Archive for July, 2012

Batman perlustrò Torino, un “alive” nelle calienti magie della Mole Antonelliana


09 Jul

 

Gita a Torino “controvento”. Gli spifferi s’inimicarono il pifferaio magico che è in me, e non riuscii a scacciar i topi, ma il “pipistrello” “intopò”

Avete sofferto la mia assenza? Eravate “in premura” per me? No, il Genius è vivo e vegetissimo e ha abbondantemente superato la fase “vegetativa” delle sue trascorse depressioni “ammosciantissime”.
Diciamo che ora, da viveur, vola come un “uccellin di (frutti di) bosco”, e “usignoleggia”, non rovinato ma di rovo, fra “diluvi” e un altro dirupo fra le lupe, tra un Fiume Po e una “diga” della sua anima che “appioppa”, altro che scoiattolo, pugni in faccia agli irriverenti, “sodomizzandoli” di questo “proclama”: – Vieni qua, fascista, dove pensi di (im)bucarti? Il bucato della tua ragazza è lordo di sangue, ma non è il tuo liquido seminale. No, lo sperma non è neppure mio, perché è risaputo che “giace” come quello di San Gennaro, “criogenicamente” surgelato per decoagular il suo vulcanico zampillo quando una Donna sa, “miracolosamente“, (s)premerlo come una barista ballonzolante del suo cocktail più “malandrino”, un po’ al pompelmo su “limonata” rinfrescante in zona bollente, forse shakerando l'”eccitando” fra cubetti di ghiaccio e una piadina con dell’aglio, per tener a bada il vampiro dei miei succhiotti. Però scotta…, e “passa” di mano in mano, per giochi pallavolistici di “schiacciate” a sbattermi a terra. Fra una botta e l’altra, una sberlona e passere anche col “passeggino”, il pisello contro il fascista è manganello, per ricordargli che sua sorella si becca la “clava” d’un cavernicolo.

A parte gli scherzi, suvvia, son stato davvero a Torino, ospite d’un mio amico.
Ho alloggiato all’Hotel Cristallo di Corso Traiano.
Traiano, l’mperatore romano, da non confondere con “troione”, appellativo poco carino che spesso si dà all’uomo troppo “cosciente”, fra le cosce, del suo “fascino” puttanesco fra le “romane”. Dette “mignotte”.
Sì, più che imperatore, dunque, ‘er mignottaro, da non confondersi, a sua volta, col Minotauro, per quanto anche “costui” fu ben “filato” da Arianna in zona “incuneata” e “labirintica”.

Ottavio m’ha condotto lungo le vie più famose di Torino, al Parco del Valentino, per esempio. Detto, in piemontese, Ël Valentin, paragonabile ai Giardini Margherita di Bologna, detta la “capitale” del turtellen.
Tornando al Valentino, pare che il nome derivi da una “cappella”.
Mah, quella di Rodolfo o quella del “santo?”.

In questo parco, molte coppie s’abbronzano fra “lei” che “lecca” e “lui” che lascia che il “sorbetto” si squagli.

Poi, dopo “operosi” giri per alcune piazze celebri, ci siam piazzati al cinema ubicato sotto la “Mole di Antonello”, come Lino Banfi la ribattezzò dopo aver fatto tredici con Jerry Calà, l’unico muto di nome Parola che, dopo la vincita miliardaria al Casinò di Monte-Carlo (sì, son stati tanto fessi da fottersi la “schedina vincente” per incularsele, ma recuperando il doppio di culo con tanto di baci alla “francese”) si trasforma nell’indiano del “cuculo“.

A goderci il melodramma Un amore splendido, Cary Grant d’annata con una Deborah Kerr da “bagnare” in piscina.
Storia tragimalinconica che butta la tragedia in un “Amiamoci, io sono Ferrante, tu sei rossa come la Ferrari, anche se adesso sei sulla sedia a rotelle”.

Stanchi dopo tanti “avanti e indietro”, siam “rincasati”.
Il tassista m’ha sfilato circa venti euro, viaggiando “tamarramente” su musica da discoteca.
Mi sono “consolato” con una pizzetta, e varie sigarette “digestive”.

Domani l’avventura continuerà.
Aspettatevi dei video…

Eccone uno…, muto, come si conviene al clima religioso della trascendenza.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Al bar dello sport (1983)
  2. Gran Torino (2008)
  3. Torino nera (1972)
  4. Un amore splendido (1957)
  5. Superman and the Mole-Men (1951)
  6. Parco Valentino (1990)
  7. Rodolfo Valentino (1951)

 

 

Evviva la stanchezza c(h)ronica


05 Jul

 

Felicemente “spossato”, son qui, in questo Mondo spaesato, in mezzo a paesani che m’accolgono a braccia aperte e a donne di “buona” accoglienza, insomma, un’accolita di “colite”

Sì, me ne frego, fra voi che avete paura d’amare e poi “ritmate” d’autoradio per la musica che “grandina” nelle vostre piogge malinconiche. Io “accendo” il “pi(s)tone” e “spingo” senza recedere, “incenerendole” del mio cratere fra voi ruderi che siete “cele(b)ri” anche lì, già “bruciati” nel motore a scoppio che scopa e accalappia poco. Non “pippate”, suvvia.

Sì, giro ignudo per strada, “intimando” l’intimidita polizia a “deumidificarmi” mentre mi spruzzano addosso “chilometri” di “fumogeni” per “allucinarmi” nelle loro teste da tutori rigidi dell’ordine ma mosci del loro “flessore”, flebilissimo senza idraulica “leva”.

Uno psichiatra vorrebbe lobotomizzarmi ma, dopo 30 “primi” dei miei occhi netti, lo ammanetto in zona “Cesarini” obbligandolo ad addolcirsi di pillole ben “assestate” da ingerire nel suo tubo digerente che non digerì il mio girarlo “ranocchiandolo” come un girino e infangandolo da rospo che sputerà senza le “principessine” delle sue segretarie molto “sbaciucchianti“, un po’ “succhianti” con del Chianti “rosso”.
Poi, ne ammorbidisco i neuroni spedendolo all’orfanotrofio celeberrimo, chiamato, come saprete “Caro il mio dottore ammalato mentalmente, tenga ben a mente che la civetta sul comò sì è fottuto tua figlia accomodandolo-ardimentandolo in modo smagliante”.

Dopo essere fuggito su una moto scassata come il suo cervello rotto e “incerottato”, predispone un T.S.O perché ha ben “a cuore” l’S.O.S. del mio naso che non è stato Lasonil.

E io: – Cosa sarebbe quest’ingiuzione? Leggo qui “Trattamento sanitario obbligatorio”. Io non m’attengo a nessuna Legge Basaglia, mi abbasso le brache e rimarrà abbagliato. Si fida? Lei mi dà la puzza di essere un cane da tartufo. Io, invece, sono uno che morde di latrato sotto la tartaruga.
Badi come parli, sa?

Poi, mi “collego” a Rosamund Pike, la più grande figa di cui abbia memoria recente, e subito la “vita” assume sapori galeotti senza le galere e le gallerie dei vostri treni a vapori.
Senti che binario.
Senti com’è ferroviario!

Come “stantuffa”. Puffpuff, il “puffetto” imbianca la Donna!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Robocop (1987)
  2. Jack Reacher: La prova decisiva (2012)
  3. Topolino, Paperino, Pippo – I tre moschettieri (2004)

 

 

“Jack Reacher”, il Trailer


05 Jul

 

Arriva, di botto, con tanto di frame della Paramount “su” ragazza sexyssima, il primo, esplosivo trailer di Jack Reacher, nuovo Tom Cruise “impossible“, nel senso che, a cinquant’anni, sfodera ancora un fisico e una grinta davvero invidiabili.

 

 

Jack Reacher (Tom Cruise) è un ex poliziotto che ha trascorso gran parte della sua vita in giro per la città frequentando il sottobosco della criminalità. Sta cercando di tenersi lontano dai guai quando viene coinvolto nel caso di un massacro apparentemente senza senso. Nel cuore di una piccola città dell’Indiana, James Barr, un esperto cecchino, è accusato di aver sparato sei colpi e ucciso cinque persone. Una volta interrogato, però, Barr si dichiara innocente e chiede di parlare con Reacher. Con l’aiuto di una giovane avvocatessa, Jack cerca di risalire alla verità e scoprire chi e quali motivi si nascondono dietro al massacro. 

 

(Stefano Falotico)

Il nerd me lo mangio a colazione, “smerdandolo”


05 Jul

 

Mickey Rourke mi fa un baffo, e sto al circo, “giocoliereggiandole” con donne leonine mentre mi mangiano vivo

Dalla personale esperienza, posso asserire, di totale “risma” appurato con mano, che sono un burattinaio.
Una creatura notturna, il cui maggior interesse, oltre all’Artista di me, è la piacevole masturbazione nella Luna piena, come quella che brilla lassù nel ciel “uccellante” d’ugola negli ululati vostri che sognano e “tastan” poco.

Sì, è un vanto di cui vado fiero, che va “allenato”, come v’illustrai “periziosamente” nel perizoma, detto anche “zona da zoom di fermoimmagine dell’occhio strabuzzato”.
Perché mentire? Per una “gola” da mentine?

Sì, sono un assatanato, lo sono sempre stato, e la mia “libreria”, oltre a filosofie tedesche, è stracolma, zeppa da “inzuppare”, di donne di Stoccolma.

Ma che volete scoprire? Sempre “visibile” è amato e “onorato” in ogni suo intimo “dettaglio”, anzi “tagliato”.

Io so scherzare sulle mie “fragilità”, poiché agile si “districa” nelle foreste, ammortizzato solo quando il dardo “scocca” contro una “quercia” troppo matura che “lo” respinge “ansimandolo” nel frantumartele.

Sì, una brasiliana mi perseguita, “strillandomi” addosso le sue tette, ma devo “rabbonirla”, sedandone la “crisi” di cosce.

Ma voglio raccontarvi un “aneddoto” curioso.
Stasera, prima di “coricarlo”, restio però all'”addormentato”, infatti son ancora qui “zampillando”, è stato assalito da una matta che circola in questo Net.
Codesta infame affamatissima m’ha “narrato” delle sue avventure erotiche con un calciatore famoso di cui non sveleremo il nome per la “privacy“, cioè Fabio Cannavaro, che, stando alla “sua”, era sposato con dei figli, per l’esattezza tre, ma se “la” faceva “tutto” con questa Beatrice. Non so se m’ha riferito delle “balle”, certo è che tale Beatrice “sostiene” che Fabio è stato l’unico “vero uomo”. E non amerà mai nessuno, “infedelmente”, come “lui”, il capitano del “cannolo” con tanto di liquore “al babà”.

Ecco, a Stefano Falotico gli frega un “cazzo” di “quello” del “Campione del Mondo?”.
Perché costei s’è “dilungata” sui “fattacci” suoi?

Poi, mi collego al blog d’un ritardato che sbeffeggia Cuba Gooding Jr., ironizzando sulla sua carriera alquanto discendente.

Caro imbecille, ti ricordi il film Analisi di un delitto?
Come no, è ciò che volevi fare alla mia vita. Rubarmi il primo libro, assassinarmi e poi fottertele al posto mio.

Invece tu sei rimasto un “giornalista” delle minchiate senza Ashley Laurence, a prender per il culo gli attori di Hollywood, che se “lo” fanno e se “le” fanno davvero, e giri poi da topino per l'”amena” Bologna, a caccia di altre “vittime” su cui sarai manesco e “spietato”.

Consigliamo a tale idiota di costituirsi, altrimenti lui e quell’imbarcata della sua “avvocatessa”, dei suoi “stivali”, saranno radiati.

Ora, fate spazio.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Analisi di un delitto (1998)
  2. Il Vangelo secondo Matteo (1964)
  3. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)

I ritorni di Batman


04 Jul

 

Salve, sono il Dark Knight. Lei è uno di quelli lì? Ah sì, lo è davvero? Lo vede questo mantello avvolgente? Stia attento al pugno “impermeabile”

Ci siamo quasi, quei mentecatti “raziocinanti” e ratti saranno “instradati” a una razione di “tatto”

Vicissitudini “tranquille” indussero il “dormiglione” a raddrizzare una famiglia di beoti, “indirizzandoli” a un’intirizzita “benevolenza” a base di freddure di rinomata “mistica” mia rizzata, di “dolcezze” impagabili per il “paliatone” da fantino di Siena, imbizzarrito nello scorazzare attorno al loro cervello molle d’asfaltare, in uno scalpiccio “picconante” e rintronante di “zoccoli” e speroni durissimi contro l’encelofalogramma loro piatto(lo) da rimbambirli ancora di “rimbombi” d’un nitrito “artritico”, sfidarne e “sfilarne” gli attriti disistimici con sismica freccia da cavallo di Troia e impantanarli nel “fango” delle fognature con un paletto ben impiantato in mezzo ai loro “pantaloni”.

Sì, con certa gente non bisogna andarci sottilmente, bisogna assottigliarli nella “sottiletta” dei loro fegati antropofaghi d’invidie latenti da lattanti con le loro “latticine” donnicciole, spesso madri che han allevato un coniglietto di “castorina” dentatura dalla (pres)unzione calunniosa così sprezzante che “lo” spezzeremo come un “formaggino”.

Circa due mesi fa, telefonai a una radio in cui “lavora” uno dei malfattori di questa “factory” omicida, che taluni anni or sono denunciò una persona solo perché codesta, dopo aggressioni alla sua fisicità e al suo stile di vita, esigeva lecite spiegazioni di un'”amicizia” che mi parve un po’ “invadente” alla mia anima.

Uno di tali emeriti, con “egregia classe”, pochi giorni seguenti, s’è recato al C.S.M. per “segnalarmi”.
Bene, il mio avvocato, ha già preso nota di questo “pinco pallino” e, alla prossima sciocchezzuola, lo appallottolerà a base di querele per lui “indifendibilI”, tanto che le malinconie di Radio Days gli parranno il suo sogno migliore, in confronto ai giorni “a raggi X” del suo culo.

A questa gente bisogna spiattellare le loro porcate. Questi ebetucci che si prendon la “briga” e la licenza di diffamare le persone libere, perché ne eran “infastidite” e pretendevano (sì, loro pretendono ancora) che si gettassero a capofitto nel primo lavoretto a portata di “mani”, perché, a vent’anni (oggi, la gente è disoccupata anche a quaranta) non è “tollerabile” ambire all’Arte, al Cinema e alla Letteratura se non si ha “dignità” sociale.

Ma questi qui chi sono? Degli inquisitori oscurantisti come F. Murray Abraham de Il nome della rosa di Annaud?
Come si permisero costoro a dare ordini, a sputtanarti per la loro Bologna di falsi chiesaioli arretrati attraverso una rete diffamatoria che s'”appellò” anche ai “trucchetti” di “profili clonati” sui forum, telefonando “anonimamente” in piena Notte, prendendo “contatti” personali con la tua ragazza per “descriverle”, di reputazione falsata, chi eri , andando in giro a “sventolar” il tuo nome e cognome, e a urlare ai quattro venti che soffri di “schizofrenia?”.

Ecco, per colpa di tali sciagurati, che il Diavolo li “benedice” ogni sera prima dei loro amplessi “affamati”, mi sorbii dei mesi, davvero, di ricovero psichiatrico perché ero “scioccato” da un improvviso, immotivato “affronto” così ignominioso e assolutamente non giustificabile.

Loro possono darmi l'”infermità mentale” (certo…) ma, come possono constatare, avevo ragione io, ho sempre avuo ragione io.

E, oltre a un’opera d’immediata pubblicazione (mentre loro stanno a girarsi le palle di chiacchiere “retribuite” da altri cazzari identici che li “riforniscono” di puttane e puttanate), stiano ben attenti ai “passi”.

Da “leggere” con molta concentrazione, prima di “voltare pagina” e “girare l’angolo”.
A piè…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gran Torino (2008)
  2. Rocky V (1990)
  3. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  4. Jack Reacher: La prova decisiva (2012)
  5. Robocop (1987)
  6. Ritorno al futuro. Parte II (1989)
  7. Il dormiglione (1973)

La “cosa” di Jerryll…


04 Jul

Salve, sono il Dark Knight! Posso stringerle la mano? Guardi bene, tocco solo le persone pulite, non m’ammorbi, altrimenti non sarò “morbido” con lei
Il ritorno d’un personaggio “oscuro“, malinconico con picchi acuti di mantello “peccaminoso” in Catwoman per un’hot Hathaway d’un fuoco che divamperà! Forse, già mi “spompò”

Nell’attesa spasmodica del Batman definitivo, volteggio, stamane, “sciroccato” in fantasie pindariche, con la maschera struccata e rughe a pittar l’anima d’esperite passioni non tutte collimate col sogno che le predò ma ne rimase “all’asciutto”, soprattutto sfiancato da delusioni cocenti d’una “risorgenza” graffiata nella Notte. Sì, posso dichiarare, in totale “menefreghismo” della mia “virilità” che, dalle donne, ho ottenuto uno “sbattermela in faccia” ma anche batoste da lasciarmi secco, anzi rinsecchito, “ululante” su un ramo d’albero con la Luna a “schizzarmi” addosso alcuni “fallimenti” troppo “precipitosi” di precoce eiaculatio. La farfalla può spremere troppo presto il fallo del falò…

Alcune mi svestirono con troppa fretta, non rispettando il mio “abito” da monaco, e “falsandolo” in erezioni troppo veloci con “sveltine” da “inumidirmi” senza neanche “darlo a vedere”, per scuse “banali” in cui “affastellai” l'”ammosciato” senza “scamosciarlo” come si (con)verrebbe.

No, son siate impertinenti, toccando più del dovuto d’un Piacere che non deve mai essere un “dovere” ma un crescente “ascendente” dovizioso del vizietto da “lupetto” che ha il “pipistrellone” nella Notte “plenilunica”, ché sia ludica e un po’ “lurida”.

Se Cristo moltiplicò i pesci, io spesso mi “sfaccetto” in disturbi di personalità, ma, più che all'”…Hyde” di Robert Louis Stevenson, assomiglio al Dottor Jerryll.

Sì, sono un poeta, ma spesso “goliardeggio” in modo imbarazzante come John Belushi, “allisciandomi” un po’ l’adipe per smagrirlo e “rassodarlo” nella panca per gli addominali.
Mentre oscillo di basso ventre, dinanzi a me, una visione paradisiaca alimenta il “fiato”, stimolando il “flauto”.
Amazzoni dal seno ignudo che spronano la mia energia”ginnasta”, ricordandomi gli happy days in cui, ancora, sono un Fonzarelli.

Dunque, Lewis e “topo” Jerry...
Ieri sera, ad esempio, son stato al cinema, la solita multisala un po’ deserta, vista e “sentita” la calura estiva.
Ho “visionato” La cosa, ma non l’ho “stroncato”.
A pochi metri dalla mia poltroncina, c’era una bella ragazzina che ha stiracchiato le sue gambe discinte su minipants “aderentissimi” al “mio”, distraendomi spesso dai “soprassalti” indotti dai colpi di scena. Con “dotta” strategia “approcciante” da procione, fingendo che stavo scomodo su tutti i “seggiolini”, cautelamente mi sono “affiancato” ai suoi fianchi, in zona limitrofa molto “adiacente”. Sì, il film è un panorama ghiacciato di scienziati sbudellati da un mostriciattolo mutante che mangia ed entra nei corpi umani. Io mi son, come un sorbetto, “assorbito” in Lei, “sciroppandola” della mia “gelatina” allenata e non più “aliena”.

Che figa! Poco prima del finale, ho anticipato l’urlo di terrore dei presenti in sala, “finalizzando” il suo gridolino per combaciarlo allo stupore “scabroso” dello spettatore “medio”, soprattutto lì.

Poi, infilandomi di nuovo la “muta”, son volato da uccello “giustizialista”, in altri “neri” gradevoli di questa cupa Estate da 4D.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
    Be’, non proprio “cavaliere”, diciamo.
  2. La cosa (2011)
    La cosa è quell’affare che s’insinua nelle cosce…
  3. Le folli notti del Dr. Jerryll (196

“La cosa”, recensioniamolo…


04 Jul

 

Gelatine d’Antartide viscida

 

Caposaldo del fanta-horror, ecco il prequel de La cosa, incursione transgenere che definirei “gelatinosa”, ibernata in tese cacce claustrofobiche nella suspense di respiri angoscianti ma palpitantemente, per noi smaliziati, alquanto noiosi in quanto, dopo multiple visioni “specialistiche” da cinefili oramai freddi e calcolatori, siam “teporizzati” in emozioni già (pre)viste e desuetamente rispettate con puntiglio cronologico del colpo di scena “comandato”, atteso e piazzato con qualche “scarto” di variabili non disattese.

 

Trama ridotta a una lastra di ghiaccio dalla misterica presenza di forma “aliena”, o forse anomala, per i soliti esperimenti da laboratorio di ricercatori “eremiti” fra polari battiti cardiaci del “romanticismo” scientifico fuori dal Mondo e dall’epoca odierna.

“Russi” installati su una base lastricata di cellule “impazzite”, o meglio clonate nella mutazione “assorbente” di un non ben identificato “oggetto” vivo e vegeto di tentacolare famelicità carnivora.

 

No, non può rivaleggiare col modello e antesignano dell’82 firmato John, ma emana una strana sensazione di morte lungo la schiena, “cutaneamente” rabbrividita dall’aria condizionata di cinema rinfrescati dal caldo estivo battente e turgido.

 

L’eroina è carina, modellata su estetiche canoniche d’una Bellezza che non turba ma stuzzica, soffice d’occhi azzurri intonati alle sintonie raggelanti di lacere abrasioni brucianti ad “appiccarsi” al mostro “(non) infiammabile”, che si rigenera come un T-1000/Robert Patrick del … giorno del giudizio di James Cameron.

Ed è proprio Cameron che fa capolino, più che il Re John.

Il finale ribalta The Abyss e lo cita platealmente in una caleidoscopia celeste ove, stavolta, la nave è il covo d’una serpentesca creatura di “fetale” rifugio, sotterraneamente colonico, nel “matriarcato” dell'”amazzone ibrida” di “femminea” voracità. Ignoto spazio profondo d’artigli extremely dangerous e letali, sceso e approdato sul nostro Pianeta da predatore vibrante di sue spire divoratrici.

 

Il duro Edgerton è il sopravvisuto, alive sino alla rivelazione finale ambigua.

 

Il contagio s’è annidato nei titoli di coda, ove i crediti son inframmezzati da una “perturbazione” ansiogena d’immediato monito catastrofico.

 

(Stefano Falotico)

 

 

Il Talento, dono spesso innato quanto invidiato: 7 film in cui ce ne “districheremo”


03 Jul

 

Il Talento, T maiuscola di tonitruante abba(gl)io, sfoderato o “ritratto”, socchiuso fra palpebre docili o restio a sguainarsi, “inguainato” nei soliti guai, o spesso voce che non “sguscia”, che si castiga o, masochisticamente, tende altrove per autoingannarsi paurosamente d’ali tarpate da sé, che temono il Tempo, lo moderano troppo e, molte volte, si modellano nei canoni altrui, “tremolanti”, che poi lo “scannano” dopo averlo “inoculato” secondo la loro “parvenza” che lo vede distorcendolo di personali percezioni, filtrandolo nell’ottica d’occhi “fraudolenti” o infigardissimamente bugiardi a scheggiarne la limpidezza, la forza insita e intrinseca, ad addomesticarne la potenzialità per “indocilirne” quei “lineamenti” grezzi che sono alla base, invece, della nostra essenza ed unicità.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il talento di Mr. Ripley (1999)
    Storia macabra da gelar il sangue. Dalla signora Highsmith, un “horror” mascherato da dramma, un thriller velatamente menzognero quanto le omicide bugie che sottendono l’assassinio premeditato.

    Talento uguale invidia in chi lo ammira, lo guarda e se ne vorrebbe impossessare, rubandogli la vita.

  2. Una storia vera (1999)
    Straight
     sta per dritta, ma anche per semplice, ché semplice non è mai, quando si vive in questo nostro Mondo.
    Augurandoci un Paradiso che non esiste, (r)esistiamo, oggi allegri, domani arrabbiati e dopodomani “pazzi”, in questa Terra già sconsacrata dalla sua purezza originaria. Viandanti in cerca della nostra redenzione e d’un ricongiugimento affettivo con un fratello lontano, che ha sfiorato la morte, per cui trepidiamo, per cui sogniamo ancora nelle praterie su un trattore, negli occhi d’un “vecchio” saggio, il cui talento è la vita che brilla nelle sue iridi. “Stanche”, linde come il primo respiro “materno”, (dis)illuse, “veliere” on the road, sofferenti, preoccupate, angosciate, col gusto ancora del sospirarla e di tutto ciò che la sua grande anima ha esperito.

    In questo capolavoro non c’è “trama”, non c’è “niente”, c’è tutto.
    Immenso.

  3. Heat La sfida (1995)
    Nessuno ha “talento” in questa storia di uomini e di donne.
    Di grandi perdenti nella Notte, di gatti e topi, di rapinatori innamorati, di sbirri moralmente più giusti dei loro matrimoni sbagliati, di un’adolescente abbandonata e recuperata in extremis, di folli corse in macchina e sparatorie da polveroso western.

    La poetica di Mann è un talento aggiunto.

  4. Shutter Island (2009)
    Che talento hanno questi angeli perduti?
    Internati in un manicomio formato Alcatraz.

    Dopo pochi minuti, leggiamo una scritta: anche noi abbiamo amato, anche noi…

    E, nella “mostruosità” del proprio Cuore rubato, l’agente Daniels scopre che è ancora un Uomo.
    Ed è così, infatti, che vuole morire, nella straziante scena d’un finale “tragedicamente” annunciato.

  5. L’anno del dragone (1985)
    Chinatown è un posto di serpi, un Mickey Rourke mai così in parte, che cambia “colore” di capelli a ogni inquadratura “brezzolata”, insegue la sua preda, flagellandola in uno scontro a fuoco secco quanto epico.
    La vita va avanti e, il Giorno dopo, la tua Donna ti aspetta.
    Anche se che sei una merda come il “cattivo”.

    Il talento dell’amore.

  6. Il Cavaliere Oscuro (2008)
    Batman contro il Joker.
    Invero, Batman è uno psycho puro, non per niente Christian Bale ne riveste la “tuta”, i panni nerissimi.
    Ma è un matto che combatte per il bene, il Joker è un folle terrorista senz’arte né parte.

    Il talento d’una follia maggiore, perché orientata al benessere.
    Nonostante tutto.

  7. La sottile linea rossa (1998)
    La Natura primitiva e cosmogonica è il talento che l'”uomo” ha ucciso per stupide guerre a bruciarla.

Europei 2012: Finale Italia – Spagna, è finita in tragedia


03 Jul

 

L’abbiamo preso in quel post-eriore!

Ieri sera, volevo ubriacarmi e stordirmi, guazzando poi nel traffico bolognese, “clacsonando” a tutt’andare in cerca di qualche “trombatina”, per un “fiatone” da finalone.

E, invece, ho “sofferto” una delle peggiori giornate “storte” d’un incubo che mai avrei concepito, neppure se avessi scommesso con un allibratore che gioca coi vibratori quando vien (di) sera e poi ( alla) mattina…

Una Nazionale a pezzi, “bucherellata” in “ogni rete”, “strapazzata” come la maionese d’una vecchia napoletana irascibile a cui, mentre “mescolava”, hanno comunicato il suicidio del figlio Vincenzo, carabiniere dell'”arma” emigrato a Roma, “capitolante” in seguito a intollerabili soprusi al suo pudore da “uomo” d'”onore”, coi lanzichenecchi a infilargli un’inculata acuminata a base di “Sacro Romano Impero” del papato che si pappò la sua donna, Margherita, “sforbiciata” nello jus primae noctis molto “braveheart“.
Il povero Vincenzo non resse l'”affondo” e si fiondò giù dal balcone, sventolando il “bandierone” con la scritta “Fratelli d’Italia? No, coltelli di sangue!”.

Sì, gli spagnoli c’hanno matato e “a voglia” a pomate lenitive.
Balotelli ha già prenotato, comunque, una “palafitta” nell’Isola dell'”affamato” con Raffaella Fico, per “consolazioni” sotto il Sole che “asciugheranno” le “pene”, abbronzandolo di più nel “pio pio”.
Mentre Bonucci, che, rasato, assomiglia a Travis Bickle, piange nella sua “bonaccia”.

E Pirlo non era in palla? Ah, s’è giocato il Pallone d’Oro.

Ma qui, il signor Prandelli, deve far mea culpa. Non ha azzeccato una mossa neanche a “pagarlo”, e dire che Abete lo “rimpingua” bene, nonostante le rosicate di Enrico Varriale, sempre più acido e sempre più da ospizio.

Sostituisce l’impresentabile “mariuolo” Cassano, piacevolmente però più “figo” delle sue recentissime apparizioni nelle “vasche” di Milano, con un Di Natale che sarebbe stato meglio se fosse andato a mungere le “mule” di Udine…, dette “frute” per il “fruttivendolo” col bananon!

E Montolivo, il Nicolas Cage versione “moscissimo”, con un Motta(rello), che dopo cinque minuti si “spappola” nei falli delle “leccatine” del centrocampo sgranocchiante al “tichi tac” su tacchetti un po’ irruenti.

E così, l’incolpevolissimo Buffon vide la sua schiena rompersi, sgretolatissima” da tutte le volte che s’è chinato a raccogliere la sfera.

Evviva l’Italia, e ricorda: tua madre è la “donna” che Eli Wallach, il “cattivo“, conosce…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Matador (1986)
  2. Don Bosco (1988)
  3. Capitan Fracassa (1940)
  4. Il toro (1994)
  5. Il Pap’occhio (1980)
  6. Casinò (1995)
  7. Lo sguardo di Michelangelo (2004)

Walt Kowalski versione “zone morte”


02 Jul

Come Cristo, un Uomo uccise le demoniache streghe, che imploreranno pietà “strangolate” da piedi caprini ad asfissiarle dello stesso Male che perpetrarono con buffonesca “ironia”

Nella vita, sebbene gli psichiatri e la piccola borghesia ciarlatana e chiacchieronissima, li screditeranno, accadono “miracolosamente” eventi assolutamente imprevisti.
A cui l’ottusissima ignoranza di gente becera e barricata nelle sue “religioni” da strapazzo e nelle sue esistenze flaccide di “uccellini” sventolati in tutta “bandiera” di sé, ostinatamente insisterà perseguendo i suoi folli disegni “a ritratto” della “vittima” prescelta.

Così, il “coma” illuminò gli occhi, e il redivivo cominciò a torturare chi se ne prese gioco quando era “abbindolabile” e “bendabile”.

Sì, che esistono i “mostri” in questo Mondo, mostri buonissimi la cui ira non sarà, certo, placata da infamazioni e “sedazioni” alle loro bocche, per zittirne l’implacabile vendetta che si generò, “straziante”, e ora, sempre più metodica, ne “agghiaccerà” i cuori spremendone le anime in conati di vomito sanguinolenti quanto le loro efferatezze.

Stavolta, una famiglia d’irresponsabili matti, patirà pene infernali, una cura medioevale al loro cervello, che non si fermerà neppure un istante, e protrarrà la sacrosanta “architettura” della furentissima sua potenza di fuoco.

Minandone ogni gesto, ogni libertà che saccheggiarono, ogni innocenza che infransero con “perquizioni” aberranti alla sua liceità, al suo arbitrio, alle sue scelte, al diritto inviolabile e sacro secondo il quale, su questa Terra, ognuno può vivere come vuole.

Ma a questa gente, e al suo figllio ebete, non andò giù.
E intrapresero una guerra “flagellatoria” che li martorierà dello stesso “Taglione” con cui infierirono, senza “recedere” un attimo, irremovibili dalle loro “certezze” e dalla loro borghesia “faccendona”.

E stavolta saranno afferrati da un “mago” che li annichilirà e li lascerà agonizzanti, a sputar sino all’ultima goccia della loro merda.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  La zona morta (1983)
  2.  Dracula di Bram Stoker (1992)
  3.  The Score (2001)

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