Recensione da incensare contro l'”opinione” d’un cesso
“Giroviaggiando”, s’incrociano delinquenti che si spacciano, nel Mondo del Net, ove la “camuffa” è all’ordine del Giorno da “disordinare” e “smerdare” in urine “scrotali”, per “intellettuali”.
Di “risma”, con tanto di faccia carismatica nel “profilo”, “affilatissimo” da lombrosiani ergastolani.
Uno di tali malviventi, da qualche mese sta “opinionando” a man bassa (eh, certo, poteva enunciare alto? Uno che denuncia le persone libere, perché teme gli possan rubar la fighettina?) perfino sui film, “riciclando” la sua senile “gioventù” bruciatissima, che trascorse in cinismi “lieti” e “tizzoni ardenti”, da poseur per l’”applausometro” di qualche “ganza” che “gazzellerà”, da giraffina, fra i “coralli” del suo randagistico esser un cagnino col collarin del padrone.
A regalarle “collane” per “ingollarsela” di ruffian “corteggiamento” e “accolarsela” alle edoniste sue vogliettine tanto annodate. Sì, porgetegli un bavaglino, ché svaba dalla mattina alla sera, mangiando di “raffinata gustosità”.
Sì, sta assumendo le veci del peggior Moretti, dunque le sue “feci”, quando s’improvvisò “critico” di capolavori fuori dalla sua portata e dalla sua “portaerea” immobile da sinistroide senza il Piacer “asteroide” del Cinema sognante, “arieggiante” di cazzate per “stronzeggiare” in Aprile, quando prese di mira, da “mirabilissimo recensore”, i (secondo lui), censurabili Strange Days e Heat.
“Sostiene” che Into the wild di Sean Penn, gli è “piaciucchiato” ma non lo consacrerà mai a capolavoro.
Per le suddette ragioni “semantiche” da geriatria della “psicoanalisi” ai film, secondo cui dovremo intimorirci di “sudditanza psicologica” e “assetarci” alla sua fonte di “saggezza”.
Secondo lui, il protagonista è contradditorio perché scappa di casa ma vuole cercare un’altra dimora, quella nel “bosco”…, quindi la “trama” non ha senso…
Aggiungo io, forse la fuga potrebbe essere una metafora della rabbia giovane?
La ricerca ossessiva che “sbanda”, incerta, da una meta(fisica) all’altra?
Ecco, “calziamogli” questi dubbi…
Continua…, il nostro “illuminato”: secondo lui, il film soffre d’un approccio troppo cerebrale rispetto ai contenuti.
La “spiegazione” che ce ne fornisce è puramente soggettiva. Un tantino “masturbatoria”.
Poi, la “recensione”, scriteriata e molto irrispettosa, va avanti, si “sofferma” sulle troppe “pause” e i momenti “morti” dell’opera, che liquida superficialmente con un “sfiora la noia…”.
E rincara la dose, aggiungendo che i “deliri” del protagonista sono “mielosi“.
Poi, al posto del film di Penn, ci consiglia l’ultimo di Danny Boyle.
Ecco, a tale idiota, quando ascolta(va) Eddie Vedder, avrei chiesto: lo ascolti per il “tiramento?”.
Per “abbronzarti?”.
Hai mai jackato?
Hai mai zigoviaggiato, ritardato?
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)