Un pagliaccio “ipocondriaco”, soffre ancora d’idiosincrasia contro la gente che “lo” odiò
Sì, stanno lì, appollaiati nel loro “reame” di squallor da “squali”, ora ben “equilibrati”, di quella ponderatezza che gioca sempre poco pulito in un “fair play” a “sgambettare” e sgallettare fra giulivissime molto “gioviali” col loro “giovarle” da “Don Giovanni” oratori di sodomie da “oratorio” di “medici” e ammalate.
Come “le” guariscono loro, neppure l’amico del giaguaro…
Dove pensano di fuggire tutti quanti, tali furfanti?
Gente “abituata” bene, sin dalla nascita d’un parto che io avrei abortito, perché costoro io li aborro!
Sì, la madre, una sicula, “sicura” di sé, che ha sempre vissuto un rapporto estremamente conflittuale col fratello, che “emigrò” a Roma per far “carriera”, sposandosi a una da cui pender dalle “labbra”, che, per “favorirlo”, serviva i “favorini” a chi poteva “avvantaggiarlo”. “Allettandola” con chi, in Rai, poteva “irraggiarlo”.
Sì, il marito è un fumettista, disegna dei suoi Soli spenti, trasfigurandoli per non pensare ai tradimenti della “nuziale” sua traviata, e cura i tagli, che la “consorte” gli infierisce, sollazzandosi con ritratti “colorati” delle sue notti bianchissime.
Sì, la sorella, la “matriarca”, studiò filosofia per “allentar” un po’ le “tensioni” del padre, una bestia che “la” immalinconì parecchio, a cui chiese poi perdono, “indirizzandola” a studi ove poté “potarsela” del tutto, “trasferendola” poi a Bologna, ove, in una festa de l’Unità, incontrò un comunista fascistone che ben “fasciò” le ferite “inflittele” da chi così tanto “la acculturò”.
La cosiddetta “protezione” del “signorotto” col pancione.
Dall’unione della supersfigatona e del “figo” delle “crescentine” per le “sartine”, nacquero i due figli.
Molto “colti” e “acuti”, che, per puro “diletto” scherzevole, presero di mira una persona che aveva scelto di vivere a modo suo.
Sì, vollero, con sevizie e torture sempre più viziose, nel loro ozio da “zii”, “svezzare” un ragazzo che reputarono da “sputtanare” perché troppo “viziato”.
Così, dopo innumerevoli assalti, saranno assediati a morte, da un Pennywise tornato e tormentante, “orribilmente” a fotterli in vita, per un “sogno” loro molto oppressivo.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
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