Sì, ieri ho postato il primo poster ufficiale del Lincoln di Spielberg.
E oggi, invece, dedicherò un’ode all’agiografia delle sue geografie incarnate, “sanguigne”, alla celluloide.
Screanzati e irrispettosi, porgete il vostro saluto a sua Maestà: Daniel Day.Lewis, mio “pargolo” prediletto e “prodigo” solo di talento, come s’sige a chi è schierato sempre “in battaglia”.
E di rabbie mordaci “accetta” chi osa e osò sfidarlo con squallide “rose”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- L’ultimo dei Mohicani (1992)
Figlio “adottivo” d’una tribù in via d’estinzione. Cavallo “matto” meno del fratello non consanguineo ma di stesso Cuore.E l’orripilante cattivo viene “lasciato” al massacro vendicativo dell’ascia del padre.
Perché quando si toccano le innocenze e le si “suicida”, l’unica “moralità” che esiste è un “tagliar la testa al toro”. - The Boxer (1997)
Ah, così si ringrazia chi ha sofferto? Con infamazioni e lotte intestine? Pettegolezzi e chiacchiere? Bisbigliate. Io combatto e io amo! Vigliacchi, sparatevi voi! - Gangs of New York (2002)
Le strade si costruiscono nel “sangue“. L’America del nostro candore fu trucidata prima ancora della colonizzazione nella Big Apple. E ci si sparava azzannandosi.
Come nelle “macellerie“. - Il petroliere (2007)
Dimesso, “calmo”, trafelato. Avreste mai sospettato che, oggi, quella “lumachina” avrebbe divorato chi pensò d’essergli “potente?”. - Lincoln (2012)
Sono il più grande Presidente della Storia. Il resto è Fuga da New York.
– Ah, ancora qui Macellaio? Ma non ti avevo detto di “smammare?”. Questa è la mia bottega da barbiere, ove la gente onesta e lavoratrice, a differenza di te che sei un lurido porco “fascista-nazista”, viene a tagliarsi barba e capelli, poi rincasa e “ricama” con mogli “generose”.
Sparisci immediatamente o ti sparerò!
– Oh, sto tremando tutto, sai? In questa città, dovresti saperlo, usiamo i coltelli al posto delle pistole. Come pensi di “tagliarmelo”?
– Ma va va, levati dalle palle.
– Vuoi provocarmi? Vuoi far ridere questi poveretti che si stan godendo il tuo “numero?”.
– Ho da lavorare io, caro “Buccero”.
– Ecco… lui non mi accetta e Io “gliel”‘ho accettato! Applauso, signori, mi son tolto anche il cappello.
– Ah, tu pensi che io sia semicieco, vero? Ed è qui che ti sbagli di grosso. Il mio occhio di vetro è più sveglio delle vostre miopie, miei “pasciutelli”.
– Sei un buffone!
– Sì, un pagliaccio che si vanta di vestirsi così, coi pantaloni di “tela”. E vi mangio vivi, tutti, e ora mi “magnerò” pure questa bisteccona. Carne al sangue.