espian le loro colpe spiando delle donne che sognano ma a cui non “lo” solidizzano.
Sì, la “solidità” con queste qua è il partito sindacalista del “Più sono e più si rafforza, di martello, falciando le aiuole”.

Al che, dopo essere stato “spettinato” da tutte le migliori del vicinato, mi si avvicina un vicino di casa, uno che è un cassiere.
Pochi soldi incassa, ma scassa.

– Stefano, ma non ti vergogni?
– Senta, essere un martire è un modo “pulito” per essere l’idolo della gente che va a messa. Io, invece, “(ido)latro” immetterlo.
Incroci le dita. Sua figlia, quanti anni ha?
– 17, perché?
– Ah, peccato. Dovrò aspettare ancora 365 giorni con un altro migliaio di altre ragazze. Mi avvisi quando raggiunge la maggiore età. Questo è il mio biglietto da visita: “Se siete fighe ma fragili e siete in cerca di un animale domestico che abbai quando l’umore va giù, io sono il bau bau che, tirandolo, vi porta su”.

Non capisco questi scemi.
Una è la vita e non se “le” godono.

Ah, mannaggia a Robert Zemeckis. Quello è uno iettatore-untore come pochi. Dopo Michael J. Fox, adesso pure Bob Hoskins col morbo di Parkinson.

E voi vi lamentate se vostro figlio, anziché pigliare 30, si dà al 69?

Siete ossessionati dall’essere grandi uomini.
Uomini di “valore”. Sì, e il sudore?

– Che lavoro fai tu, cretino?
– Sono un avvocato.
– Sì, della minchia.
– Ma come si permette?!
– Scusi, non l’ho mica offesa. Di solito gli avvocati parano il culo, dunque anche l’uccello. Non è il suo mestiere difendere l'”arnese?”.
– Ma io la denuncio!
– Ma levati, appunto, dalle palle, se non vuoi che ti rifili quest'”articolo” in bocca!

– Scusi, invece “lei” che cosa fa?
– Sono un banchiere.
– Non è male. Ci sono le videocamere nascoste. A fine giornata, ha il permesso per ritirare il “filmino” di tutte quelle che entrano scosciate, a cui cadono le monetine e mostrano, “indiscrete”, quel “peloso” che pensano nessuno veda?
– Certo. Ce l’ho.
– Ah sì? E come ha fatto a ottenerlo?
– Sono amico del Sindaco, è stato “lui” a trovarmi questo posto “fisso”.
– Bravo, figliolo, comunque la sua collega non è male. “Legate?”. Vi “vedete?”.

– Lei, invece, che mestiere svolge?
– Il deejay.
– Uhm, non è molto “sexy, sa?
– E potrei sapere per quale motivo?
– Lei cambia il ritmo, ma la “musica” no.
Gli altri “ballano” e lei “tasta” solo il “giradischi”.
Le piace tutto ciò?
– Mi permette di guadagnare.
– Sì, vedendo attorno a lei dei tamarri che scopano.
Mi dia retta. Metta su la filastrocca “Il radiocronista s’ingozza di pastiglie Chrono perché, sbavando, non va movimentandolo”.
– Ma io l’ammazzo!
– Sì, c’è una fila che arriva fino a Calcutta. Stia a cuccia e rispetti chi la precede.
Aspetterà un quarto di secolo se vorrà sfidarmi.
L’avverto, però. Sino ad ora, tutti sono finiti alla Certosa.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Quei bravi ragazzi (1990)
  2. This must be the place (2011)
  3. Per qualche dollaro in più (1965)
  4. Ritorno al futuro (1985)
  5. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)

“Trouble with the Curve”, il Trailer


08 Aug

 

 Uno scopritore di talenti del baseball (Clint Eastwood), ormai sul viale del tramonto, sta lentamente ma inesorabilmente perdendo la vista. Prima che questa sia ormai del tutto compromessa, decide di fare un viaggio fino ad Atlanta per incontrare un giovane promettente giocatore (Joe Massingill). Lo accompagna la figlia (Amy Adams), con cui i rapporti sono da tempo compromessi, ma la situazione si complicherà quando sul loro percorso incontrano un giovane talent scout rivale (Justin Timberlake). 

 

(Stefano Falotico)

L’Ultima Cena dei Mercenari… 2


07 Aug

 

Ecco Stallone-Cristo coi suoi “apostoli”.

 

Il nuovo banner dei nostri “fedeli”.

 

 

 

Direttamente da Leonardo Da Vinci.

 

(Stefano Falotico)

Dizionario dei film 2012 (“The Amazing Spider-Man”)


07 Aug

 

Eccoci, intraprendenti e intrepidi mozzi del nostro galeone “pirata”, alla nuova “rotta” della nostra avventura esplorativa.

 

Oggi, ve ne avevo accennato “poc’anzi”, conosceremo più da vicino M Valdemaravatar di lynchiano “nano” che riflette il Misterio della sua stanza mentale, mesmerica.

 

Immancabile nel suo cervello fantasmagorico la visione di questo Marc Webb di Andrew Garfield in tutina da Peter Parker.

Ebbene, orsù, leggiamo e sentiamo le sue parole in merito.

 

The Amazing Spider-Man di Marc Webb

 

 

Da un grande potere derivano grandi fesserie: The Amazing Spider-Man.

Un reboot da ributtare nei bidoni della spazzatura “creativa” dei potentissimi e (inci)vili creatori/produttori di questa ingorda operazione commerciale, frutto di una politica scellerata e pericolosa.

Cioè: facciamo finta di niente? Non è di “ieri” la stimata trilogia targata Sam Raimi?

Solo chi ha meno di dodici/tredici anni può apprezzare la “novità”, per tutti gli altri si tratta di una continua, insinuante, ronzante, assillante, poco simpatica sensazione di déjà vu.

Dopo dieci minuti pensi: “Questo film l’ho già visto”.

Dopo venti minuti sei sicuro: “Quella scena mi ricorda troooppo qualcosa”.

Dopo mezzora profetizzi: “Sì, va beh, mo’ succede che…”.

Alla fine sbotti: “Tutto qua?!”.

Ebbene sì: tanto rumore (in tutti i sensi) per nulla. Nulla di nuovo, nulla di eccitante, nulla di non già visto/sentito/assimilato (e non solo dalla precedente saga), nulla di che.

Non un film orrendo, s’intende, poiché appartiene alla codificata ed estremamente professionale combriccola blockbusteriana, di derivazione fumettistica, e pertanto legittima portatrice di collaudati meccanismi narrativi e fascinazioni visive e sonore. Un “giochetto” (arci)noto, dagli effetti limitati e precisamente misurabili (la durata del film stesso); infine, dunque, sterile e facilmente espellibile. In pratica un’eiaculazione precoce con partner a pagamento: l’effimero e fiacco, quasi forzato, piacere scompare, e non resta pressoché niente.

Se poi si aggiungono il fiato corto, affannoso, l’umorismo di riporto modesto e saltuario, lunghe fasi di stanca, e diversi passaggi scritti e risolti sbrigativamente, senza sufficiente capacità di spiegare, interagire, “ingannare” (a mero titolo esemplificativo: come e dove, e quando, e con quali mezzi, Peter Parker si procura le iperchilometriche, fortissime, e all’avanguardia “ragnatele?”. E com’è che in cinque minuti si costruisce degli aggeggi sofisticati e superefficienti per “spararle” a distanza che alla Nasa ci impiegherebbero anni?), allora è ben comprensibile il fastidio. Alimentato, inoltre, da una non decisa ed efficace descrizione di caratteri e personaggi, le cui relazioni in alcuni casi cambiano in maniera troppo repentina e incongruente, come a voler a tutti i costi accelerare verso l’epico scontro finale, non curandosi di fornire adeguato approfondimento alle azioni e motivazioni delle figure in campo, anzi perlopiù definite per mezzo di schemi e metafore elementari, tracciabili su un semplicistico e monotematico piano dal quale, per puro apparir affrancati dall’ingombrante ombra raimiana, viene evitato il celeberrimo motto sui poteri e responsabilità, comunque declinato banalmente in altra forma.

Per poi tornare appunto: impossibile fingere di non ricordare il passato recentissimo… alle situazioni e scene già bagaglio della memoria collettiva: l’amore scolastico, i bulli, la tragica morte dello zio, la scoperta del “dono”, i sensi di colpa, la volontà di porre rimedio, le responsabilità, il cattivone da affrontare. Tutto già filmato e rimirato, e qui rappresentato in modo più o meno differente. Eppure uguale, copia conforme di un atto riuscito e precursore.

Per quanto ogni singolo componente possa dirsi certo non scarso, tutt’altro: musiche ficcanti e precise, “giuste” (pure troppo), messa in scena senza sbavature, effetti speciali buoni (con un 3D ottimo in un paio di sequenze), montaggio frenetico e puntuale, recitazione discreta.

Ecco, proprio sul protagonista erano ovviamente concentrati i riflettori: Andrew Garfield fornisce una buona prova, anche se dal confronto con Tobey Maguire ne esce sconfitto per via di una minor abilità espressiva nel sostenere i mutamenti del personaggio. Ma tutti gli attori si dimostrano bravi, compreso un inedito Rhys Ifans nel ruolo del Dr. Connors, il villain di turno, e naturalmente Emma Stone, la quale però, se non fosse per i suoi occhioni verde smeraldo e l’innato talento (soprattutto brillante, e qui non sfruttato), passerebbe per una biondina/bella della scuola qualunque. Ritorna rossa, please!

Sicuramente ritorna il secondo capitolo del “nuovo” Spider-Man, come annunciato durante i titoli di coda.

Decisamente un film già visto.

 

 

Un post di Stefano Falotico

Sono il perfetto gentiluomo, “lucertola”, rettile, dunque soprattutto (e)retto


07 Aug

Quando l’indole batmaniana si (im)mischia all’Uomo Ragno, la “bomba” esplode, “scodinzolando” come le radiazioni di Hiroshima. Giornata impegnativa codesta. Assieme a un mio amico fidato e fedelissimo, stiamo allestendo un altro “agiografico” sito-vetrina in memoria di me e della mia arditezza. Ultimi ritocchi prima che (rin)tocchi. Speriamo che sia un “modulo” per qualche tocco di figa. Sì, nel mio nuovo “portale”, esibirò le mie opere letterarie ad ambizioni di me “metamorfiche”. Con omaggi random a Jim Morrison, che morì anni fa per reincarnarsi nella mia anima.

A dispetto degli strange days che mi (s)occorsero. Sì, per anni vagabondai a casaccio e mi “bollarono”, ma il caso (e soprattutto la necessità) volle che il “bollore” fosse oggi casuale. Oggi, dopo una causa perfino giudiziaria, entro nelle case di tutte le   donne che “vorrei” e “possono”, prego ove desiderano che si “accomodi?”. Possedendolo più di Linda Blair nell’eroticizzarle da Esorciccio. Sì, la mia vita stramba, dopo molte rabbie da Rambo, è oggi “accasata” ai casati e ai casini delle gnocche di patate che, a forza di “penne all’arrabbiata”, un po’ alla puttanesca, di peperoncino piccantissimo, un po’ me “le” spaccano mentre “inforchetto” di forcone! Che fornicazioni! Sì, le famose “palle” spappolate dopo troppo loro seni “ballonzolanti”. Un po’ “volante”, un po’ “violato” nell’impuro “alla besciamella”.

Sì, il mio delfino s’è ribaltato. Tempo fa, quel “maschione” di Biff Tannen abusava del mio “Uomo”, e oggi, dopo che “insaccai” molti roast beef, “infornandone” parecchie (sì, a queste faccio “sangue”, altro che Tatti Sanguinetti), sono io che gli busso in testa un “Toc toc, c’è nessuno in casa?”. Oggi, Biff è il mio lustrascarpe, mentre io “lustro” qualcos’altro. Fra un (ro)manzo e l’altro.

Alle 18 e 50 postmeridiane (quasi equivalenti al meridiano di Greenwich, dopo un mio Passato da Grinch), incontrerò, alla stazione Bologna Centrale, Ottavio, per un caffè di collaborazioni artistiche.
Sì, oggi sono uno che non si ferma più. E quando il “semaforo”, di loro che “incrociano” le gambe, prova a “rallentarmi” di provocazioni,  io non do la precedenza a nessuno. E spingo di brutto. Accelerando nel sex machine.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Ritorno al futuro (1985)
    Cagasotto non mi chiama nessuno.Infatti, oggi le donne mi “sfiniscono”, e quel branco di teppisti sono finiti.
  2. The Amazing Spider-Man (2012)
    Da cui il detto, “alla ragnatela”, “Guarda Emma Stone, ammazza…”.
  3. Il Grinch (2000)
    Mai dire eremita se Jim Carrey ti fa un baffo…

“The Big Wedding”, il Trailer


07 Aug

 

Dopo dieci anni, Elle (Diane Keaton) torna nella sua casa in Connecticut per la prima volta da quando si è separata dal marito Don (Robert De Niro), colpevole di averla tradita con la sua miglior amica Bebe (Susan Sarandon). L’occasione per il rientro è data dal matrimonio di Alejandro (Ben Barnes), il figlio che lei e Don avevano adottato, che si terrà nella casa costruita dai due ex coniugi e dove Don continua a vivere felice con Bebe. Le complicazioni nascono quando Alejandro comunica di aver invitato alle nozze anche Madonna Soto (Patricia Rae), la madre biologica che a causa delle forti convinzioni religiose non ha mai saputo che Elle e Don si sono separati. Per farle credere di essere ancora una tipica famiglia, Don e Ellie sono costretti a mettere da parte il loro risentimento e fingersi ancora sposati, costringendo Bebe a scomparire per il fine settimana della cerimonia. 

 

Ammiriamo un De Niro “restaurato”, mi pare quasi al top(o), e allora “sposiamoci” al galoppo!

 

Complimenti comunque, solo nel trailer De Niro si piglia tre punch devastanti!

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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