Archive for July, 2012

Batman è spietato, è lo scalpo ai vostri “trampoli(ni)”


21 Jul

 

Quando Batman recuperò i suoi muscoli, i nervi “saldi” dei cattivi scricchiolarono, tumefatti nel tumulto di botte! Che “sciampagna” di plasma!
Altro che Plasmon!
Questa è una “cura” 
diet-et(et)ica


Sì, verso certa gente nessuna pietà.
Scatenano prima la violenza insita nostra, con insinuazioni a suggestionar l’amor proprio per “incardinarlo” in mansuetudini che si “zuccherino”, bianche(tte), nel gregge ammansito da una Tv che ordina “perentori” obblighi immorali, e si “azziman”, aizzati, in perversioni ai danni del “debole” e del “vigliacco” che disgusteranno “gustandolo” di “cari” bacetti alla sua fronte spaziosa da spalmar, viziosi, di “carezzevolezza” fintamente buonista.
Infatti, (dis)infettano, ammorbano, e “ammorbidiscono”.
Io mi “tiro” in me scuoiandoli, e la Notte sarà “affilata” al dente “crudo”, che assaggerà tali osti(li), (c)osteggiandone il lor “sapore” nella loro bistecca seviziata, “vivisezionata” così come loro “forchettaron” la mia tenerezza!

Questa volta hanno incrociato, nei loro stessi (mal)occhi fetidi d’arpie miope, un Uomo ch’è divampato, sanguinarissimo, dal peggior incubo delle loro fantasie più truculente. Sì, quando in congreghe, da gregari impiegatizi, sodomizzeranno un’altra verginellina, “attizzandola” nel loro fioco “fuocherello” che prima la corteggiò d’acquerelli e poi pastrocchiò “scolorandola” dalle sue visioni. Sì, ne “visionarono” il Cuore, (t)ergendo il “calice” loro nella calura ingovernabile da “caporali” di “cappelle”.
A “spippettarle” poi lezioncine da moralisti che prima gettaron la “penna” a terra, ché lei si chinò a raccoglierla per fomentar il “fondismo” nel suo fondoschiena, e poi, dopo aver “stappato”, ne “stamparonn” altri colpi bassi, (f)rizzanti di tutto (s)fregio per altri carna(l)i “ossequi” su un’altra godibile “signorella” da (s)fottere!
Sì, ne “disossan” la purezza, e disotterranno la sua “sottana” timida, impudicamente “pastosi” e lordi d’ingordo pasto “vampiresco”.

Questi commendatori, dottori e “chirurghi” non sanno contro chi sono messi.
Sono il demiurgo, il demone “taciturno” che li spurga!
Sì, lavande gastriche al loro cervello di fegato già putridissimo, loro e le loro puttanazze, da strapparvi la gonna e “sventolarla” nel “fuscello” bandierone di nostra guerra da “tutti giù per terra”.

Questi filosofi che “cazzeggiano”, che ascoltan il “liuto” e non auscultaron il lupo. Vi avvertii ma m’ammoniste. E ora sarete espulsi ed espugnati di pugni!
Queste coppiette fighette saran accoppate dallo “scoppiato” che sono io, vanitoso iroso, proprio mentre “scoperanno” su musica mia “tonitruantissima” di “Sparati in bocca!”.

Batman è qui, ignorantoni!
La sua casa è un armamentario di libri, di Cultura e, nelle “catture”, sarete torturati dalla sua “maschera” da Mr. Hyde, dal mio “ieri” ch’è Yeti proprio quando pensavate d’avallar “diagnosi” al mio “culo” con fiorellini da Heidi.

Sono io che ve lo spacco, ritardati!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Excalibur (1981)
  2. L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
  3. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)

Non avrai altro “cane” al di fuori del “Pop”


20 Jul

Viaggio, pasciuto da una magrezza che si scarnifica nel castano mio imbrunir di tramonti senza “verde” speranza e or albeggiati di “maieutica” che aleggia al fin d’addomesticar i vostri peggiori istinti bradi(pi) da branco e intimarvi a girar un “film” intimistico con la Donna che amate ma solo “(am)mirate”. Ah, quelle cosce come, mirabolanti, leccan la vostra superficie di palpatina nell’occhiatina.Vi conosco, eh? Ho fatto due anni di militare a Cuneo. So “pene” di qual pasta è fatto il vostro “volar(lo)” di fantasia. Su su, sempre più su, e sempre più in “basso”, per una discesa tragicomica al Piacer desiderato eppur poco consumato, dunque solo “desinato” nel seder “assiderato”. Sì, le vostre rughe, quell’“aggrottarvi” di spasmi non si “schiuma-ah ah-ah no, ano” ove le levigate vostre carnalità (pre)tenderebbero.

Sempre schiavi di lavori a cui vi prostituite per “stipendiar” la prostituta che “incalzerà”, cagna, nel vostro sfogo, stizzendo, “strizzando”, attizzando la frustrazione nel tizzon “ardente” ché, fra le sue gambe, vien “imboccato” per una pueril carezzina ad ammansir la rabbia d’una vita da scalzacani strozzati dalla catena di montaggio di “sbullonar” con una del “pi(s)tone” da montar!

Ah, dei “pistacchi” che, prima “pittate” di “leccata” e poi, di pistolotto, siete “pisellini” deboli quando vi smonterò la testa! Ma con chi pensate di “moralizzare?”. Siete che voi che penerete. Siete dei tristarelli, tetri scemotti. Io vi penetro!  E “penzolerete”. Avete incontrato l’Uomo che inchiappetta tutti, compresa vostra moglie, l’unica meretrice degna del mio “petrolio” zampillante. Sì, “trivellando” va l’orgasmo “sgolante” e molto “sgorgando”. La mia vita omaggia il genio che è in me, con buona Pace dei miei cospiratori e di chi congiura al fin che possa cader in rovina. Con “alta” probabilità di “spiccate” erezioni, “rovinerà” e “sguazzerò” in Lei, per la “benedizione” del pesce-piovra moltiplicato, libero dai vostri papà e “papaline” di “pappe”, ma di liquido “seminale” come l’effervescente acqua Guizza. ll Papa e reverendo sono io! Questa è la mia Chiesa, e decido che vi spogliate, “scambiandovi”.

Applauso!
Che la Madonna v’accùmpagn’, campagnoli a braccetto con l’accompagnatrice.

Fidatevi, il cane perde il lupo ma si vizia, abbaiando nel “baciarla”. Branco(la).

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Magnolia (1999)
  2. Il petroliere (2007)
  3. The Master (2012)

 

 

Kevin Kline in “Last Vegas”


19 Jul

 

Ultima aggiunta alla “sexy” commedia Last Vegas di Jon Turteltaub, pare essere Kevin Kline, secondo quanto riportato da “Deadline”.

Quindi, forse Kevin Kline subentra a Christopher Walken, precedentemente associato al progetto.

Kevin Kline is joining Robert De Niro, Morgan Freeman and Michael Douglas as the fourth buddy in the CBS Films and Good Universe comedy about old friends who decide to throw a Las Vegas bachelor party for the only one of them who has remained single. Jon Turteltaub is directing Last Vegas from a screenplay by Dan Fogelman, with production set to start in the fall. Laurence Mark and Amy Baer are producing, with Good Universe’s Nathan Kahane executive producing with Lawrence Grey. Matt Leonetti will co-produce. Kline most recently appeared in Lawrence Kasdan’s Darling Companion, and also is circling a role in Charlie Kaufman’s Frank Or Francis.

(Stefano Falotico)

Stefano Falotico – La vera storia di Robert De Niro


19 Jul

 

Stefano Falotico, quando l'”allievo” superò il maestro Bob

Be’, ci scherzo sopra, chi conosce la mia vita, sa bene quanto Robert De Niro fu “caro” alla mia pelle, ancora di salvataggio esistenzialista in momenti malinconici ove “sperperai” la mia sessualità in notti insonni, perse nella voragine d’una mia New York tempestata d’angoscia e solitudini “puritane”.

Come Travis Bickle, guerriero inquieto, turbolento, dostoesvkijiano, mia Luna splendente d’amori sogna(n)ti e di virtù “raggrinzite” in un rannicchiato mio covo, ove “lagrimai”, tacito e “morboso”, in morbide, soffuse mie palpebre che “ordiron” al vento un’orlata, doratissima mia ode alla sua “crespa” beltà, intonata al mio Cuor “malandrino” che “sgattaiolò” dentro “fogne” (mal)sane al fin di risorger, cavaliere oscuro, in total possenza e rimembranza di me, e gioirmi nel Mondo sin all’eterna sua apocalittica “decadenza” che, “godendomi”, già elegante di vampiristico carisma, s’è compiuta nel dardo tratto, come un corpo sverginato m’ancor puro nella sua missione salvifica e redentrice a una società che c’ossessiona con idoli di cartapesta per appestar le emozioni più vere e lo “scalpitio” ormonal sedato da anni d'”involuzione” alla vera essenza che siamo.

Sono Michelangelo, presto pubblicherò la mia quarta opera letteraria, “Noir Nightmare – L’ombra blu del fantasma”, a cui vi porgo l’invito.
Mi eleverete nel trono di spade, e mi fregerete senza sfregiar più il mio superuomo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
    La melanconia notturna danzò coi miei demoni e spettri ectoplasmatici di me “scomparso”…
  2. Toro scatenato (1980)
    Scisso fra essere un campione e buttarmi via, mi guardo allo specchio, punto il dito agli altri, poi a me stesso, smagrito piacevolmente dopo che m’imbottirono di grasse “unzioni”.
  3. Re per una notte (1983)
    Pupkin è qui a voi, e prolungherò i miei 15 minutes di celebrità nel Pop di Andy Warhol.Sono l’Uomo di bronzo sul podio, con Dio nel posto “disonorevole” d’una medaglietta d’argento.

Quando la Luce mi rende un De Niro candido e cangevole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sputato”, con tanto di neo sulla guancia opposta.

 

Il Genius – Astraetevi nei miei occhi neri, di labbra…


19 Jul

 

Esibizione “angolata” di profilo “dantesco” su mente limitless.

 

 

 

 

 

 

Il Cinema di Martin Scorsese, cos’era, cos’è, forse (Dio) c’è


18 Jul

 

Rivedendo Cape Fear, si ha come l’impressione che la magia della mente “contorta”, arzigogolata, fascinosissima dei respiri magmatici del Cinema di Martin Scorsese, paragonato alle sue ultime pellicole, sia “sbiadita” in una commerciabilità (im)palpabile, eppur fastidiosa, un ronzio disturbante, un fremito che scalpita, poi (ci) raggela quando, tremolanti, asfissiati da troppa pulizia formale che non si lascia andare, veniam divorati dalle memorie indimenticabili delle sue perle.

I suoi viaggi notturni, spasmodici, a rimarcar che il dolore è insito nella Natura “brada”, istintivissima, animalesca dell’Uomo, e non si può fuggirlo.
Si deve ruggire, anzi, rugginosi dobbiamo sfamarcene, aizzarci e sguinzagliar il lupo che giace sotto coltri borghesi di retaggi moralisti, di virtù innocenti depredate dalla pubblicità e dal “platinarci”, plastificati, “pattinarci” ipocriti e lordamente zuccherosi nella zona più buia delle nostre apparenti illusioni “bianche”.
Mercificatorie, sedate, sepolte.
Vive…

Pretendiamo che si risollevi, che risorga.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Taxi Driver (1976)
    L’allucinazione è all’ordine, imperituro, della Notte (tras)lucida.
    Battiti cardiaci, “sterilizzati”, anestesia per non soffrire, “estraniazione” dalla realtà per vederla troppo bene e non soggiacerne, “deflagrare”, eruzion assassina a chi è omicida e losco nel “bosco” e prostituisce le innocenze.

    Quando Martin azzardava, anzi, azzannava di flash, di stroboscopia nel turgido e nel torrido torbido.

  2. Toro scatenato (1980)
    Bianco e nero spettrale, una storia dall’oltretomba, un horror mascherato da “dramma” sportivo.
    Un tuffo nelle contraddizioni della follia di Jake, della sua “sacra”, animosa, affannata, affamata, irosa e lagrimosa “fame” di vittoria, nel “vincerci” come noi tutti.

    Diaframma fratturato nello specchio, Luce e dark.

  3. Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
    Autoriale in tutto, remake agli antipodi negli anni tutti suoi della stagione d’oro di Martin.
    De Niro come (non) ce lo ricordavamo, vendette (mal)sane, (in)giustizie, malattia, l’ombra onnivora d’un tatuaggio ove Cristo “eresse” il veleno ai suoi cospiratori.
    Che inalò affettando la sua stessa pelle dissanguata.

Rocky, Trailer: incarnato, possenze mesmeriche dall’aldilà


16 Jul

Il trailer è stato cancellato, ah ah, sorpresa!

In una società violenta, ove il “gandhismo” è un miserabile ricordo “diroccato”, l’unica “forza granitica” di sopravvivenza è il “delirio” virulento, con cui imbastir lezioni di saggezza per affamar il respiro e non esser travolti dal turbinio “vorticoso” delle follie altrui

Sì, voglio erger un monumento al Balboa, eroe perduto di Philadelphia, “labbro pendulo” d’aspirazioni spesso sognanti, “schiacciate” dall’ingordigia famelica d’un Mondo oramai volgare, che non risparmia colpi bassi, l’Uomo “imbattibile” e inarrendibile, staying alive, su un piedistallo forse d’argilla, sdrucciolevolissimo o “scricchiolante”, di pulsioni “martiri” e marmoreamente soavi, lisce come “olio di seta”, su un corpo “giullare”, ipocondriaco, “bastonato”, canaglietta o “incagnito”.

Tutto nacque per “burle”, per diletti smargiassi, per offese crudeli, o forse spronanti, perché il cavallino “matto” rimontasse in sella e “picchiasse” sangue a una realtà che gli sputò sopra solo dolore e solitudine, lo “guarnì” di bestial ferocie, scheggiandone la dignità, predandola dietro risatine furbette sotto i baffi, a bandirlo, blandendolo col “guanto di sfida” da duellanti “avvantaggiati”.

D’arguta “astuzia” ne “sottesero” la trappola, schernendolo nel Cuore, forse già “schermato”, schierato altrove in “avvilente” trascendenza a “ectoplasmar” il sangue e “illividirlo” in cicatrizial carne calpestata da se stesso, affrantissima, spossata, affaticata ad “arrancare” e ad “abbaiare”, lupo “sotterrato” e scalciante, cacciato nelle “fogne” a sospirar solo di vagiti per aspettar l’attimo, sempre rimandato, di voli tarpati, di vulcanico scalpitio da falchi nella Notte. Agguerrito come non mai, col “forchetton” al posto, questa volta, delle “museruole” e del suo “musone”.
Incazzato come un animale, a menare, a franger i muscoli odorandoli di pelle vitale.

Questo è Rocky Balboa, sbilenco, innamorato, puro, semplice e poi inaspettatamente complicato, un “rivolo” di ferite “mentali”, di perverse rinascite a scagliar fendenti atroci, imprendibili, veloci come pantere nella giungla dei leoni, a disarcionar l’avversario, a guardarlo guardinghissimo, e poi “soffiargli” sopra un montante da “ringhiarlo” nell’anima.

E stenderlo d’un colpo mancino, come combattono i lottatori gladiatori, i “bullet” della strada di veloce intrepidezza (im)mutabile.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Rocky (1976)
    Il “capostipite”, urla e furore, come nelle grandi storie dell’American Dream. Un “perdente”, o uno che tale finge di esserlo, “mesto”, anche troppo “smaltito” in nottambule, “patetiche” introversioni.
    Consigliere per le vite altrui e “incalcolabile” gran “coglione”. Una speranza gli piove dal Cielo, per miracolo. Dice prima di no, poi ne viene quasi “obbligato”. Intanto, in questo capolavoro, sin allo sfinimento “capitombolante”, corteggia una “timida”, le sfila gli occhialini e le “suda” grintoso nell’attesa della sua rivincita. Memorabile Stallone quando, come in un racconto “cimiteriale” dai grandi afflati epici e quasi biblici, la sera prima dell’incontro, “fa visita” al manifesto gigantesco di se stesso.
    E, fra sé e sé, si domanda se è davvero Lui quello lì, in alto, a fianco del Campione del Mondo.
  2.  Rocky II (1979)
    Inevitabile seguito, dopo i tre Oscar del primo. Apollo non demorde, ha “vinto” eppure non ha ottenuto soddisfazione. Perché quel “fallito” che, prima di allora, riscuoteva solo i debiti da “buttafuori” anche della sua anima, un po’, un po’ molto…, l’ha umiliato.
    Eh no, che figura da fesso, Apollo. devi riscattarti tu, adesso. Tutto all’insegna della prevedibilità, “come da copione”.
    Il melodramma del primo capitolo si trasforma, elegiaco, in una lode alla vittoria gloriosa, all’ultimo secondo, al gong esplosivo per la festa del Cuore.
  3.  Rocky III (1982)
    Qui, cominciamo a viaggiare in zona trash. Anche Hulk Hogan a “dar spettacolo”, a movimentare la vicenda, con tanto di “tragedia” shakespeariana, e la morte di Burgess Meredith. Eh, i nostri occhi della tigre si son “rammoliti” nel benessere e nel successo. Da “sfigato” a edonista che vince con incontri truccati o facili “calzette” da buttar giù con rapido colpetto. Così, prima viene severissimamente punito, poi riscopre il mare delle sue origini rabbiose e, irrefrenabile, “frana” di pugni devastanti.
  4.  Rocky IV (1985)
    Cinematograficamente è pessimo.
    Reagan vs la Russia.
    Un mostro leniniano contro la democrazia a stelle e strisce. Ma è un guilty pleasure da “polluzione”.
    Questo va detto.
  5.  Rocky V (1990)
    Mai dare fiducia ai ragazzetti stronzi, che poi ti voltan le spalle e ti ricattano meschinamente. Ma l’azzuffata finale vale il prezzo della “cazzata”.
  6.  Rocky Balboa (2006)
    Ai livelli del primo, per emozionalità e commozione. Poesia. The End, viale d’un indimenticabile tramonto sulle leggende

E tu che ne sai di Kevin Costner? Mentecatto!


15 Jul

 

Sì, mi “sdoppio” fra Clint Eastwood e Lee Van Cleef, e accendo il mio “sigarino” sulla “gobba” di Klaus Kinski, provocandola “a iosa”. Lui diventa iroso e incazzato, ma “glielo” scazzo sparandolo “a freddo”

Sì, sapete, credo che il “componimento” di Blue Morgan negli end credits di Million Dollar Baby, sia quanto di più commovente, “musicalmente parlando”, la Settima Arte c’abbia regalato in anni di pellicole in cui, “in culo”, a “farlo” da padroni son stati i filmetti adolescenziali di fighi e smargiassi, di gel su “andatura” rizzata per la tettona “pappona” che te la dà solo se sei un “bagnino” di bacino.

L’adolescenza è un periodo tribolato per tutti. Le “racchie” non hanno scampo, e son “preda” dello “scalpo” del “branchetto” indiano con gli scalpiccii su coda da cavallo. I “timidi” vengono presi in mezzo, anche lì fra le gambe, per opere di “castrazione” alla loro sessualità, invero florida o lì lì per “sorgerlo”. I professori “fucilano” le coscienze più svelte, “antipatizzandole” d’inchiostro “simpatico” che cancella, di “bianchetti”, le loro ribellioni “pericolose”. Gli psicologi s’arricchiscono “indementendo” chi, invece, per troppa bontà, non si ribella proprio mai, o quando “schiuma”, gli “starnutiscon” in bocca, sì, di “pilloline”, per una tumefazione delle pa(pi)lle gustative dei neuroni potenti, “dritti” da intirizzir di schiaffi con la torta in faccia ad “addolcir” il ghignettino “furbetto”, forse troppo scaltro, o già scattato in piedi a “menarlo” in adorazione della propria sanissima maschia irruenza.

Ma, il western rimane lì, ci torneremo, fidatevi, outlaw di questo Mondo selvaggio e “imbastardito”, barbarico e, diciamocelo, un po’ barboso.
Le donne non te “la” offrono più come una volta, adesso pretendon che il “grilletto” sia stimolato, non solo dalla stella di latta(nte), ma anche della leccatina Magnum di cioccolato “fondente” coi baiocchi del “profiterole” che “pen” se ne approfitta di “crema” pasticciera su “forchettate” governative da “gustoso” potere da “maialin” porchettaro.
Il prosciuttin, della sua magrezza da modella, ben “cruda” ma saporitissima, stuzzica il “grissino”, con un po’ di “pere” e melone…

In tutto questo “lodabile” pot-pourri, la carne “stufata” vien “potata” dalle patate, recisa di “fiore secco”.

E allora, ricordatevi del grande Kevin Costner, bifolchi del saloon.
Kevin è Uomo che, “di punto in bianco”, fa saltare “il” casino, pigliando lo sceriffo e i suoi ceffi, e riempiendoli di “ceffoni” a base di bang bang (im)mortali, sulla “lapidaria” frase: “Ehi, tu porco, levale le mani di dosso!“.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2.  The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
    Ridi, pagliaccio!
  3.  Balla coi lupi (1990)
    Rinascere e amare, nella purezza delle grandi praterie “antiche”.
  4.  Terra di confine – Open Range (2003)
    Ora, cazzo, quei banditi avran pan(na) per i loro denti!
  5.  Ritorno al futuro. Parte III (1990)

 

 

Ogni Batman ha i suoi sacrosanti disturbi di personalità


15 Jul

Che Batman sia pazzo è risaputo.
Da cui la mia discendenza ascendente nel Cielo ove volo, con il culo di Anne Hathaway che “ammicca” perché “pipistrelleggi” di “nera” abrasione a “imbiancarla” nella Notte.

 

Ora, siamo già invasi dalla Batman mania, ci sta travolgendo, inutile provare a fermarla, s’insinua nella Luna “licantropica” e ci sveglia proprio quando tastiamo la Donna a noi più “consenziente”.

 

Oramai, siamo “sotto assedio”, bombardati da Tv spot e anteprime succosissime.

A starci dietro, s’impazzisce davvero. Circa un “migliaio” di trailer e preview, tanto che sappiamo tutto di questo Nolan “definitivo”, prima ancora che esca negli States.

 

Ridurrò la selezione a tre filmati pubblicitari, più un esclusivo “behind the scenes“, di ben 13, dico tredici, minuti.

Sparatevele!

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

A parte gli scherzi, onore a Rocky Balboa e a suo figlio


15 Jul

 

Un vecchissimo, “vetusto” proverbio è proverbiale alla mia vita: scherza coi fanti, ma lascia stare i santi

Sì, non so perché la gente mi consideri un Uomo meraviglioso, ne combino una più del Diavolo, poi mi pento dei miei “peccatucci” veniali e quasi mai “vengo”. Sì, è la Natura “genealogica” del tree of life d’araldica nobiltà principesca che si conia di Falotico nel cognome. Sono l’emblema di tutti i depalmiani rossi virenti, vibranti e pacineschi. Sono il falò delle vanità nell’anima di Jake LaMotta su poesie bukowskiane. Le donne non le reputano mai volgare, ma squisitamente sincere, buffe, divertenti, “tragicomiche”, l’incarnazione metafisica di tutte le rabbie mai sopite e del senso pessimista di fondo che “la” butta a ridere e se “lo” sbatte spesso in solitudine emarginata, che non rimarginerà neanche se mi “sodomizzassero” tutte le cheerleader dei film “Il football è lo sport preferito dai tori da monta che amano le palle dei bulls“.

Sì, mi sto orientando sempre più a Oriente, trascendendo per non “scender” in basso. Ci tengo al mio carisma, è la personalità del “pagliaccio” deluso da Heinrich Böll sulle cui reminiscenze ho allestito un racconto autobiografico: “Opinioni di un Joker“. Racconto, non mento (ho forse mai mentito sulle mie prodezze letterarie?, preparate i soldini ché fra un mese uscirà il mio “Noir Nightmare – L’ombra blu del fantasma”, peraltro da me recitato di voce “lugubre” e “nocturna“), resoconto anzi, sintetico, di pastiche citazionistico, omaggio a questo caposaldo della Letteratura mondiale con strizzatine a Heath Ledger e allo Sean Penn di This must be the place.

Con Davide Eustachio Stanzione, sto mettendo su un particolarissimo libro sul Cinema che pubblicheremo.

Ma, in veste “simbiotica” con Rocky Balboa, in fondo, sono come Lui, un clown. Non è mica un difetto, sapete?
C’è da vergognarsi d’altro. Degli stupri nei licei e degli stupidi che governano. Il clown, proprio per definizione, è un “artefatto” che non vuol “curarsi” dalla sua follia.
Ne va fiero, è l’unico modo che ha per sopravvivere all’orrore generale.

Sì, ho sempre, coscientemente, amato “perdere”.
E ch su di me inveirà d’altre allusioni sessuali e offese rivoltanti, be’, non ha capito davvero un “cazzo” del sottoscritto, “glielo firmo” in calce.
Presi le distanze, oh che distacco, dalla “realtà”, non perché impaurito (sono come Obelix, temo solo che il Cielo mi possa ca-s-car addosso), ma perché nauseato sartriano, da cui la mia “celebrità” da “straniero” alla Travis Bickle.

Sì, a sedici anni, quel porcile mi disgustava e ripugnava. Puttane in ogni dove a leccar e “sbaciucchiare” e ragazzetti “tirati” che porgevan i loro occhi “affettuosi” alla bellona, sussurrandole parole “dolci” d'”amore”: “Sei divina”.
Come no, infatti poi sogghignando con l’amichetto della compagnia di “merenda”, accennavano a un “pacato”: “Dio, quanto ti vorrei scopare, gran figona. Te lo sbatterei!”.

Sì, roba da vomito.
Li ho sempre odiati. Fa parte del personaggio Falotico, l’Uomo amato eppur che dice “Ti amo” solo quando crede che di essere innamorato davvero, come da romanticismo alla Michael Mann di cui son portavoce “freddo” come un collateral.

Ah, lo so, prendete tutti in giro il Balboa, il “babbeo” gran “pollo arrosto”. Io non scherzerei troppo su un Uomo così generoso.
Sì, è come me.
Oggi, ho parlato con una ragazza da perderci la testa.
M’ha rivelato, confidenzialmente, che mi ritiene “estroverso, pazzo, incompreso, eccentrico, potenzialmente suo”.

Ora, avrei da obiettare su molti punti (“cicatriziali”). Estroverso non ci giurerei proprio. Sono “intro-versetti”, eppur solidissimo fra le quattro mura, ove “colorisco” le pareti languide d’un pennello “variopintissimo”.
In psichiatria lo definiscon “vuoto fortilizio”. Mah, a dar retta a quelli finisci talmente imbambolato che avrai bisogno di qualcuno che ti pulisca il retto e t’imbocchi a letto.
Psichiatria uguale suicidio annunciato.
Una volta che finisci a Shutter Island, stai bello che “tranquillo”. Fidatevi, lo so in quanto “lo” ho appurato per anni. Tanto che fu “resuscitato” solo da un “colpo di culo” in extremis. Dicesi “salvazione a fin di bene per il pene”.

Sì, il signor Mark Ruffalo mi ha rovesciato un secchio d’acqua gelida per “risvegliarmelo”. Guardate che non è male “dormirselo”, comunque.
La realtà ti appare lynchiana, e il delirio va che è una Bellezza. Semmai, è il Piacere ambiguo da Spider cronenberghiano che t’incula nel labirinto di Shining.

Sì, ne leggerete sul Balboa, nel nostro libro.
Oggi, è morto suo figlio. Rileggendo la mia “presa per i fondelli” e specchiandomi, ho rinvenuto la mia anima alla Stallone.
Chissà dove me l’avevano bruciata.

Stallone è come mio padre. Uno che ha compiuto enormi sacrifici, che s’è fatto da sé per fornirmi vantaggi e soddisfazioni.
Perché, ogni padre, conosce a memoria questo estratto memorabile:

La natura è molto più furba di quello che l’uomo crede, con il tempo noi perdiamo tutto, parenti amici, e tu continui e un giorno, prima o poi, ti fermi e ti chiedi “Ma che diavolo sto vivendo a fare io? Non ho una ragione per andare avanti?” Vedi figliolo, io con te ho una ragione per andare avanti!”.

Con questa, salutiamo Sage Stallone.

E ora dite al cocone che, da me, basta che “aspetti” e lo stenderò massacrandolo a dovere.
Così, i maiali che conoscevano le “pazzie” altrui con cui potevan divertirsi alle (s)palle, impareranno a stare al Mondo.

A volte, sapete, la vita ti regala un miracolo, e i malvagi le prenderanno di “santa ragione“.

Occhi in vista, la prossima volta, e al prossimo “angolo”.

Che razza di storia, eh? Cristo di Dio. Da scriverci un altro romanzo.
Per questo noi amiamo Falotico.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Rocky V (1990)
  2.  Heat La sfida (1995)
  3.  Toro scatenato (1980)

Genius-Pop

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