Sono Walt, incarnatissimo in Lui, e vivo nel mio “eremo” transilvanico, ove “arzigogolo” fra un tè alla pesca e bottiglie di vino stagionato con “deliziosa” annata, come il mio volto “rasato” negli zigomi ed “eccitato” dalla mia misantropia saggia da burrascoso iracondo dal “talento” manesco che “porge” i manigoldi e i maneschi nel guanciale del cimitero
Prima aizzano poi si “rizzano” per qualche ragazzina incolume e incolpevole da sverginare.
Li conosco questi qui. Si alza ancora, dopo la mia “cura” che li “guarnì” di “solarità alzabandiera?”.
Anni fa, un fuori di testa di tale “risma”, che si credeva un pensatore geniale, partorì la madornale, “crudelissima” idea di farmi del “danno”. Lo “insabbiai” bene…, l'”ombrellone” delle gioie altrui.
Sfruttò la mia gentilezza, credendo bene poi di umiliarmi, emarginarmi, indurmi al suicidio con telefonate minatorie in cui derideva la solitudine arrecatami, e potersi, poi, arricchire rubando le mie preziose intuizioni e “attestarle” al suo cervello. Gli spaccai il “grugno” delle sue vogliettine di “(s)premere” le “prugne”.
Da me, ha ricevuto una lezione indimenticabile, da triturargli il fegato a vita, anche quando un gastroenterologo rammenderà ogni filamento della sua demenza spappolata e da me mangiata. Pensava di torturarmi. Sono io che detengo diritto di vita e di morte su quel putrido pancreas di cancrena, e lo ammorberò al fine che s'”affini” tanto da “inghiandolarlo” all’apparato digerente “deretanico”, da cui, finalmente, evacuerà nel pluf che, “dolcissimo”, scivolerà nel luogo deputato all’escrezione sua “pertinente”, la fogna.
Ce ne sono molti di “topi” come lui, li sbatto tutti nell’acquedotto, e tiro lo sciacquone reiteratamente per sincerarmi che non tornino a galla, a “infestare” il profumo del mio corpo “al deodorante”.
Continueranno ad andare a zoccole, comunque, ma basta che non cazzeggino con me, e possono “sfogarsi” per quelle succhia…
Questo qui, già comunque annesso al “Purgatorio” del mio lavoretto spurgatore, se tornerà a tormentarmi, sarà “omaggiato” d’una sorpresa “coi fiocchi” e con un altro cappio al collo.
Ho già “salvato” tutte le sue foto nell’hard disk, ma sarò ancora più duro, di una semplice archiviazione e “prescrizione”, con questo discolo.
Quel “ritratto” da miniatura che è, sarà “ingigantito” in formato “largissimo“, e “appeso” su tutti i muri cittadini, con la scritta: telefonate al numero sottostante. Il possessore è “colui” che vedete (attenti a non vomitare dopo la visione) in questa foto.
Stupratore, calunniatore, “amatore” però d’un paletto ficcato bene.
Sono Walt Kowalski, e non tollero le ingiustizie.
E, se qualche abitante del “sottosuolo” verrà ancora a disturbarmi, una lupara da cane lo “appallottolerà” e non potrà più “rattopparsele”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Gran Torino (2008)
- Fantasia (1940)
- Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
Meglio dei ratti.
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